Euro 2024, Spalletti: “Per italiani siamo degli eroi e dei giganti”
Il ct azzurro alla vigilia della partita dell'Italia contro l'Albania: "Non chiediamo ai 60 milioni di connazionali di tifare per noi, ma proprio di essere sul rettangolo di gioco con noi"
"Noi per i nostri connazionali siamo degli eroi, dei giganti". Così il ct azzurro Luciano Spalletti alla vigilia della gara di esordio di Euro 2024 contro l'Albania, che si giocherà domani sabato 15 giugno alle 21. "Non chiediamo ai 60 milioni di italiani di tifare per noi, ma proprio di essere sul rettangolo di gioco con noi", ha aggiunto.
"Siamo protagonisti del sogno di ogni italiano che usciva con il pallone sotto il braccio e tornava con la maglia bagnata di sudore e con le ginocchia spaccate - ha detto Spalletti - Noi per i nostri connazionali siamo degli eroi, dei giganti, che non possono non mettere tutto dentro la partita. Questo significa crearsi anche una scocca: i giganti e gli eroi non hanno timore di andarsi a giocare una partita di calcio".
"Più si avvicina la partita e più l'emozione che porta tensione si trasforma in emozione che porta felicità - ha proseguito riferendosi alla partita di domani - Non un'emozione tossica, ma un'emozione splendida. Giochiamo contro calciatori che conoscono benissimo il nostro calcio, gente che sa giocare benissimo, e Sylvinho è stato bravo a creare questa squadra. Sarà una partita tosta".
Dopo due settimane di lavoro, e dopo due amichevoli contro Turchia e Bosnia, è arrivato il momento di mettere in campo tutto quello che si è provato. "Ci sono risultati di alcune partite che sono il contrario di come avrebbe voluto lo sviluppo della partita - ha spiegato Spalletti - Quello di essere sempre una squadra e far vedere lo stesso calcio diventa importante: sono convinto che la nostra squadra farà capire ciò che vuole fare. Quando si ha a disposizione così poco tempo ma quando si ha a che fare con questa serietà, il tuo lavoro diventa anche più corretto di quello che si fa con un club. Ho visto i ragazzi attentissimi, eseguire subito quello che gli viene richiesto. Saremo proprio quelli che vogliamo essere in campo".
Quanto a Barella "si ascoltano le sensazioni e quelli dei medici. I calciatori vogliono sempre giocare, ma da ieri sera tutto lascia prevedere che sia a disposizione", ha poi annunciato il ct azzurro parlando di Nicolò Barella, che ieri ha effettuato per intero la seduta di allenamento sul campo dell'Hemberg Stadion Nord di Iserlohn.
Da Spalletti parole di fiducia anche nei confronti di Gianluca Scamacca: "E' un giocatore completo, sa fare veramente tutto. Devo solo confrontare la sua performance in base a quella degli altri" e di due difensori emergenti come Buongiorno e Calafiori: "hanno la stoffa di quelli che vogliono arrivare a livello top". L'Italia sta lavorando contemporaneamente su diversi sistemi di gioco: dalla difesa a quattro a quella a tre. "Si può decidere di giocare a tre ma essere più offensivi di quando si gioca a quattro - la risposta del Ct -, così come abbiamo i giocatori per un modulo a due punte. Conta l'atteggiamento che si va ad assumere. Se riesci a gestire la partita in un certo modo, comandi te in base alle posizioni che vai ad assumere".
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Lazio-Bologna 3-0, a segno Gigot, Zaccagni e Dele-Bashiru
I biancocelesti agganciano al secondo posto Inter, Atalanta e Fiorentina a 28 punti
La Lazio supera 3-0 il Bologna all'Olimpico e aggancia al secondo posto nella classifica di Serie A, Inter, Atalanta e Fiorentina a 28 punti, a -1 dalla capolista Napoli, mentre il Bologna resta fermo a 18 punti. La squadra di Baroni è riuscita a sbloccare la gara nella ripresa, dopo che i rossoblu erano rimasti in dieci uomini, al 35' del primo tempo, grazie ai gol di Gigot al 68', di Zaccagni al 72' e Dele-Bashiru al 92'.
Poche occasioni nel primo tempo della sfida dove comunque sono i biancocelesti a partire meglio, andando alla conclusione con Vecino e Castellanos. I rossoblù rispondono con Orsolini e Castro. L'episodio chiave arriva al 35' quando Pobega, già ammonito, stende Guendouzi e rimedia il secondo giallo e viene espulso, lasciando il Bologna in dieci uomini. La squadra di Italiano al 46' rischia di andare sotto: azione prolungata con Vecino che riceve in area, anticipa Lucumì e scarica all'indietro per Zaccagni che colpisce con il tacco servendo di fatto Pellegrini, che viene anticipato da un grande intervento difensivo di Orsolini.
Ad inizio ripresa Lazio di nuovo vicina al vantaggio. Al 56' Vecino riceve da Pellegrini, si gira e crossa sul secondo palo per Castellano che di testa anticipa Miranda, ma non trova la porta da distanza ravvicinata. Il Bologna accusa la stanchezza e la squadra di Baroni si rende ancora pericolosa. Al 65' Rovella verticalizza per Castellanos, che crossa subito al centro per Dia che va a segno ma l'arbitro Rapuano annulla per fuorigioco. Al 68' la Lazio passa: corner a rientrare di Zaccagni leggermente deviato da Moro, che inavvertitamente accomoda il pallone sul secondo palo, dove arriva Gigot che fa 1-0.
Passano quattro minuti e la Lazio raddoppia. Al 72' Pellegrini va via a De Silvestri sulla sinistra e serve Zaccagni che rientra sul destro e batte Ravaglia per il 2-0. Il Bologna colpito due volte prova a reagire ma lascia ancora più spazi ai biancocelesti che in pieno recupero calano il tris: al 92' Lazzari serve in profondità Isaksen, che salta Ravaglia e resta a terra dopo un contatto con il portiere ma il pallone arriva nella zona del neo entrato Dele-Bashiru che lo spedisce nella porta vuota e chiude la partita per 3-0 e secondo posto in classifica.
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“Italia regina di Davis”, gli azzurri di ieri...
Da Paolo Bertolucci a Tonino Zugarelli, da Diego Nargiso a Gianni Ocleppo: coro di elogi dopo il trionfo
"Abbiamo la squadra più forte del mondo". L'Italia rivince la Coppa Davis, trascinata da Jannik Sinner e Matteo Berrettini. Gli azzurri di oggi trionfano, gli azzurri di ieri esultano e rendono omaggio ai campioni. Da Paolo Bertolucci a Tonino Zugarelli, da Diego Nargiso a Gianni Ocleppo, passando per le parole di Adriano Panatta nel commento delle telecronache Rai: solo elogi per un gruppo straordinario.
"Questa vittoria in Coppa Davis non mi sorprende, l'Italia è la squadra più forte del mondo. Era la grande favorita alla vigilia del torneo e abbiamo mantenuto le attese giocando un buonissimo tennis", dice Bertolucci, trionfatore nella Davis del 1976 ed ex capitano azzurro. "Sono molto contento per Berrettini che l'ha potuta vincere da giocatore, lui è stato il primo a dare il via a questa cavalcata di tutto il movimento azzurro, con la finale di Wimbledon e il sesto posto nel ranking. Noi siamo molto forti ma le cose potrebbero cambiare l'anno prossimo. Ci sono tante variabili in gioco, non so se sarà possibile ripetersi", dice all'Adnkronos.
"L'Italia ha confermato di essere una corazzata nel tennis, hanno vinto con merito. Non era facile, l'Olanda è un'ottima squadra, ma l'Italia era più forte, è stata una grande riconferma e avremo sempre di più un futuro roseo. Può succedere qualche passo falso come nel caso di Musetti, ma anche lui porterà tante soddisfazioni. Sinner e Berrettini sono stati due bombardieri anche nel doppio, hanno colto di sorpresa anche gli specialisti argentini", dice Zugarelli, altro azzurro nell'epocale trionfo del '76.
"Mi aspettavo la vittoria di questa Coppa Davis. Sinner è un giocatore a senso unico, troppo più forte degli altri. Con lui in campo si partiva già con un punto e mezzo di vantaggio. Sta giocando il miglior tennis della carriera, a cominciare dalle Finals, dove ha vinto senza perdere nemmeno un set e qui ha continuato con giocatori inferiori al suo livello", il commento di Ocleppo. "La vittoria non è mai stata in discussione. Bravo Berrettini, che è tornato a giocare un buon tennis. L'Italia era superiore a tutti, mi aspettavo questa vittoria. Poi le partite bisogna sempre giocarle, bravo Volandri a utilizzare Sinner anche in doppio", aggiunge.
"La vittoria in Coppa Davis è un risultato eccezionale. Essere di nuovo campioni vuol dire confermare, una volta di più, la forza di questa Nazionale. Non era un risultato scontato, c'erano altre squadre molto forti. Sono molto contento per Berrettini, che si è ritrovato. Matteo è stato grande protagonista a Malaga e se lo meritava. Lo aveva sognato lo scorso anno e ora ha convinto tutti prima in doppio e poi nei singolari, specialmente in semifinale con Kokinnakis", dice Nargiso.
"Non so se sia possibile un tris il prossimo anno. È già eccezionale aver vinto due volte di fila, non so quante squadre nella storia abbiano vinto tre Davis consecutive. Sicuramente questo è un anno speciale per il tennis italiano, i ragazzi hanno dimostrato di essere tra i più forti al mondo, sia tra le donne che negli uomini. Aver vinto fa capire quanto tutto il sistema tennis abbia fatto bene: l'oro olimpico in doppio, il bronzo Musetti, i due Slam di Sinner, il primo posto di Jannik, il quarto di Paolini. Non lo avevamo nemmeno mai sognato un anno così", aggiunge.
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Italia vince la Coppa Davis, le lacrime di Berrettini:...
L'abbraccio con Sinner e la commozione del romano
L'Italia vince la Coppa Davis, Matteo Berrettini abbraccia Jannik Sinner e non trattiene le lacrime. Il trionfo in finale contro l'Olanda per 2-0 dà inizio alla festa azzurra a Malaga. Berrettini, protagonista assoluto del successo con la vittoria nel primo singolare, è il più emozionato nel gruppo tricolore. Il tennista romano si gode la vittoria che sancisce la sua rinascita dopo un lungo periodo condizionato dagli infortuni.
Un anno fa, mentre l'Italia conquistava la seconda Coppa Davis della propria storia, Berrettini non era in grado di dare il proprio contributo in campo. Quest'anno, invece, il 28enne ha recitato un ruolo di primissimo piano. Ha contribuito alla vittoria in doppio con Sinner contro l'Argentina nei quarti, ha vinto il suo singolare in semifinale contro l'Australia e si è ripetuto oggi in finale.
"E' una vittoria sofferta, voluta, desiderata tanto. Un'emozione grandissima", dice Berrettini alla Rai mentre la festa azzurra 'decolla'. "La semifinale con l'Australia è stata durissima, ma siamo una squadra fortissima. Uno dei motori del 2024 era la voglia di tornare competitivo e di tornare in Coppa Davis, non avrei mai pensato di poter rivincere subito la Coppa dopo il trionfo dell'anno scorso. E' la vittoria più bella della mia vita? Forse sì, è arrivata dopo un periodo cupo ed è arrivata con un gruppo di amici. Ho avuto il coraggio di fare scelte difficili per rilanciare la mia carriera, quindi... sì, dedico questa vittoria anche a me...", aggiunge.