For Women in Science, ass. Comune Milano Cappello: “Premio significativo, necessarie donne nella scienza”
L’assessora allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro del Comune di Milano alla ventiduesima edizione del premio 'L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza'
“Questo premio è davvero significativo in quanto abbiamo davvero bisogno di donne nella scienza, nelle tecnologie, nella matematica, in tutte quelle materie chiamate Stem (science, technology, engineering and mathematics)”. Così Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro del Comune di Milano, in occasione della cerimonia di premiazione della ventiduesima edizione del riconoscimento “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza”.
“La parità di genere, infatti, è un obiettivo non solo dell'agenda 2030 internazionale, ma anche e soprattutto del nostro Paese, perché siamo dieci punti sotto la media europea - spiega Cappello - quindi abbiamo ancora tanto da fare e progetti come questo che lanciano dei role model positivi, capaci di raccontare come ci si può distinguere in queste materie, di come non ci siano limiti dovuti dal proprio genere o da altro, sono fondamentali”.
Nato su iniziativa di Unesco e L’Oréal nel 1998, “For Women in Science” è stato il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico ed oggi si inserisce nell’ambito di un vasto programma che promuove la vocazione scientifica a livello internazionale e mira a valorizzare e riconoscere l’operato delle ricercatrici di tutto il mondo. Grazie all’iniziativa, in questi anni sono state sostenute nel loro percorso di carriera 3.900 ricercatrici in oltre 110 Paesi, compresa l’Italia.
“Questi premi sono così significativi perché lanciano un messaggio positivo, corretto e giusto molto importante a tantissime ragazze e donne, per fare in modo che anche loro facciano il loro percorso e seguano la loro carriera”, conclude.
Quest’anno, dopo una selezione rigorosa, 6 ricercatrici si sono viste assegnare altrettanti premi del valore di 20 mila euro che permetteranno loro di portare avanti un progetto di ricerca.
Esteri
Strage New Orleans, attentatore aveva ricevuto medaglia per...
Il 42enne texano Shamsud Din Jabbar era stato nell'esercito dal marzo del 2007 al gennaio del 2015 ed era stato inviato in Afghanistan tra il febbraio del 2009 e il gennaio 2010
Shamsud Din Jabbar, il 42enne nato in Texas che nella notte di Capodanno si è lanciato con la sua auto contro la folla festante a New Orleans uccidendo almeno 15 persone e ferendone 35 su Bourbon Street, durante gli anni trascorsi nell'Esercito aveva ricevuto diverse medaglie, tra i quali la Global War on Terrorism Service Medal. Lo riportano i media americani, spiegando che si tratta di un riconoscimento, creato da George Bush dopo l'11 settembre, conferito ai militari che partecipavano alle missioni all'estero durante la 'guerra al terrorismo'.
Jabbar, che è rimasto ucciso nello scontro a fuoco con la polizia seguito al suo attacco, era stato nell'esercito dal marzo del 2007 al gennaio del 2015, prima come Human Resource Specialist e poi come Information Technology (IT) Specialist, ed era stato inviato in Afghanistan tra il febbraio del 2009 e il gennaio 2010. Una volta lasciato il servizio attivo era rimasto riservista fino al luglio del 2020, quando ha lasciato definitivamente l'esercito con il grado di sergente.
Carriera e vita privata
L'uomo aveva due matrimoni falliti alle spalle, uno nel 2012 e il secondo nel 2022. La Cnn rivela che nel tragitto fatto dal Texas e la Louisiana a bordo del furgone usato per l'attacco, Jabbar avrebbe registrato dei video in cui ha ammesso che in un primo momento aveva progettato di riunire la famiglia per uccidere tutti, ma poi aveva cambiato idea e piani, decidendo di unirsi all'Isis.
Jabbar, che aveva cercato anche di arruolarsi in Marina, in un video su Youtube ha descritto in termini positivi della sua esperienza militare, affermando che gli ha insegnato "il significato del servizio, della responsabilità e del prendere tutto sul serio". Nel video l'uomo parla davanti un poster su cui è scritto "disciplina" ed in mano un libro intitolato "leadership".
Sempre online i media hanno trovato un curriculum dell'uomo, con due diplomi, uno del 2010 al Central Texas College e un altro del 2017 della Georgia State University, in informatica. Risulta che ha avuto esperienze lavorative in società di consulenza informatica, ma nel 2020 ha postato un video su YouTube in cui si presenta come agente immobiliare a Houston.
Problemi finanziari per i divorzi
Al suo attivo vi sono alcuni precedenti per reati minori, come un furto per un valore tra i 50 e i 500 dollari nel 2002, e guida in stato di ebbrezza nel 2015, a Fort Bragg. Dagli atti giudiziari emergono anche i divorzi burrascosi: la prima moglie lo aveva denunciato per il mancato pagamento degli alimenti nel 2012, una controversia che è andata avanti per un decennio. E nel 2020 un giudice del Texas aveva imposto all'uomo l'ordine di non avvicinarsi alla seconda moglie durante il divorzio.
In una mail scritta nel 2022 durante i negoziati del divorzio, Jabbar affermava di aver problemi finanziari, di avere arretrati di 27mila dollari per il mutuo della casa, perdite di 28mila dollari con la sua società e debiti con le carte di credito per 16mila dollari. Problemi finanziari che non gli impedito di affittare, al costo di 105 dollari al giorno, il truck usato per l'attacco, un Ford F-150 Lightning, su un sito Turo che permette di affittare auto e veicoli da proprietari privati.
Bandiera dell'Isis
Secondo la Cnn, durante la strage l'uomo aveva con sé una bandiera dell'Isis. Sul pick up, che sarebbe stato noleggiato, sarebbero stati rinvenuti dispositivi in grado di esplodere.
Sui social anche dei video “che indicavano che si ispirava all'Isis”, ha dichiarato da Camp David il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, citando l'Fbi. “L'Fbi mi ha riferito che l'attentatore di New Orleans era un cittadino americano, che aveva prestato servizio nell'esercito ed era stato nella riserva fino a pochi anni fa e che prima dell'attacco aveva postato dei video in cui diceva che voleva uccidere"”, ha detto Biden a proposito del sospetto Shamsud-Din Jabbar.
Salute e Benessere
Il digiuno aiuta il cervello a restare giovane? Il nuovo...
Scoperte cellule più sensibili al deterioramento del tempo, hanno a che fare con ormoni che controllano bisogni base tra cui la fame
Come invecchia il cervello? Uno studio fa luce su nuovi dettagli che rendono più chiaro l'impatto dell'età che avanza. In particolare gli autori hanno scoperto che non tutti i tipi di cellule cerebrali invecchiano allo stesso modo. Alcune più di altre subiscono importanti cambiamenti nell'attività genetica per effetto del tempo che passa. E fra queste c'è un gruppo che controlla ormoni legati a bisogni base come l'alimentazione. Tanto che gli autori del lavoro, finanziato dai National Institutes of Health (Nih) statunitensi e pubblicato su 'Nature', osservano che le nuove evidenze raccolte sono in linea con studi precedenti che collegano l'invecchiamento ai cambiamenti metabolici e con ricerche che suggeriscono che il digiuno intermittente, un dieta equilibrata o la restrizione calorica possono influenzare o forse aumentare la durata della vita.
"L'invecchiamento è il fattore di rischio più importante per la malattia di Alzheimer e molti altri devastanti disturbi cerebrali. Questi risultati forniscono una mappa molto dettagliata di quali cellule cerebrali potrebbero essere maggiormente colpite dall'invecchiamento", osserva Richard J. Hodes, direttore del National Institute on Aging, centro della rete Nih.
"Questa nuova mappa potrebbe modificare radicalmente la visione degli scienziati su come l'invecchiamento influisce sul cervello e fornire anche una guida per lo sviluppo di nuovi trattamenti per le malattie cerebrali legate all'invecchiamento", prospetta l'esperto.
Lo studio alla scoperta del cervello 'anziano'
I risultati dello studio supportano dunque l'idea che alcune cellule siano più sensibili al processo di invecchiamento e ai disturbi cerebrali legati all'invecchiamento. Nei cervelli 'anziani', spiegano gli autori, l'attività dei geni associati all'infiammazione aumenta, mentre quella dei geni correlati alla funzione e alla struttura neuronale diminuisce. Gli scienziati hanno scoperto un punto caldo specifico che combina sia la diminuzione della funzione neuronale sia l'aumento dell'infiammazione nell'ipotalamo. I cambiamenti più significativi nell'espressione genica sono stati riscontrati nei tipi di cellule vicino al terzo ventricolo dell'ipotalamo, inclusi taniciti e cellule ependimali (cellule gliali, che sostengono i neuroni), e neuroni noti per il loro ruolo nell'assunzione di cibo, nell'omeostasi energetica, nel metabolismo e nel modo in cui il nostro corpo utilizza i nutrienti. Questo, riflettono gli esperti, suggerisce una possibile connessione tra dieta, fattori legati allo stile di vita, invecchiamento del cervello e cambiamenti che possono influenzare la nostra suscettibilità ai disturbi cerebrali legati all'età.
"La nostra ipotesi è che quei tipi di cellule diventino meno efficienti nell'integrare segnali dal nostro ambiente o da cose che stiamo consumando", illustra Kelly Jin, scienziata dell'Allen Institute for Brain Science e autore principale dello studio. "E quella perdita di efficienza in qualche modo contribuisce a ciò che conosciamo come invecchiamento nel resto del nostro corpo. Penso che sia notevole che siamo in grado di trovare quei cambiamenti molto specifici con i metodi che stiamo utilizzando", rimarca.
Per condurre lo studio, i ricercatori hanno fatto ricorso a strumenti avanzati di analisi genetica sviluppati tramite The Brain Initiative dei Nih per studiare singole cellule e mappare oltre 1,2 milioni di cellule cerebrali di topi giovani (2 mesi) e anziani (18 mesi) in 16 ampie regioni cerebrali, che costituiscono il 35% del volume totale del cervello di un topo.
I topi anziani sono ciò che gli scienziati considerano l'equivalente di un essere umano di mezza età e i cervelli dei roditori - precisano gli esperti - condividono molte somiglianze con i cervelli umani in termini di struttura, funzione, geni e tipi di cellule. Nello studio gli autori hanno osservato da un lato che l'invecchiamento ha aumentato l'attività dei geni associati ai sistemi infiammatorio e immunitario del cervello, così come alle cellule dei vasi sanguigni cerebrali. Dall'altro lato, i risultati hanno evidenziato una diminuzione dell'attività dei geni associati ai circuiti neuronali.
Il terzo ventricolo, finito in particolare sotto la lente, è un importante condotto che consente al liquido cerebrospinale di passare attraverso l'ipotalamo. Situato alla base del cervello del topo, l'ipotalamo produce ormoni che possono controllare i bisogni di base del corpo, tra cui temperatura, frequenza cardiaca, sonno, sete e fame. I risultati hanno mostrato che le cellule che rivestono il terzo ventricolo e i neuroni adiacenti nell'ipotalamo presentavano i maggiori cambiamenti nell'attività genetica con l'età.
Se è noto che i neuroni sensibili all'età nell'ipotalamo producono ormoni che controllano l'alimentazione e l'energia, e che le cellule che rivestono il ventricolo controllano il passaggio di ormoni e nutrienti tra il cervello e il corpo, gli esperti puntualizzano che sono necessarie ulteriori ricerche per esaminare i meccanismi biologici alla base dei risultati dello studio, nonché per cercare eventuali possibili collegamenti con la salute umana. La comprensione di questo 'hot spot' nell'ipotalamo lo rende un punto focale per studi futuri, concludono gli autori. Oltre a sapere quali cellule colpire specificamente, questo potrebbe portare allo sviluppo di terapie correlate all'età, aiutando a preservare la funzione e prevenire le malattie neurodegenerative.
Lavoro
Retribuzioni, PageGroup: “2024 anno complesso tra...
L'ad Mainini: "il 2025 si prospetta però un anno di ripresa: non mancheranno interessanti opportunità soprattutto in quei settori che, rispetto ad altri, sembrano risentire meno della crisi come finance ed engineering & manufacturing"
PageGroup, azienda leader a livello internazionale nel settore della ricerca e selezione specializzata, ha pubblicato la guida relativa agli stipendi e alle tendenze del mercato del lavoro 2025. Il 2024 che sta per concludersi è stato caratterizzato da incertezza e da instabilità economica, fattori che hanno inevitabilmente avuto un impatto sulle aziende e sui professionisti, aumentando il divario tra le rispettive aspettative.
“Il 2024 - precisa Tomaso Mainini, amministratore delegato di PageGroup Italia e Turchia - è stato un anno complesso, tra inflazione in costante aumento, difficoltà economiche a livello globale e conflitti in molte parti del mondo. Il 2025 si prospetta però un anno di ripresa: non mancheranno interessanti opportunità soprattutto in quei settori che, rispetto ad altri, sembrano risentire meno della crisi. Mi riferisco in particolare al comparto finance ed engineering & manufacturing. E' ormai assodato che i professionisti stiano diventando sempre più esigenti su stipendi, flessibilità, percorsi di carriera, e che le aziende facciano molta fatica a conciliare queste aspirazioni con le proprie esigenze di business. Colmare questo gap è indispensabile, soprattutto in questa fase caratterizzata da mancanza di profili altamente qualificati”.
I settori più dinamici secondo PageGroup sono finance e engineering & manufacturing. Finance: si consolida il ruolo a supporto del business. Sono sempre più ricercati professionisti skillati, con ampia professionalità. Aumentano gli investimenti su competenze specifiche di C-Level, in grado di definire ed implementare strategie finanziarie che creino valore per l'azienda e che guidino al cambiamento in un mercato del lavoro sempre più digitalizzato e data centrico. Da quest’anno, abbiamo notato i primi effetti dell’introduzione di sistemi legati all’Intelligenza Artificiale che permette, da un lato, di ottimizzare processi contabili, amministrativi e di reporting, dall’altro, di migliorare skills legate ai processi di pianificazione strategica e previsionale.
Tra i profili più richiesti, troviamo il cfo, il controller in ambito sales, il financial ed industrial e le figure di responsabile amministrativo. retribuzioni interessanti per questi professionisti: cfo con più di 10 anni di esperienza possono superare i 130mila euro lordi l’anno, controller con 5-10 anni di esperienza hanno un range retributivo tra 50 e 70mila euro, ed infine il responsabile amministrativo si attesta su un range tra i 45 ed i 60mila euro in base agli anni di esperienza nel ruolo.
Engineering & manufacturing: digitalizzazione, sostenibilità e intelligenza artificiale le parole chiave per il 2025. L'evoluzione dei professionisti nel settore engineering & manufacturing in Italia nel 2025 rifletterà diverse tendenze globali e nazionali, guidate da innovazioni tecnologiche, transizioni sostenibili e cambiamenti nei modelli produttivi. I professionisti che operano in questi ambiti dovranno concentrarsi su intelligenza artificiale, big data e robotica avanzata per rendere sempre più efficienti i processi di produzione, ma anche sulle tecnologie che migliorano il risparmio energetico, riducono il consumo di materiali e promuovono il riciclo e il riutilizzo.
I profili più ricercati saranno il direttore r&d, il responsabile ufficio tecnico e il project manager. Per i direttori r&d si prevedono stipendi compresi tra i 50 e i 60mila euro annui lordi con meno di 5 anni di esperienza, tra 60 e 70mila euro dai 5 ai 10 anni e più di 70mila euro con più di 10 anni di esperienza nel ruolo. Un responsabile dell’ufficio tecnico, invece, percepisce una ral in ingresso di 55-65mila euro che cresce fino a superare gli 80mila man mano che aumentano gli anni di lavoro sul campo. Lo stipendio di un project manager, infine, parte da 50-60mila euro lordi all’anno e supera i 70mila euro al crescere dell’esperienza. Per tutti questi ruoli sono previsti bonus e benefit molto interessanti.
Alcuni ruoli e profili nel settore sales & marketing e tech continuano a godere di retribuzioni interessanti, nonostante il contesto sfidante affrontato nel 2024 dai settori di appartenenza. Sales & marketing: nonostante l’anno sfidante le aziende hanno necessità di vendere e ampliare il proprio business. La ricerca di profili commerciali e marketing ha segnato un delta positivo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato evidenzia come gli investimenti sul capitale umano all’interno di quest’area siano stati ritenuti strategici per mantenere le quote di mercato o incrementarle. Sotto questo punto di vista le figure di business development (direttore commerciale e sales manager) e quelle di marketing strategico (product marketing in primis), si confermano essere tra le più richieste sul mercato, a prescindere dal settore.
Le retribuzioni per questi profili sono interessanti: un direttore commerciale con meno di cinque anni di esperienza nel ruolo percepisce tra gli 85 e i 95mila euro lordi all’anno che possono superare anche i 130mila euro per chi ha più di 10 anni di esperienza; un sales manager con esperienza di 5-10 anni, invece, guadagna mediamente tra gli 85 e i 100mila euro lordi all’anno.
Il panorama It, in continua evoluzione, è alla costante ricerca di professionisti qualificati. Il settore tech cambia velocemente e questa rapidità supera di gran lunga il numero di professionisti adeguatamente formati. Questo ritmo di cambiamento continuo impone alle aziende una grande sfida: trovare figure professionali che non solo siano in grado di padroneggiare le nuove tecnologie, ma che conservino anche competenze solide su tecnologie più datate, spesso ancora fondamentali per molti settori. Nei processi di ricerca e selezione, diventa cruciale trovare strategie che consentano di attrarre candidati in grado di rispondere a queste esigenze: una delle soluzioni più efficaci, soprattutto quando si è vincolati da limiti di budget (in termini di ral, bonus o benefit) è quella di intraprendere un’analisi di fattibilità dettagliata ed eventualmente avviare un processo di reskilling per aggiornare le competenze delle risorse già presenti in azienda e non perdere importanti opportunità di business.
Data la scarsità di profili e competenze, le aziende sono disposte a riconoscere stipendi, anche in ingresso, molto interessanti: un direttore IT con esperienza tra i 5 e i 10 anni di esperienza, ad esempio, guadagna tra 60 e 100mila euro lordi all’anno ai quali si aggiungono bonus e benefit; un junior software developer ha una retribuzione annua lorda compresa tra i 35 e i 50mila euro che possono arrivare a oltre 65mila euro con l’aumento del livello di seniority.
Tax & legal: sostenibilità, digitalizzazione e compliance per un settore in forte espansione. Secondo i dati elaborati da PageGroup, sono cresciute del 25% le richieste di professionisti qualificati soprattutto nel mondo energy e in quello della cyber sicurezza. La crescente complessità delle normative e l'evoluzione delle esigenze aziendali stanno alimentando una domanda sempre più elevata di professionisti specializzati, in grado di affrontare le sfide legali e fiscali che caratterizzano il contesto economico attuale. In questo panorama, le competenze tradizionali, seppur fondamentali, non sono più sufficienti a soddisfare le esigenze delle aziende, che richiedono sempre più figure con un mix di expertise avanzate e capacità trasversali. I professionisti oggi devono possedere una solida base tecnica e, allo stesso tempo, skills che spaziano dalla leadership alla capacità di lavorare in team, con un forte accento sulla gestione efficace del tempo e delle priorità.
Tra i trend più interessanti, in primo piano c’è il crescente interesse per i profili legati alla sostenibilità, un ambito che sta diventando sempre più centrale per le aziende che devono adattarsi a normative ambientali più stringenti e a strategie di Esg (Environmental, Social, Governance). Parallelamente, il settore dell’intelligenza artificiale si distingue per l’attenzione a tematiche normative e contrattuali legate all’adozione di tecnologie avanzate. Anche la protezione dei dati mantiene un ruolo cruciale, spinta dalla necessità di conformarsi a normative come il Gdpr e di gestire rischi crescenti legati alla cybersecurity. Infine, il settore del tax risk management continua a guadagnare terreno, con un aumento della domanda di esperti capaci di supportare le imprese nella gestione proattiva dei rischi fiscali e nell’adeguamento a normative in continua evoluzione.
Queste tendenze evidenziano in maniera inequivocabile la sempre maggior strategicità delle funzioni fiscali e legali, nell’ottica di supportare innovazione, compliance e sostenibilità aziendale.
“Trovare il professionista giusto - aggiunge Tomaso Mainini - diventa sempre più complesso, e abbiamo riscontrato, sempre con maggiore frequenza, il ricorso alle controfferte, ovvero aziende che offrono un aumento significativo del pacchetto retributivo alle risorse in procinto di lasciare il proprio posto di lavoro. Il riconoscimento però delle risorse dovrebbe avvenire prima della decisione ormai maturata di lasciare l’azienda. Il tema dello smart working, per molte figure professionali è una condizione ormai imprescindibile sulla quale quasi nessuno è più disposto a negoziare. A livello generale, il gap con il resto d'Europa e l'impatto dell'inflazione continuano a rappresentare sfide significative per i salari dei nostri professionisti. I lavoratori italiani, infatti, non hanno dubbi: sono convinti che il loro attuale stipendio sia spesso inadeguato rispetto alle responsabilità e al costo della vita".
"La direttiva europea sulla trasparenza retributiva, in arrivo entro il 2026, - sottolinea - potrebbe portare miglioramenti nell'equità delle retribuzioni, anche in Italia, ma la strada è ancora piuttosto tortuosa. Dal nostro osservatorio vediamo che molte aziende stanno pianificando aumenti salariali moderati (entro il 5%) nel breve termine per provare a migliorare la vita dei propri dipendenti che spesso sono in difficoltà a causa della diminuzione del potere d’acquisto e dell’inflazione che, per fortuna, sembra stia rallentando. Possiamo dire, quindi, che ci sono segnali di moderata ripresa anche su un aspetto cruciale per il benessere delle persone. Siamo, dunque, cautamente ottimisti”.