De Berti: “Investiti 2,4 mln per inaugurazione Conca di Intestadura”
“Oggi è una giornata doppiamente storica perché oltre aver approvato l’autonomia in Parlamento abbiamo anche inaugurato la Conca di Intestadura, un intervento molto richiesto dal territorio che porta con sé un investimento di 2,4 milioni di euro”. Lo ha detto Elisa De Berti, vicepresidente della Regione del Veneto e assessore alle Infrastrutture e Trasporti, a margine dell’inaugurazione, da parte di Regione Veneto e Infrastrutture Venete, della nuova Conca di Intestadura, opera di primario valore storico, idraulico e ingegneristico a livello nazionale risalente al 1873 collocata tra il Piave e la Piave Vecchia e del Pontile di Caposile con la sua nuova rampa di varo e alaggio per le unità nautiche.
Cronaca
Maltempo, è ancora allerta al Nord: le regioni più colpite
Nuove evacuazioni disposte nel bolognese
Il maltempo continua a flagellare il Nord. E' allerta arancione per rischio idrogeologico in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. Nel bolognese disposte nuove evacuazioni.
Cronaca
Omicidio Cecchettin, papà Gino: “Dolore per gli...
L'uomo abbandona l'udienza dopo l'interrogatorio dell'ex fidanzato della figlia
“Sapere gli ultimi momenti della vita di Giulia” è stato il momento più delicato dell’udienza di oggi, 25 ottobre, per Gino Cecchettin, il papà di Giulia, assassinata lo scorso 11 novembre con 75 coltellate.
Nel giorno dell’interrogatorio dell’ex fidanzato Filippo Turetta, imputato per omicidio aggravato, Cecchettin ha guardato spesso verso il banco dei testimoni mentre il ventiduenne aveva sempre lo sguardo puntato verso il basso. E prima che a prendere la parola fosse la difesa di Turetta, ha lasciato l’aula. “Ho capito benissimo chi è Filippo Turetta, non ho bisogno di restare, per me è chiarissimo e per me la vita del prossimo è una cosa sacra".
La sorella di Giulia assente in aula
Assente invece fin dall'inizio in aula la sorella di Giulia, Elena Cecchettin. "Oggi e lunedì 28 ottobre non sarò presente in aula. Non per disinteresse, ma per prendermi cura di me stessa", ha annunciato lei stessa su Instagram. "Sono più di 11 mesi che continuo ad avere incubi, 11 mesi che il mio sonno è inesistente o irrequieto. La mia salute mentale e soprattutto quella fisica ne hanno risentito. Ho perso il conto delle visite mediche che ho dovuto fare nell'ultimo anno. "Seguirò a distanza anche tramite i miei legali, tuttavia non parteciperò. Sarebbe per me una fonte di stress enorme e dovrei rivivere nuovamente tutto quello che ho provato a novembre dell'anno scorso. Semplicemente non ne sono in grado" aggiunge la studentessa. "Voglio condividere questo perché penso sia giusto proteggersi quando ne abbiamo bisogno. Sono umana, e come tutti non sono invincibile" conclude Elena Cecchettin.
Cronaca
Roma, i bambini della scuola Cadlolo: “Basta...
"Ridateci le nostre strade, restituiteci spazi per giocare e correre all’aperto, almeno davanti alle nostre scuole. Fateci camminare tranquilli nel tragitto da casa a scuola". Sono le richieste che arrivano, come ogni anno, da bambine, bambini e genitori di tutta Italia in occasione di Streets For Kids, la giornata internazionale promossa da Clean Cities Campaign in Italia e in molte città europee per chiedere strade scolastiche, aria pulita, spazi per giocare e sicurezza stradale nei percorsi che quotidianamente i bambini percorrono da casa a scuola.
Anche a Roma tantissime scuole hanno aderito, questa mattina e oggi pomeriggio, a questa iniziativa, colorando strade e marciapiedi con gessetti oppure 'occupando' con giochi all’aperto le vie adiacenti alle scuole. Tra queste, per esempio, la scuola primaria Alberto Cadlolo, nel primo Municipio, circondata da cantieri in vista del Giubileo che hanno aumentato il traffico, già normalmente sostenuto, mettendo a dura prova la vita di genitori e bambini. Le maestre hanno mostrato ai bambini un lungo cartellone dove era disegnata una strada sgombra dalle macchine.
Quindi è stato chiesto loro di disegnare ognuno una macchina in un post-it e di posizionarlo sulla strada. Gli è stato chiesto, come era ora la strada. Risposta: "Una strada bellissima, tutta colorata!". Ma su quella strada, hanno continuato le maestre, i genitori li avrebbero fatti andare serenamente a piedi o in bicicletta? La risposta è stata inequivocabile: "No, ci sono troppe macchine. "Siamo parte del problema", ma fortunatamente "siamo anche la soluzione", è stato scritto, alla fine, nel cartellone che hanno disegnato i bambini e che, poi, è stato appeso fuori dalla scuola. All’uscita, ogni genitore ha staccato un post-it con una macchina, "liberando" (metaforicamente) la strada dalle auto. Nei prossimi giorni partirà una petizione per presentare al Primo Municipio e al Comune quattro richieste: spostare gli stalli dei bus, una sosta "kiss and go" accanto a scuola, ossia la possibilità per i genitori dei bambini più piccoli di poter lasciare per pochi minuti la macchina senza incorrere - come ora - in multe salatissime, una rastrelliera per le biciclette, spostare il varco della Ztl (per rendere pedonale la via davanti all’ingresso della scuola), uno Scuolabus. I bambini, si sa, non votano. Perciò sono pochi ascoltati. Ma prendere sul serio le loro domande, i loro desideri e anche i loro diritti può aiutare tutti a vivere meglio. Una città a misura di bambino è, senza dubbio, una città dove viviamo tutti meglio.