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Deficit eccessivo, Italia e altri 6 Paesi Ue verso procedura infrazione

Giorgetti: "La procedura di infrazione non è una notizia, era ampiamente prevista". Correzione da 12 miliardi l'anno

Commissione europea

Sette Paesi dell'Ue, cinque dei quali membri dell'Eurozona, si avviano ad essere sottoposti alla procedura per deficit eccessivo. Tra i sette, come ampiamente atteso, ci sono Italia e Francia. La Commissione europea ha preparato un rapporto ex 126.3 per 12 Stati membri per valutare il rispetto del parametro del 3% nel rapporto deficit/Pil: Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.

"La procedura di infrazione non è una notizia, era ampiamente prevista, l'avevamo detto già un anno fa", dice il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo alla stampa a margine della presentazione del Rapporto dell'Upb sulla procedura Ue sui conti. "Con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3%", dice.

"Abbiamo un percorso avviato dall'inizio del governo di responsabilità della finanza pubblica sostenibile, che è apprezzata dai mercati e dalle istituzioni Ue, andremo avanti così, quindi non è niente di sorprendente, anzi all'applicazione delle vecchie regole del Patto", aggiunge.

In base alle regole del patto di stabilità riformato, l'aggiustamento medio annuo richiesto all'Italia dovrebbe aggirarsi verosimilmente intorno allo 0,6% del Pil, se spalmato su sette anni, il massimo arco temporale possibile per i piani a medio termine da concordare con la Commissione Europea, quindi all'incirca 12 miliardi di euro l'anno, calcolati sul Pil 2023, a quanto si apprende a Bruxelles. Su un periodo di 4 anni, il minimo previsto, l'aggiustamento medio annuo sarebbe pari all'1,1% del Pil, circa 22 miliardi di euro.

La valutazione della Commissione

Nella valutazione della Commissione si tiene conto dei fattori rilevanti indicati dagli Stati membri nel caso in cui il loro rapporto debito pubblico/Pil sia inferiore al 60% del Pil o il loro disavanzo sia valutato vicino al valore di riferimento del 3% e temporaneo.

Per la Commissione, è "giustificata" l’apertura di una procedura per disavanzo eccessivo basata sul deficit per sette Stati: Belgio, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. La relazione ex articolo 126.3 è solo il primo passo verso l’apertura delle procedure. Dopo il parere del Comitato economico e finanziario, la Commissione intende proporre al Consiglio di avviare procedure per disavanzo eccessivo basate sul deficit per questi Stati membri nel luglio 2024.

Nell'ambito del pacchetto autunnale del semestre europeo la Commissione proporrà al Consiglio raccomandazioni volte a porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo. I Paesi sotto procedura diventeranno dunque otto, poiché la Romania, in procedura per deficit dal 2020, vi rimane, dato che non ha adottato misure efficaci per correggere questa situazione.

Conti pubblici, Ue: "Alto rischio debito a medio termine, 168% Pil nel 2034"

L’analisi della sostenibilità del debito pubblico dell'Italia "indica rischi elevati" nel medio termine. Il rapporto debito pubblico/Pil, secondo lo scenario di base, "aumenta costantemente", toccando circa il 168% nel 2034, si legge nel rapporto della Commissione europea.

La traiettoria del debito "è sensibile agli shock macroeconomici". Secondo le proiezioni stocastiche, che simulano una vasta gamma di possibili temporanei shock alle variabili macroeconomiche, "c’è un’alta probabilità che il rapporto debito/Pil sia più alto nel 2028 che nel 2023". Per la Commissione, i fattori che aumentano il rischio sono legati alla quota del debito pubblico italiano a breve termine. Mitiga il rischio, per contro, il fatto che una quota maggioritaria del debito pubblico sia detenuta da creditori nazionali. Inoltre, altro fattore positivo, il debito pubblico è completamente denominato in euro, cosa che esclude i rischi di cambio.

La posizione di investimento netta positiva del Paese mitiga ulteriormente i rischi per i conti pubblici. Inoltre, per la Commissione le riforme strutturali e gli investimenti nell’ambito del NextGenerationEu, se pienamente attuati, potrebbero avere effetti positivi sulla crescita del Pil nei prossimi anni. L’attuazione di riforme e investimenti inclusi nel Piano di ripresa e resilienza dell'Italia sono in corso, ma servono "maggiori sforzi" per "completarli nei tempi" previsti.

Nel caso di Francia e Italia, "gli squilibri fiscali e i rischi per la sostenibilità dovrebbero essere ridotti attraverso il rispetto delle traiettorie fiscali definite nei piani a medio termine nel quadro di governance economica riformato, coerenti con la procedura per deficit eccessivo", ha sottolineato il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, in conferenza stampa a Bruxelles.

Commissione Ue: "Italia affronti limiti a concorrenza in professioni, commercio e ferrovie"

L'Italia dovrebbe "definire una strategia industriale e di sviluppo per ridurre il divario territoriale" tra Nord e Sud, "razionalizzando le attuali misure politiche e tenendo conto delle infrastrutture chiave progetti e delle catene di valore strategiche". Dovrebbe anche "affrontare le restrizioni alla concorrenza, in particolare nel settore del commercio al dettaglio, delle professioni regolamentate e delle ferrovie", è un'altra delle raccomandazioni all'Italia pubblicate dalla Commissione europea.

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Economia

Manageritalia, educazione finanziaria per le famiglie e la...

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Incontro organizzato da Manageritalia Executive Professional, in occasione della seconda edizione della Roma Future Week 2024

Manageritalia, educazione finanziaria per le famiglie e la crescita del Paese

Come diffondere una migliore cultura finanziaria e favorire una maggiore conoscenza nella gestione del proprio portafoglio azionario tutelando le finanze familiari e salvaguardandole dall’inflazione e dalla perdita del potere d’acquisto. Sono queste alcune delle tematiche affrontate 'Dal cigno nero al rinoceronte grigio - L’educazione finanziaria per prevenire le minacce che mettono a repentaglio i nostri risparmi', l’incontro organizzato oggi, da Manageritalia Executive Professional, in occasione della seconda edizione della Roma Future Week 2024.

“L'educazione finanziaria è essenziale ed imprescindibile – ha sottolineato Donatello Aspromonte vicepresidente Manageritalia Executive Professional – per consentire alle famiglie e alle imprese di prendere decisioni consapevoli riguardo agli investimenti e alla pianificazione del futuro, in modo da garantire una maggiore stabilità economica e sociale. Per la nostra missione associativa non potevamo non avere un vertical, ossia un’area dedicata ai manager e ai consulenti di questo di questo importante settore, che lanciamo proprio oggi”.

L’incontro, infatti, è stata anche l’occasione per presentare la nascita dell’area dell’associazione espressamente dedicata ai Wealth Manager i professionisti della gestione finanziaria che vogliono valorizzare e diffondere la cultura della moderna consulenza finanziaria presso le Istituzioni, le ebusiness community nonché difendere il ruolo e le funzioni del consulente finanziario e patrimoniale anche attraverso la certificazione delle competenze e delle esperienze a garanzia delle tante aziende e realtà private e pubbliche che oggi richiedono sempre più personale e competenze qualificate.

Oggi in Italia, secondo i dati dell’ultimo rapporto Edufin, le conoscenze finanziarie percepite dalle famiglie rimangono molto basse. Nell’ultimo anno è aumentata la familiarità con i concetti di inflazione (73,8%) e di tasso di interesse semplice (46,5%). Diminuisce la conoscenza dei concetti di diversificazione del rischio (54,6%), relazione tra rischio e rendimento (46,6%) e tasso di interesse composto vero sconosciuto per le famiglie italiane (lo conosce solo il 38,1%). Il mutuo è l’argomento maggiormente conosciuto (79,3%) ma meno della metà dei decisori economici delle famiglie (44,3%) conosce i concetti di base della finanza. Numeri che dimostrano, ancora una volta, come sia necessaria la diffusione di una più amplia cultura finanziaria per aiutare i cittadini verso scelte consapevoli magari supportati da professionisti del settore.

“Nel Paese manca una diffusa educazione finanziaria e assicurativa non solo nelle nuove generazione ma soprattutto tra i lavoratori e molti professionisti, solo un italiano su sette ha competenze di base su queste tematiche” cosi Renato Loiero, consigliere economico Presidenza del Consiglio dei Ministri che prosegue: “Dobbiamo favorire il dialogo con aziende e imprese private per portare l’educazione finanziaria sul posto di lavoro per tutelare soprattutto quella fascia di italiani, tra i 40 e 60 anni, oggi maggiormente esposta al rischio di truffe sui propri risparmi”. “Avere i professionisti della gestione del patrimonio – conclude Loiero - all’interno di Manageritalia, aiuta il Governo e gli organi decisori a fare sinergia con chi nel concreto conosce come si fa educazione finanziaria all’interno delle aziende e nei luoghi di lavoro”.

“Come parlamentare abbiamo il dovere di attivarci per favorire l’inserimento dell’educazione finanziaria all’interno dei percorsi scolastici e formativi. Di certo non basta formulare leggi, piattaforme o trovare i finanziamenti necessari ad hoc, bisogna in primis, trovare gli insegnanti e i professionisti capaci di divulgare questa nuova cultura a tutela dei nostri risparmi” così il deputato Luigi Marattin che prosegue: “La nascita di questo nuovo vertical dedicato ai professionisti agli educatori finanziari non può che essere accolta con positività, perché consente di avere un nuovo soggetto con cui interloquire, confrontarsi nonché accogliere proposte dai chi, per professione gestisce i risparmi degli italiani”.

“I consulenti e i professionisti che operano negli ambiti chiave della nostra economia, sono manager che hanno l’obbligo di assicurare serietà professionale, deontologia e competenze specifiche – spiega Carlo Romanelli, Presidente Manageritalia Executive Professional – ecco perché abbiamo attenzione a professionalità come quelle richieste dall’educazione finanziaria che sarà oggetto di uno specifico vertical come risposta alle esigenze dell'attuale al mercato del lavoro.”

I cigni neri in finanza indicano eventi di grande impatto, ma altamente improbabili. L’unico modo per affrontarli è quello di lavorare perché i sistemi (economici, aziendali e le società) siano antifragili: solidi, ma flessibili, in grado di rafforzarsi in seguito alle scosse politico-economiche. I rinoceronti grigi, al contrario, sono eventi molto probabili e ad alto impatto: ecco perché meritano la massima attenzione e priorità.

L’incontro voluto per diffondere una nuova cultura finanziaria oltre ad una maggiore comprensione del panorama economico e politico nazionale ha messo a confronto manager, imprese, istituzioni territoriali, mondo accademico e del lavoro tra cui Carlo Romanelli, presidente Manageritalia executive professional, i parlamentari Renato Loiero, consigliere economico Presidenza del Consiglio dei Ministri e Luigi Marattin, componente Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, oltre a Elena Cardella, head of GFI Product strategist team in Amundi - Carlo Melchiorri, docente di Statistical Data Analysis Università degli Studi Guglielmo Marconi - Rita Palumbo, vicepresidente Manageritalia Executive Professional - Filippo Salone, responsabile Advocacy Fondazione Prioritalia, delegato consulta ASviS - Paola Soccorso, consigliere presso Uffi¬cio Studi Economici CONSOB moderati da Jonathan Figoli, responsabile

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Economia

Manovra, Psb atteso in Cdm mercoledì: Istat verso rialzo pil

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Mercoledì convocazione sindacati a Palazzo Chigi con Giorgetti e Mantovano sul Piano strutturale di Bilancio

Manovra, Psb atteso in Cdm mercoledì: Istat verso rialzo pil

Il Piano strutturale di Bilancio aggiornato tornerà in Consiglio dei ministri, probabilmente mercoledì, per poi essere trasmesso al Parlamento dopo il via libera del governo. La revisione lunedì prossimo delle serie storiche delle stime annuali Istat dal 1995 al 2023 potrebbe intanto regalare qualche decimale al pil aumentando le risorse per la quadratura della manovra che dovrebbe aggirarsi intorno a 25 miliardi. Proprio per mercoledì i principali sindacati sono stati convocati a Palazzo Chigi alle 15.30 per un incontro sul Psb con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

Giorgetti ha portato il Piano strutturale di bilancio in Cdm martedì scorso per un primo esame senza stime programmartiche in attesa di recepire l'aggiornamento dell'Istituto di statistica. Stime cruciali per la griglia entro la quale costruire la prossima legge di Bilancio perché dalla revisione di Pil e deficit che sarà possibile evincere le risorse destinate alle coperture per le misure del 2024 e quelle per la correzione dei conti chiesta da Bruxelles ai paesi sotto procedura d'infrazione come l'Italia. Nell'attesa di vedere i dati Istat il prodotto interno lordo del 2021, anno di benchmark delle nuove stime, calcolato in termini nominali, verrà rialzato di un livello compreso tra 0,9 e 1,2% rispetto a marzo scorso, con un possibile effetto trascinamento sugli anni a seguire.

Il governo, in base agli impegni Ue, dovrà procedere ad un taglio minimo del disa vanzo strutturale dello 0,5% annuo (circa 10 miliardi) fino al rientro sotto la soglia del 3%, dopodiché la riduzione sarà dello 0,4% o 0,25%, fino al nuovo obiettivo di deficit intorno all'1,5% del pil, in base all'arco temporale dell'aggiustamento se in quattro o sette anni, in presenza di riforme e investimenti. Roma punta a ottenere l'attenuante, che quasi sicuramente verrà accordata dalla Commissione Ue , di spalmare l'aggiustamento nell'arco temporale massimo possibile (7 anni appunto).

Nel Psb il governo ha annunciato un anticipo del rientro sotto il 3% già nel 2026, mentre nel Def indicava per quell'anno un disavanzo al 3%. Che sia una mini-limatura o una revisione più corposa sarà noto con le previsioni aggiornate che verranno poi trasmesse al Parlamento e, dopo il via libera alla risoluzione parlamentare, a Bruxelles. Il tutto entro fine mese, contro la scadenza indicativa del 20 settembre prevista dal nuovo Patto di stabilità e crescita. Scadenza alla quale per la verità non si stanno attenendo parecchi paesi dell'euro alle prese con la prima edizione delle regole di Maastricht riattivate dopo la moratoria del Convid e riformate rispetto alle norme pre-pandemia. Dunque non solo un ritorno al rigore dopo quasi tre anni di stop (marzo 2020-dicembre 2023), ma un ritorno con regole nuove.

Nel Psb il governo si è impegnato ad una crescita della spesa netta (nuovo indicatore univoco sottoposto alla sorveglianza della Commissione Ue) dell'1,5%. Una traiettoria per il Mef in linea con le aspettative delle autorità europee.

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Economia

Food & Beverage, Zattoni (Vecchia Romagna):...

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“Vecchia Romagna fa parte dei brand storici italiani: dal 2019 abbiamo aperto le nostre cantine e abbiamo unito le nostre Riserve migliori per creare Vecchia Romagna Tre Botti e Vecchia Romagna 18. Sono due prodotti complessi, ma perfetti se si vogliono bere da soli o se si vogliono abbinare a piatti gourmet”. Con queste dichiarazioni, Antonio Zattoni, Master Blender Vecchia Romagna, è intervenuto a margine della presentazione del nuovo Progetto Ristoranti dedicato alle Riserve di Vecchia Romagna, il brandy nato in Italia più venduto al mondo, con oltre 200 anni di storia.

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