Municipio I di Roma, parte la prima casa sociale degli anziani
Nasce ufficialmente oggi la prima Casa Sociale degli anziani e del quartiere (Csaq) della Capitale, una struttura inclusiva per anziani e non solo. Con il nuovo regolamento sui Centri Anziani ogni struttura va affidata a un’associazione di Promozione Sociale e diventa una Csaq, ovvero una struttura più aperta alla comunità e al territorio. Proprio questa mattina è stata firmata la prima Convenzione fra il primo Municipio, rappresentato dal Direttore Pasquale Libero Pelusi e la presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Angelo Emo, Maria Palomba, alla presenza della Presidente del Municipio I, Lorenza Bonaccorsi, e dell’assessora alle politiche sociali e pari opportunità Claudia Santoloce.
Con questa convenzione triennale, quindi, il Municipio I affida all’Aps i locali di Via Angelo Emo 8 e sarà cura dell’associazione prendersene cura e metterli al servizio del territorio. In questa nuova ottica, la Casa Sociale degli anziani e del quartiere, svolge un ruolo fondamentale per il sostegno culturale e ricreativo della popolazione anziana, offrendo una serie di offerte aggregative e culturali per il tempo libero. Tante le attività che potranno essere finanziate nei locali messi a disposizione da Roma Capitale, come momenti conviviali, ricreativi, culturali, opere di volontariato e tanto altro. All’interno della Csaq sarà possibile svolgere anche attività complementari, come partecipazioni a spettacoli teatrali, cinematografici, visite guidate o la partecipazione a eventi sportivi dilettantistici, gare di ballo, tornei di carte o scacchi, ma anche cura per aree verdi pubbliche cittadine o attività di volontariato attivo.Tutte attività, insomma, che promuovono l’invecchiamento attivo, oltre alla valorizzazione delle sue capacità, unite al mantenimento delle funzioni motorie, cognitive e creative.
“E' per noi motivo di grande orgoglio compiere passi come questo – ha spiegato Claudia Santoloce, assessora politiche sociali e pari opportunità del Municipio I -. Ringrazio particolarmente gli uffici della direzione tecnica e della direzione socio-educativa per il grande lavoro svolto finora. Nelle prossime settimane procederemo alla stipula delle altre convenzioni".
Esteri
Israele-Gaza, attesa per ripresa negoziati su tregua e...
Capo del Mossad domenica a Doha incontra capo della Cia e premier del Qatar
Continuano i raid israeliani nella Striscia e in Libano e i lanci di razzi verso il nord di Israele, mentre i negoziatori sono al lavoro per cercare di arrivare a una tregua a Gaza.
Negoziati su tregua e ostaggi
Il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani ha reso noto che negoziatori degli Stati Uniti e israeliani si incontreranno a Doha per un nuovo sforzo di mediazione. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha detto di aspettarsi un incontro dei negoziatori nei prossimi giorni per cercare di arrivare a una tregua a Gaza. "Abbiamo discusso delle opzioni e delle prossime tappe per far avanzare il processo e mi aspetto che i negoziatori si incontrino nei prossimi giorni", ha affermato in una conferenza stampa a Doha dopo aver incontrato il premier del Qatar.
"Ci siamo rimessi in contatto... con i rappresentanti dell'ufficio politico (di Hamas) a Doha. Abbiamo avuto alcuni incontri con loro nei giorni scorsi", ha annunciato il premier del Qatar dopo il colloquio con Blinken.
Il capo del Mossad, David Barnea, sarà domenica a Doha per un incontro con il capo della Cia, Bill Burns, e con il primo ministro del Qatar. Lo ha reso noto l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu sottolineando che la missione di Barnea, "su indicazione del primo ministro" è tesa a discutere "con le parti le varie opzioni per riprendere i negoziati per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas a seguito degli ultimi sviluppi".
Ieri manifestanti hanno circondato, in occasione della festività di Simhat Torah, la casa di Netanyahu a Cesarea, chiedendo al governo di concludere un accordo per liberare gli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza.
Invece di circondare la sinagoga con la Torah, come da tradizione in occasione della festività ebraica, i manifestanti hanno circondato la residenza privata del premier, sventolando bandiere israeliane e tenendo in mano torce e foto degli ostaggi detenuti a Gaza.
Libano
Sul fronte Libano, il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Herzi Halevi, ha dichiarato che Israele può potenzialmente giungere a una conclusione decisiva del conflitto con Hezbollah.
"Nel nord, c'è la possibilità di raggiungere una conclusione rapida. Abbiamo terminato la catena di comando di alto livello di Hezbollah in modo molto approfondito", ha detto Halevi durante una valutazione della situazione nella Striscia di Gaza settentrionale.
Per il premier libanese, Najib Mikati, "la cosa più importante oggi è il cessate il fuoco e poi l'attuazione della risoluzione internazionale 1701", che prevede che solo i caschi blu e l'esercito libanese siano dispiegati nel sud del Libano al confine con Israele. Qualsiasi futuro presidente della Repubblica libanese dovrà attuare gli accordi che stabiliscono che "le armi devono essere nelle mani dell'esercito libanese e dello Stato libanese".
Politica
Conte ‘licenzia’ Grillo per...
Leader M5S annuncia che non rinnoverà contratto da 300mila euro: "Rapporto incrinato in modo irreversibile"
Zac. Con un colpo d’ascia, Giuseppe Conte fa ruzzolare la testa di Beppe Grillo, e con quella anche i 300mila euro che dal 2022 il Movimento 5 Stelle garantisce ogni anno al co-fondatore e garante della creatura pentastellata. Dopo settimane di silenzi e minimizzazioni per i continui attacchi dell’’Elevato’, il presidente parla nel nuovo libro di Bruno Vespa, che uscirà il 30 ottobre, e spiega il suo pensiero sulla collaborazione contrattuale di Grillo, che verrà meno perché il comico genovese è "responsabile di una controcomunicazione", certo, ma anche perché "di fronte a un processo costituente che ha coinvolto l’intero movimento, sta portando avanti atti di sabotaggio compromettendo l’obiettivo di liberare energie nuove".
Collaborazione che si concluderà non appena "andrà alla sua naturale scadenza nei prossimi mesi", precisano fonti di Campo Marzio dopo che all'Adnkronos lo staff di Grillo fa sapere che non c'è nessuna novità sul rapporto: "A noi non risulta, il contratto è in essere. Ad oggi non c'è nessuna comunicazione a riguardo", spiegano. Come si è arrivati, però, allo strappo? Nelle memorie affidate al giornalista Rai, l’ex presidente del Consiglio chiarisce di non aver mai accettato che Grillo sia pagato per la funzione di garante, "che ha un intrinseco valore morale e non è compatibile con alcuna retribuzione", ma che si era arrivati a un compromesso "retribuendo la sua nota abilità comunicativa per rafforzare l’immagine del movimento", presupposto che, appunto, è venuto a mancare, ma a cui il garante tiene tanto da chiederla "anche nelle ultime lettere che mi ha scritto", rivela ancora Conte.
Quanto al loro rapporto, è evidente che le cose non vadano come quando l'avvocato fu scelto come premier: "Qualcosa si è incrinato in maniera irreversibile. Umanamente sono molto colpito da come si comporta - dice Conte a Vespa -. Già in passato ha avuto atteggiamenti velenosi nei miei confronti, ai quali non ho dato peso perché su tutto prevalevano gli interessi della comunità. Vedere oggi che contrasta in maniera così plateale un processo di partecipazione democratica che ci riporta agli ideali originali di Casaleggio mi ha rattristato moltissimo. Perché, al contrario di quel che scrivono i giornali, lo scontro non è personalistico, ma vede Grillo battersi contro la sua stessa comunità".
Ecco, la comunità, la stessa di cui un tempo faceva parte Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, co-fondatore con Grillo, e presidente dell'Associazione Rousseau, che un tempo mediava con la base. Ospite di Un giorno da pecora, su Rai Radio 1, l'imprenditore non le manda a dire al presidente pentastellato: "Non so perché sia uscita proprio oggi questa notizia del 'licenziamento' di Grillo da parte di Giuseppe Conte, è un po’ strano che Conte lo dica a Vespa e non a Beppe o agli iscritti", inizia prima di sparare a zero (anche) sul processo costituente.
"C’è una finta partecipazione, con degli iscritti che non si sa chi siano, Conte ha estratto queste persone, ma non si sa come, ne hanno fatto fuori parecchi durante l’estate, e infatti Grillo ha chiesto quanti fossero gli iscritti al Movimento", dice ancora Casaleggio, che emette anche la sua sentenza: "Tra Conte e Grillo ne resterà uno solo? Sì, ma un solo elettore se continuano così...".
Danilo Toninelli, poi, è ancora più duro: "Senza Grillo Conte non sarebbe diventato né presidente del Consiglio, né presidente del Movimento 5 Stelle", dice su Facebook prima di definirlo un ingrato "a causa del proprio narcisismo, super valutazione di sé stessi". "Cercare di indebolire Beppe Grillo, senza il quale non esisterebbe il movimento, senza cui Conte non avrebbe mai ricoperto incarichi così importanti, non sarebbe mai stato così centrale nella politica, non sarebbe mai stato così conosciuto, dispiace molto - aggiunge -. E non si capisce perché se non con una lettura da lotta di potere, il tentativo di prendersi tutto il malloppo che si chiama Movimento 5 Stelle".
Gli eletti, invece, tacciono. Segno che la notizia è di quelle che scuotono il movimento. Anche se era nell'aria, evidentemente ci vuole un po' di tempo per metabolizzare l'addio al fondatore. Non possono però esimersi dal rispondere a Maurizio Gasparri, che in giornata ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per capire "se l’accordo sottoscritto dal Movimento 5 Stelle nel 2022 e la conseguente erogazione della citata somma al suo fondatore risulti in linea con il corretto impiego del denaro pubblico, accertando eventuali irregolarità nella gestione dello stesso, sotto il profilo del possibile danno erariale e della responsabilità amministrativa e contabile".
E' dai capigruppo alla Camera e al Senato, Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli, e i tesorieri dei gruppi, Elisa Pirro ed Emiliano Fenu, che si rispediscono al mittente le accuse: "I compensi - scrivono in una nota - sono totalmente alla luce", e nulla c'entrano con i fondi dei gruppi parlamentari. Piuttosto il presidente dei senatori, definito incredibile" per la sua capacità di "cogliere tutte le occasioni possibili per fare brutta figura" dovrebbe guardare in casa sua, considerato che "è passato agli onori delle cronache per una oscura vicenda sull'utilizzo improprio dei fondi del suo gruppo parlamentare. Gasparri e trasparenza sono due parole che viaggiano su binari paralleli che non si incontreranno mai".
Politica
Polemica Corsini-Piazzapulita, Formigli: “Rai...
"Mi insulta dandomi dell'infame. Capisco che il direttore degli Approfondimenti Rai sia molto nervoso per la serie impressionante di flop editoriali che ha inanellato"
La Rai dovrebbe "valutare se questi termini, questi insulti siano degni di un altissimo dirigente di una televisione pubblica pagata da tutti i cittadini, compreso il sottoscritto". Con queste parole Corrado Formigli ha commentato le dichiarazioni del direttore degli Approfondimenti Rai, Paolo Corsini, all'inviata del programma di La7.
"Io non ho il piacere di conoscere questo Corsini - ha aggiunto Formigli, riferendosi al video andato in onda nel corso della puntata - ma lui mi insulta dandomi dell'infame senza che ci fossimo mai incontrati, non ci siamo mai parlati nella nostra vita. Da noi non ha mai ricevuto insulti. Capisco che il direttore degli Approfondimenti Rai sia molto nervoso per la serie impressionante di flop editoriali che ha inanellato, di cui è chiaramente corresponsabile. Io la coscienza ce l'ho pulitissima caro Paolo Corsini, anche perché sono sempre stato alla larga dai partiti e dai palchi elettorali".