Maturità 2024, oggi seconda prova: greco al classico, matematica allo scientifico
Seconda giornata per l'esame di Stato. Problemi di matematica con due classici studi di funzione allo scientifico. Ad Istituti tecnici il caso di una Pmi e l'autonomia delle Regioni
Maturità 2024, è il giorno della seconda prova scritta per gli oltre 526mila studenti impegnati nell'esame di Stato. Secondo le prime indiscrezioni sarebbe Platone l’autore scelto per la versione di Greco al liceo Classico. A dirlo è il sito Skuola.net aggiungendo che l’opera oggetto della seconda prova di Greco, è il testo tratto dall’opera “Minosse o della Legge”.
Al Liceo Scientifico sono stati proposti i tradizionali due problemi. Entrambi sono due classici studi di funzione. Il primo ha un’impostazione classica e non presenta alcun riferimento alla realtà. Il secondo, invece, pur conservando un’impostazione classica riporta due frasi che vogliono aiutare a contestualizzare il problema, pur non entrando poi nello svolgimento pratico.
Tra gli 8 quesiti proposti, aggiuntivi ai due problemi, non mancano riferimenti a casi concreti: dal triangolo isoscele alla moneta truccata, passando per la descrizione matematica dell’orbita della Terra intorno al Sole. C’è anche una citazione di Carlo Emilio Gadda, che nei racconti de 'L’Adalgisa. Disegni milanesi' descrive minuziosamente le mattonelle di forma esagonale, indicandone le dimensioni e la disposizione. Peraltro, le piastrelle curiosamente compaiono per la seconda volta in pochi anni alla maturità scientifica: già nel 2018 lo studio di funzioni che andava sviluppato nel primo problema prendeva spunto da una macchinario impegnato nella produzione di piastrelle, in quel caso di forma quadrata.
Per il Liceo delle Scienze Umane la prova è basata sull’opera del filosofo e pedagogista John Dewey “Esperienza e educazione”, in cui si parla anche di scuola Montessori. A riportarlo è il sito Skuola.net.
Matematica anche per l'opzione Scienze applicate e la sezione a indirizzo sportivo. Quindi, per il Liceo linguistico, lingua straniera. Per il Liceo Musicale, Teoria, analisi e composizione. Per il Liceo Coreutico, tecniche della danza e per il Liceo Artistico, discipline progettuali caratteristiche dei singoli indirizzi.
Ad Istituti tecnici il caso di una Pmi e l'autonomia delle Regioni
Per quanto riguarda invece gli Istituti tecnici a indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing, il caso presentato per la prova di Economia Aziendale riguarda una tipica Pmi italiana che opera nel settore dell’elettronica, dell’elettromeccanica e dell’elettromedicale e che è alle prese con progetti di sviluppo in ottica sostenibilità ma anche con la carenza di giovani in ottica di ricambio generazionale della forza lavoro. L’impresa ha quindi programmato un piano di investimenti funzionale all’acquisizione di una nuova sede nella quale sviluppare progetti di sviluppo del capitale umano, formando e inserendo nel mondo del lavoro giovani in condizioni sociali svantaggiate, nonché efficientare la logistica e ridurre le emissioni di CO2. Il candidato, secondo il portale studentesco, deve quindi redigere il Conto Economico e lo Stato Patrimoniale dell’azienda, tenendo conto che gli investimenti sono in parte frutto di finanziamenti e in parte sovvenzionati dalla proprietà. Completano la traccia alcuni quesiti di economia aziendale riguardanti casi pratici sia della prima azienda presentata che di altre.
Riguarda l'’autonomia delle regioni il caso presentato nella prova di Sistemi e Reti all’istituto tecnico ITIA (Informatica e telecomunicazioni indirizzo “informatica”), con una società costituita ad hoc da una regione italiana per cablare in banda larga gli enti pubblici e gestire, fra le altre cose, i dati sanitari dei pazienti nelle strutture sanitarie pubbliche. Dovendo estendere la Rete, come previsto da una delle missioni del Pnrr, anche alle strutture private, in modo da far confluire i dati da esse trattati nel fascicolo sanitario elettronico del cittadino, al candidato viene richiesto di contribuire alla progettazione di tale infrastruttura attraverso una serie di quesiti specifici.
Terza prova
È prevista una terza prova scritta in alcuni indirizzi di studio (sezioni EsaBac, EsaBac techno, sezioni con opzione internazionale, scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e scuole con lingua d’insegnamento slovena e bilingui sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia).
La prova orale
Una volta terminate le prove scritte, i ragazzi dovranno cimentarsi con e la prova orale che dovrebbe iniziare il lunedì successivo al secondo scritto. Le commissioni ascolteranno 5 candidati al giorno. Per alcuni studenti però, l'inizio dell'orale slitterà a causa dei ballottaggi delle elezioni, poiché i comuni al secondo turno tornano alle urne domenica 23 e lunedì 24, fino alle 15. Compatibilmente con lo spoglio e la successiva pulizia degli ambienti, l'inizio degli orali, nelle scuole sede di seggio elettorale, potrebbe quindi slittare al martedì o al mercoledì della stessa settimana.
Il colloquio si svolge a partire dall’analisi, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione, che può essere un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema. Nel corso del colloquio il candidato dovrà dimostrare di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline e di aver maturato le competenze di Educazione civica; analizzerà poi, con una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze fatte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
Lo studente poi deve presentare, mediante breve relazione o elaborato multimediale, le esperienze svolte nell'ambito dei percorsi per le competenze trasversali (la ex alternanza scuola lavoro), e poi non mancheranno domande di educazione civica. Durante il colloquio si potrà parlare anche delle esperienze inserite nel Curriculum dello studente. Il colloquio potrebbe durare circa 50/60 minuti nel suo complesso, ma se la commissione è particolarmente stanca può durare meno.
Cronaca
Chiara Ferragni e pandoro gate, inchiesta per truffa...
Sembra sia da escludere l'ipotesi che l'influencer possa farsi sentire dai titolari dell'indagine
Una memoria per chiarire l'inconsistenza delle accuse. E' questa la strada intrapresa dalla difesa di Chiara Ferragni, indagata per truffa aggravata dalla procura di Milano per le presunte truffe legate alla vendita di pandori e uova di Pasqua.
I legali, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, hanno incontrato stamane il procuratore aggiunto Eugenio Fusco: un incontro che rientra tra le iniziative previste dopo la notifica di chiusura delle indagini, avvenuta lo scorso 4 ottobre. Un dialogo tra procura e difensori che porterà i legali, nelle prossime settimane, a consegnare una memoria scritta e che sembra escludere, invece, l'ipotesi che l'influencer possa farsi sentire dai titolari dell'indagine.
Cronaca
Sanità, Siaarti: “Boom di chiamate al numero verde...
Giarratano: "Non può più essere ignorato, con il numero verde diamo ai cittadini una risposta immediata e concreta"
La Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) celebra il successo del numero verde gratuito 800 624 244, lanciato ieri per supportare i pazienti affetti da dolore cronico. Nel solo primo giorno di attività - riferisce una nota - il servizio ha già registrato oltre 1.000 chiamate, confermando l'importanza di questa iniziativa per la cittadinanza, in una situazione in cui soffrono di dolore cronico 9,8 milioni di persone in Italia. Il numero verde, pensato non per fare diagnosi o terapia, ma per fornire ai pazienti un orientamento sui centri di terapia del dolore presenti in ciascun territorio, ha dimostrato fin da subito di rispondere a un bisogno reale e urgente. Le numerose richieste di assistenza arrivate confermano la necessità di migliorare l'accesso alla terapia del dolore e di sensibilizzare il pubblico sui diritti garantiti dalla Legge 38/2010.
Il lancio del servizio ha coinciso con l'evento 'Emergenza dolore: linea diretta con i pazienti', che si è tenuto in Senato. Nell'occasione, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha inviato un messaggio di sostegno, sottolineando l'importanza del nuovo servizio nel migliorare la qualità della vita di chi soffre di dolore cronico: "Con la Legge n. 38 del 2010, l'Italia è stata pioniera in Europa delineando un quadro organico per garantire un'assistenza qualificata e appropriata in ambito palliativo e della terapia del dolore per il malato e la sua famiglia - ha affermato il ministro - Il nostro costante impegno oggi è assicurare la piena applicazione di questa legge in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale".
Antonio Giarratano, presidente Siaarti 2022-2024, ha ribadito l'impegno della società scientifica nel dialogo con le istituzioni e nel promuovere un approccio multidisciplinare alla gestione del dolore. "Nell'ultimo triennio - ricorda - Siaarti ha cercato il confronto con le istituzioni, nella speranza di far recepire quanto contenuto nelle nostre linee guida e nelle buone pratiche cliniche, con l'obiettivo, che è quello proprio della società, di migliorare la salute pubblica e la qualità di vita dei pazienti. Come già dimostrato nel supporto al Manifesto sociale contro la sofferenza, stilato alla fine del 2021 da Siaarti in collaborazione con altre società scientifiche e con le associazioni dei cittadini, se da un lato siamo convinti che lo specialista di riferimento per la terapia del dolore sia l'anestesista-rianimatore-terapista del dolore, dall'altro è fuori dubbio che l'approccio al dolore dei nostri pazienti debba essere multidisciplinare e complessivo, a partire dai medici di medicina generale".
"La terapia del dolore - rimarca Giarratano - ha costi elevati nel trattamento delle forme più complesse, ma anche il costo sociale del dolore cronico è alto: se funzionasse, in tema di dolore, l'integrazione tra ospedale e territorio, infatti, si potrebbe risparmiare su altri capitoli nell'ambito di quei 61,9 miliardi di euro di costi sociali che il dolore cronico ha ogni anno".
"Con l'iniziativa di oggi e il lancio del numero verde sul dolore, Siaarti vuole dire ai cittadini-pazienti che siamo dalla stessa parte e, in particolare, noi anestesisti-rianimatori siamo gli specialisti di riferimento per la terapia del dolore. Vogliamo sfatare l'idea che purtroppo molti ancora hanno, per cui il dolore sia qualcosa di cui vergognarsi o una forma di debolezza - evidenzia Elena Bignami, futura presidente Siaarti 2025-2027 - Ci impegniamo a organizzare tra 3 anni una nuova iniziativa pubblica, in primo luogo per vedere i risultati raggiunti a livello sociale e umano ma anche per fare un sunto dei dati raccolti e sulle necessità che si manifestano maggiormente in alcune regioni, che ci aiuteranno nella creazione di una medicina sempre più personalizzata".
"Per il buon funzionamento di una rete di terapia del dolore, occorre garantire innanzitutto il buon funzionamento dei centri che rappresentano i suoi nodi. Il centro di terapia del dolore, collocato all'interno della rete, è una Unità operativa ospedaliera le cui prestazioni in regime di ricovero ordinario devono essere identificate dal codice di disciplina n. 96 - sottolinea Alessia Violini, responsabile Area culturale dolore Siaarti - Tale Unità operativa dovrebbe essere indipendente dai servizi di anestesia e rianimazione, sia dal punto di vista organizzativo che in termini di budget".
Anche Silvia Natoli, responsabile della Sezione Siaarti dolore cronico e prossima responsabile dell'Area culturale dolore 2025-2027, evidenzia la necessità di migliorare il riconoscimento della terapia del dolore nel Sistema sanitario nazionale: "Dal rapporto Censis-Grünenthal, secondo l'86,7% degli intervistati sarebbe importante che ci fosse uno specialista dedicato al dolore nel sistema sanitario nazionale: ma noi anestesisti-rianimatori ci siamo già - ricorda Natoli - Evidentemente i nostri pazienti non lo sanno. Sui 9,8 milioni di pazienti che soffrono di dolore cronico in Italia, solo 800.000 nei nostri centri di terapia del dolore. E gli altri chi li tratta? O perché non sono curati? Perché c'è questa dispersione?", si chiede. "La mancanza di identità e riconoscimento della nostra disciplina e di noi anestesisti-rianimatori è ciò che dobbiamo combattere", aggiunge.
La giornata è stata organizzata col supporto non condizionante di Grünenthal. "E' importante sottolineare il contributo dato proprio da aziende come Grünenthal, che senza condizionamenti supportano le campagne di sensibilizzazione nei confronti della politica e della società civile sul tema del dolore", è il commento di Giarratano. "Grünenthal è un'azienda impegnata in Italia da oltre 45 anni nell'area del dolore: abbiamo contribuito ad evolvere la gestione del dolore nel nostro Paese e continuiamo a farlo attraverso iniziative di sensibilizzazione per i cittadini e di informazione scientifica e formazione per i clinici - dichiara Laura Premoli, General Manager di Grünenthal Italia - Questo nostro impegno è orientato allo sviluppo di una cultura condivisa sul dolore; si basa su partnership costruttive e trasparenti con le società scientifiche e istituzioni concretizzandosi attraverso il supporto a iniziative per il paziente e la comunità scientifica quali il Manifesto contro il dolore, il rapporto Censis-Grünenthal e oggi con il supporto al numero verde Siaarti, utile e accessibile. Auspichiamo che assieme alle istituzioni, agli specialisti e a tutti gli stakeholder si possa agire tutti, sempre più uniti e determinati a raggiungere questi obiettivi".
Il numero verde 800 624 244 continuerà a essere a disposizione dei pazienti in tutta Italia - conclude la nota - offrendo un canale diretto e gratuito per ottenere informazioni sui propri diritti e orientamento.
Cronaca
Dalla Milano da bere ad Aldo Giovanni e Giacomo, così dal...
Il racconto di Saverio, da 37 anni alla guida del tram
Immaginate di incontrare Giovanni Storti alla fermata, salire su un tram di Milano e fingersi controllore dicendo 'biglietti, biglietti'. È il famoso sketch del trio Aldo, Giovanni e Giacomo: "Un classico, mi prendeva sempre in giro così quando saliva a bordo, e tutti a ridere" racconta con il sorriso all'Adnkronos Saverio Rizzitello, tranviere milanese: "Sono 37 anni che faccio questo mestiere, ho visto Milano cambiare dai finestrini dei tram". Ricordi tanti, nemmeno un rimpianto: Saverio ha sempre preferito stare alla guida, piuttosto che avanzare di carriera magari diventando istruttore. "Questo lavoro - dice con una punta di orgoglio - mi ha permesso di crescere una famiglia". Grazie ai turni flessibili, per 15 anni ha fatto anche il dirigente calcistico: "Per la squadra del mio quartiere, l'Afforese: ci giocava mio figlio".
L'avventura inizia nel 1987, mitico Tram Carrelli: dal 1928 simbolo della città. "Ancora oggi - dice Saverio - circolano in 125 esemplari: ha un fascino senza tempo". La storia della sua famiglia, simbolo dell'Italia del riscatto: suo padre, dopo il servizio militare a Baggio, trova lavoro in fonderia grazie a una suora. Conosce la madre di Saverio, cameriera presso un avvocato, che gli segnala un concorso all’Atm. Lo vince, iniziando come bigliettaio e concludendo la carriera come capo guardia al deposito Messina, lo stesso dove lavorava anche Saverio. "Per un breve periodo ci incrociavamo al deposito", racconta con orgoglio, testimone di una tradizione familiare legata alla città, all'azienda, alle rotaie.
Quando arriva a Milano, racconta Saverio, la città è tutta a nozze di aperitivi, sorrisi e belle auto: ideologia yuppies e finanza rampante. È la Milano da bere: "Proprio quella lì, dell'Alemagna e la Motta", dice Saverio che ricorda anche l'altra Milano, quella popolare: "La gente saliva sul tram e ti salutava. C'era la vecchietta che ti dava l'allesso, il signore che ti chiedeva come andava la giornata. Un mondo più lento, più a misura d'uomo". Il tram, spiega, era una specie di piazza: calcio, politica, si discuteva di tutto. Ogni fermata, racconta, un nuovo capitolo di chiacchiere: ogni discesa, un'altra pagina di battute. "Non trovi più lo juventino che ti sfotte perché sei interista". A essere cambiati, dice, non sono solo i rapporti di forza in campionato: "Sono tutti presi dai loro cellulari, tutti a correre". Il tempo è declinato al futuro, il suono è il silenzio: lo spazio, dice Saverio, "è ormai pura velocità".
E non è solo una questione filosofica. Per i guidatori di tram, dice, la vita oggi è diventata più difficile. Il traffico si è moltiplicato, e con lui anche i rischi. "Ci sono biciclette, monopattini che saltano su e giù dai marciapiedi. Noi dobbiamo stare attentissimi, perché la distrazione è ovunque". E poi i pedoni, con gli occhi incollati allo schermo: "Devi badare tu a loro", racconta. I milanesi corrono, ma i tram, giura Saverio, devono continuare a sferragliare più forte: "Noi guidavamo 30 anni fa e guidiamo ancora oggi. Certo, i rapporti con le persone sono cambiati, ma è una professione che regge la città, ed è una cosa che va mantenuta bella, allegra: sono orgoglioso di fare questo mestiere". E con una battuta di Giovanni Storti, forse, qualche risata in più sul tram si può ancora fare. (Ape).