Missili Patriot all’Ucraina, Usa accelerano: la nuova strategia di Biden
Secondo il Wall Street Journal, la Casa Bianca annuncerà la decisione nelle prossime ore. Sistema di difesa Patriot in arrivo anche dalla Romania
Nuova strategia degli Usa sull'invio delle armi all'Ucraina. L'Amministrazione Biden sta infatti accelerando sulla consegna dei missili intercettori per il sistema Patriot a Kiev, interrompendo temporaneamente le forniture agli altri alleati. A riportarlo è il Wall Street Journal, che cita funzionari americani.
Biden, secondo il Wsj, aveva accennato a questa decisione la scorsa settimana durante la riunione del G7 in Puglia dichiarando che "quei Paesi che si aspettano da noi sistemi di difesa aerea in futuro dovranno aspettare".
La decisione di reindirizzare i missili anti-aerei all'Ucraina, alle prese con un'intensificazione degli attacchi russi nel nord-est, riflette i limiti di produzione dell'Occidente a livello di industria per la difesa, sottolinea il Wsj. Anche se l'Amministrazione non ha svelato quanti missili intercettori invierà, un alto funzionario statunitense ha reso noto che all'Ucraina verrà data la priorità nei prossimi 16 mesi e che i missili saranno consegnati a Kiev non appena usciranno dalla catena di montaggio. L'Ucraina riceverà intercettori sia per i Patriot che per i Nasam.
Secondo un funzionario del Congresso, tra le nazioni che hanno stipulato contratti per l'acquisto di intercettori e che probabilmente saranno penalizzate dalla decisione dell'Amministrazione Usa ci sono la Corea del Sud e gli Emirati Arabi Uniti.
Secondo quanto sottolineato intanto dal portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby durante un briefing, l'amministrazione Biden "ha preso questa difficile ma necessaria decisione di ridefinire la priorità delle consegne pianificate a breve termine di vendite militari ad altri Paesi, in particolare di missili Patriot e Nasam, a vantaggio dell'Ucraina", ha affermato Kirby.
"Naturalmente abbiamo informato tutti i Paesi interessati (dal provvedimento, ndr) che stiamo intraprendendo questa misura straordinaria e stiamo facendo ogni sforzo per ridurre al minimo qualsiasi impatto negativo", ha aggiunto, spiegando che non ci saranno conseguenze per la fornitura di armi a Israele.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha affermato che il suo Paese ha bisogno urgentemente di almeno altre sette batterie Patriot. La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno dichiarato che avrebbero inviato all'Ucraina un'ulteriore batteria Patriot e che stavano cercando altri sistemi dagli alleati. Ci sono almeno tre batterie Patriot attualmente in Ucraina.
"Sono profondamente grato al presidente degli Stati Uniti e agli Usa per aver dato priorità all'Ucraina nella fornitura delle difese aeree di cui abbiamo fondamentale bisogno per sconfiggere gli attacchi russi", ringrazia intanto sul social X il presidente ucraino.
"Queste ulteriori capacità di difesa aerea proteggeranno le città e i civili ucraini. Ringrazio il presidente Biden per il sostegno fondamentale, di cui abbiamo discusso durante il nostro recente incontro in Italia", ha aggiunto Zelensky, sottolineando che "la partnership tra Ucraina e Stati Uniti è forte e incrollabile. Insieme, stiamo proteggendo la vita dal terrore e dall'aggressione".
Sistema di difesa Patriot in arrivo anche dalla Romania
La Romania, Paese membro della Nato, ha intanto annunciato che donerà un sistema di difesa aerea Patriot all'Ucraina. "Considerando il significativo deterioramento della situazione della sicurezza in Ucraina, i membri del Consiglio hanno deciso di donare un sistema Patriot all'Ucraina in stretto coordinamento con gli alleati", ha riferito in una nota il Consiglio Supremo di Difesa Nazionale di Bucarest.
La decisione è stata presa "a condizione che il nostro Paese continui i negoziati con gli alleati, in particolare gli Stati Uniti, con l'obiettivo di ottenere un sistema simile o equivalente" per proteggere il proprio spazio aereo, ha aggiunto il Consiglio, precisando che la Romania, che confina con l'Ucraina, necessita anche di "una soluzione temporanea per coprire la vulnerabilità operativa che si è creata".
"Sono grato alla Romania e al presidente Klaus Iohannis per aver preso la decisione di dotare l’Ucraina di un ulteriore sistema di difesa aerea Patriot", ha commentato su X il presidente ucraino Zelensky, sottolineando che "questo contributo cruciale rafforzerà il nostro scudo aereo e ci aiuterà a proteggere meglio la nostra popolazione e le nostre infrastrutture critiche dal terrorismo aereo russo. Apprezzo la forte leadership della Romania e il sostegno di principio all'Ucraina".
"È importante sottolineare che questo passo rafforza la sicurezza non solo in Ucraina, ma in tutta la nostra regione e in Europa - afferma ancora -. Mettendo fine ora al terrore russo, l’Ucraina previene la potenziale aggressione contro la Moldavia, la Romania, gli Stati baltici e tutti i nostri vicini. È fondamentale che l’Ucraina disponga degli strumenti necessari per sconfiggere il terrorismo russo adesso, in modo che nessun altro debba affrontare le azioni aggressive della Russia su scala più ampia in futuro".
Esteri
Trovato corpo del rabbino scomparso negli Emirati, ira...
Il rav Zvi Kogan è stato trovato morto, l'uomo era scomparso giovedì scorso. Spari nei pressi dell'ambasciata israeliana ad Amman, Giordania: "Attacco terroristico"
E' stato ritrovato il corpo del rabbino Zvi Kogan, scomparso giovedì negli Emirati Arabi Uniti e la cui auto era stata individuata ieri abbandonata ad Al-Ain, a circa 90 minuti da Dubai. Ad annunciarlo l'ufficio del primo ministro emiratino ed il ministero degli Esteri in una nota congiunta.
Nel comunicato, riporta il Times of Israel, si precisa che l'ambasciata di Israele nel Paese del Golfo è in contatto con la famiglia del rabbino Chabad, che è cittadino israeliano e moldavo. Secondo Channel 12, Kogan è imparentato con il rabbino Gavriel Holtzberg, assassinato insieme alla moglie in un attacco terroristico alla Nariman Chabad House di Mumbai nel 2008.
I media israeliani ieri evidenziavano i timori dei servizi di intelligence e sicurezza, i quali sospettavano che Kogan fosse stato rapito da tre cittadini uzbeki - presumibilmente incaricati dall'Iran e poi fuggiti in Turchia - e assassinato.
L'omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati è un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole", il commento del ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, sul social X. "Lo Stato di Israele non si fermerà né rimarrà in silenzio finché i responsabili di questo atto criminale non pagheranno per le loro azioni", ha aggiunto.
Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha intanto ribadito l'invito ai suoi connazionali ad evitare i viaggi non essenziali negli Emirati. Il Consiglio, riporta il Times of Israel, attribuisce agli Emirati un livello di allerta 3 in quanto persiste una minaccia per gli israeliani e gli ebrei che si trovano nel Paese.
"Evitate di visitare attività commerciali, luoghi di ritrovo e luoghi di intrattenimento identificati con la popolazione israeliana ed ebraica", si sottolinea nel 'warning' in cui si chiede anche di "mantenere una maggiore vigilanza nei luoghi pubblici (inclusi ristoranti, hotel, bar, ecc.) ed evitare di esporre simboli israeliani". I viaggiatori sono inoltre invitati ad evitare di pubblicare sui social media e a bloccare i loro profili online.
Spari vicino ambasciata israeliana ad Amman: "E' terrorismo"
La sparatoria avvenuta nei pressi dell'ambasciata israeliana ad Amman, in Giordania, è stata un "attacco terroristico" che ha preso di mira le forze di sicurezza del Paese arabo, ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni del governo giordano, Mohamed Momani, precisando in una nota che sono in corso indagini sull'attacco.
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Petra, nelle scorse ore la polizia ha sparato e ucciso un uomo armato che aveva aperto il fuoco contro una pattuglia nel quartiere Rabiah. Tre agenti sono rimasti feriti.
Esteri
Cop29 raggiunge accordo sul clima, Biden: “Nessuno...
L'intesa: 300 miliardi di dollari all'anno entro il 2035 alle nazioni più povere, chiamate a contrastare fenomeni sempre più gravi in relazione alla crisi climatica
Accordo raggiunto sul clima alla Cop29 di Baku, in Azerbaigian, e il presidente degli Stati Uniti uscente, Joe Biden, esulta parlando di "risultato storico" e "rivoluzione verde" che "nessuno può impedire".
"Oggi alla Cop29, grazie in parte agli instancabili sforzi di una forte delegazione statunitense, il mondo ha raggiunto un accordo su un altro risultato storico. A Baku, gli Stati Uniti hanno sfidato i Paesi a fare una scelta urgente: consegnare le comunità vulnerabili a disastri climatici sempre più catastrofici o farsi avanti e mettere tutti noi su un percorso più sicuro verso un futuro migliore", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti commentando l'accordo raggiunto.
"Insieme, i Paesi hanno fissato un ambizioso obiettivo di finanziamento internazionale per il clima entro il 2035. Aiuterà a mobilitare il livello di finanziamento, da tutte le fonti, di cui i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno per accelerare la transizione verso economie pulite e sostenibili, aprendo al contempo nuovi mercati per veicoli elettrici, batterie e altri prodotti di fabbricazione americana", ha proseguito Biden in una nota.
Il presidente americano si è quindi detto fiducioso che "negli anni a venire" gli Stati Uniti continueranno questo lavoro "attraverso i nostri Stati e le nostre città, le nostre aziende e i nostri cittadini, sostenuti da una legge duratura come l'Inflation Reduction Act, il più grande investimento nel clima e nell'energia pulita della storia". Biden ha poi lanciato indirettamente una stoccata alla futura Amministrazione Trump, che secondo diversi media come il New York Times avrebbe già pronto l'ordine esecutivo per abbandonare l'Accordo di Parigi. "Mentre alcuni potrebbero cercare di negare o ritardare la rivoluzione dell'energia pulita in corso in America e nel mondo, nessuno può invertirla, nessuno", ha scandito il presidente.
"Mi congratulo con le parti e la presidenza della Cop29 per aver raggiunto questo risultato. Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare per raggiungere i nostri obiettivi sul clima, il risultato di oggi ci avvicina significativamente - ha concluso Biden - A nome del popolo americano e delle generazioni future, dobbiamo continuare ad accelerare il nostro lavoro per mantenere un pianeta più pulito, più sicuro e più sano alla nostra portata".
Ue: "Nuova era per finanza climatica"
Anche l'Unione Europea ha accolto con favore l'accordo raggiunto al vertice Cop 29 definendolo l'inizio di una "nuova era" nella finanza "climatica" per i Paesi più poveri per combattere il riscaldamento globale. "La Cop29 sarà ricordata come l'inizio di una nuova era per la finanza climatica", ha affermato il commissario europeo per l'Azione per il clima, Wopke Hoekstra, dopo l'intesa che aumenta l'assistenza finanziaria alle nazioni povere a circa 300 miliardi di dollari all'anno nel prossimo decennio
"L'Unione Europea e i suoi Stati membri continueranno a svolgere un ruolo di primo piano in questo processo. Abbiamo lavorato attivamente con tutti i partecipanti per aumentare significativamente il volume dei finanziamenti. Abbiamo triplicato l'obiettivo di 100 miliardi di dollari e consideriamo questo obiettivo ambizioso, necessario, realistico e realizzabile", ha osservato.
Cop29, cosa prevede l'accordo
Nel cuore della notte, è stata raggiunta l'intesa secondo cui i paesi più ricchi e avanzati garantiranno 300 miliardi di dollari all'anno entro il 2035 alle nazioni più povere, chiamate a contrastare fenomeni sempre più gravi in relazione alla crisi climatica. "Le persone dubitavano che l'Azerbaigian potesse mantenere le promesse e che tutti potessero essere d'accordo. Si sbagliavano su entrambi i fronti", ha detto Mukhtar Babayev, , presidente della Cop29. L'accordo, che coinvolge circa 200 paesi, è stato raggiunto dopo complesse trattative che sono state sul punto di naufragare. Molte, tra le nazioni più povere, hanno considerato la cifra di 300 miliardi largamente insufficiente.
Esteri
Non solo Putin, anche Kim avverte gli Usa: “Continue...
La nota del ministero della Difesa: "Conflitto possibile in qualsiasi momento". Migliaia di soldati di Pyongyang "presto" contro le forze di Kiev: cosa dice il Pentagono
Non solo Putin e la minaccia nucleare russa. Anche Kim Jong un avverte gli Usa sulla possibilità di un conflitto armato "in qualsiasi momento". E lo fa attraverso il ministero della Difesa della Corea del Nord, che parla di una situazione che giustificherebbe l'adozione di misure di autodifesa a causa di continue "provocazioni statunitensi".
"Avvertiamo con forza gli Stati Uniti e i loro sostenitori ostili alla Repubblica Democratica Popolare di Corea" affinché "cessino immediatamente gli atti ostili che generano ulteriori provocazioni e instabilità e che possono portare il confronto militare nella penisola coreana e nelle sue vicinanze a un vero e proprio conflitto armato", si legge in una dichiarazione riportata dall'agenzia di stampa ufficiale KCNA.
I funzionari della Difesa affermano poi che "l'avventurismo militare" degli Stati Uniti ha "oltrepassato la linea rossa su scala globale". Le "provocazioni militari" di Washington "rappresentano la fonte per far precipitare la situazione regionale in una catastrofe irreparabile".
Per il governo nordcoreano è un "dovere costituzionale" per le sue forze armate adottare "misure di autodifesa per proteggere l'ambiente di sicurezza dello Stato e mantenere la stabilità strategica e l'equilibrio di potere nella regione", dove "due parti in guerra sono in stato di massima allerta" e "persiste la possibilità di un conflitto militare in corso".
"L'Esercito sta monitorando attentamente i movimenti militari degli Stati Uniti e dei suoi alleati, tenendo aperta la possibilità di tutte le opzioni nella sua preparazione. Se si riterrà necessario, adotterà misure immediate per contenere il pericolo", avverte la Nordcorea.
Usa: "Presto scontri soldati Pyongyang con forze Ucraina"
Gli Stati Uniti prevedono intanto che migliaia di soldati nordcoreani di stanza in Russia combatteranno "presto" contro le forze ucraine. A dichiararlo è stato il capo del Pentagono Lloyd Austin. Il segretario alla Difesa statunitense stima che circa 10mila militari dell'esercito nordcoreano si trovino nella regione russa di Kursk, che confina con l'Ucraina ed è in parte occupata dalle forze di Kiev, e siano "integrati nelle formazioni russe".
"Sulla base di ciò che sono stati addestrati" a fare e "di come sono stati integrati nelle formazioni russe, mi aspetto di vederli presto impegnati in combattimento", ha detto Austin ai giornalisti dalle Figi, dove si trova in visita, precisando di non avere conoscenza di "alcuna informazione significativa" di soldati nordcoreani "attivamente impegnati in combattimento" ad oggi.