Nuovo record per Ligabue, ‘Lotta di galli’ sfiora 474 mila euro
E' un olio su tela del 1960 firmato dal pittore. L'aggiudicazione all'asta da Pandolfini a Milano
Nuovo record per Antonio Ligabue (1899-1965): "Lotta di galli" (1960), olio su tela cm 131x181, firmato in basso a destra ha raggiunto la straordinaria aggiudicazione di 473.600 euro, conquistando il titolo di top price per il pittore all'asta milanese di arte moderna e contemporanea di Pandolfini. La vendita ha chiuso il calendario degli appuntamenti live del semestre con un totale di 1.740.908 euro.
"Come in tutte le nostre aste, Antonio Ligabue è la star: l'imponente capolavoro su tela 'Lotta di Galli' ha realizzato il record price per un'opera di Ligabue in asta. Un risultato che, personalmente, è motivo di orgoglio, considerato che nelle nostre aste è un artista sempre presente e che raggiunge i massimi valori di aggiudicazione", ha commentato Susanne Capolongo, capo dipartimento Arte Moderna e Contemporanea di Pandolfini.
"Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nell'asta milanese, che è stata animata dai rilanci dei numerosissimi concorrenti in sala, ai telefoni e sulla piattaforma online - ha aggiunto Capolongo - L'entusiasmo sia dei clienti nazionali che internazionali si è palesato sin dai primi lotti con la piccola stagnola argentata di Lucio Fontana, che è stata aggiudicata a 37.800 euro, ma anche con la carta del 1965 di Mario Schifano, battuta a 45.360 euro. Il risultato complessivamente raggiunto, nonostante un mercato internazionale altalenante, ci fa comprendere che la professionalità e la proposta di opere di qualità, che contraddistinguono da 100 anni Pandolfini, ci permettono di consolidare un rapporto di stretta fiducia con la nostra clientela, che con soddisfazione acquista alle nostre aste".
Bene anche per la selezione dedicata al Futurismo, tra cui spiccano le due rare lito latte, 'Parole in libertà futuriste', tattili-termiche olfattive aggiudicata a 65.520 euro e 'L'anguria lirica' venduta per 36.540 euro, nate dalla collaborazione tra Filippo Tommaso Marinetti e Tullio d’Albisola e considerate tra gli esempi più rappresentativi della poesia futurista. Dello stesso periodo, si affiancano 'Aeropittura' di Antonio Marasco, battuta per 63.000 euro e 'Gli agrumi di Sicilia' di Fortunato Depero, aggiudicata a 37.800 euro. Molto combattuta, anche dai buyer oltre Oceano, la brocca in ceramica smaltata 'Visage au nez noir' di Pablo Picasso – numerata 3/200 – che da una stima di 8/15.000 euro ha superato decisamente le aspettative con un’aggiudicazione di 73.080 euro. Ottima, infine, l’aggiudicazione del dipinto 'Acrobati' dell'artista indiano Sakti Burman, che ha più che quadruplicato la sua stima minima arrivando a 32.760 euro dopo molti rilanci
Cultura
Giuli: “Ho pedigree di destra. Parlano dei miei...
Il ministro della Cultura: "Contro di me processo di mostrificazione, ti antipatizza"
"Il processo di mostrificazione nei mei confronti è stato facile, perché ti antipatizza in un attimo. Ad esempio sui riti celtici. L'ultima cosa che mi hanno detto è stata 'E' vero che mangi fegato crudo?'. E' una cosa che fanno i salafiti dopo avere squartato gli infedeli. Sono uno studioso, un appassionato di riti religiosi". Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, conversando con Pietro Senaldi alla convention di Fdi a Brucoli (Siracusa).
"Perché sono diventato di destra? E' stato naturale. Era nel pedigree. Ho avuto un nonno monarchico e da parte paterna un nonno che ha fatto la marcia su Roma, che ha portato la famiglia a Salò. E anche un padre che ha lavorato nel sindacato della destra sociale, insomma tutto il pedigree", ha detto Giuli.
“C'è chi vuole parlare dei miei tatuaggi e io voglio fare una precisazione forse necessaria, quando i soliti antipatizzanti dicono ‘ha un'aquila fascista’ e poi è un attimo a dire gli piace Roma antica quindi è un seguace del Mussolinismo. È la riproduzione di una insegna del primo secolo dopo Cristo - ha spiegato - O uno si mette in testa di fare una retata per ricostituzione del partito fascista da Augusto a tutta la dinastia Giulio-Claudia e allora va bene, ma è un po' complicata farla passare per aquila fascista, va ben la distopia, ma sempre una moneta del primo secolo resta".
“La missione del ministero della Cultura non è, e non lo è mai stata, quella di rappresentare la cultura di Destra. Rappresenta con orgoglio la cultura italiana, in Italia e nel mondo, in tutte le sue articolazioni - ha sottolineato - È ovvio che per tanti anni si è depositata una polvere, una coltre di silenzio, di diffidenza, perché la storia del cosiddetto catto-comunismo italiano ha fatto sì che la spartizione delle sfere di influenza consentisse a larga parte delle classi dirigenti di sinistra di occupare posti strategici quando la Dc ha occupato posti di potere strategici. Ma questo appartiene al passato. La logica del rancore? Anche basta. Non c'è niente da recriminare ma da essere attrezzati".
Cultura
Premi, la vincitrice del Malaparte: “Emozionante e...
La scrittrice britannica Rachel Cusk dopo aver ricevuto il Premio Malaparte
“Sono stata a Capri 10 anni fa in occasione della mia luna di miele e il fatto di tornare qui per ritirare un premio per il mio lavoro è davvero una cosa straordinaria e doppiamente magica”. Cosi la scrittrice britannica Rachel Cusk dopo aver ricevuto il Premio Malaparte, nella splendida cornice della Certosa di San Giacomo a Capri, un evento che ha attirato l'attenzione di critici e lettori.
La Cusk ha condiviso il suo profondo legame con la scrittura, descrivendola come una forma di esplorazione e introspezione. Durante il suo discorso, ha riflettuto sull'importanza della narrazione nella vita contemporanea, sottolineando come le storie possano unire le persone e dare voce a esperienze spesso trascurate e a temi come l’identità e la maternità”.
“Tematiche che non cambiano e che forse sono peggiorate negli ultimi anni e scriverne può essere talvolta difficile – ha dichiarato la Cuck - ma ricevere il Premio Malaparte mi fa sentire che sia stata la cosa più giusta e degna da fare”.
Cultura
Premi, Trevi: “Malaparte alla Cusk giusto...
“Quando è venuto fuori il nome di Rachel Cusk, eravamo a conoscenza della bravura della scrittrice e darle un premio ha significato solo un riconoscimento al suo lavoro”. Cosi Emanuele Trevi scrittore e componente della giura del Premio Malaparte che a Capri, ha premiato, nella splendida cornice della Certosa di San Giacomo, la scrittrice inglese che ieri ha incontrato i componenti della giuria in un dibattito pubblico incentrato sul tema da lei scelto “I libri dovrebbero essere più brevi?”
“Gli scrittori contano sull’intensità e sulla durata dell’esperienza di quello che offrono – ha aggiunto Trevi- e se si parla ancora di un libro della Cuck come “Resoconti” scritto 8 anni fa, è un tempo immenso rispetto ad un mondo “uso e getta”