Ai domiciliari l'investitore, risultato positivo all'alcol-test. Lievemente ferito il compagno della vittima
Una donna di 39 anni è stata travolta e uccisa da un'auto mentre attraversava la strada a Lido delle Nazioni in provincia di Ferrara. Nell'incidente è rimasto lievemente ferito il compagno. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Dai primissimi accertamenti, l'uomo alla guida della vettura è risultato positivo all'alcol-test e nei suoi confronti sono scattati gli arresti domiciliari.
Economia
Tajani: “Giorgetti è stato male interpretato, il...
La dichiarazione del ministro degli Esteri
"Giorgetti è stato mal interpretato nelle parole dell'altro giorno. Non vuole aumentare le tasse, noi siamo fermissimi ma nessuno nel governo, né noi, né la Lega o FdI vuole aumentare le tasse, è una frase che qualcuno ha strumentalizzato", così il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, intervenendo alla Giornata dell'Economia, organizzata dal partito a Milano.
Nel frattempo, dopo le dichiarazioni, in parte poi corrette, a proposito della possibilità di nuove tasse, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha partecipato alle celebrazioni per i 250 anni della Guardia di Finanza. Interpellato a margine, il ministro ha risposto che la revisione del Pil da parte dell'Istat non cambia i piani del governo.
Salute e Benessere
Microplastiche anche nel cervello, pari a un terzo di...
Lo studio valuta l'accumulo di questi inquinanti nel corpo umano
Le microplastiche sono ormai ovunque nel corpo umano. Ovunque i ricercatori le hanno cercate, eccole lì. Le concentrazioni più elevate sono state riscontrate in organi di vitale importanza come il cervello, ma anche la placenta e l'albero cardiovascolare. Per esempio, nel cervello, i livelli di micro e nanoplastiche rilevate in un cervello di peso medio di un adulto corrispondono all'equivalente di un terzo di una bottiglia di plastica da 1,5 litri. Lo evidenzia una ricerca commissionata da Vera Studio a un gruppo di esperti dell'Università degli studi della Campania 'Luigi Vanvitelli'.
La ricerca, condotta da Raffaele Marfella, del dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche avanzate; Pasquale Iovino, del dipartimento di Scienze e tecnologie ambientali biologiche e farmaceutiche, e da Francesco Prattichizzo, dell'Irccs MultiMedica, polo scientifico e tecnologico di Milano, sintetizza le fonti di esposizione alle micro e nanoplastiche, le tipologie di queste particelle e le associazioni patologiche connesse. I risultati sono stati presentati al Planetary Health Festival - Il Festival italiano della salute planetaria, che si chiude oggi a Verona.
Negli ultimi anni, ricercatori da tutto il mondo hanno iniziato a esplorare l’accumulo di questi inquinanti nel corpo umano e le loro potenziali conseguenze per la salute. Le micro e nanoplastiche riscontrate più frequentemente provengono da materiali ampiamente utilizzati nella vita quotidiana, come contenitori per bevande e alimenti, tubature per l'acqua e tessuti sintetici come nylon e poliestere. Questi materiali - spiegano i ricercatori - rappresentano fonti difficili da quantificare, poiché sono presenti nell’aria (sia interna che ambientale), nell’acqua (soprattutto in bottiglia), nel cibo confezionato e nei prodotti per la cura della pelle. Fra questi, le bustine di tè in nylon e i biberon che, a seguito dell'esposizione al calore, come nel caso dell’utilizzo del microonde, possono rilasciare grandi quantitativi di particelle potenzialmente dannose per l'organismo.
“Questo rapporto è importante perché racchiude, per la prima volta, i risultati di tutte le ricerche pubblicate a livello internazionale. Nell’indagine emerge con chiarezza che le quantità di micro e nanoplastiche presenti in molti organi del corpo umano sono rilevanti, soprattutto nel cervello - sottolinea Marfella -. In alcuni casi è stata anche dimostrata l'incidenza di queste sostanze nelle cardiopatie, nell’ictus e persino nell’Alzheimer. Come ricercatori continueremo a indagare, ma mi pare necessario che il tema plastica nei prossimi anni diventi centrale anche per il ministero della Salute e non solo per quello dell’Ambiente".
Il messaggio dei ricercatori è chiaro: senza un intervento urgente e globale per ridurre la produzione di plastica e cambiare le abitudini di consumo, l’impatto sulla salute umana - e non solo sull'ambiente - è destinato ad aumentare.
Salute e Benessere
Salute, cardiologo Righetti: “Importante gestire...
L'esperto al congresso internazionale su longevità sana organizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini a Milano
Per modulare l’infiammazione determinata dall’attività di endurance è utile "il connubio di maltodestrine e fruttosio in rapporto 2:1, come dimostrato nello studio presentato oggi e condotto dall’Equipe Enervit", che evidenzia "come i livelli di interleuchina-6 e di cortisolo erano nettamente più bassi tra gli atleti coinvolti nello studio che avevano assunto il connubio di maltodestrine e fruttosio rispetto a chi aveva assunto il placebo". Così Stefano Righetti, cardiologo presso l'ospedale S.Gerardo di Monza, in occasione del panel 'Attività fisica ed esercizio per una longevità sana' che oggi ha aperto la seconda giornata del V Congresso internazionale "Healthy lifespan - positive nutrition, antiinflammation diet, physical activity and sport" organizzato da Fondazione Paolo Sorbini, e promosso da Enervit e Technogym, a Palazzo Mezzanotte a Milano.
Al centro dell’intervento di Righetti la gestione dell’infiammazione nell’esercizio fisico di resistenza. "L'attività fisica moderata ha un effetto di riduzione dell'infiammazione rispetto alla sedentarietà - spiega l'esperto - Diverso è però il caso dell’esercizio di endurance ad alta intensità. Lo sport intenso causa un incremento delle cellule dell'infiammazione nel sangue. I fattori che influenzano l’infiammazione nello sport di endurance sono principalmente la durata dell’attività e l’intensità, oltre che il recupero. I meccanismi associati all’infiammazione sono quelli del metabolismo energetico, dell’adattamento muscolare e tissutale, del recupero post esercizio e anche dell'assorbimento del ferro".
"L’interleuchina 6 (Il-6), molecola dell’infiammazione, può aumentare anche di 100 volte dopo uno sforzo fisico estremo - sottolinea il cardiologo - Quando si riducono i livelli di glicogeno a livello muscolare, aumenta la produzione di interleuchina 6, andando a determinare il distacco di acidi grassi liberi che vengono usati per produrre energia. Dopo l’esercizio intenso si ha un danno muscolare che comporta il rilascio di calcio, che a sua volta attiva l’infiammazione. L’infiammazione locale a livello del muscolo diventa con il trascorrere delle ore sistemica e l’atleta sperimenta dolori muscolari, aumento del turnover proteico e aumento del volume muscolare. Dopo l’attivazione dell’infiammazione post esercizio fisico, si attivano anche molecole che modulano l’infiammazione, permettendo così la rigenerazione e riparazione del tessuto". Dopo 12-24 ore di fase acuta dell’infiammazione subentra la fase cronica, "durante la quale se l’interleuchina 6 resta alta si ha una riduzione della forza muscolare e un aumento del dolore muscolare - aggiunge Righetti - Inoltre, un'attività fisica intensa va a determinare una riduzione dell’efficienza del sistema immunitario per qualche ora. L’assorbimento del ferro è intaccato da alti livelli di infiammazione determinata dall’esercizio fisico intenso di endurance." Gli Omega 6 "sono molecole che contribuiscono ad attivare l’infiammazione, al contrario gli Omega 3 la riducono. I fosfolipasi sono in grado di staccare Omega 3 e Omega 6 dalla membrana cellulare e di gestire quindi i meccanismi di attivazione e spegnimento dell’infiammazione", conclude.