![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/06/22/134925453823_89.jpeg)
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/06/22/134925453823_89.jpeg)
Cronaca
Tumori, radiologi Sirm: “Presto screening anche per...
Tumori, radiologi Sirm: “Presto screening anche per polmone e prostata”
Gli specialisti al congresso nazionale, 'mammografia salvavita ma va promossa adesione specialmente al Sud'
![Tumori, radiologi Sirm:](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b3152b955bf-f6d28bc25f85-1000/format/big/sirm_giorno2_comm.jpeg)
Dopo mammella, colon e cervice uterina, in futuro gli screening oncologici saranno estesi anche al tumore del polmone e della prostata, oggi considerati tra i big killer, nella popolazione a rischio. Se per il primo è stato già avviato uno studio sperimentale dedicato su forti fumatori, per il secondo è la Comunità europea a raccomandare l'adozione di indagini diagnostiche attraverso l'analisi dell'antigene prostatico specifico (Psa) negli uomini fino a 70 anni. La mammografia è salvavita, ma è necessario promuoverne l'adesione, soprattuto al Sud. E' quanto emerso durante la terza giornata del 51esimo Congresso nazionale della Sirm, la Società italiana di radiologia medica, che riunisce al MiCo di Milano circa 8mila clinici.
"Il tumore del polmone rappresenta la terza neoplasia più frequente in Italia, il secondo per gli uomini e terzo per le donne - spiega Andrea Giovagnoni, presidente Sirm - Con una stima di 44mila nuove diagnosi nel 2023 e 35.700 decessi nel 2022, è oggi una delle patologie oncologiche più temute. Negli ultimi anni l'incidenza di questo tumore nelle donne è aumentata, complici gli stili di vita scorretti. E' ormai infatti evidente la correlazione tra fumo e patologia. In Italia, le istituzioni di sanità pubbliche (ministero e Regioni) hanno recepito la necessità di presa in carico della tematica dello screening del tumore polmonare. Attualmente, si sta assistendo a una graduale implementazione dello screening con Tac a bassa dose sul territorio, in attesa dell'inclusione dello screening polmonare nei Lea".
Anche se non sono stati ancora avviati "iter organizzati - precisa il presidente Sirm - un primo importante passo è stato fatto con i programmi Peoplhe, Ccm, Italung 2 e con la realizzazione di un percorso di diagnosi precoce nei 18 centri della Rete italiana screening polmonare (Risp), dedicati a fumatori ed ex grandi fumatori tra i 55 e i 75 anni. Coordinato dall'Istituto nazionale tumori di Milano, questo programma ha l'obiettivo di valutare la capacità di individuare lesioni cancerose e precancerose grazie all'utilizzo della Tac spirale a dosi minime di radiazioni (addirittura 1/20 di una Tac standard), oggi il metodo radiologico diagnostico più potente a disposizione. I risultati di questo studio saranno utili, a livello istituzionale e di governance, nella valutazione della validità dello screening polmonare e alla successiva adozione di un programma nazionale di prevenzione secondaria oncologica sulla popolazione a rischio, così come già accade per mammella, cervice e colon. Inoltre, per i forti fumatori si avrà anche un inquadramento cardiovascolare e polmonare in presenza di calcificazioni vascolari o di segni di enfisema, flogosi bronchiale o alterazioni interstiziali. Alla luce dei grandi vantaggi della diagnosi precoce su questa patologia, auspichiamo possa diventare realtà il prima possibile".
Il cancro alla prostata, "con più di 41mila nuove diagnosi nel 2023, si conferma la neoplasia più frequente nel genere maschile. Rappresenta quasi il 20% dei tumori che colpiscono gli uomini - sottolinea Gianpaolo Carrafiello, presidente del 51esimo Congresso nazionale Sirm - L'incidenza aumenta con l'età, con un picco dai 50 anni in su. Lo stadio della malattia al momento della diagnosi impatta fortemente sulle opportunità terapeutiche e sulla sopravvivenza. Sulla rapidità di individuazione della malattia incide anche la sua iniziale asintomaticità. Per questo sarebbe importante implementare lo screening sulla popolazione a rischio per questa patologia".
"La Comunità europea - ricorda lo specialista - ha raccomandato a tutti i Paesi di adottare indagini diagnostiche, inizialmente nell'ambito di studi scientifici, come avviene oggi per il polmone, per poter successivamente offrire veri e propri programmi di screening. Oggi l'analisi del Psa (antigene prostatico specifico) è il test più utilizzato per individuare questa neoplasia, ma non è offerto dal sistema sanitario nazionale come percorso organizzato. Le innovazioni tecnologiche in radiologia - osserva Carrafiello - ci offrono la possibilità di diagnosticare con anticipo la patologia: se i valori del Psa dovessero richiederlo, possiamo prima effettuare una risonanza magnetica multiparametrica, per poi avvalerci della fusion, una tecnica di fusione delle immagini provenienti da differenti metodiche diagnostiche, come la risonanza magnetica e l'ecografia, consentendo di biopsiare anche piccole lesioni visibili solo in risonanza magnetica sotto guida ecografica, metodo più rapido, agevole ed economico".
Quanto al cancro della mammella, è "il più frequente nelle donne", dato che "rappresenta addirittura il 30% di tutti i tumori femminili - illustra Nicoletta Gandolfo, presidente eletta Sirm - Lo screening mammografico ne ha ridotto la mortalità del 40%, dimostrandosi il primo strumento inequivocabilmente utile contro la malattia. Purtroppo, l'adesione al programma è variabile da regione a regione, perché l'offerta non è omogenea in termini di fasce d'età. In alcune regioni l'estensione è da 45 a 74 anni, mentre, nella maggior parte, l'esame è rivolto a donne asintomatiche tra i 50 e i 69 anni. Una seconda differenza è conseguente all'attuazione strutturale e organizzativa del programma in ogni singola regione. E' fondamentale - ribadisce la presidente eletta Sirm - promuovere una corretta informazione, attraverso campagne di sensibilizzazione con il supporto delle associazioni di volontariato, perché la popolazione sia a conoscenza dell'importanza di questo intervento preventivo di sanità pubblica, soprattutto al Sud, dove le percentuali di adesione superano di poco il 20%. In caso di positività o dubbio diagnostico dello screening, saranno effettuati ulteriori esami di approfondimento che consentano una diagnosi definitiva".
Nell'imaging diagnostico in senologia, "oltre alla tomosintesi - conclude Gandolfo - abbiamo oggi a disposizione anche la mammografia con mezzo di contrasto, che trova impiego nei casi dubbi oppure positivi allo screening, e che può sostituire la risonanza magnetica mammaria quando appare indicata ma non è possibile effettuarla (claustrofobia, allergia a Gadolinio, eccetera). Infine, dall'Unione europea arrivano forti raccomandazioni per l'attuazione di programmi di screening del tumore polmonare mediante l'utilizzo di Tc a bassa dose, con una stima di riduzione della mortalità del 26% per 10 anni".
Cronaca
Appello del pediatra a ristoranti e spiagge: “Mezze...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/03/204501408235_226.jpeg)
Le proposte del 'papà' delle Bandiere verdi Italo Farnetani per un'offerta a misura di baby-turisti
![Appello del pediatra a ristoranti e spiagge:](https://www.adnkronos.com/resources/0284-18bf68e14872-ca46ca81e51d-1000/format/big/bambini_estate_vacanze_mare_spiaggia_fg.jpeg)
Mezze porzioni nel menù, facendo attenzione a dimensioni e texture dei cibi, per soddisfare l'appetito dei bambini senza scoraggiarli con dosi eccessive o pietanze difficili da mangiare. Ma anche mini-assaggi formato 'amuse bouche' per solleticare il palato dei piccoli. Con in più il vantaggio del risparmio, sia per i genitori sia per le cucine che eviteranno sprechi. E poi accessibilità per passeggini e carrozzine, e punti allattamento aperti a tutti e ben segnalati. Il pediatra Italo Farnetani lancia un appello ai gestori di bar, ristoranti, hotel e stabilimenti balneari: inclusione e proposte studiate ad hoc per i baby-turisti e le loro famiglie. L'occasione è la settimana di incontri che a Fasano, in provincia di Brindisi, culminerà sabato 6 luglio con la consegna ufficiale delle Bandiere verdi 2024 alle località di mare a misura di bimbo, scelte ogni anno dai pediatri fin dal 2008.
"Le mezze porzioni - spiega all'Adnkronos Salute Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell'Università Ludes-United Campus of Malta e 'papà' delle Bandiere verdi - almeno fino ai 10-12 anni d'età rappresentano la quantità ideale di cibo che il bambino mangia volentieri e che gli è sufficiente per uno sviluppo sano e armonico. Inoltre dimezzano i costi per i genitori e permettono agli esercenti di evitare sprechi alimentari". Attenzione, però: non basta, e non serve nemmeno, dividere per 2 tutte le ricette previste dalla carta. Le mezze porzioni che teorizza Farnetani sono mirate: "Vanno offerte per gli alimenti più amati dai bambini e, oltre alle giuste quantità, devono garantire anche forme e consistenze adatte. Cibi morbidi e di dimensioni contenute, perché il bambino - ricorda il pediatra - ha una bocca piccola e un'arcata dentaria più debole, non completamente sviluppata fino all'età di 11-12 anni. Di conseguenza ha difficoltà a introdurre e masticare alimenti grossi o tenaci".
Qualche esempio a cominciare dalla pizza, "immancabile". Farnetani consiglia di dimezzare "sicuramente la Margherita, che resta la versione più gradita fino all'età di 6 anni; poi la "Würstel, prediletta successivamente", senza dimenticare "quella con le patatine fritte" che è trasversale e "piace sempre a tutti. Per le altre pizze è superfluo preparare mezze porzioni". Lo stesso per i primi: l'esperto suggerisce di proporre in versione dimezzata "solo quelli che prevedono riso o pasta corta tipo farfalle, molto gradite ai bambini. Inutili invece le 'mezze' per formati lunghi o corti voluminosi tipo paccheri, più complicati da mangiare per i piccoli". Passando ai secondi, via libera del medico alle mezze porzioni "per tutti i cibi impanati e fritti (rigorosamente in olio d'oliva), soprattutto le polpette. Sono perfette e vanno fatte possibilmente piccole, grandi quanto un'oliva ascolana". Idem "l'hamburger: piace molto, ma meglio servirlo come mezza porzione e piccolo, sempre perché si mette in bocca più facilmente e si mastica bene". Per concludere con "la garanzia di un vero successo", nel piatto dei formaggi "pezzettini di parmigiano" e per dolce "crostata con la crema di nocciole o gelato in mini-coni. Uno o più gusti, come vorrà il bambino".
Oltre alle mezze porzioni, secondo il pediatra "andrebbe prevista anche qualche porzione singola: una polpetta, un involtino, piccoli assaggi. I bambini sono abitudinari e poco inclini alle novità - avverte infatti Farnetani - quindi, specialmente se una pietanza non l'hanno mai provata, anche la mezza porzione potrebbe risultare eccessiva".
Sistemata la questione menù, il medico passa in rassegna un paio di "altri 'optional' che consiglio. Innanzitutto, prevedere la possibilità di raggiungere il punto di ristorazione anche con passeggino e carrozzine. Grazie alle rampe per i diversamente abili in genere è possibile farlo", ma spesso resta il 'nodo parcheggio': "Andrebbe previsto anche un posto dove potersi fermare con passeggino o carrozzina". Ancora, occhio alla 'mise en place': "E' consigliabile che gli esercizi di ristorazione abbiano anche delle stoviglie adatte ai bambini" da portare in tavola, apparecchiandola magari con "tovagliene colorate dei personaggi più amati dai bimbi".
Ultima idea: i 'baby pit stop' per mamme e bebè. "Suggerisco di allestire dei punti di allattamento negli stabilimenti balneari, nei bar, nei ristoranti o negli alberghi, aperti anche ai non clienti dell'esercizio. Non servono grandi lavori - osserva l'esperto - basta una stanza anche piccola, ma riservata, possibilmente fresca, arredata con gusto e gioiosa, in cui la mamma si possa fermare per allattare il suo bambino. Ogni esercente potrà poi attrezzare l'ambiente come preferisce, con fasciatoio, lavandino, acqua fresca. E' un grosso servizio che si farebbe alle famiglie, alle madri e all'infanzia - conclude Farnetani - ma è anche un modo semplice per promuovere la propria attività indicando il punto allattamento sul sito e con apposita segnaletica".
Cronaca
Sandokan torna al 41 bis, Procura Napoli interrompe...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/03/204501894398_228.jpeg)
Schiavone avrebbe riferito circostanze e fatti molto datati nel tempo, già noti o addirittura senza riscontri oggettivi
![Francesco Sandokan Schiavone](https://www.adnkronos.com/resources/028b-1a86565338a4-12755c14cf92-1000/format/big/schiavone_arresto_sandokan_fg_ipa.jpeg)
Mancano riscontri e attualità: la Procura di Napoli interrompe la collaborazione con il boss dei Casalesi Francesco Sandokan Schiavone, che torna al 41bis. Secondo quanto apprende Adnkronos, la collaborazione con la giustizia è stata interrotta poiché Sandokan avrebbe riferito circostanze e fatti molto datati nel tempo, già noti o addirittura senza riscontri oggettivi.
Dunque, negli ultimi giorni sono state ultimate le procedure per la revoca del programma di protezione cui era stato sottoposto, dunque Schiavone è tornato al regime del carcere duro riservato ai boss. La decisione è stata assunta di concerto tra la Procura di Napoli e la Direzione Nazionale Antimafia, con i magistrati del pool assegnato alla collaborazione di Schiavone che hanno valutato l'inutilità delle dichiarazioni rese dallo scorso marzo ad oggi.
Cronaca
Tumore seno, Iadanza (IncontraDonna): “Nuova...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/03/204502378134_230.jpeg)
"Importante anche la biopsia liquida, test non invasivo e preciso nel migliorare la selezione di terapie da parte di specialisti"
![Antonella Iadanza, Patient Advocate di Fondazione IncontraDonna](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b47d634cc17-cf6465b070cc-1000/format/big/iadanza_comm.jpeg)
"La nuova terapia mirata del carcinoma della mammella metastatico Er+ Her2-, ovvero la molecola elacestrant attiva per via orale, per noi pazienti rappresenta una speranza che si realizza. Ma ancora più importante è che ci sia la possibilità di fare la biopsia liquida che consiste in un semplice prelievo di sangue. Il test ha dei grandi vantaggi e importanti potenzialità, non è invasivo ed è preciso nel migliorare la selezione delle terapie da parte degli specialisti". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Antonella Iadanza, Patient Advocate di Fondazione IncontraDonna, in occasione di una conferenza stampa promossa oggi a Roma, con il contributo non condizionante di Menarini Stemline, con esperti di Fondazione Aiom e Fmp (Fondazione per la medicina personalizzata) per chiedere che le nuove ormonoterapie orali siano disponibili anche in Italia.
Per Iavanza la qualità di vita di una paziente con carcinoma della mammella metastatico Er+ Her2- "può essere ottima, quasi normale a parte le cure. Cure che ad alcune causano disturbi, ad altre meno. Il tumore è soggettivo. C'è chi per una semplice pillola si sente debilitata e chi, invece, nonostante terapie più pesanti continua a fare una vita normale. Indubbiamente, il fatto che ci sia una nuova ormonoterapia ci dà speranza, e questo è un balsamo per la qualità di vita anche dal punto di vista psicologico", conclude.