A Ostia stop a disco e feste negli stabilimenti. Federbalneari: “Stagione compromessa”
Giovedì l'incontro in Campidoglio con i gestori per trovare una soluzione
Niente disco né feste notturne negli stabilimenti di Ostia. Il Campidoglio al momento ha bloccato i permessi richiesti dai gestori dei lidi balneari che erano già al lavoro per organizzare serate danzanti ma anche lauree, matrimoni e compleanni. Giovedì, a quanto apprende l'Adnkronos, il capo di gabinetto ha convocato una riunione per trovare una soluzione ma al momento non c'è stato alcun disco verde.
"Siamo a luglio e le nostre richieste sono ancora senza risposta da parte del dipartimento Cultura - dice all'Adnkronos il presidente di Federbalneari Roma Massimo Muzzarelli -. Non sappiamo cosa dire ai cittadini che ci chiedono una conferma delle loro prenotazioni, ci sono sempre più telefonate di persone che chiedono 'cosa succede, se siamo chiusi o aperti'. Per non parlare dei danni all'indotto, con la gente che non va in discoteca ci sono ripercussioni su bar e ristoranti. E' a rischio la stagione estiva, anzi siamo oltre il pericolo perché il core business della stagione notturna è proprio in questo periodo perché, poi, i romani vanno altrove. Ad ora c'è una totale incertezza sulle attività''.
Cultura
Osho: “Dispiaciuto per ‘ritiro’ da corsa...
"Le sue condizioni di salute come presidente Usa, con tutto il rispetto per l'essere umano, facevano preoccupare"
"Sono dispiaciuto che" Biden "si sia ritirato dalla corsa alla Casa Bianca, avrebbe dato sicuramente altri spunti". Parola di Federico Palmaroli, in arte Osho, tra i protagonisti della manifestazione 'Capri d'Autore'. "Mi sono appassionato molto questo anno alle vicende dell'ex presidente degli Stati Uniti Biden. Le sue condizioni di salute .... con tutto il rispetto per l'essere umano, essendo il presidente degli Stati Uniti, facevano preoccupare tutti. E' stato un filone interessante.
Cronaca
Rita Dalla Chiesa: “Omicidio di mio padre fu un...
"Era una persona che disse a mio padre 'stia attento a non mettersi contro la mia corrente perché chi lo ha fatto è sempre tornato praticamente in una bara'"
"Ho sempre pensato" che si sia trattato di un omicidio politico. Ad affermarlo durante la trasmissione tv 'Tango' su Rai 2 è Rita Dalla Chiesa, in merito all'uccisione del padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il 3 settembre 1982. La conduttrice ricorda anche il post di Rita Dalla Chiesa che il 24 agosto scorso aveva già parlato del "grande punto interrogativo, mai chiarito, di un favore che venne fatto a qualcuno, che aveva chiesto che fosse ucciso. Chi era questo qualcuno? Io posso immaginarlo. Per questo non dimentico".
"Era un politico", risponde Dalla Chiesa alla conduttrice che a 'Tango' gli chiedeva chi era quel politico. "Potrebbe essere passato il tempo per dirlo" il nome, "ma c'è una famiglia di questo politico e io evito di parlarne. Comunque era una persona che quando mio padre è andato a Palermo gli aveva detto 'Stia attento a non mettersi contro la mia corrente perché chi lo ha fatto è sempre tornato praticamente in una bara'".
"Le parole di Rita Dalla Chiesa sul fatto che il padre, il generale Carlo Alberto, sia stato ucciso ‘per fare un favore a un politico’ e quel politico sarebbe Giulio Andreotti, se confermate, sarebbero allarmanti e gravi. Anche per la minaccia dello stesso Andreotti che, sempre secondo la figlia del generale, avrebbe affermato che 'chi si metteva contro di lui era un uomo morto'. A questo punto ritengo che Rita Dalla Chiesa debba essere urgentemente sentita dalla commissione parlamentare Antimafia, per chiarire le sue dichiarazioni", dice il portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
"Le affermazioni dell'onorevole Rita Dalla Chiesa, secondo cui Andreotti sarebbe dietro l’omicidio di suo padre, sono gravissime, indimostrabili e vengono fatte ora che Andreotti non c’è più. La Dc però c'è ancora e valuteremo le modalità anche legali con cui difendere la memoria del presidente", dice Gianfranco Rotondi, presidente della Democrazia cristiana.
Cronaca
Sarah Scazzi, la serie tv Disney fa infuriare il sindaco di...
Il primo cittadino contro l'utilizzo del nome della cittadina: "Mi riservo di valutare possibili azioni legali"
E' appena stata annunciata e già fa rumore la serie tv 'Avetrana - Qui non è Hollywood', sulla tragica fine di Sarah Scazzi, che sarà presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e sarà poi trasmessa da Disney+ dal 25 ottobre.
L'ira del sindaco
La storia, con regia del pugliese Pippo Mezzapesa, racconta la vicenda di Avetrana dove la quindicenne Sarah Scazzi è stata uccisa il 26 agosto del 2010. Per il delitto Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano stanno scontando l'ergastolo mentre lo zio Michele Misseri a febbraio è tornato in libertà dopo aver scontato la pena per soppressione di cadavere. L'utilizzo del nome della città Avetrana, in provincia di Taranto, è contestato dal sindaco Antonio Iazzi. ''L'amministrazione Comunale di Avetrana - ha comunicato - disconosce la scelta di utilizzare la denominazione del Comune nel titolo del film inerente all'omicidio di Sara Scazzi. Disconosce altresì voci di presunti accordi o partecipazione a introiti per il Comune. Si riserva di valutare possibili azioni legali''. L'amministrazione locale sta tentando di evitare il più possibile l'accostamento della città alla tragica vicenda. Quando Michele Misseri è tornato in libertà, il sindaco ha emesso un'ordinanza per chiudere la strada dove è ubicata la villetta della famiglia Misseri per evitare che potesse diventare meta di curiosi e di giornalisti e fotografi. Non fu necessaria perché Michele Misseri non tornò ad Avetrana il giorno in cui uscì dal carcere di Lecce. Adesso si aggiunge un nuovo capitolo con la serie televisiva.