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‘In viaggio con la Banca d’Italia’ arriva a Salerno

'In viaggio con la Banca d'Italia' arriva a Salerno

'In viaggio con la Banca d'Italia' arriva a Salerno. Il 26 e 27 giugno Salerno ospiterà la terza tappa 2024 dell’iniziativa itinerante della banca centrale per diffondere la cultura finanziaria, far conoscere le proprie funzioni e dialogare con i cittadini, le imprese e le istituzioni. I cittadini potranno conoscere meglio lo stato dell’economia campana e le opzioni per il suo sviluppo (evento “Il polso dell’economia”, 26 giugno), sapere come proteggersi dalle frodi nei pagamenti elettronici (evento “Occhio alle truffe! Se le conosci le eviti”, 27 giugno) e scoprire compiti e servizi della Banca d’Italia (visite guidate alla sede locale dell’istituto, 26 e 27 giugno). L’ingresso agli eventi è aperto a tutti fino a esaurimento posti ed è gratuito.

Gli eventi

Nell’evento principale, “Il polso dell’economia”, esperti della Banca d’Italia presenteranno i dati più recenti sullo stato dell’economia campana e ospiti del mondo imprenditoriale e universitario discuteranno di come promuovere la crescita economica della regione. Il pubblico potrà porre loro domande. Interverranno in apertura il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e a conclusione il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. L’evento si terrà il 26 giugno dalle 10 alle 12 nel Salone dei marmi del Palazzo di Città.

L’evento “Occhio alle truffe! Se le conosci le eviti” informerà sulle frodi più insidiose nel campo dei pagamenti elettronici (come lo spoofing), su come proteggersi e su cosa fare per ottenere il rimborso del denaro sottratto. Interverranno esponenti della magistratura, della Banca d’Italia, dell’Arbitro Bancario Finanziario e delle associazioni per i diritti dei cittadini. L’appuntamento è il 27 giugno, dalle 10 alle 11.30, nel Salone di rappresentanza del Palazzo della Provincia - Palazzo Sant’Agostino.

Infine, la sede locale della Banca d’Italia in Corso Vittorio Emanuele n. 177 aprirà le porte a visite guidate, durante le quali i cittadini potranno conoscere meglio le funzioni della banca centrale e i servizi che l’istituto offre loro. Le visite si terranno il 26 giugno dalle 15 alle 19 e il 27 giugno negli stessi orari.

Cos'è In viaggio con la Banca d'Italia

'In viaggio con la Banca d’Italia' è un percorso a tappe attraverso il Paese iniziato dalla banca centrale nel 2023. Ha tre obiettivi: diffondere tra i cittadini le conoscenze basilari di economia e finanza necessarie a prendere decisioni consapevoli con il denaro, ad esempio per risparmiare, chiedere prestiti e investire; dialogare in modo più diretto con i cittadini, le imprese e le istituzioni locali; far conoscere meglio i propri compiti al servizio del Paese, come la produzione di banconote, la ricerca economica, la vigilanza sulle banche e la tutela dei loro clienti.

Ciascuna tappa è dedicata a un tema, ad esempio le funzioni della moneta e della finanza, la sicurezza nei pagamenti elettronici o la protezione dei clienti delle banche. In ogni tappa la Banca d’Italia organizza un evento principale e uno o più eventi laterali e apre a tutti le porte della sua sede locale.

Per ulteriori informazioni si può visitare la sezione dedicata all’iniziativa nel sito di educazione finanziaria della Banca d’Italia “L’economia per tutti” .

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Politica

Politica, Il punto di vista di Follini: “Dopo i...

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"Si annunciano forse tempi meno inclementi per il professionismo politico"

Marco Follini (Fotogramma)

"Si annunciano forse tempi meno inclementi per il professionismo politico. Dopo anni e anni spesi a demonizzare quanti avevano fatto della politica il loro mestiere c’è qualche segno -piccolo, ambiguo, ancora informe- che l’aria stia un po’ cambiando. Almeno a giudicare dalle più recenti vicissitudini italiane ed europee.

A Bruxelles Ursula von der Leyen ha dato prova di un discreto talento manovriero nel comporre il mosaico della nuova commissione che è stata chiamata a presiedere. Con un misto di furbizia, pazienza e visione è riuscita a comporre un equilibrio che appare piuttosto solido, amalgamando forze in contrasto e limando alcune di quelle asperità che rischiavano di intralciare il suo cammino. Nulla di epocale, s’intende. Ma il suo personalissimo manuale Cencelli delle nomine europee sembra poter funzionare quasi quanto quello dell’Italia che fu.

La nomina di Raffaele Fitto rientra in questo contesto. La nostra poca (o forse troppa) fantasia ha voluto commentare la sua indicazione tirando in ballo ancora una volta il suo passato democristiano. Commento banale e forse anche poco appropriato. Personalmente ho molte esitazioni a credere che una pianticella democristiana possa fiorire nel giardino meloniano. Ma non c’è dubbio che la solida professionalità politica dell’interessato gli abbia aperto più di una porta -anche a Bruxelles.

Saltando di palo in frasca si può segnalare la crisi in cui si sta avvitando il M5S nel pieno della querelle tra Grillo e Conte. Una storia bassa, che si consuma tra consulenze d’alto bordo, lettere criptiche e furbizie un po’ dozzinali. Tutte cose che anche la politica d’antan ha conosciuto e praticato, s’intende. Ma che stridono assai in un contesto che prometteva di essere nuovo e immacolato, laddove le vecchie regole del mestiere avrebbero dovuto essere abolite una volta per tutte.

Insomma la prova dei fatti dice che i “professionisti” danno il meglio quando fanno il loro mestiere. E che i “dilettanti” non resistono prima o poi alla tentazione di fare il mestiere delle loro stesse vittime. Facendolo però in modalità assai più malaccorte e pasticciate.

Non tutto tornerà come prima, è ovvio. Chi sogna la rinascita dei vecchi partiti e la faticosa costruzione dei percorsi politici di un tempo andrà incontro a qualche delusione. Probabilmente non tornerà l’Italia dei congressi infiniti, delle riviste pensose, delle correnti organizzate, dei capelli spaccati in quattro. Tutte cose che non meritavano il vituperio in cui sono cadute, ma che difficilmente troveranno la via di una fulgida risalita. Ma resta il fatto che noi siamo un paese ad alta, altissima densità politica. Da anni -o meglio, da secoli- dedichiamo tanto del nostro tempo e della nostra immaginazione alla dimensione pubblica. E dunque non possiamo certo pensare di espungerla dal nostro orizzonte inseguendo la discutibile chimera dell’antipolitica. In compenso, ci resta il problema di come organizzarla, la politica. Problema non da poco, come la storia insegna.

Il fatto è che la lunga guerra tra chi pensa che la politica sia mestiere e vocazione, con le sue regole ferree, e chi invece se la immagina come una specie di happening affidato all’interpretazione del primo che passa è una di quelle contese destinate a non trovare pace. Ognuna di queste due visioni infatti è così lontana da quella opposta da pretendere una resa senza condizioni. E per quanto la nostra fantasia continui a rincorrere la chimera della “romanizzazione dei barbari”, come si usa dire, è piuttosto ovvio che in questo caso romani e barbari continueranno a militare su opposte trincee.

Resta il fatto che dopo un decennio e più in cui i “barbari” (sia detto senza offesa) hanno avuto la meglio, disponendo di una sorta di egemonia sulla nostra vita pubblica, ora sembra tornato il momento dei “romani”. Sperando che di questo momento più propizio sappiano fare buon uso, consapevoli che in questa battaglia nessuno di questi esiti momentanei viene mai scolpito nella pietra". (di Marco Follini)

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Economia

Acqua, ‘in Italia poca consapevolezza sul consumo...

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Emerge dalla ricerca condotta da YouGov, per Finish, nell'ambito del progetto 'Acqua nelle nostre mani', giunto quest’anno alla sua V edizione

Acqua, 'in Italia poca consapevolezza sul consumo idrico'

Solo il 35% degli italiani ritiene il consumo idrico pro-capite in Italia superiore alla media europea, nonostante la realtà veda i cittadini italiani consumare giornalmente oltre 220 litri rispetto alla media di 123 degli altri europei. Inoltre, il 78% ritiene di consumare meno di 200 litri ogni giorno e solo il 5% tra i 200 e i 300 litri. E' quanto emerge da una recente ricerca condotta da YouGov per Finish nell'ambito del progetto 'Acqua nelle nostre mani', giunto quest’anno alla sua quinta edizione.

Da quest’indagine emergono le abitudini di comportamento finalizzate alla gestione dell’acqua messe in pratica dai cittadini italiani: il 32% non controlla abitualmente eventuali perdite d'acqua in casa, ben il 29% non utilizza la lavatrice a pieno carico e solo il 39% è solito utilizzare la lavastoviglie, grazie alla quale è invece possibile ottenere un risparmio fino a 110 litri d’acqua al giorno (consumo d’acqua medio utilizzo lavastoviglie 12 litri, consumo d’acqua medio lavaggio a mano 122 litri).

Proprio in relazione alla lavastoviglie, il comportamento meno diffuso tra gli italiani è quello di evitare di sciacquare i piatti a mano prima di riporli nella macchina (23%), nonostante uno studio Ipsos abbia dimostrato come questa pratica permetta di risparmiare fino a 38 litri d’acqua ad ogni lavaggio.

Nel centro di Roma un’installazione per sensibilizzare sul tema

Alla luce di questi dati, Finish rinnova anche nel 2024 il suo impegno nella tutela delle risorse idriche con il progetto 'Acqua nelle nostre mani'. Dopo le iniziative sviluppate in passato su tutto il territorio nazionale, e con la creazione nel 2022 della prima Guida Turistica ai Deserti d’Italia, quest’anno Finish ha deciso di realizzare una speciale installazione a Roma, in un luogo di grande passaggio nel centro della città, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sul tema dello spreco idrico e della quantità d’acqua consumata, molto spesso inconsapevolmente.

Accanto a due normali cassonetti, uno per la plastica e uno per il vetro, ne è stato posizionato uno inedito, dedicato proprio all’acqua. A differenza dei primi due, di dimensioni standard, il cassonetto per l’acqua è invece molto più grande, così da simboleggiare il consumo di questa risorsa nel nostro Paese. Questo speciale bidone, infatti, potrebbe contenere oltre 6.000 litri d’acqua, che corrisponde al consumo di circa 1 famiglia di 4 persone in 1 settimana.

L'installazione, presente in Largo dei Lombardi a Roma il 22 e il 23 settembre, mira a catturare l’attenzione dei passanti, stimolando la riflessione su un tema di grande urgenza per la nostra società. Mentre, infatti, i rifiuti tradizionali sono visibili, il consumo d'acqua resta invisibile, nascosto nelle tubature, rendendone difficile una gestione consapevole. Da qui l'idea di renderlo visibile attraverso un cassonetto dedicato per aumentare la consapevolezza e promuovere un uso più sostenibile di questa preziosa risorsa nella vita quotidiana di ognuno, in ogni momento dell’anno, non solo nel periodo estivo, quando l'attenzione pubblica è sempre più alta.

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Alcol, ricerca SocialData: “Tra temi più discussi sui...

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Alcool, alcolismo e smettere di bere, come se ne parla online e sui social

(Foto

L'alcol è uno dei temi più discussi online e sui social media. Sommandole, le menzioni delle principali bevande alcoliche, vino, birra, cocktail e liquori, superano un milione, generando 467 milioni di interazioni totali. In media, ci sono 565 interazioni per post, con un picco di citazioni nei mesi estivi, evidenziando un notevole aumento da marzo a ottobre. Questi dati emergono dall'analisi condotta negli ultimi 12 mesi da SocialData in esclusiva per Adnkronos.

Nonostante la grande quantità di discussioni, il tono generale è spesso leggero, a volte persino eccessivamente. Il sentiment positivo prevale nel 66% dei post, con poca attenzione al fatto che il consumo di alcol può anche rappresentare un problema. Tra gli hashtag più utilizzati associati alle bevande alcoliche emergono temi legati all’identità italiana e al piacere, come cibo e viaggio.

Il vino è la bevanda con più citazioni e quella che gode del sentiment più favorevole, mentre la birra genera il maggior numero di like e commenti, con una partecipazione equamente distribuita tra uomini e donne (50%).

Alcolismo: poco spazio nel dibattito pubblico e sentiment negativo dominante

Il tema dell’alcolismo riceve invece meno attenzione: negli ultimi mesi si contano circa 44mila citazioni, con una media di sole 10 interazioni per post.

In questo caso, il sentiment è negativo nel 74% dei casi e gli uomini rappresentano il 56% di chi ne parla. Gli argomenti più discussi riguardano casi di cronaca legati ad abusi da parte di alcolisti su donne e minori, lo stigma sociale connesso all'alcolismo e le sue implicazioni storicosociali, inclusa la salute mentale. Le storie di celebrità coinvolte nell’alcolismo, come Killian Nielsen, Osvaldo, Guarín, Robert Downey Jr. e il compianto Matthew Perry, hanno attirato particolare attenzione.

Anche il tema dello "smettere di bere" è meno presente rispetto all’alcolismo, con circa 18mila citazioni. Tuttavia, in questo caso il pubblico risponde in modo più positivo, con una media di 363 interazioni per post e il 54% dei contenuti caratterizzati da un sentiment favorevole. Tra gli argomenti più popolari troviamo la birra analcolica e il Dry January, una sfida che invita ad astenersi dall'alcool per tutto gennaio, per compensare gli eccessi delle festività. Infine, l’Associazione Alcolisti Anonimi ha registrato 1280 citazioni nel periodo analizzato, con 25mila interazioni e un sentiment positivo nel 73% dei post. Nel 2024 l'associazione ha guadagnato visibilità grazie a testimonial d'eccezione, tra cui l'ex calciatore Paul Gascoigne, l'attrice Asia Argento e il cantante Tiziano Ferro.

"Il consumo di alcool genera quasi 500 milioni di interazioni all'anno, ma spesso viene trattato con superficialità", spiega Luca Ferlaino, partner di SocialData. "Mentre bevande come vino e birra sono parte della nostra cultura, è fondamentale riconoscere i rischi dell'abuso. È preoccupante che l'alcolismo riceva meno attenzione, ma il crescente interesse per iniziative come il 'Dry January' e la maggiore visibilità dell'Associazione Alcolisti Anonimi mostrano un aumento della consapevolezza verso stili di vita più sani.

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