Moda, a Tunisi ‘Fotogrammi di moda italiana. L’Italia veste il cinema internazionale’
Inaugurazione della mostra il 26 giugno nel cuore della Medina in occasione del Festival della creatività italiana. "L'obiettivo è quello di creare un dialogo aperto, innovativo e interattivo tra le espressioni più significative della creatività italiana e tunisina", spiega l'ambasciatore d'Italia Alessandro Prunas
In occasione del Festival della creatività italiana, 'In Situ – Tunisi', realizzato dall’Ambasciata d’Italia in Tunisia in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e in sinergia con un gruppo di istituzioni, artisti e aziende italiane che, dal 26 giugno al 6 luglio, animeranno le strade e la vita culturale di Tunisi, verrà presentata la mostra 'Fotogrammi di moda italiana: dagli anni ´50, l’Italia che veste il cinema internazionale', da un’idea e a cura di Stefano Dominella. Ecco eccezionalmente aprirsi le porte del presbiterio Santa Croce nel cuore della medina di Tunisi. Sotto l’egida dell’ambasciata Italiana a Tunisi e dell'ambasciatore Alessandro Prunas, l’esposizione racconta il binomio cinema-moda che, da sempre, rappresenta uno strumento efficace e suggestivo per far conoscere e promuovere il made in Italy nel mondo.
Negli anni Cinquanta, in Italia, a Roma, stava nascendo una nuova tendenza 'couture' che avrebbe dato vita al 'made in Italy'. Cinecittà riaprí i suoi studi cinematografici e molte case di produzione scelsero Roma per girare colossal come lo storico 'Vacanze Romane', trasformando la capitale nella 'Hollywood sul Tevere' e nella fabbrica dei sogni all’italiana. Cinema e divismo divennero da subito veicolo privilegiato e strumento per la moda italiana, per farsi strada all’interno dell’accanita competizione globale nel settore. Le star di Hollywood che giunsero nella capitale iniziarono a vestire le creazioni delle allora nascenti case di moda italiana, innescando una rivoluzione di stile in tutto il mondo. Indimenticabile il matrimonio dell’attrice Linda Christian con Tyrone Power, celebrato a Roma nel 1949. Un evento mediatico senza precedenti con l’abito della sposa confezionato su misura dalle celebri Sorelle Fontana e quello dello sposo realizzato dalla sartoria romana Caraceni.
Dagli anni ‘50 a oggi, il grande schermo si è trasformato nella passerella globale per capolavori dei più celebri creativi italiani, portando, ancora oggi, il made in Italy nell’immaginario di milioni di spettatori. Attraverso 38 creazioni, firmate da celebri stilisti e atelier come Fernanda Gattinoni, Emilio Schuberth, Alessandro Dell’Acqua, Annamode Costumes, Laura Biagiotti, Guillermo Mariotto, solo per citarne alcuni, 'Fotogrammi di moda' racconta al visitatore una storia straordinaria. Provenienti da importanti archivi storici privati esposti gli abiti indossati da attrici iconiche che hanno segnato e dettano nuovi stili. I drappeggi che cingono Lana Turner inventano un sex appeal new romantic, lo stile impero di Audrey Hepburn, nel film 'Guerra e pace' inaugura una nuova 'moda' in tutto il mondo, l’abito a sirena che avvolge Anita Ekberg ne 'La dolce vita' di Fellini, diventa icona di stile e sensualità, la bellezza rassicurante di Claudia Cardinale irrompe nella sala principale dello storico presbiterio, in un abito da gran sera arancione realizzato da Irene Galitzine, les 'petites robes noires', prediletti da Anna Magnani, conquistano i guardaroba femminili di tutto il mondo, per non passare più di moda e Sophia Loren, in un fiammante abito rosso, diventa simbolo di passione.
Più vicine a noi nel tempo il pubblico incontrerà nel percorso espositivo Sabrina Ferilli, tra i protagonisti del film premio Oscar 'La grande bellezza' di Paolo Sorrentino, che riporta in auge le imponenti cappe, riprese da importanti maison di moda. E infine, Monica Bellucci, di statuaria bellezza mediterranea, immortalata da Giuseppe Tornatore nel film 'Malena'. Nel suggestivo presbiterio, che con i suoi marmi bianchi e il candore delle pareti conferisce maggiore sacralità alle opere esposte, accanto agli abiti scorrono le immagini e foto dei film che li hanno visti protagonisti. 'Fotogrammi di moda italiana' ci svela così un’altra verità. Per il cinema, la moda non è soltanto strumento di ricerca del bello e il cinema, per la moda, non è solo una vetrina effimera. Il binomio cinema-moda si alimenta di un legame profondo. Il disegno e la scelta dell’abito sono elementi essenziali che contribuiscono a definire l’identità del personaggio; unicità e originalità vengono espressi attraverso la creazione di ogni singolo capo d’abbigliamento, capace di suscitare, insieme alla magia del cinema, intense emozioni.
'Ciak si gira! Questa è la parola d’ordine nel cinema, ma anche nella moda – dichiara il curatore Stefano Dominella – 'Ciak si gira' è l’inizio di una collezione, è l’inizio di una sfilata. Le analogie tra cinema e moda, quindi, sono assolutamente imprescindibili. La moda italiana che nasce a Roma alla fine degli anni ‘40 deve la sua notorietà internazionale proprio al cinema ed il binomio cinema e moda divenne un nuovo stimolo creativo dove gli stilisti seguendo la sceneggiatura e i suggerimenti dei registi inventarono abiti che enfatizzavano e meglio delineavano il ruolo degli attori. Molto spesso i look creati per i film erano di ispirazione per nuove tendenze di moda conquistando le passerelle della couture, come lo stile impero indossato da Audrey Hepburn, gli abiti a Corolla di Ava Gardner nella pellicola 'La contessa Scalza' o la seducente sirena di Anita Ekberg. Moda e cinema, una coppia di fatto alla conquista di un’identità comune per enfatizzare il vero 'Stile Italiano'".
"L'obiettivo è quello di creare un dialogo aperto, innovativo e interattivo tra le espressioni più significative della creatività italiana e tunisina - spiega l'ambasciatore d'Italia Alessandro Prunas- a tal proposito il 27 giugno, presso 'La Charmeuse', residenza dell’ambasciatore d’Italia a Tunisi e in collaborazione con l’Unido, Industrial Developement Organization a Tunisi, Italia e Tunisia dialogheranno nel 'Giardino degli incontri creativi'. Dodici modelle indosseranno creazioni di Guillermo Mariotto e di giovani stilisti tunisini, quali Hedi Saad, Anissa Aida, Amin Hajri, in un tableau vivant di rara bellezza, che regalerà agli ospiti emozioni ad alto tasso estatico".
Cultura
A Capri d’Autore Gratteri, Simona Ventura, Osho e...
Al via oggi alle 18.30 alla Certosa di San Giacomo la seconda giornata della rassegna
Al via oggi alle 18.30 alla Certosa di San Giacomo di Capri la seconda giornata della rassegna Capri d’Autore, curata da Valentina Fontana e Gianluigi Nuzzi, e organizzata da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico. L’appuntamento, con il patrocinio del ministero della Cultura e del ministero del Turismo, si aprirà con un dialogo aperto tra Gianluigi Nuzzi e il procuratore di Napoli Nicola Gratteri in libreria con 'Il grifone. Come la tecnologia sta cambiando il volto della 'ndrangheta' e Corrado Formigli, giornalista di La7.
La rassegna proseguirà sulle note satiriche delle vignette di Federico Palmaroli, in arte Osho, per chiudersi con l’incontro tra Simona Ventura e Giovanni Terzi sui segreti più reconditi che caratterizzano il potere e le sue relazioni, anche sulla scorta dell’ultimo libro di Terzi, ‘Madame Camorra. Biografia non autorizzata di Pupetta Maresca’. Partner sono Aeroporti di Roma, Bmw, Intesa Sanpaolo, treno ufficiale Frecciarossa, partner tecnici Grand Hotel Quisisana, Tiberio - Cantina Isola di Capri, Snav e partner media AdnKronos, Il Mattino, Start Magazine.
Cultura
Hugo Pratt in mostra alla Fondazione Besso di Roma
In programma dal 27 settembre al 20 dicembre con oltre 40 tavole
Cosa lega Hugo Pratt a Omero, Rudyard Kipling, Arthur Rimbaud, Robert Louis Stevenson, Kenneth Roberts e Somerset Maugham? E cosa avvicina Corto Maltese a Thomas Moore, William Shakespeare, Gabriele D’Annunzio, Baron Corvo, Hermann Hesse? Dal 27 settembre fino al 20 dicembre, nelle sale del palazzo Strozzi-Besso (in Largo di Torre Argentina 11, a Roma) ci sarà la mostra 'La biblioteca geografica di Hugo Pratt, un viaggio nella letteratura reale e immaginaria', inserita nell’ambito dei festeggiamenti per il centenario della Biblioteca della Fondazione.
Un'esposizione di oltre 40 tavole originali e acquarelli, grandi riproduzioni, filmati e riviste d’epoca, che ci accompagneranno nell’universo dei riferimenti letterari nelle opere di Hugo Pratt, attraverso gli itinerari geografici dell’autore e dei suoi personaggi. "Dalle isole tropicali ai deserti africani, dalla nostra Europa al Nuovo Mondo, fino alle avventure di Ulisse e Corto Maltese. Hugo Pratt ci ricorda con grande spontaneità che siamo tutti eterni naviganti, sempre alla ricerca di nuovi tempi e nuove geografie. Poiché il viaggio è dimensione prima mentale che fisica", dichiara Lucio Caracciolo, presidente della Fondazione Marco Besso.
"Di Pratt mi ha sempre colpito la sua smisurata biblioteca e il suo ostinato bisogno di conoscere. Viaggiava nei luoghi del mondo ma viaggiava - e tanto - tra i suoi libri. Leggeva e rileggeva la pagina di un romanzo, si fermava ad entrare dentro una poesia, annotava il capoverso di un saggio di storia. La letteratura, insieme al cinema, alla musica e ad ogni altra forma d’arte, era la sua linea dell’orizzonte. Questa mostra prova a raccontare tutto questo", dice Patrizia Zanotti, curatrice della mostra insieme a Nadège Vaïnas, storica collaboratrice di Pratt e attuale managing director di CONG sa, la società che cura i diritti di tutta l’opera artistica del grande disegnatore veneziano.
Dal Pacifico insieme a R.L.Stevenson fino all’Africa di Kipling e Rimbaud e gli orizzonti di frontiera di J.O. Curwood e Fenimore Cooper passando ai libri che accompagnano Corto Maltese durante i suoi lunghi viaggi tra cui il Parzifal di Wolfram von Eschenbach, Utopia di Thomas Moore, L’ultima estate di Klingsor di Hermann Hesse e ancora Coleridge e Yeats. Un continuo mix di incontri reali o fantastici in compagnia di Tamara de Lempicka, Marina Seminova, Amelia Earhart, Antoine de Saint-Exupéry, e Ulisse.
Proprio a lui, progenitore del marinaio Corto Maltese, sono dedicate le tavole originali dell’Odissea, disegnata da Pratt nel 1963 per il Corriere dei Piccoli. Un bel viaggio, attraverso i mari, i sogni, le suggestioni alla scoperta dei padri letterari che hanno ispirato Pratt: "in un certo senso, sono il figlio di tutti. Ho sempre detto che tutto è stato scritto, che possiamo solo riscrivere".
Cultura
Oltre 400 neologismi nel Nuovo Devoto-Oli 2025
Advocacy, gender studies, ChatGPT, cyberstalking, downburst, overtourism, ma anche mangificio, forchiaio, dashi, gastronauta, grué di cacao
Advocacy, gender studies, ChatGPT, cyberstalking, downburst, overtourism, ma anche mangificio, forchiaio, dashi, gastronauta, grué di cacao: con oltre 400 neologismi e neosemie, rinnovato nell'impostazione e nella struttura, esce il Nuovo Devoto-Oli 2025, il vocabolario della lingua italiana pubblicato da Le Monnier che così aiuta a comprendere il presente e ad attrezzarsi per le sfide future. Fanno il loro ingresso nuove parole e nuovi significati tratti come di consueto dall'attualità (cyberstalking, iperturismo, mangificio, orto sinergico, oblio oncologico, turistificare), dalla politica (autonomia differenziata, eco-attivismo, houthi), dall'economia e della finanza (eurosclerosi, agricoltura verticale, agrivoltaico), daalla cultura e dai social media (prompting, Intelligenza Artificiale Generativa, Large Language Models), dalla televisione e dallo sport (boppone, cumbia, varista, scavetto), dai gerghi e modi di dire (bestie, maranza, essere in bolla) e dalle nuove mode e tendenze (dashi, commercio inverso, bubble tea, fentanyl, grué di cacao, K-pop, kombucha, pacossare, semaglutide, terraformare).
Anche in questa nuovo edizione il lungo e approfondito lavoro di riscrittura, con definizioni rinnovate e chiare, di voci di uso comune che più di altre risentono della mutata sensibilità generale su alcuni temi, guida il lettore nella comprensione dei significati definiti in un linguaggio moderno e universalmente comprensibile per cogliere le sfumature della società che cambia. Infine, rimangono centrali le tre rubriche di “pronto soccorso linguistico” per orientarsi tra le insidie di una lingua in continuo cambiamento e scoprire le parole più giuste per esprimersi correttamente nei vari contesti: Parole minate che aiuta a scrivere e parlare evitando gli errori più diffusi, Questioni di stile per esprimersi in maniera appropriata a seconda della situazione (il cane non si 'esce' e le valigie non si 'salgono') e Per dirlo in italiano che suggerisce alternative alle parole inglesi troppo spesso abusate quali appeal (fascino), workshop (seminario o laboratorio), location (luogo).
La grande attenzione ai problemi e al linguaggio della contemporaneità rimane dunque la caratteristica principale del Nuovo Devoto-Oli, arrivato all'ottava edizione dopo il completo rinnovamento che, a partire dall'opera concepita da Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli nel lontano 1967, ha prodotto una nuova idea di vocabolario, sotto la guida di Luca Serianni e di Maurizio Trifone, che nel tempo si sono aggiunti come autori.
Anche l'edizione 2025 è disponibile nelle due versioni fortemente integrate cartacea e digitale, dove la banca dati digitale sottesa al volume cartaceo ha un forte valore strategico che convoglia la maggior parte degli sforzi per aggiornamenti, integrazioni e sviluppo delle applicazioni. 2560 pagine, con 75.000 voci, 250.000 definizioni e 45.000 locuzioni per il volume cartaceo, più snello, mentre la versione digitale (sito web e applicazione per tablet e smartphone IOS e Android), veloce, intuitiva e semplice nella consultazione, offre 120.000 lemmi e 325.000 definizioni, consentendo una fruizione completa di tutti i contenuti, con funzionalità e strumenti pensati per un’esperienza d’uso interattiva, che permetta di avere il vocabolario sempre a portata di mano, compreso l’audio di tutte le voci per una pronuncia corretta e la possibilità di condividere il lemma, tramite e-mail o post sui principali social network, per risolvere dubbi durante lo studio o il lavoro.