Pil, Pelazzi (Argenta Soa): “Crescita e occupazione al Sud spinte dalle costruzioni”
Il presidente: "I dati Istat sull’andamento dell’economia a livello territoriale hanno evidenziato il ruolo decisivo che il settore delle costruzioni ha avuto sulla crescita del Paese nel 2023"
"I dati Istat sull’andamento dell’economia a livello territoriale hanno evidenziato il ruolo decisivo che il settore delle costruzioni ha avuto sulla crescita del Paese nel 2023. Lo abbiamo detto tante volte in questi mesi ma il dettaglio fornito dall’Istat ci consente di aggiungere un’informazione che finora non avevamo, cioè di valutare l’impatto sulle diverse ripartizioni territoriali. Il Pil del Mezzogiorno è aumentato dell’1,3% contro una dinamica media nazionale dello 0,9%. Le costruzioni sono state il settore più dinamico in quasi tutte le aree del Paese, registrando i risultati migliori al Centro e nel Mezzogiorno, con una crescita del valore aggiunto, rispettivamente, del 5,8% e del 4,6%, contro una crescita del settore del 3,9% nella media italiana”. Lo dichiara all'Adnkronos/Labitalia Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta Soa, una delle principali società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche, nel presentare l’analisi fatta dal Centro Studi di Argenta Soa sui dati Istat di oggi sulla produzione nelle costruzioni a dicembre.
“Rilevante - osserva - anche la crescita degli occupati nel Mezzogiorno, dove si è avuto un incremento del 2,5%, contro l’1,8% medio nazionale. Trattandosi di un comparto ad alta intensità di utilizzo del fattore lavoro, si tratta di un aumento significativo di dipendenti, in crescita per il terzo anno consecutivo. In totale sono circa 90 mila occupati in più solo nel Mezzogiorno rispetto al 2020, con una dinamica in progressiva crescita”.
“Sulle prospettive per il comparto - spiega - bisogna sperare che le misure del Pnrr, che si avviano verso la fase più operativa, si confermino secondo i programmi e continuino a dare un contributo significativo anche quest’anno, compensando, almeno in parte la carenza derivante dalla minore domanda da parte del settore abitativo legato ai vari incentivi non più in essere”.
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Ricerca, Bordi (Roma Tre): “Nuove tecnologie ormai...
“Nel dipartimento dei studi umanistici abbiamo un laboratorio che si chiama il DH Lab, Digital Humanities Lab e per noi è ormai naturale lavorare in sinergia con i colleghi di scienze, di ingegneria e di architettura. Abbiamo tantissimi progetti e li sviluppiamo insieme con loro anche toccando temi come l'intelligenza artificiale, la realtà virtuale. Stiamo potenziando questo tipo di approccio perché oggi è imprescindibile''. Lo ha dichiarato Giulia Bordi, dipartimento di Studi Umanistici Università degli Studi Roma Tre, durante la “Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici” evento di chiusura della Settimana della Scienza, presso l'Università degli Studi Roma Tre.
''Ad esempio, il Medioevo sembrerebbe il periodo meno adatto alla tecnologia, invece per noi è fondamentale: studiando le chiese medievali attraverso la realtà virtuale e i digital twin, riusciamo a riportare indietro nel tempo l'architettura e far vedere come erano nel Medioevo e come erano anche le pitture al loro interno. Attraverso il restauro virtuale aiutiamo il pubblico a capire come poteva essere una pittura medievale al suo tempo. Le nuove tecnologie sono per noi uno strumento ormai imprescindibile di ricerca, ma anche lo strumento che abbiamo per poter comunicare la scienza, quello che studiamo, ad un pubblico più ampio. Oggi riusciamo ad arrivare a chiunque con la realtà virtuale, che è uno strumento fondamentale perché mette in contatto le persone e rende immediato quello che in passato dovevamo spiegare attraverso articoli e saggi, quindi solo attraverso la scrittura. Oggi con le immagini possiamo comunicare in modo immediato la nostra scienza” .
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Ricerca, De Angelis (Roma Tre): “Con la Notte aperta...
"Con la Notte della Ricerca l'Università si apre ai piccoli e ai grandi, è proprio questo il senso della scienza e l'Università Roma Tre vuole sempre aprire le porte al pubblico e condividere la conoscenza con tutti. È bellissimo condividere la nostra passione per l'universo, per quello che c'è sotto i nostri piedi, con appassionati, curiosi e anche con chi non ne sa niente. C'è tantissima curiosità. Tutti diventano bambini. Ci sono tantissimi bambini questa sera ma sono bambini anche a 60 anni, a 80 anni perché veramente si torna curiosi quando riusciamo a far mettere le mani in pasta alle persone su quello che facciamo. Siamo abituati a un linguaggio rigoroso all'interno dell'università ma occasioni come queste ci permettono veramente di aprirci e anche di conoscerci fra noi, quindi di creare nuova conoscenza. Impariamo tantissimo dal pubblico, dalle domande, che sono le cose più importanti per sviluppare nuova cultura. Le domande che ci fanno le persone, i bambini, gli adulti in queste circostanze sono quelle che ci andranno ad arricchire di più e ci faranno sviluppare ancora più ricerca". Così Ilaria De Angelis, dipartimento di matematica e Fisica Università degli Studi Roma Tre, durante la “Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici”, evento che fa parte del progetto #LEAF, acronimo per “heaL thE plAnet's Future”, cura il futuro del pianeta, organizzato da Frascati Scienza e promosso dalla Commissione Europea e dalla Regione Lazio, presso l'Università degli Studi Roma Tre.
Lavoro
Ricerca, Corrado (Roma Tre): “Raccontare per...
"Siamo qui per raccontare la scienza e la cultura in generale alla società, alle persone che non fanno questo di mestiere, perché per una sera chi fa ricerca, sia in ambito scientifico ma anche in ambito umanistico, vuole trasmettere il senso della passione del lavoro che sta svolgendo, perché scoprire qualcosa di nuovo è sempre un'avventura estremamente avvincente. Il senso è proprio trasmettere questa passione e, ovviamente, anche i risultati più significativi, soprattutto in un contesto che ci vede in questi anni impegnati in prima linea con problemi come il cambiamento climatico; la sostenibilità ambientale è in qualche maniera la parola chiave di questa serata". Lo ha sottolineato Sveva Corrado, dipartimento di Scienze Università degli Studi Roma Tre, in occasione della 'Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici' manifestazione che fa parte del progetto #LEAF, organizzato da Frascati Scienza e promosso dalla Commissione Europea e dalla Regione Lazio, presso l'Università degli Studi Roma Tre.
"Vogliamo spiegare come le nostre ricerche possono contribuire realmente alla realizzazione di una società pacifica, in cui c'è spazio e risorse per tutti e questo lo vogliamo fare avvicinando le persone a un modo di lavorare che spesso è complesso, laborioso, si basa sulla acquisizione di informazioni utilizzando il metodo scientifico, che - conclude - è qualcosa di molto serio ed è entrato nelle nostre vite di ricercatori ma spesso non è conosciuto da persone che non si occupano di ricerca”.