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Russia blocca 81 media Ue, anche siti Rai, La Stampa e...
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Trump vuole immunità, oggi la sentenza della Corte Suprema
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La decisione dei giudici avrà conseguenze sui processi
![Donald Trump](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4380a2a405-0cff55057367-1000/format/big/donaldtrump_ombrello_ipa_fg.jpeg)
C'è grande attesa oggi a Washington per la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che stabilirà se Donald Trump possa o non possa invocare l'immunità di fronte alle accuse che gli sono state rivolte di aver tentato di rovesciare i risultati elettorali del 2024. A conferma della difficoltà della decisione, i nove sommi giudici si sono presi un giorno in più rispetto alla scadenza non ufficiale di fine giugno della sessione estiva.
La loro decisione infatti avrà grandi conseguenze sul destino dei processi federali contro l'ex presidente e di conseguenza anche sulla sua nuova candidatura alla Casa Bianca. Nel suo ricorso, Trump ha detto che se la Corte non riconoscerà la sua immunità metterà a rischio l'operato di ogni futuro presidente che avrà timore di essere poi giudicato da uno zelante procuratore una volta lasciata la Casa Bianca. Un argomento che potrebbe aver avuto leva sulla maggioranza, 6 a 3, conservatrice della Corte Suprema.
Sono in tutto quattro le sentenze che la Corte deve ancora annunciare prima di chiudere la sessione. E verrà rese pubbliche una alla volta al partire dalle 10 ore di Washington, e si prevede che la più attesa, quella sul caso di Trump, sarà l'ultima.
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Epurazioni, complotti e l’ombra di un colpo di Stato...
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Joe Biden, geriatra: “Segnali di una malattia di...
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"Può continuare, comunque"
![Joe Biden (Afp)](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b436f3b9dee-d57a96fb4519-1000/format/big/joebiden_duellotv_afp.jpeg)
Per quanto riguarda il presidente americano Joe Biden ci sono "segnali di una malattia degenerativa", ma "può continuare nella sua campagna elettorale". A dirlo all'Adnkronos Salute Nicola Ferrara, già presidente della Società italiana di geriatria e gerontologia (Sigg) e docente all'università Federico II di Napoli, che torna così sul confronto televisivo tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti. "Non possiamo dire quale malattia sia o a che stato" sia arrivata, ma il sistema americano ha tutto per poter andare avanti anche con un presidente over 80". "Non è detto che un 'anziano' con lievi segnali di confusione e rallentamento mentale sia 'peggio' di un altro, poco più giovane, 3 anni di differenza. Ad oggi non abbiamo certezza di alcuna malattia per quanto riguarda Biden, potrebbe anche esserci anche un deficit cognitivo con base vascolare. Ma va giudicato sulle sue azioni di presidente e credo che così faranno gli americani. In passato gli Usa hanno avuto diversi presidenti con malattie, tenute segrete, e la loro democrazia ha sempre tenuto". Così all'Adnkronos Salute Nicola Ferrara, già presidente della Società italiana di geriatria e gerontologia (Sigg) e docente all'università Federico II di Napoli, torna sul confronto Tv tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti.
"Le malattie neurodegenerative sono molto lente nel decorso - continua - Quindi non vedo, ad oggi, come le condizioni di Biden possano essere un ostacolo ad un nuovo mandato. Sempre che convinca gli americani".