Ucraina, Zelensky al fronte nel Donetsk: l’avanzata russa non dà tregua
Visita a sorpresa del presidente ucraino: "La popolazione merita risposte"
La Russia preme, l'Ucraina resiste: la difesa di Kiev continua a soffrire lungo il fronte orientale nel Donetsk, dove la pressione delle forze di Mosca è costante. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato a sorpresa nella regione dell'est, per dare un segnale alle truppe impegnate ad arginare la costante offensiva nemica.
Con lui c'era il generale Andriy Hnatov, appena nominato al comando delle forze congiunte. L'obiettivo è sostenere il morale delle truppe, mentre le forze russe continuano ad avanzare e va avanti la guerra esplosa il 24 febbraio del 2022 con l'avvio dell'invasione russa dell'Ucraina.
La visita, nelle parole di Zelensky, è servita per "incontri dettagliati sulla sicurezza e sul sostegno alla popolazione". Il presidente ucraino è arrivato a Pokrovsk, città di circa 61.000 abitanti prima dell'inizio del conflitto, a due giorni da un attacco russo che ha fatto almeno cinque morti e 41 feriti. Da qui ha registrato un video dopo aver celebrato la "giornata storica" per l'avvio dei negoziati di adesione all'Ue e prima di congratularsi oggi con il prossimo segretario generale della Nato Mark Rutte, ringraziando il precedessore Jens Stoltenberg per il "sostegno incrollabile" a Kiev.
"Ho vistato la regione di Donetsk con i nostri combattenti, con il comandante Syrskyi e il nuovo capo delle forze congiunte, generale Hnatov - scrive il presidente in un post su X - Lho presentato ufficialmente a tutti i responsabili per la difesa della regione di Donetsk". Zelensky spiega di aver ricevuto "aggiornamenti sulla situazione operativa" e di aver "parlato delle nostre azioni" con Syrskyi e "i comandanti di brigata".
Nel video il presidente ha puntualizzato sui temi affrontati durante la visita, non solo dal punto di vista militare, ma anche per quel che riguarda la popolazione e sembra volere una risposta migliore da parte di funzionari di Kiev che supervisionano i dossier. Zelensky non è entrato nel dettaglio, ma ha assicurato che, di rientro nella capitale, parlerà con chi "deve essere qui e in altre aree vicine alla linea del fronte, nelle comunità difficili in cui la gente ha bisogno di soluzioni immediate" e ha aggiunto di essere rimasto "sorpreso nel sapere che alcuni non vengono qui da sei mesi o anche più".
Nei giorni scorsi, come riportato dalla Ukrainska Pravda, gli analisti del progetto ucraino 'DeepState' hanno segnalato un'avanzata delle forze russe nelle località di Novooleksandrivka e Sokil e nei pressi di Novopokrovske e Volodymyrivka. La conquista di Novooleksandrivka, evidenzia il Guardian, avvicina le forze russe alla strada tra Pokrovsk e Kostiantynivka, arteria cruciale per i rifornimenti per le truppe ucraine, e Mosca sembra voler sfruttare un'opportunità strategica prima che l'Ucraina riceva nuovi aiuti militari dall'Occidente, anche gli F-16 e decine di migliaia di munizioni per l'artiglieria grazie a un'iniziativa ceca.
Contractor Usa in Ucraina?
Con il conflitto che va avanti da oltre due anni, secondo fonti della Cnn l'Amministrazione Biden punterebbe a consentire il dispiegamento di contractor militari americani in Ucraina nell'intento di sostenere le forze di Kiev nella manutenzione e nelle riparazioni dei sistemi d'arma. Un funzionario dell'Amministrazione ha precisato che "non è stata presa alcuna decisione". Poi il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, ha sottolineato come "il presidente e il segretario" alla Difesa siano stati "chiari" e "non invieremo truppe statunitensi a combattere in Ucraina". Un punto fermo, ha detto, che "non cambierà".
E nelle scorse ore l'Ucraina è stata al centro di un colloquio telefonico fra il capo del Pentagono, Lloyd Austin, e il ministro della Difesa russo, Andrey Belousov, una conversazione avviata dagli Stati Uniti - come hanno spiegato dal Dipartimento - in nome dell'importanza di mantenere aperte le comunicazioni tra gli eserciti dei due Paesi. E' stato il primo contatto tra i ministri della Difesa di Usa e Russia dal 15 marzo 2023.
All'epoca a Mosca era ancora in carica Sergei Shoigu, colpito nelle scorse ore - insieme al capo di Stato Maggiore Valery Gerasimov - da mandati d'arresto spiccati dalla Corte penale internazionale. Sono accusati di aver ordinato attacchi contro infrastrutture civili in Ucraina. Per il Cremlino, i mandati d'arresto sono "assurdi".
Intanto a Ekaterinburg era in aula Evan Gershkovich, il giornalista 32enne del Wall Street Journal da quindici mesi in prigione in Russia, arrestato con l'accusa di spionaggio mentre stava facendo un reportage per il giornale americano. Addebiti respinti da Gershokovich, dalla sua testata e dal governo americano che lo considera detenuto illegalmente dalla Russia. Se condannato rischia 20 anni di prigione.
Esteri
Putin e il missile Oreshnik, Ucraina non ci crede:...
La Russia spaventa l'Europa con la nuova arma. L'Ucraina: "Non esiste nessun nuovo missile"
Un'arma letale o un bluff? La Russia minaccia l'Europa agitando lo spettro del nuovo missile Oreshnik, lanciato per la prima volta contro un impianto industriale di Dnipro. L'Ucraina, però, non crede agli annunci di Vladimir Putin e sembra non giudicare fondate le analisi di esperti e osservatori: il nuovo missile, dicono a Kiev, non esiste.
Putin, in un vertice con il ministero della Difesa e industrie del comparto militare, ha tessuto le lodi della nuova arma che "non può essere intercettata da nessuno oggi al mondo". Il missile Oreshnik, secondo i pochi dati diffusi dal presidente russo, supera la velocità di 10 Mach nella fase finale della sua traiettoria ed è ritenuto un'arma ad alta precisione. Potrebbe anche essere armata con testate nucleari. Ora, la Russia avvierà la produzione in serie e parallelamente testerà nuovi missili a corto e medio raggio.
Al quadro delineato del presidente, oggi si aggiunge la 'chiosa' di Dmitry Medvedev. Il numero 2 del Consiglio di sicurezza si esprime con i toni ormai abituali: "I danni all'Europa per gli attacchi dei missili Oreshnik non saranno sopportabili. E' impossibile intercettarlo, meglio se smettono di sostenere la guerra", dice 'invitando' i paesi occidentali a sospendere la fornitura di armi a Kiev.
Nella guerra che si combatte anche con le informazioni, l'Ucraina prova a parare il colpo. Lo fa con le parole di Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. "Non ci sono missili Oreshnik nella Federazione Russa, questa persona inadeguata si inventa qualche nome", dice facendo riferimento alle comunicazioni di Putin. "Questa è un'arma classica, un missile balistico intercontinentale previsto dai trattati. È chiaro quante armi di questo tipo abbia la Federazione Russa", dice Podolyak.
Esteri
Ucraina, centinaia di yemeniti reclutati dalla Russia:...
La mossa di una misteriosa compagnia legata ai ribelli dello Yemen per mandarli con l'inganno al fronte: la rivelazione del Financial Times
Reclutati con l'inganno, mandati con la forza a combattere in Ucraina. La Russia starebbe reclutando centinaia di yemeniti per combattere contro le truppe di Kiev, in una mossa che evidenzia i crescenti legami tra Mosca ed i ribelli Houthi, movimento filo-iraniano di fede zaydita che controlla ampie zone dello Yemen tra cui la capitale Sana'a. A rivelarlo è il Financial Times, secondo cui gli yemeniti verrebbero arruolati con la forza e quindi inviati in prima linea.
La promessa: stipendio alto e cittadinanza russa
Le reclute hanno raccontato al giornale della City di essere arrivate in Russia tramite una misteriosa società collegata agli Houthi, con la promessa di un impiego con stipendi elevati e persino della cittadinanza russa. La notizia, evidenzia il Ft, mostra il sempre maggiore allargamento del conflitto, mentre aumenta il numero delle vittime e il Cremlino cerca di evitare una mobilitazione generale. Tra le file russe ci sono già mercenari provenienti da Nepal e India e circa 12mila soldati dell'esercito regolare nordcoreano di stanza nella provincia russa di Kursk.
Il legame Russia-Houthi
L'inviato speciale degli Stati Uniti per lo Yemen, Tim Lenderking, ha spiegato che la Russia sta lavorando per aumentare i legami con gli Houthi e che tra le parti ci sono colloqui sui trasferimenti di armi. "Sappiamo che c'è personale russo a Sana'a che aiuta ad approfondire questo dialogo - ha precisato - I tipi di armi di cui si sta discutendo sono molto allarmanti e consentirebbero agli Houthi di colpire meglio le navi nel Mar Rosso e forse oltre".
Il mese scorso è emersa la notizia che la Russia ha fornito dati satellitari per aiutare gli Houthi ad attaccare le navi nel Mar Rosso. I ribelli da tempo prendono di mira le navi commerciali in questo tratto di mira in quella che definiscono un'azione solidale con i palestinesi nella Striscia di Gaza.
Esteri
Trovato corpo del rabbino scomparso negli Emirati, ira...
Trovato senza vita il corpo di rav Zvi Kogan, l'uomo era scomparso giovedì scorso. Netanyahu: "Troveremo assassini e mandanti". Katz: "Terrorismo antisemita". Spari nei pressi dell'ambasciata israeliana ad Amman, Giordania: "Attacco terroristico"
E' stato ritrovato il corpo del rabbino Zvi Kogan, scomparso giovedì negli Emirati Arabi Uniti e la cui auto era stata individuata ieri abbandonata ad Al-Ain, a circa 90 minuti da Dubai. Ad annunciarlo l'ufficio del primo ministro emiratino ed il ministero degli Esteri in una nota congiunta.
E "a tempo di record” le forze di sicurezza degli Emirati Arabi Uniti hanno arrestato tre persone in relazione all'omicidio del rabbino, ha annunciato il ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti.
Dopo che la famiglia di Kogan ha denunciato la sua scomparsa, si legge in un comunicato, è stata avviata un'indagine. I risultati completi dell'indagine saranno resi noti al suo completamento.
Il corpo ritrovato ad Al Ain
Le autorità israeliane hanno annunciato oggi che il corpo di Kogan è stato trovato nella città emiratina di Al Ain, che confina con l'Oman, a circa 150 chilometri da Abu Dhabi. Secondo i media ebraici i funzionari sospettano che diversi cittadini uzbeki reclutati dall'Iran abbiano aggredito il rabbino e siano poi fuggiti in Turchia.
Nel comunicato, riporta il Times of Israel, si precisa che l'ambasciata di Israele nel Paese del Golfo è in contatto con la famiglia del rabbino Chabad, che è cittadino israeliano e moldavo. Secondo Channel 12, Kogan è imparentato con il rabbino Gavriel Holtzberg, assassinato insieme alla moglie in un attacco terroristico alla Nariman Chabad House di Mumbai nel 2008.
I media israeliani ieri evidenziavano i timori dei servizi di intelligence e sicurezza, i quali sospettavano che Kogan fosse stato rapito da tre cittadini uzbeki - presumibilmente incaricati dall'Iran e poi fuggiti in Turchia - e assassinato.
Netanyhau: "Attacco terroristico criminale e antisemita"
L'omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati è un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole", il commento del ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, sul social X. "Lo Stato di Israele non si fermerà né rimarrà in silenzio finché i responsabili di questo atto criminale non pagheranno per le loro azioni", ha aggiunto.
"L'omicidio di Zvi Kogan, sia benedetta la sua memoria, è un atto abominevole di terrorismo antisemita. Lo Stato di Israele userà tutti i mezzi e tratterà i criminali responsabili della sua morte con il massimo rigore della legge". Così l'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha commentato la notizia del ritrovamento.
"Profondo shock - a nome mio, di tutti i membri del governo e dei cittadini di Israele" è stato espresso quindi dal primo ministro per il "rapimento" e l' "omicidio" di rav Kogan. Prendendo la parola durante una riunione del governo, Netanyahu ha definito l'omicidio del cittadino israeliano "un attacco terroristico criminale e antisemita".
Israele, ha assicurato, "agirà con tutti i mezzi e consegnerà alla giustizia gli assassini ed i loro mandanti". Netanyahu ha quindi detto di aver "molto" apprezzato la cooperazione degli Emirati Arabi Uniti nelle indagini sull'omicidio. "Rafforzeremo i legami tra noi proprio di fronte ai tentativi dell'asse del male di danneggiare le nostre relazioni pacifiche" e "lavoreremo anche per espandere la stabilità nella regione", ha aggiunto.
"Questo vile attacco antisemita è un promemoria della barbarie dei nemici del popolo ebraico", le parole su X del presidente israeliano, Isaac Herzog, esprimendo "dolore e indignazione" per la morte del rabbino. Quanto accaduto "non ci impedirà di continuare a far crescere comunità fiorenti negli Emirati Arabi Uniti o altrove, specialmente con l'aiuto dell'impegno e del lavoro degli emissari Chabad in tutto il mondo", ha aggiunto Herzog, il quale ha quindi ringraziato gli Emirati per la loro "rapida azione", confidando che faranno tutto il possibile per assicurare alla giustizia i responsabili.
Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha intanto ribadito l'invito ai suoi connazionali ad evitare i viaggi non essenziali negli Emirati. Il Consiglio, riporta il Times of Israel, attribuisce agli Emirati un livello di allerta 3 in quanto persiste una minaccia per gli israeliani e gli ebrei che si trovano nel Paese.
"Evitate di visitare attività commerciali, luoghi di ritrovo e luoghi di intrattenimento identificati con la popolazione israeliana ed ebraica", si sottolinea nel 'warning' in cui si chiede anche di "mantenere una maggiore vigilanza nei luoghi pubblici (inclusi ristoranti, hotel, bar, ecc.) ed evitare di esporre simboli israeliani". I viaggiatori sono inoltre invitati ad evitare di pubblicare sui social media e a bloccare i loro profili online.
Spari vicino ambasciata israeliana ad Amman: "E' terrorismo"
La sparatoria avvenuta nei pressi dell'ambasciata israeliana ad Amman, in Giordania, è stata un "attacco terroristico" che ha preso di mira le forze di sicurezza del Paese arabo, ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni del governo giordano, Mohamed Momani, precisando in una nota che sono in corso indagini sull'attacco.
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Petra, nelle scorse ore la polizia ha sparato e ucciso un uomo armato che aveva aperto il fuoco contro una pattuglia nel quartiere Rabiah. Tre agenti sono rimasti feriti.