Inchiesta Fanpage, si dimette caposegreteria della deputata FdI Lucaselli
Elisa Segnini Bocchia "ha preso atto" della vicenda che la vede coinvolta, spiegano fonti di Fratelli d'Italia all'Adnkronos. Dimissioni anche per Flaminia Pace: "Rassegnate il 21 giugno su richiesta del Consiglio di presidenza dei giovani FdI". Donzelli: "Chi è incompatibile con nostri valori va cacciato, ma non decidono La7 e Repubblica"
Si è dimessa, a quanto si apprende, Elisa Segnini Bocchia di San Lorenzo, la caposegreteria della deputata Ylenja Lucaselli, finita anche lei coinvolta nell'inchiesta l'inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale, il movimento giovanile del partito di Giorgia Meloni. "Elisa ha preso atto" della vicenda che la vede coinvolta "e in attesa di verifica - spiegano fonti di FdI all'Adnkronos- si è dimessa dal ruolo di caposegreteria" della parlamentare di Fratelli d'Italia.
In merito invece alle dimissioni dalla Commissione tematica 'Affari europei e cooperazione' di Flaminia Pace, dopo il terremoto generato dalle inchieste di Fanpage, il Consiglio di presidenza del consiglio nazionale dei Giovani (Cng) precisa che "appena appreso tutto quanto emerso dall’inchiesta condotta da Fanpage.it e ripreso dalla stampa nazionale, il Consiglio di Presidenza, ritenendo ciò gravissimo ed in palese violazione di tutti i valori e principi che da sempre animano il Consiglio Nazionale dei Giovani, prendendone nettamente le distanze e non potendo procedere, per norme statutarie, con un atto d’urgenza direttamente alla revoca di un incarico elettivo, aveva già chiesto le immediate dimissioni con delibera dello scorso 17 giugno. Le dimissioni di Flaminia Pace, dalla Commissione affari europei e cooperazione del Consiglio Nazionale dei Giovani, sono pervenute in data 21 giugno 2024”.
Donzelli: "Chi è incompatibile con nostri valori va cacciato, ma non decidono La7 e Repubblica"
"Esiste un limite che non è superabile, è quello dell'antisemitismo, un germe pericoloso e contagioso che è tornato e sta tornando in Italia soprattutto a sinistra, nei centri sociali: con la scusa della difesa della Palestina vediamo un pericoloso ritorno dell'antisemitismo e noi non possiamo consentire che contagi la destra, noi non lo consentiremo. Quindi sull'antisemitismo siamo inamovibili, è un limite che non viene superato. Per questo Fdi, pur criticando le modalità di questa inchiesta che sono incredibilmente inaccettabili", giudica "non accettabile quello che abbiamo visto e sentito dire da alcuni singoli militanti e quindi chi sbaglia paga e viene cacciato". Così Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell'organizzazione di Fdi, intervenendo in diretta a Tagadà, su La7.
"Anche il Pd partecipa a manifestazioni su Israele in cui viene detto di tutto - aggiunge - ma quello che fanno gli altri non mi interessa. Per noi chi sbaglia e ha atteggiamenti antisemiti viene cacciato da Fdi". "Noi siamo un partito serio - dice ancora - se diciamo che qualcuno lo cacciamo lo cacciamo, però lo valutiamo noi, non lo valuta né Fanpage, né La7, né Repubblica: quando, come e perché lo decidiamo noi".
La deputata FdI Colosimo: "Nessuno spazio per razzismo e antisemitismo"
"Ho detto ai ragazzi che conosco, molti non li conosco banalmente per questioni di età, già dopo la prima puntata di Fanpage che quello che avevo visto mi aveva profondamente deluso e non ci rappresenta. La storia che io ho vissuto e che ha visto come capo di quel mondo il presidente del Consiglio è una storia in cui non c'è mai stato spazio per l'antisemintismo, per il razzismo e il nostalgismo per una questione di scelte". Lo afferma la deputata FdI Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, rispondendo a una domanda sull'inchiesta di Fanpage.
"Io sono stata due volte nei campi di sterminio, ho pianto con le persone che erano lì, ed esattamente per quello ma anche e soprattutto per le storie che riguardano altre nazionalità noi chiediamo il rispetto delle identità e dobbiamo dare il rispetto delle identità - sottolinea - Non c'è spazio per le frasi aberranti che ho sentito. La giovane età è una giustificazione a mio avviso fino a un certo punto e quindi sono felice che il partito, a cui sono iscritta e che conosco da tanti anni, abbia deciso di dire che per questo non c'è spazio".
"Ester Mieli non è solo un senatore di FdI, per me è un'amica, una donna straordinaria che non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno e non si meritava questo. Le ho già chiesto scusa privatamente e lo faccio anche in pubblico a nome di tutti", ha concluso.
Pd a Meloni: "Che aspetta a intervenire?"
"L’inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale ha fatto emergere ancora una volta il problema fascismo dentro Fratelli d'Italia" scrive il Pd sui social. "La premier Giorgia Meloni non può più fare finta di nulla di fronte all'apologia del terrorismo nero, ai cori razzisti, alle frasi xenofobe e antisemite". "Non può far finta di nulla di fronte alla violenza verbale, compresa quella verso la nostra segretaria Elly Schlein. Qui non si tratta di 'pochi militanti', ma di un movimento in cui per molti la nostalgia del ventennio è all'ordine del giorno. Presidente Meloni, che aspetta a intervenire?".
Il Pd sui social riporta quindi lo scambio contenuto nell'inchiesta Fanpage in cui uno dei responsabili del circolo Pinciano dice sulla segretaria dem: 'Quella testa di cavolo che se potessi vederla impalata lo farei molto volentieri'. E Flaminia Pace risponde: 'Pure noi'.
Politica
M5S, Conte riunisce i suoi: voto bis e “più...
Dopo la sfida del Fondatore al numero uno Cinquestelle, il Consiglio nazionale vota all'unanimità sulla ripetizione della votazione sui temi della Costituente dal 5 all'8 dicembre
Il dado è tratto, si ri-vota. All'indomani della 'pec' con cui Beppe Grillo ha chiesto formalmente la ripetizione del voto sulle modifiche statutarie del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte riunisce il Consiglio nazionale pentastellato intorno all'ora di pranzo per fare il punto della situazione sulla delicata fase politica. Dopo circa tre ore l'organo di vertice del M5S decide all'unanimità di procedere il prima possibile con la votazione bis, che si terrà da giovedì 5 a domenica 8 dicembre. "A chi vuole imbavagliare la democrazia, rispondiamo con più democrazia": questo, apprende l'Adnkronos, il ragionamento espresso da Conte con i suoi.
"Nessuna preoccupazione", il mood Cinquestelle
La riunione del Consiglio fa seguito a una assemblea allargata, a cui hanno preso parte eletti di Camera e Senato. E probabilmente la prossima settimana avrà luogo un'assemblea congiunta con tutti i parlamentari. "Siamo fortemente determinati ad andare avanti, nessuna preoccupazione", il mood che trapela dal quartier generale 5 Stelle di Campo Marzio. Una risposta all'estremo tentativo di Grillo di 'salvare' il suo ruolo di garante, mandato in soffitta dagli iscritti che si sono espressi durante la costituente. Sulla ripetizione del voto, raccontano fonti beninformate vicine al dossier, non ci sarebbero stati dubbi da parte dei vertici, nonostante - viene fatto notare - sul tavolo ci fossero gli estremi per andare allo scontro legale con Grillo: un modo per "smascherare l'unico movente di Beppe, ovvero il mantenimento delle prerogative feudali". Ma di entrare in un nuovo ginepraio giudiziario Conte non ha alcuna voglia: ci siamo già passati dai tribunali e non possiamo rischiare una nuova guerra legale che terrebbe il Movimento in una sorta di pantano gettando nell'incertezza la nostra comunità, il senso delle riflessioni condivise dal leader 5 Stelle con il Consiglio.
Il dibattito sul quorum
In vista del voto-bis sulle modifiche statutarie si riaccende il dibattito sul quorum. "Se non si raggiungesse il quorum, Giuseppe Conte dovrebbe dimettersi, ha subito tante sconfitte elettorali ma ha deciso di rimanere in sella. Se perde anche questa battaglia, cosa deve accadere perché uno si dimetta?", attacca Danilo Toninelli, membro del collegio dei probiviri fedele a Grillo, ai microfoni di 'Un giorno da pecora'. Dall'ex ministro arriva un invito all'astensione per far fallire la votazione: "Faccio un appello a coloro che sono incazzati neri: non cancellatevi dal M5S perché la" vostra "presenza aumenta il montante da cui partire per fare il quorum. Ovviamente gettate il telefonino in quei giorni, non votate. Ai 90mila cancellati dall'oggi al domani dico di fare una richiesta via mail di reiscrizione, così da aumentare il montante". L'invito al non voto "è la contraddizione massima del M5S", replica Conte, liquidando i tentativi di boicottaggio da parte dei seguaci del garante.
Interpellate sulla tempistica con cui si svolgerà la ripetizione del voto, fonti vicine al dossier fanno notare che i 4 giorni scelti (5-8 dicembre) sono lo stesso lasso di tempo utilizzato per il voto della settimana scorsa, culminato con l'evento Nova. A differenza dell'assemblea del 21-24 novembre, però, non ci sarà una kermesse finale: per questo la deadline del voto sarà alle ore 22 - l'orario in cui solitamente terminano le votazioni sul sito del Movimento - e non le ore 15, termine ultimo fissato per Nova per ragioni logistiche e comunicative. (di Antonio Atte)
Politica
M5S, Casaleggio: “Ora Movimento è diventato...
"Il movimento si è allontanato dai suoi principi, finanziamento dei partiti e il divieto del doppio mandato. Il problema sarà quello di avere più mandati che elettori"
Conte e Grillo? "Hanno perso entrambi, e penso abbia perso soprattutto il movimento 5 Stelle". Lo ha detto Davide Casaleggio, della Casaleggio associati, nel corso della presentazione del volume 'Gli algoritmi della politica-Come l’Intelligenza Artificiale riscriverà la politica e la società' (Ed Chiarelettere), presso la sede di Vis Factor, a Roma. All'evento, moderato dalla giornalista dell'Adnkronos Ileana Sciarra, viene presentato anche il volume di Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d'Italia, 'Perché l'Italia è di destra'.
Dal M5s "sono stati allontanati migliaia di iscritti prima del voto, mi è sembrato spiacevole l'applauso alla slide sullo schermo, c'è stata una caduta di stile". "Il movimento si è allontanato dai suoi principi, finanziamento dei partiti e il divieto del doppio mandato", ha detto ancora. "Il problema sarà quello di avere più mandati che elettori", aggiunge.
"Mi sorprende che Conte chiami Grillo sabotatore, quando lui sta esercitando una sua prerogativa, un po' come quando il capo dello Stato rimanda alla Camera una legge", ha detto ancora Casaleggio. Il M5s "è diventato un movimento esclusivo, prima era inclusivo, oggi si gestisce con una battaglia tra due posizioni e chi perde viene allontanato, se si allontana in modo spiacevole uno dei pilastri, ovvio che questa persona utilizzerà tutte le sue prerogative", aggiunge.
"E' giusto che se una esperienza è finita allora è più utile creare un nuovo nome e logo, creando principi e regole nuove", dice ancora. "Se pensi di andare avanti a fare politica per altri 20 anni serve allora nome più confacente", avverte Casaleggio con riferimento al 'nuovo' movimento di Conte. La storia "venga onorata e non distorta e utilizzata per raccattare qualche voto", dice ancora. Poi sulla proprietà del logo dice: "C'è una vecchia associazione che detiene i diritti del logo".
Politica
Vigilanza Rai, verso la quinta fumata nera su voto Agnes
A quanto apprende l'Adnkronos la maggioranza diserterà ancora in blocco
La maggioranza diserterà domani la seduta della Commissione di Vigilanza Rai, convocata per le 8.30 per procedere al voto sulla presidente in pectore, ovvero Simona Agnes. A quanto apprende l'Adnkronos, i partiti di governo faranno mancare ancora una volta il numero legale sulla votazione, per evitare di 'bruciare' il nome della Agnes: sarà dunque la quinta 'fumata nera' per l'elezione del presidente del Cda Rai da parte della Vigilanza.
"La Vigilanza? Esiste ancora?", risponde Maurizio Gasparri (capogruppo di Forza Italia al Senato e componente della Vigilanza) al telefono con l'Adnkronos, facendo chiaramente intendere quale sia l'intenzione di voto. A questo punto, la situazione va verso uno stallo che potrebbe cominciare a pesare fortemente sulle attività anche quotidiane della Commissione. I nodi sul tavolo sono tanti, tra sciopero dei dipendenti Rai, sciopero dei precari, la questione del canone, e via dicendo e, considerando anche che il Cda è stato nominato da oltre due mesi, serve necessariamente uno scioglimento almeno per quanto riguarda le attività contingenti.
Motivo per il quale, a quanto si apprende, domani le opposizioni chiederanno - come già avevano anticipato nella seduta di mercoledì scorso - che la maggioranza dia almeno un segnale da questo punto di vista sbloccando almeno le audizioni, e le altre attività della Commissione.