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Cronaca
Bimba ‘ha fretta’ di nascere, donna partorisce...
Bimba ‘ha fretta’ di nascere, donna partorisce durante visita dal ginecologo
Parto naturale in uno studio medico di Castellammare di Stabia, la piccola Francesca sta bene
![Bimba 'ha fretta' di nascere, donna partorisce durante visita dal ginecologo](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b3d9d732c67-6c7c53285280-1000/format/big/img-20240628114615-img-20240628-wa0039_collab8.jpeg)
Aveva fretta di nascere e, così, il parto naturale è avvenuto durante la visita di routine nello studio del ginecologo. La piccola Francesca è nata ieri pomeriggio alle 14.30 nel centro medico di viale delle Puglie a Castellammare di Stabia (Napoli) diretto da Miguel Sosa, assieme alle figlie Loredana, ginecologa, e Laura, biologa specializzata nella riproduzione. Sia la neonata che la mamma Carolina stanno bene. La partoriente era andata presso il centro medico per una visita di routine, assieme ad altre mamme, accompagnata dal marito Enrico.
"L’ho avvisata che ormai mancavano poche ore al parto e l’ho invitata a tornare a casa per prepararsi al ricovero in clinica", racconta Sosa. Uscita trepidante dallo studio medico, dopo pochi minuti la signora Carolina è rientrata spiegando che improvvisamente aveva cominciato ad avvertire un peso alle gambe. A quel punto, il ginecologo ha subito sospeso le altre visite per visitare la signora e ha notato che ormai era già pronta al parto. Per evitare perdite di tempo, eventuali problemi e traffico, mamma Carolina è stata accompagnata nella sala destinata alla fecondazione assistita, dove la piccola Francesca è venuta al mondo in meno di cinque minuti. Un parto naturale perfetto, Francesca è nata tra le mani di Sosa, assistito dall’ostetrica Marisa Iovine. Nel frattempo era stata già allertata la clinica Mariarosaria di Pompei che ha subito attivato il sistema di emergenza dove qualche ora dopo la neomamma e la piccola Francesca sono state accolte da pediatra, ginecologo e tutto lo staff medico per essere sottoposte a tutti i controlli del caso.
"Dopo 40 anni di lavoro e tanti bambini nati tra le mie mani - racconta Sosa - questa è una nascita speciale che mi ha emozionato, in un ambiente dove siamo riusciti a fornirle un’assistenza perfetta. Per noi è stato un onore ospitare la nascita di una nuova vita nel nostro centro”.
Cronaca
Maltempo al Nord, oggi 1 luglio allerta temporali in...
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Caldo darà tregua, temperature giù nei prossimi giorni
![Un temporale](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b06a74b5d96-d7fa06f260cb-1000/format/big/pioggia_fg.jpeg)
Pioggia al Nord, sole al Centro e al Sud dove le temperature inizieranno gradualmente a calare con una tregua del caldo. L'Italia si presenta divisa in due nel quadro meteo che prende forma da lunedì 1 luglio.
Il maltempo, che ha creato grossi problemi in Piemonte e Valle d'Aosta, si estende anche ad altre regioni settentrionali: pioggia annunciata su Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e in serata anche sull'Emilia Romagna. L'allerta gialla per temporali, secondo la Protezione Civile, in particolare scatta in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto.
Il bollettino della Protezione Civile fa riferimento ad una profonda area perturbata di origine atlantica che è causa di instabilità soprattutto sul centro Europa e toccherà parte delle nostre regioni settentrionali, determinando una nuova fase di maltempo con precipitazioni, da sparse a diffuse, associate a temporali localmente intensi.
I modelli meteo lasciano intravedere una fase di instabilità anche per martedì 2 luglio e mercoledì 3 luglio, con rischio di forti temporali dal Nord-Ovest verso il Centro-Sud. Alla pioggia si abbinerà un calo delle temperature: stop al caldo, con l'ipotesi addirittura di scendere sotto le medie stagionali.
Cronaca
Cozza Selvaggia, dalle piattaforme Eni alla tavola
Cronaca
Pesca, la Cozza Selvaggia dalle piattaforme Eni alla tavola
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Oltre 300 persone hanno partecipato alla visita-evento al largo di Marina di Ravenna dove si pescano le cozze che crescono sui piloni
![Pesca, la Cozza Selvaggia dalle piattaforme Eni alla tavola](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b419f317575-5092ec3e120d-1000/format/big/comm_1.jpeg)
Cozza Selvaggia, lo dice il termine stesso, è la cozza che non viene coltivata ma cresce spontaneamente nel suo habitat. E al largo di Marina di Ravenna l'habitat lo ha trovato sui piloni delle piattaforme Eni che da decenni si trovano in mare aperto al largo delle coste della riviera. Una varietà pregiata, “la migliore che c'è” dicono i pescatori delle Cooperative locali che ogni anno da fine maggio a settembre ne raccolgono dalle 12.000 alle 14.000 tonnellate. E come ogni anno la Festa della Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna, la sagra che celebra questa specialità, ha compreso la visita alle piattaforme Eni per vedere dal vivo dove e come questi molluschi vengono pescati ( VIDEO )
“Questa iniziativa per noi è molto importante e ricca di significato – spiega Lorenzo Ceccolini, responsabile relazioni con le comunità del distretto Centro Settentrionale Eni - la ripetiamo ogni anno e invitiamo le autorità, i nostri lavoratori e anche la cittadinanza. È un momento che vuole raccontare una sinergia tra diverse realtà. La nostra del mondo energetico di Eni, quella dei pescatori che raccolgono la cozza selvaggia di Marina di Ravenna, di alta qualità e molto ricercata, l'attività di carattere ambientale, fatta in questo caso dal Centro Sperimentale Tutela Habitat di Marina di Ravenna (CESTHA) liberando le tartarughe marine e, perché no, anche del settore turistico, dalle motonavi che ci hanno portato in escursione. Le piattaforme sono un luogo chiave. Dalle piattaforme estraiamo gas naturale per coprire parte del fabbisogno dell'Italia, presso le piattaforme trovano riparo le tartarughe marine per poi riprendere il loro viaggio migratorio. Nella parte sommersa delle piattaforme crescono spontaneamente le cozze selvagge. Quindi oggi è per questo che vogliamo raccontare questa convivenza del tutto particolare”.
Quello che fino a pochi anni fa era un lavoro di manutenzione dei piloni, poiché Eni aveva comunque la necessità di raccogliere queste cozze per evitare la resistenza al moto ondoso, grazie ad una sinergia con i pescatori è diventata una attività economica. Lo sa bene Sauro Alleati, Presidente cooperativa La Romagnola, e “cozzaro” della prima ora. “Un'attività che quando la corrente marina è forte come oggi richiede grande attenzione – spiega all'AdnKronos – infatti tutti i sommozzatori da pescatori subacquei sono diventati tecnici subacquei, abbiamo dovuto fare dei corsi di specializzazione soprattutto per la sicurezza in mare (si va a 12 metri di profondità) e le attrezzature sono molto più complesse. Ma ci lavoriamo tanto fino al punto che abbiamo fatto un marchio di qualità la Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna, che è, a mio parere, la prima qualità in Italia".
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“E' sicuramente un prodotto identitario per Marina di Ravenna – commenta Barbara Monti, presidente di Slow Food Ravenna APS - a livello del territorio che però ha anche un impatto a livello turistico perché con il marchio che è stato creato è riconosciuta anche a livello internazionale e poi la qualità di questa cozza è talmente alta che unita a questo marchio è molto identificabile e quindi a livello turistico ha una attrazione”.
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E anche quest'anno, in collaborazione con il CESTHA – Centro Sperimentale Tutela degli Habitat l’escursione è stata l'occasione per la liberazione in mare aperto di 3 tartarughe marine Thelma e Louise e Nilde, le prime due arrivate assieme lo stesso giorno dopo essere state pescate accidentalmente da un peschereccio, come la maggior parte delle tartarughe
“Questa attività è molto importante, è svolta direttamente dai pescatori – dice Simone D'Acunto, Direttore CESTHA – Centro Sperimentale Tutela degli Habitat - perché sono loro i primi attori di questa cattura che ovviamente non vorrebbero fare ma si trovano questi animali nelle reti e scelgono di portarli a terra perché se li ributtassero subito in mare probabilmente molti non sopravvivrebbero. 7 tartarughe su 10 che ci sono consegnate sono in pericolo di vita e quindi è necessario fare un check e spesso curarle prima di liberarle.” La liberazione sotto le piattaforme è una scelta strategica perché le piattaforme svolgono un ruolo di protezione del mare sia per tutta la fauna e la flora che sviluppano nella parte sommersa sia perché hanno dei regolamenti che vietano l'accesso, il transito e la pesca in prossimità. “C'è un raggio di 500 metri che è di completa interdizione e c'è una grossa area a largo di Ravenna che comunque è vietata ad alcune tecniche di pesca un po' più impattanti – continua D'Acunto - Quindi la liberazione sotto le piattaforme è una scelta ponderata perché è esattamente il posto più sicuro dove rilasciare gli animali".