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Elezioni Francia, domenica voto anticipato: i precedenti da De Gaulle a Chirac
I cittadini d'Oltralpe andranno alle urne il 30 giugno e il 7 luglio del 2024
La Francia si avvia alle elezioni anticipate per la sesta volta nella propria storia. Due volte De Gaulle, due Mitterrand e una Chirac. Sono cinque i precedenti di scioglimento dell'Assemblea nazionale dal dopoguerra a oggi. Sancito dall'articolo 12 della Costituzione francese, lo scioglimento della Camera bassa del Parlamento comporta elezioni legislative anticipate. Nel caso attuale, la decisione del presidente francese Emmanuel Macron di sciogliere l'Assemblea nazionale dopo la sconfitta alle elezioni europee a vantaggio di Marine Le Pen porterà i francesi alle urne il 30 giugno e il 7 luglio del 2024. Il termine naturale della legislatura era invece previsto nel 2027.
Il primo scioglimento dell'Assemblea nazionale in Francia risale al 1962, con presidente Charles de Gaulle, dopo che una mozione di censura aveva fatto cadere il premier Georges Pompidou. De Gaulles, rieletto, fa il bis nel 1968, e anche questa volta esce vincitore dalle urne con il 46% dei voti. Nel 1981 è il presidente socialista François Mitterrand ad appellarsi all'articolo 12 della Costituzione. Al voto anticipato il suo partito ha la meglio con il 54,37% delle preferenze. Stessa scelta nel 1988, vince ma con un margine più basso del 46,6% dei voti. Infine nel 1997, due anni dopo la sua elezione Jacques Chirac (Ump) azzarda lo scioglimento dell'Assemblea per rafforzare la sua maggioranza ma la coalizione di sinistra batte i pronostici e vince con il 38% alle elezioni portarono al posto di premier Lionel Jospin.
Come funzionano le elezioni
I deputati del parlamento francese non vengono eletti sulla base della rappresentanza proporzionale, ma attraverso un voto a due turni in 577 collegi elettorali dove le dinamiche locali giocano un ruolo importante. In ogni circoscrizione, se nessun candidato ottiene il 50% dei voti al primo turno, i primi due candidati avanzano al secondo turno, così come qualsiasi altro candidato che abbia ottenuto il sostegno di almeno il 12,5% degli elettori registrati. Il candidato con il maggior numero di voti al secondo turno vince il seggio come membro del parlamento.
Per superare il primo turno, i partiti che condividono una visione politica, come i quattro principali partiti di sinistra del Paese, tendono a riunirsi e ad accettare di non mettere i candidati uno contro l'altro. L'affluenza alle urne è importante. Nel 2022, quando l'affluenza era vicina al 50%, i partiti dovevano ottenere circa un quarto dei voti espressi per raggiungere il 12,5% degli elettori registrati. Si prevede che l'affluenza alle urne sarà più alta in questa elezione, il che renderà più facile per i candidati avanzare al secondo voto.
Per ora, il Rassemblement national (Rn) e alcuni dei suoi alleati del centrodestra hanno circa il 36% di sostegno, mentre il gruppo di sinistra del Nuovo Fronte Popolare è al 29% e i liberali di Macron hanno circa il 21%.
Chi sono i partiti che si sfidano
Tre settimane per fare campagna elettorale e solo pochi giorni per stabilire un programma. Sono circostanze eccezionali quelle che hanno anticipato le elezioni legislative convocate il 9 giugno dal capo dell'Eliseo Emmanuel Macron dopo lo scioglimento dell'Assemblea nazionale per la sconfitta elettorale alle europee contro Marine Le Pen. L'obiettivo di Macron è quello di fermare l'avanzata dell'estrema destra, ma la decisione che ha preso e che il premier Gabriel Attal ha cercato di fermare potrebbe ritorcesi contro.
I quattro principali gruppi politici che si sfideranno, il Nouveau Front Populaire (Nfp), Ensemble, Les Républicains (Lr) e Rassemblement National (Rn), sono quindi dovuti andare a l'essenziale. Il risultato sono programmi sintetici, che riflettono le priorità e gli indirizzi principali di ciascuna formazione. Ovvero misure sociali e ambientali per il Nouveau Front Populaire, continuità e occupazione per Ensemble, sicurezza e immigrazione per la Rassemblement National.
Candidato premier per Rn, Jordan Bardella ha sintetizzato in cinque punti principali il programma del partito di estrema destra: maggior potere d'acquisto, maggiore sicurezza, stretta sull'immigrazione, focus su economia e lavoro, fiscalità e gestione dei conti pubblici.
Atteso record di affluenza
E' attesa un'affluenza record con gli elettori mostrano un crescente interesse per il voto. Secondo un sondaggio condotto da Ifop-Fiducial per Le Figaro, Lci e Sud Radio, che fornisce proiezioni finali dei seggi basate sulle intenzioni di voto a livello nazionale, la partecipazione è stimata al 67% (+3 in una settimana), ovvero 19,5 punti in più rispetto alle ultime elezioni legislative del 2022.
Economia
Jacuzzi® e Villa di Sotto consolidano la propria partnership
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Economia
Giovanni Bardanzellu confermato presidente Arpe...
Per il triennio 2024-2027
Giovanni Bardanzellu è stato confermato all’unanimità presidente dell’Associazione Romana della Proprietà Edilizia (Arpe) per il triennio 2024-2027. La nomina, si legge in una nota, è avvenuta nell’adunanza del Consiglio Direttivo dell’Associazione del 27 giugno, che ha confermato anche Giuseppe Bonura quale vicepresidente vicario e Francesco Caputo quale segretario generale.
Il presidente ha esposto il programma degli impegni che attendono l’Arpe nel prossimo triennio per la difesa degli interessi dei piccoli e medi proprietari di casa, soprattutto il completamento del Piano Casa, che al momento è stato limitato al varo della sanatoria urbanistico-edilizia ma che va attuato con le altre questioni poste all’attenzione del Ministro Salvini (recupero del patrimonio pubblico non utilizzato, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio residenziale privato attraverso progetti di rigenerazione urbana, intensificazione del social housing, del senior housing e del cohousing, sostegno al mercato della locazione privata con il rafforzamento delle locazioni a canone concordato anche con ampliamento alle locazioni ad uso diverso dall’abitazione, disciplina delle esecuzioni degli sfratti); l’attuazione della delega al Governo per la revisione generale fiscale con l’estensione, per quanto riguarda i redditi da fabbricati, della cedolare secca anche a quelli derivanti da locazioni ad uso diverso dall’abitazione; il governo dell’efficientamento energetico con l’assoluta necessità dell’introduzione di incentivi fiscali per i proprietari, ai quali non può essere lasciata l’intera enorme spesa prevista; la disciplina degli affitti brevi turistici che allontana sempre di più la risoluzione dell’emergenza abitativa.
Cronaca
Roma, in corso sgombero baraccopoli sul Tevere vicino San...
Dopo bonifica area sarà destinata a diventare uno dei parchi d'affaccio sul Tevere previsti per il Giubileo
In corso uno sgombero da parte della polizia locale di una baraccopoli sugli argini del Tevere, vicino alla Basilica di San Paolo a Roma. L'intervento in corso da questa mattina alle 8 vede al lavoro circa una cinquantina di agenti. Nell'area sono stati trovati 3 motoveicoli in stato di abbandono e un motoveicolo, il cui furto era stato denunciato lo scorso febbraio. Nessuna traccia, invece, delle circa 80 persone, di nazionalità rumena bosniaca e moldava, che risultavano vivere nelle 40 baracche. Dopo la bonifica l'area, tra ponte dell'Industria e ponte Marconi, sarà destinata a diventare uno dei parchi d'affaccio sul Tevere previsti per il Giubileo.