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Esteri
Biden, il sondaggio boccia il presidente: deve ritirarsi...
Biden, il sondaggio boccia il presidente: deve ritirarsi per 3 elettori su 4
Il sondaggio Cbs dopo il disastroso dibattito televisivo: dubbi sulle capacità cognitive, l'età è il problema numero 1
![Joe Biden](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b4245b57cbe-a347a5fa263f-1000/format/big/000_34zz62a.jpeg)
Joe Biden deve ritirarsi, il presidente degli Stati Uniti deve farsi da parte prima delle elezioni di novembre 2024. E' il verdetto espresso da un sondaggio commissionato dalla Cbs tra elettori registrati dopo la disastrosa 'performance' di Biden nel confronto tv con Donald Trump, che punta a tornare alla Casa Bianca.
I dubbi sulle capacità cognitive del presidente
Alla domanda 'Biden ha la salute mentale e cognitiva per servire come presidente?', il 72% degli elettori risponde no e solo il 27% dice sì. Non c'è fiducia assoluta nemmeno nei confronti di Trump (il 49% dice no), ma i dati relativi al presidente saltano agli occhi, se si considera che i quesiti sono stati presentati anche a elettori democratici. Tra i 'democratic registered voters', il giudizio negativo sulla salute del presidente arriva dal 41%.
Per il 72% del campione complessivo, che include anche elettori repubblicani, Biden non dovrebbe presentarsi alle elezioni: a febbraio, il passo indietro era auspicato dal 63%. La situazione è critica, come evidenzia il dato relativo agli elettori democratici: per il 46% il presidente non dovrebbe correre, il 54% chiede a Biden di andare avanti. La spaccatura è netta.
L'età di Biden è il principale problema per gli elettori
Tra chi chiede il passo indietro, prevale una motivazione: l'età di Biden - 82 anni a novembre - è il cuore del problema per l'86% del campione complessivo. Il 71% è preoccupato per le decisioni che il presidente potrebbe prendere durante il mandato. Il 66% accende i riflettori anche sull'attività presidenziale svolta sinora da Biden, mentre il 59% aggiunge al fascicolo anche dubbi sulla capacità del presidente di portare avanti la campagna fino a novembre.
Il dibattito di giovedì scorso ha lasciato un segno profondo. Trump ha ispirato fiducia per il 44% degli interpellati, il dato di Biden si ferma al 18%. Il tycoon è stato chiaro per il 47%, il presidente solo per il 21%. Dopo il confronto, Biden ha ripetutamente stigmatizzato le 'bugie' del suo avversario, che ha beneficiato dell'assenza di fact checking nel dibattito. In realtà, a giudicare dal sondaggio Cbs, gli elettori hanno una visione diversa: Biden ha detto la verità per il 40%, Trump ha fatto altrettanto per il 32%.
Esteri
Biden e il flop tv, Casa Bianca: “Una brutta serata,...
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La portavoce Karine Jean-Pierre esclude la necessità di nuovi test medici
![Joe Biden](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4624646164-998350044bf6-1000/format/big/joebiden_duellotv_afp.jpeg)
Joe Biden non è malato. Nel dibattito tv con Donald Trump "non ha avuto una grande serata" e "aveva il raffreddore". La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha risposto alle domande della stampa dopo il flop televisivo del presidente nel confronto con il suo rivale. Biden non soffre di Alzheimer o demenza senile o di una malattia degenerativa. "No", ha risposto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, alla domanda posta dopo il duello tv con Donald Trump.
Biden "sa come fare il lavoro", ha detto. "E' stata una brutta serata", ha poi ripetuto più volte la portavoce, incalzata dai giornalisti. "Non è insolito per un presidente in carica avere una brutta serata al primo dibattito", ha aggiunto.
Biden in ogni caso è in grado di "riprendersi" dopo la performance al dibattito "Sa come riprendersi", ha detto la portavoce, ai giornalisti, aggiungendo che lo staff medico aveva già affermato che un esame cognitivo "non è necessario" per l'81enne presidente americano. "Siamo stati trasparenti e abbiamo diffuso i rapporti del team medico ogni anno da quando è in carica", ha aggiunto.
Per la Casa Bianca, quelle sulla salute di Biden sono "domande giuste" da porre a un presidente che ammette "non sono giovane" e "non dibatto come prima". "Crediamo in questo caso sia stata una brutta serata", ha ripetuto ancora, assicurando che il presidente non aveva preso farmaci per il "raffreddore" e insistendo sulla "trasparenza" nella comunicazione.
Il 'caso Biden non è chiuso, invece, per Nancy Pelosi, punto di riferimento del panorama dem. "Credo che sia legittimo chiedersi 'è stato un episodio o siamo di fronte ad una condizione?", ha detto l'ex Speaker della Camera democratica rispondendo ad una domanda di Msnbc riguardo al fatto che il presidente durante il dibattito si sia confuso con le parole e ha perso il filo del discorso.
La 84enne ex Speaker democratica, che continua ancora ad avere una grande influenza all'interno del partito, ha precisato che la domanda riguardo alla capacità "è completamente legittima, rispetto ad entrambi i candidati", sottolineando che bisogna interrogarsi anche riguardo a rump.
Pelosi poi ha detto di non aver parlato con Biden dopo il dibattito ma di essere stata in contatto con le persone a lui vicine, "quindi non si tratta di non avere l'opportunità di rendere note le nostre preoccupazioni o ricevere alcune risposte". La democratica ha poi ammesso che in questi giorni ha ascoltato opinioni "diverse" riguardo alla capacità di Biden di affrontare la difficile campagna che ha di fronte, con alcuni che ribadiscono che "Joe è il nostro candidato, lo amiamo, ci fidiamo di lui, della sua visione, capacità, giudizio, integrità".
"Io mi fido del suo giudizio", ha concluso Pelosi che ritiene comunque "essenziale" che il presidente faccia "non una, forse due" interviste con giornalisti per dimostrare la sua capacità senza un discorso scritto. Al dibattito, i candidati non hanno potuto portare sul podio nessun discorso preparato o foglio con appunti.
Esteri
Francia, scaduto il termine per le candidature: si ritirano...
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Dopo l'avanzata del Rassemblement National al primo turno si sono moltiplicati gli appelli alla "desistenza" per favorire gli aspiranti deputati che avrebbero più possibilità di battere i lepenisti
![Emmanuel Macron e Marine Le Pen - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b45f213ae47-71a6e5baebff-1000/format/big/macron-le-pen-fg.jpeg)
Schierato in Francia il 'fronte anti Le Pen'. Sarebbero 218 i candidati che si sono ritirati in vista del secondo turno delle legislative del 7 luglio in Francia. Alle 18 di oggi 2 luglio, ora ultima per presentare o meno la candidatura in vista del voto di domenica prossima che potrebbe consegnare le redini del Paese al Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella e il governo all'estrema destra, Le Monde ha contato 218 'ritiri', 130 dei quali da parte della sinistra e 82 nel campo della coalizione presidenziale (Ensemble).
Dopo l'avanzata del RN al primo turno di domenica scorsa si sono moltiplicati gli appelli alla "desistenza" per favorire gli aspiranti deputati che avrebbero più possibilità di battere i lepenisti.
Bardella: "Siamo noi il vero fronte repubblicano"
"Oggi il vero fronte repubblicano siamo noi". Così a 'Le Figaro' il leader del Rassemblement National, Jordan Bardella, a cinque giorni dal secondo turno delle elezioni legislative anticipate in Francia. "Se i francesi lo vorranno, avremo una maggioranza assoluta - scrive su X il delfino di Marine Le Pen rilanciando l'intervista - A differenza dei nostri avversari che vogliono solamente impedirci di vincere, noi abbiamo un'ambizione e un progetto per il Paese".
Esteri
Nomine Ue, Eickhout (Verdi): “Von der Leyen allarghi...
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La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, se vuole essere rieletta, deve allargare la maggioranza parlando con i “gruppi” politici, senza fare “shopping” di voti qua e là. Lo sottolinea il copresidente del gruppo dei Verdi/Ale Bas Eickhout, a margine della conferenza dei presidenti dei gruppi politici del Parlamento Europeo a Bruxelles, quando mancano poco più di due settimane dal voto a Strasburgo sull’elezione della presidente. Per essere rieletta, von der Leyen ha bisogno di almeno 361 voti e l’attuale maggioranza (Ppe, Socialisti, Liberali) non è sufficiente a darle la certezza della rielezione, visto l’alto tasso di franchi tiratori. I Verdi si sono detti ripetutamente disponibili ad entrare nella maggioranza che sostiene von der Leyen.