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Politica
Camera delle deputate e dei deputati, nuovo nome per...
Camera delle deputate e dei deputati, nuovo nome per Montecitorio
La proposta di legge costituzionale per cambiare la denominazione dell'Assemblea, a presentarla gli esponenti del Pd Gian Antonio Girelli e Sara Ferrari.
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Non solo premierato e separazione delle carriere. I progetti di modifica della Costituzione si arricchiscono di un'altra proposta, quella presentata da Gian Antonio Girelli e Sara Ferrari del Pd, che chiedono di intervenire sull'articolo 55 della Carta per cambiare la denominazione della Camera dei deputati in Camera delle deputate e dei deputati. A corollario di questa ipotesi la necessità di correzioni anche agli articoli 56, 65 e 126 per affiancare la dicitura deputate a quella attualmente presente di deputati.
Obiettivo della proposta, spiegano gli autori, "promuovere già attraverso il nome di tale ramo del Parlamento, una concreta parità di genere. Non si tratta però di una proposta meramente nominalistica, bensì di un intervento che vuole prendere atto dei cambiamenti che la società ha conosciuto nel corso del tempo. La nostra Istituzione, infatti, deve non solo rispecchiare, ma addirittura guidare le evoluzioni sociali e culturali in atto. Cambia la realtà, cambia la cultura, cambia la lingua che serve a descrivere il mondo nel quale viviamo".
"La Camera dei deputati necessita essa stessa di essere 'smaschilizzata' -insistono i due deputati Dem- sottolineando già nella sua denominazione l’importanza dell’opera quotidiana svolta dalle donne e del loro diritto a essere riconosciute. Attraverso questo intervento, di portata tutt’altro che meramente nominalistica, il Parlamento italiano potrebbe, dunque, farsi pioniere di un vero e proprio cambiamento di paradigma".
Politica
Liliana Segre: “Antisemitismo non potrà essere...
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La senatrice: "Mattarella mio suggeritore? Non mi dice cosa devo dire..."
![Liliana Segre](https://www.adnkronos.com/resources/028d-1ae1466bab10-965360811c08-1000/format/big/lilianasegre_statale_milano_fg.jpeg)
"Io l'ho inteso tutta la vita questo antisemitismo: celato, nascosto, non era il momento. Ma l'antisemitismo c'è sempre stato. E questa è stata l'occasione perfetta per spararlo a tutti gli effetti e in tutti gli ambienti". Così la senatrice Liliana Segre in una intervista a In Onda su La7 commentando l'intensificarsi di episodi di antisemitismo dopo il 7 ottobre in Medioriente. Può essere sradicato? "Penso che non potrà essere sradicato".
Nell'intervista, ampio spazio alla figura del presidente della Repubblica. "Io stimo talmente tanto, anzi voglio bene come a un fratello a Mattarella, gli sono grata, mi piace così stortino come è, un uomo meraviglioso, al posto giusto, guai se non ci fosse! Però lui non c'entra niente su questo. Lo so io e lo sa benissimo lui. Io non voglio e non posso tacere, posso dire anche una cosa che Mattarella non pensa, ma non è mai Mattarella che mette in bocca a me delle cose da dire in Senato", dice la senatrice sull'allusione che le sue parole sulla riforma del premierato possano essere state suggerite da Mattarella.
Allusione perché donna? "Io sono molto femminista. Indubbiamente la donna in un Paese latino come questo è sempre vista come una che non è all'altezza dell'uomo, sicuramente. E non so quanti secoli ancora ci vorranno prima che ognuna di noi prenda il proprio posto nel mondo. Può anche darsi che ci sia questo lato, ma io non lo vorrei avvertire. Preferisco pensare che gli uomini non abbiano pensato questo".
"Dal momento che Mattarella mi ha fatto senatrice, io ho preso molto seriamente questo incarico. E dato che ero già così vecchia quando sono diventata senatrice, faccio una certa fatica ad andare a Roma, cercare di essere presente a certe votazioni", prosegue. "Sono grata a Mattarella - dice ancora - ma ogni volta che l'ho incontrato l'ho anche molto rimproverato. Tutta colpa sua gli dico sempre... Cerco di fare il mio dovere, poi però ci sono mille cose che mi interessano, sono, per fortuna una appassionatissima di lettura, di musica".
Politica
Rai, caso assunzioni: ad Sergio attiva audit per verifica...
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Secondo quanto apprende l'Adnkronos l'audit sarebbe teso alla "verifica della correttezza delle procedure di selezione in direzione radio per le visual radio"
![Rai, caso assunzioni: ad Sergio attiva audit per verifica correttezza procedure](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b43eeb1f283-5117e93e7441-1000/format/big/roberto_sergio.png)
L'ad Rai Roberto Sergio ha attivato un audit interno sul caso delle nuove assunzioni in azienda. Secondo quanto apprende l'Adnkronos l'audit sarebbe teso alla "verifica della correttezza delle procedure di selezione in direzione radio per le visual radio". L'attivazione dell'indagine nasce dalle indiscrezioni uscite sul sito di 'Repubblica', che parlano di presunti favoritismi per l'ingresso nella tv pubblica di una serie 'programmisti multimediali' assunti nelle settimane scorse.
Politica
Governo, Crosetto al top per fiducia ministri e Giorgetti...
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Cresce il gradimento per Schillaci e Abodi, bene anche Tajani
![Guido Crosetto](https://www.adnkronos.com/resources/028b-1a8254973612-ec89d7b3e0b9-1000/format/big/crosetto_trento_fg_ipa.jpeg)
Guido Crosetto, titolare della Difesa. al top dei ministri per la fiducia, al 39%. Sul podio con lui, il responsabile dell'Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti (36%), seguiti dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, da Marina Calderone, ministro del lavoro e delle politiche sociali, dal guardasigilli Carlo Nordio, dal titolare della Farnesina, Antonio Tajani e da Andrea Abodi, a capo dello Sport: tutti con lo stesso indice di apprezzamento al 35%. La fotografia del gradimento dei ministri del governo Meloni la scatta l'Istituto Piepoli, evidenziando il trend rispetto a quanto rilevato lo scorso marzo.
Da quella data chi registra il balzo più grande sono Schillaci, titolare della Sanità, oggi a +9 nell’area Sud/Isole e Abodi, che sale del 9%, votato dai giovani tra i 18 e i 34 anni. Ottima anche la performance di Tajani, cresciuto dell'8% al Centro.