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Elezioni Francia, il ‘fronte anti Le Pen’: al...
Elezioni Francia, il ‘fronte anti Le Pen’: al secondo turno fermare destra
Ensemble: stop ai candidati arrivati terzi. Melenchon: pronti a ritirare candidature
Il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella punta alla maggioranza assoluta nel secondo turno delle elezioni legislative in Francia, in programma il 7 luglio. Gli altri soggetti politici, quando i dati del primo turno non sono ancora definitivi, lanciano messaggi in un'unica direzione: bisogna fermare RN.
Ensemble pour la République, la coalizione presidenziale, chiede ai candidati arrivati terzi di abbandonare "a vantaggio dei candidati in grado di battere il Rassemblement National", quelli con i quali "condividiamo" i "valori della Repubblica". Per Ensemble, il blocco della sinistra Nouveau Front Populaire - che sfiora il 30% - "paga la sua alleanza con La France Insoumise" e "tenuto conto dei risultati del primo turno, alleanza Nfp non potrà vincere" domenica prossima e "non potrà governare il Paese, da sola e nella sua forma attuale". Così, concludono da Ensemble, "di fronte alla minaccia di una vittoria dell'estrema destra, chiediamo a tutte le forze politiche di agire con responsabilità e fare lo stesso". Per la coalizione presidenziale, "tutto" nel progetto del Rassemblement National, "i loro valori, la sua storia, ne fanno una minaccia inaccettabile contro cui dobbiamo batterci".
"Ritireremo la nostra candidatura" in caso di "triangolare" al secondo turno, dice a stretto giro Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, parte del Nouveau Front Populaire. "La nostra indicazione è semplice - afferma Mélenchon -: neanche un seggio in più per il Rassemblement National".
"Sosterremo il candidato in grado di battere il Rassemblement National" al secondo turno, a prescindere dalle "divergenze", dice Raphaël Glucksmann, leader della Place Publique, rivelazione della sinistra alle elezioni europee del 9 giugno. "Questa sera ci troviamo di fronte alla storia - aggiunge - Non ci sono dubbi. Sosterremo il candidato in grado di battere Rn, a prescindere dalle differenze". Secondo Glucksmann, "bisogna fare blocco, serve un voto democratico e bisogna impedire alla Francia di sprofondare".
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Nomine Ue, Eickhout (Verdi): “Von der Leyen allarghi...
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, se vuole essere rieletta, deve allargare la maggioranza parlando con i “gruppi” politici, senza fare “shopping” di voti qua e là. Lo sottolinea il copresidente del gruppo dei Verdi/Ale Bas Eickhout, a margine della conferenza dei presidenti dei gruppi politici del Parlamento Europeo a Bruxelles, quando mancano poco più di due settimane dal voto a Strasburgo sull’elezione della presidente. Per essere rieletta, von der Leyen ha bisogno di almeno 361 voti e l’attuale maggioranza (Ppe, Socialisti, Liberali) non è sufficiente a darle la certezza della rielezione, visto l’alto tasso di franchi tiratori. I Verdi si sono detti ripetutamente disponibili ad entrare nella maggioranza che sostiene von der Leyen.
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Biden, il pressing del Washington Post: “Serve...
"Se resta e Trump vince, democratici rimpiangeranno di aver riflettuto più attentamente"
"Joe Biden deve guardare con realismo alle elezioni. La Francia e il Regno Unito mostrano perché. Se Biden resta e Trump vince, i democratici rimpiangeranno di non aver riflettuto più attentamente in questo momento".
E' quanto si legge in un editoriale del Washington Post che collega la situazione in cui si trova Joe Biden a quella del presidente francese Emmanuel Macron, "umiliato" al primo turno delle elezioni legislative di domenica scorsa, e Rishi Sunak, premier britannico che "certamente sarà sconfitto giovedì" nel voto in arrivo. Dopo il New York Times, un altro quotidiano di rilievo assoluto si rivolge al presidente.
"I tre leader occidentali hanno fatto grandi scommesse, sopravvalutando le loro capacità politiche e sottostimando il voto di protesta contro chi è in carica, e questo è stato controproducente in rapida successione", si legge ancora nell'editoriale, riferendosi a Macron che ha "giocato d'azzardo" convocando le elezioni anticipate dopo le Europee, e Sunak che aveva "fino al prossimo anno per convocare le elezioni, invece ha scelto il 4 luglio".
Da parte sua, la scommessa di Biden è stata quella di "chiedere il dibattito presidenziale in una data anticipata" con il suo team che "immaginava che il faccia a faccia con Donald Trump gli avrebbe dato l'opportunità di sedare i timori sulla sua età e energia, mettendo l'accento sul contrasto tra i due candidati". Invece è noto come il dibattito di giovedì scorso sia andato e come abbia provocato allarme e richieste di un passo indietro di Biden.
L'editoriale del Post ricorda che gli ultimi sondaggi mostrano che dopo il dibattito è salita dal 65% al 72% la quota degli elettori registrati che pensa che Biden "non abbia la salute mentale e cognitiva per essere presidente" e il 60% pensa che debba essere sostituito. "Per vincere, Biden dovrebbe convincere milioni di persone che ora pensano che non sia idoneo alla presidenza a votare per lui - continua - quello che sta succedendo in Francia e Regno Unito mostra che non è facile come lui pensa. E invece di fare i conti con questa dura verità, la famiglia Biden pare stia dando la colpa allo staff".
E l'editoriale del Washington Post si chiude con l'espressione di un certo scetticismo della linea che stanno adottando campagna di Biden e vertici dem: "Biden dovrebbe rilasciare interviste e fare conferenze, invece ha un programma leggero, che non fa altro che confermare chi dice che è in grado di funzionare tra le 10 e le 16 per un lavoro che richiede attenzione 24 ore su 24 - conclude -. Se Biden rimane e i repubblicani vincono la Casa Bianca e il Congresso tra quattro mesi, i democratici rimpiangeranno di aver riflettuto più attentamente ora quando avrebbero potuto forse ancora evitare un risultato così negativo".
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Nomine Ue, Garcia Perez (S&D): “Bene von der...
Il primo incontro dei presidenti dei gruppi politici del Parlamento Europeo con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen è stato "interessante" e per ora "la musica sembra ok, ma dobbiamo vedere i dettagli". Lo dice la spagnola Iratxe Garcia Perez, al termine dell'incontro a Bruxelles. Von der Leyen, indicata come prossima presidente dal Consiglio Europeo, deve essere ora eletta dal Parlamento, nel voto che dovrebbe tenersi il 18 luglio prossimo a Strasburgo.