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Esteri
Elezioni Francia, si teme notte ad alta tensione
Negozi blindati, forze dell'ordine schierate con numeri record
![Polizia a Parigi](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b41b22d59bc-d326f9c5afe6-1000/format/big/000_34zm6un.jpeg)
Si teme una serata ad alta tensione in Francia dopo il primo turno delle elezioni anticipate 2024. In varie città, da Parigi a Grenoble passando per Lione, i commercianti 'blindano' i negozi, allestiscono 'barricate' con pannelli di legno a protezione delle vetrine. "Certo che siamo preoccupati", dice il presidente della Federazione delle associazioni dei commercianti e degli artigiani parigini (Facap), Thierry Véron, citato da Le Figaro.
A Parigi, oltre all'impiego di uomini e mezzi, è stata autorizzata la sorveglianza con i droni nel timore di eventuali disordini. I droni della polizia potranno filmare le strade della capitale francese come strumento di identificazione.
Lione in particolare è già 'blindata'. Sono più di 200 i poliziotti mobilitati per gestire eventuali disordini. Lo riporta Bfmtv, precisando che il numero di forze in campo è ben superiore al dispiegamento deciso in occasione delle elezioni europee del 9 giugno, che hanno visto il trionfo del Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella e portato il presidente francese Emmanuel Macron ad annunciare elezioni anticipate.
Esteri
Khan Yunis presa di mira da diversi attacchi israeliani...
Esteri
Gaza, Netanyahu contro ruolo Anp nel dopoguerra: “Ma...
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La testimonianza di tre funzionari israeliani al Times of Israel. Lo sviluppo dopo mesi in cui l'ufficio del premier israeliano ha ordinato di non includere l'Autorità nazionale palestinese in alcun piano per il futuro della Striscia
![Benjamin Netanyahu - Afp](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4588522cd3-ba66e5fb3803-1000/format/big/netanyahu_lato_afp.jpeg)
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu continua a opporsi, almeno pubblicamente, al fatto che l'Autorità nazionale palestinese (Anp) possa avere un ruolo nel dopoguerra nella gestione della Striscia di Gaza. Dietro le quinte, senza farne pubblicità, Netanyahu ha invece ritirato privatamente la sua opposizione al coinvolgimento di individui legati all'Anp nella gestione di Gaza dopo la guerra contro Hamas. Lo hanno dichiarato al Times of Israel tre funzionari israeliani a conoscenza della questione.
Uno sviluppo che arriva dopo che per mesi l'ufficio di Netanyahu ha ordinato all'apparato di sicurezza di non includere l'Autorità Nazionale Palestinese in nessuno dei suoi piani per la gestione postbellica di Gaza. Un'indicazione che, spiegano due funzionari israeliani, ha ostacolato in modo significativo gli sforzi per elaborare proposte realistiche per quello che è "il giorno dopo".
Pubblicamente, Netanyahu continua a respingere l'idea di un governo dell'Anp sulla Striscia di Gaza. Solo la scorsa settimana a Channel 14 ha detto che non permetterà la creazione di uno stato palestinese nell'enclave palestinese e di "non essere pronto a dare Gaza all'Autorità Nazionale Palestinese". Il suo obiettivo dichiarato è quello di istituire una ''amministrazione civile, se possibile con i palestinesi locali e, si spera, con il sostegno dei paesi della regione''. Ma in privato i principali collaboratori di Netanyahu hanno concluso che gli individui con legami con l'Autorità Nazionale Palestinese sono l'unica opzione praticabile per Israele se vuole affidarsi ai "palestinesi locali" per gestire gli affari civili a Gaza dopo la guerra, come hanno confermato la scorsa settimana due funzionari israeliani e uno statunitense.
Due funzionari israeliani hanno spiegato al Times of Israel che gli individui in questione sono cittadini di Gaza pagati dall'Autorità Nazionale Palestinese che hanno gestito gli affari civili nella Striscia fino alla presa del potere da parte di Hamas nel 2007. E che ora sono sottoposti a verifica da parte di Israele.
Un secondo funzionario israeliano ha affermato che l'ufficio di Netanyahu ha iniziato a fare distinzioni tra la dirigenza dell'Autorità Nazionale Palestinese guidata dal presidente Mahmoud Abbas, che deve ancora condannare pubblicamente l'attacco di Hamas del 7 ottobre che ha dato inizio alla guerra, e i dipendenti di "livello inferiore" dell'Anp che fanno parte di istituzioni già costituite a Gaza e che sono più adatte a gestire gli affari amministrativi dell'enclave.
La probabilità che Abbas autorizzi questi funzionari e istituzioni a gestire Gaza senza un impegno israeliano a stabilire un orizzonte politico che porti a una soluzione a due stati rimane però estremamente bassa. Lo stesso vale per il coinvolgimento dei paesi arabi confinanti nella governance postbellica o nella messa in sicurezza di Gaza, dato che l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Qatar, l'Egitto, la Giordania e altri hanno condizionato la loro assistenza a un percorso praticabile verso una soluzione a due stati.
Un secondo funzionario israeliano ha spiegato che l'opposizione di Netanyahu a cedere il controllo di Gaza all'''attuale Autorità Nazionale Palestinese'' rimane in vigore, ma che potrebbe essere più flessibile se Ramallah attuasse riforme significative per affrontare meglio l'incitamento e il terrorismo in Cisgiordania. Tuttavia, due fonti a conoscenza della questione hanno dichiarato a marzo al Times of Israel che l'ufficio di Netanyahu stava temporeggiando nell'accettare un importante rinnovamento dell'Autorità Nazionale Palestinese, che avrebbe incluso la fine dei sussidi sociali erogati alle famiglie dei detenuti per terrorismo palestinesi in base alla durata delle loro condanne in carcere, una politica criticata come "paga per uccidere".
Per mesi la Casa Bianca ha cercato di ottenere il consenso di Israele prima che la proposta di riforma dell'Autorità Nazionale Palestinese fosse attuata, preoccupata che il rifiuto del piano da parte di Tel Aviv potesse indurre i repubblicani e alcuni democratici al Congresso a fare lo stesso, indebolendo così la legittimità dell'iniziativa a Washington, hanno affermato le fonti.
Esteri
India, migliaia in piazza contro test ingresso Medicina:...
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A essere contestato è un nuovo metodo di selezione per accedere alle facoltà, chieste le dimissioni del ministro dell'Istruzione e l'intervento del premier dopo irregolarità emerse durante la prova
![Polizia indiana - Fotogramma /Ipa](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4578f7e777-2f13ec98071e-1000/format/big/india_polizia_fg_ipa.jpeg)
Centinaia di migliaia di aspiranti medici sono scesi in piazza in tutta l'India per una protesta nazionale a tratti violenta mirata a contestare il nuovo test introdotto dal ministro dell'Istruzione Dharmendra Pradhan e le irregolarità emerse durante la prova. La polizia è intervenuta per sedare la manifestazione, durante la quale si sono chieste le dimissioni del ministro e chiesto l'intervento del premier Narendra Modi, e una decina di studenti sono stati arrestati. A essere contestato è un nuovo metodo di selezione per accedere alle facoltà di Medicina in India che, al termine dell'esame, ha permesso a migliaia di studenti di avere voti molto alti. Troppi per essere realistico. Un dato anomalo rispetto al passato che ha ristretto le possibilità per chi, solo lo scorso anno, avrebbe avuto un punteggio considerato idoneo. Un vero e proprio scandalo, con punteggi favoriti da presunte fughe delle risposte corrette, che è approdato in Parlamento e che la Corte Suprema di Nuova Delhi analizzerà il prossimo 8 luglio.
Nel frattempo è stato rimosso il direttore generale dell'Agenzia nazionale dei test, Subodh Singh, e nominato un comitato di alto livello con l'auspicio che possa garantire uno svolgimento equo e trasparente del prossimo test. L'annuncio della data del secondo test di Medicina, che era atteso per oggi, è stato rinviato ai prossimi giorni della settimana, come ha dichiarato un alto funzionario del National Board of Examination a Indian Express.
Intanto, dopo che i manifestanti hanno chiesto che il test possa essere ripetuto, due stati indiani, il Tamil Nadu e il Bengala Occidentale, che venga abolito a livello nazionale e ripristinato il vecchio sistema in cui erano gli stati che conducevano i propri test. Un esame condotto a livello nazionale diventa elitario e sfavorisce chi viene dalle zone rurali a favore di chi proviene da ambienti benestanti, contesta in particolare il Parlamento dello stato del Tamil Nadu dove si trova il numero maggiore di università di Medicina dell'India e dove si sono registrate le maggiori proteste.
leader opposizione Gandhi scrive a Modi
Il leader dell'opposizione Raul Gandhi ha scritto al primo ministro indiano Narendra Modi per chiedere che domani il Parlamento affronti la questione dei test di Medicina contestati. "Il nostro obiettivo è impegnarci in modo costruttivo per trovare una via da seguire. In questo momento, la nostra unica preoccupazione è il benessere di quasi 24 milioni di aspiranti medici in tutta l'India'', ha scritto Gandhi. ''Migliaia di famiglie hanno fatto enormi sacrifici personali per sostenere i propri figli. Per molti, la fuga di risposte è il tradimento del sogno di una vita'', ha aggiunto. ''Oggi questi studenti e le loro famiglie si rivolgono a noi, ai loro rappresentanti pubblici, affinché adottiamo misure coraggiose e decisive per risolvere il problema'', ha proseguito ricordando che ''negli ultimi sette anni si sono verificate oltre 70 fughe di documenti, che hanno colpito oltre due milioni di studenti", ha detto Gandhi nella lettera a Modi.
Intanto lGli studenti nel frattempo non demordono e annunciano una manifestazione che raggiunga il Parlamento di Nuova Delhi.