![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/02/175926698667_200.jpeg)
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/02/175926698667_200.jpeg)
Esteri
Biden, il pressing del Washington Post: “Serve...
Biden, il pressing del Washington Post: “Serve realismo”
"Se resta e Trump vince, democratici rimpiangeranno di aver riflettuto più attentamente"
![Joe Biden](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b3fb5c1144c-3b525a1e4e5b-1000/format/big/joebiden_luci_afp.jpeg)
"Joe Biden deve guardare con realismo alle elezioni. La Francia e il Regno Unito mostrano perché. Se Biden resta e Trump vince, i democratici rimpiangeranno di non aver riflettuto più attentamente in questo momento".
E' quanto si legge in un editoriale del Washington Post che collega la situazione in cui si trova Joe Biden a quella del presidente francese Emmanuel Macron, "umiliato" al primo turno delle elezioni legislative di domenica scorsa, e Rishi Sunak, premier britannico che "certamente sarà sconfitto giovedì" nel voto in arrivo. Dopo il New York Times, un altro quotidiano di rilievo assoluto si rivolge al presidente.
"I tre leader occidentali hanno fatto grandi scommesse, sopravvalutando le loro capacità politiche e sottostimando il voto di protesta contro chi è in carica, e questo è stato controproducente in rapida successione", si legge ancora nell'editoriale, riferendosi a Macron che ha "giocato d'azzardo" convocando le elezioni anticipate dopo le Europee, e Sunak che aveva "fino al prossimo anno per convocare le elezioni, invece ha scelto il 4 luglio".
Da parte sua, la scommessa di Biden è stata quella di "chiedere il dibattito presidenziale in una data anticipata" con il suo team che "immaginava che il faccia a faccia con Donald Trump gli avrebbe dato l'opportunità di sedare i timori sulla sua età e energia, mettendo l'accento sul contrasto tra i due candidati". Invece è noto come il dibattito di giovedì scorso sia andato e come abbia provocato allarme e richieste di un passo indietro di Biden.
L'editoriale del Post ricorda che gli ultimi sondaggi mostrano che dopo il dibattito è salita dal 65% al 72% la quota degli elettori registrati che pensa che Biden "non abbia la salute mentale e cognitiva per essere presidente" e il 60% pensa che debba essere sostituito. "Per vincere, Biden dovrebbe convincere milioni di persone che ora pensano che non sia idoneo alla presidenza a votare per lui - continua - quello che sta succedendo in Francia e Regno Unito mostra che non è facile come lui pensa. E invece di fare i conti con questa dura verità, la famiglia Biden pare stia dando la colpa allo staff".
E l'editoriale del Washington Post si chiude con l'espressione di un certo scetticismo della linea che stanno adottando campagna di Biden e vertici dem: "Biden dovrebbe rilasciare interviste e fare conferenze, invece ha un programma leggero, che non fa altro che confermare chi dice che è in grado di funzionare tra le 10 e le 16 per un lavoro che richiede attenzione 24 ore su 24 - conclude -. Se Biden rimane e i repubblicani vincono la Casa Bianca e il Congresso tra quattro mesi, i democratici rimpiangeranno di aver riflettuto più attentamente ora quando avrebbero potuto forse ancora evitare un risultato così negativo".
Esteri
Ucraina, “Orban domani a Mosca per incontrare...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/04/193526610801_304.jpeg)
Dopo essere stato a Kiev da Zelensky il premier ungherese vola in Russia. Ma Michel mette in chiaro: "Presidenza ungherese non ha titolo per parlare con Cremlino a nome dell'Ue"
![Viktor Orban - (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b49fe9ad2f2-a3ae2a98317b-1000/format/big/viktor-orban-fg-2000x1333.jpeg)
Viktor Orban cerca una soluzione alla guerra in Ucraina. E dopo essersi recato qualche giorno fa a Kiev per incontrare Volodymyr Zelensky, dovrebbe volare domani a Mosca per incontrare Vladimir Putin. Secondo quanto riporta Radio Liberty, citando una fonte del governo ungherese, al Cremlino Orban sarà accompagnato dal ministro degli Esteri, Peter Szijjarto.
Ma la mossa del premier dell'Ungheria, che il primo luglio ha iniziato la presidenza di turno della Ue, suscita le ire di Bruxelles, con il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel che via social mette in chiaro: "La presidenza di turno dell'Ue non ha il mandato di interagire con la Russia per conto dell'Ue. Il Consiglio Europeo è chiaro: la Russia è l'aggressore, l’Ucraina è la vittima. Nessuna discussione sull’Ucraina può aver luogo senza l’Ucraina".
A Kiev, Orban ha detto a Zelensky che l'Ucraina dovrebbe considerare di accettare ''un cessate il fuoco rapido'' che permetta di accelerare l'avvio di negoziati con la Russia per arrivare alla fine della guerra. Il suggerimento, ha chiarito Kiev, non verrà preso in considerazione.
Putin: "Prima negoziare soluzione conflitto, solo dopo una tregua"
Dal canto suo Vladimir Putin ha ribadito che non dichiarerà mai un cessate il fuoco in Ucraina senza che Kiev accetti le precondizioni fissate da Mosca. L'Ucraina, ha spiegato, userebbe la tregua per riarmarsi in previsione di nuovi attacchi, come ha fatto dopo la tregua prevista dagli accordi di Minsk. La prima cosa da fare è quindi, per il Presidente russo, quella di negoziare una soluzione sostenibile del conflitto. "Non possiamo consentire al nemico di usare questo cessate il fuoco per migliorare la situazione in cui è per essere pronto a continuare il conflitto armato", ha affermato Putin alla fine del vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai.
Esteri
Alec Ross: la vittoria di Trump, un disastro per...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/04/193528417905_306.jpeg)
“Trump alla Casa Bianca? Per l’Europa sarebbe un disastro. L’unica parte dell’Europa che gli interessa è quella dell’Est, e non solo perché le sue due mogli vengono da lì”. Sono le parole di Alec Ross, Distinguished Visiting Professor Bologna Business School, intervistato da Antonello Barone, ideatore del Festival del Sarà. In questa clip in anteprima per Adnkronos, Ross spiega anche che quando si parla di Macron, Draghi e della vittoria della destra, non si tratta più di pensare al mondo politico come a uno scontro tra “aperto” e “chiuso”.
Esteri
Mbappé si schiera ancora: “Non lasciamo la Francia a...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/04/203534730131_320.jpeg)
A Euro 2024 torna la politica, dibattito aperto sulla scelta di un campione di usare la propria immagine fuori dal campo da gioco
![Mbappé e Macron](https://www.adnkronos.com/resources/027c-16db772641f9-d07b2a158511-1000/format/big/macron_mbappe_afp.jpeg)
“Credo che più che mai si debba andare a votare, è veramente un’urgenza. Non possiamo lasciare il nostro Paese nelle mani di quelli là. I risultati sono stati catastrofici: spero che la gente si mobiliti e voti dalla parte giusta”. Chi sono quelli là? Il riferimento esplicito è al Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella e a parlare è il calciatore più famoso al mondo, Kylian Mbappé, che torna a occuparsi di politica e delle elezioni francesi, a tre giorni dal secondo turno che deciderà la composizione dell'Assemblea nazionale e, soprattutto, quale maggioranza potrà esprimere un governo.
Non è la prima volta che accade che sport e politica finiscano per intrecciarsi in maniera così esplicita. E' successo spesso per i temi sociali, basti ricordare i calciatori inginocchiati in solidarietà con il movimento 'Black lives matter' che ha interessato le partite degli Europei del 2021 o le prese di posizione clamorose che hanno riguardato il mondo NBA, e sta succedendo anche durante questa manifestazione continentale. Il caso del difensore turco Merih Demiral, che è finito sotto inchiesta per l'esultanza con un gesto che inequivocabilmente richiama il movimento turco di estrema destra dei Lupi Grigi, rappresentato politicamente attraverso il Partito del Movimento Nazionalista (MHP), è andato anche oltre.
Se accostare le parole di Mbappé al gesto di Demiral può diventare strumentale, il dibattito sull'opportunità o meno che i calciatori, e gli sportivi più in generale, si occupino di politica torna puntuale ogni volta che qualcuno di loro prende una posizione pubblica.
Due le scuole di pensiero. Quella che anche la Federcalcio italiana ha recentemente avallato porta alla decisione di non consentire ai propri tesserati di esprimersi su temi non sportivi. Una giusta precauzione, eccesso di zelo o addirittura censura della libertà di espressione personale? Al contrario, ci sono campioni dello sport, e Mbappé si iscrive di diritto alla categoria, che ritengono sia doveroso mettere la propria immagine al servizio delle battaglie in cui credono. Consapevolezza, carisma e personalità o eccessiva esposizione e rischio strumentalizzazione? Ognuno è libero di farsi la propria idea e il dibattito resta aperto. (Di Fabio Insenga)