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Cultura
Capitale italiana della Cultura 2027, candidature città e...
Capitale italiana della Cultura 2027, candidature città e Comuni aperte fino al 3 luglio
Il prestigioso riconoscimento, istituito per promuovere la straordinaria ricchezza della cultura italiana, rappresenta un’opportunità unica per i Comuni, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni di mettere in moto meccanismi virtuosi capaci di attivare economie, territori e comunità.
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Comuni, Città Metropolitane e Unioni di Comuni hanno ancora poche ore, fino a domani 3 luglio, per candidarsi a diventare Capitale italiana della Cultura 2027, come ricorda il ministero della Cultura sui suoi profili social. Il prestigioso riconoscimento, istituito per promuovere la straordinaria ricchezza della cultura italiana, rappresenta un’opportunità unica per i Comuni, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni di mettere in moto meccanismi virtuosi capaci di attivare economie, territori e comunità.
Per candidarsi al titolo sarà necessaria - una manifestazione scritta di interesse, dopo la quale città, comuni e Unione di Comuni dovranno trasmettere il dossier di candidatura, comprensivo di titolo, progetto culturale, organo responsabile del progetto, valutazione di sostenibilità economico-finanziaria e obiettivi perseguiti, con i relativi indicatori, entro il 26 settembre 2024. Le candidature saranno valutate da una Giuria, che sarà composta da 7 esperti indipendenti del mondo della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica, che esaminerà i progetti pervenuti per poi selezionare tra questi le dieci città finaliste, entro il 12 dicembre 2024, che saranno invitate successivamente ad audizioni pubbliche che si svolgeranno entro il 12 marzo 2025.
Entro il 28 marzo 2025, la Giuria proporrà al ministro della Cultura la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di Capitale italiana della Cultura 2027, che godrà di un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier.
Cultura
Fnm porta alla Veneranda Fabbrica del Duomo le sfide...
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Nella cornice della Sala dei Milanesi della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Fnm, principale Gruppo integrato nella mobilità sostenibile in Lombardia, ha organizzato il seminario di approfondimento intitolato ‘Museo, museo diffuso, non museo - Quando la passione per la storia è un’impresa’, in cui si è parlato di come affrontare le sfide attuali della cultura d'impresa, delle principali azioni di cultural heritage del Gruppo Fnm, con un particolare focus al Museo dei trasporti che nascerà a Saronno.
Cultura
Impresa, Calabrò (Museimpresa): “Fondamentale dialogo tra...
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“Tenere insieme, attraverso il dialogo, istituzioni come Fnm e la Veneranda Fabbrica del Duomo, che hanno una storia e un futuro, sia un contributo fondamentale al miglioramento della qualità della consapevolezza dei cittadini rispetto alla propria identità e alla costruzione di futuro”. Sono le parole di Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa e direttore della Fondazione Pirelli, a margine del Seminario di approfondimento intitolato ‘Museo, museo diffuso, non museo. Quando la passione per la storia è un’impresa’, organizzato a Milano da Fnm presso la sala dei milanesi della Veneranda Fabbrica del Duomo.
Cultura
Impresa, Piuri (Fnm): “Imprese hanno responsabilità civile,...
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“Crediamo fermamente che le imprese abbiano una responsabilità civile, il che significa che sono parte del tessuto della realtà, delle relazioni. Nel nostro caso un servizio legato alla mobilità”. E’ quanto affermato ai microfoni dell’Adnkronos da Marco Piuri, direttore generale Fnm, a margine del Seminario di approfondimento intitolato ‘Museo, museo diffuso, non museo. Quando la passione per la storia è un’impresa’, organizzato a Milano da Fnm presso la sala dei milanesi della Veneranda Fabbrica del Duomo.