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Esteri
Ucraina, Cremlino nega dialogo in corso tra Putin e Trump
"No, non è vero" la risposta del portavoce Peskov alla domanda sul dialogo tra le parti
![Putin e Trump nel 2019 - Fotogramma /Ipa](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4739f2b156-cea45bc46c3b-1000/format/big/putin_trump_2019_fg_ipa.jpeg)
Non c'è un dialogo in corso tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, sulle condizioni per raggiungere la pace in Ucraina. Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo in conferenza stampa alla richiesta di commentare la notizia di un dialogo in corso tra le parti. "No, non è vero", ha tagliato corto Peskov, secondo quanto riferito dall'agenzia Tass.
Il piano di Trump per l'Ucraina
La Nato non si espande a Est, lasciando fuori Ucraina e Georgia, e tratta con Vladimir Putin per porre fine alla guerra con la cessione di territori ucraini alla Russia. Nell'agenda di Donald Trump è questo il piano per porre fine al conflitto in corso da oltre 2 anni. L'ex presidente degli Stati Uniti punta a tornare alla Casa Bianca nelle elezioni di novembre 2024 e il flop di Joe Biden nel recente dibattito televisivo ha fatto alzare le quotazioni del tycoon.
Il secondo mandato di Trump avrebbe ripercussioni notevoli sulla politica estera degli Usa e in particolare sul ruolo di Washington nella Nato, come evidenzia Politico. L'ex presidente negli ultimi mesi ha detto e ripetuto che la guerra, con lui alla Casa Bianca, non sarebbe mai iniziata. La sua mediazione, ha ribadito, consentirebbe di porre fine alle ostilità nell'arco di 24 ore: parole accolte con scetticismo in particolare dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Ad aprile, il Washington Post ha scritto che Trump sarebbe favorevole alla cessione di Crimea e Donbass alla Russia. Un'anonima fonte vicina all'ex presidente, però, fa notare che Trump "sarebbe aperto" ad una soluzione "che precludesse l'espansione della Nato e evitasse il ritorno ai confini del 1991 per l'Ucraina".
La linea in relazione alla guerra tra Ucraina e Russia è un tassello della posizione complessiva che Trump, in caso di elezione, adotterebbe nei confronti della Nato e dei partner europei.
Raid russo su Dnipro, tre morti
E' intanto di tre morti e 18 feriti, tra cui una ragazza di 14 anni, il bilancio di un raid aereo russo condotto con missili e droni su Dnipro, nell'Ucraina centrale. Lo denuncia il governatore di Dnipro Serhii Lysak spiegando che il raid ha fatto scoppiare ''diversi incendi, si registrano numerosi danni''.
Esteri
Leonie Cooper (Laburisti): “Ora sistemiamo il caos...
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'Meloni? A volte capita che tra persone con opinioni politiche diverse si sviluppino collaborazioni positive'
![Leonie Cooper (Laburisti):](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4bd79c9f0d-dbfc958e4f00-1000/format/big/cooper_leonie_ufs.jpeg)
Lavorare sodo per uscire dal clima di confusione dopo 14 anni di governo conservatore e riavvicinarsi all'Europa, ma non solo. I laburisti che escono vittoriosi dalle sfida elettorale puntano a ridisegnare le relazioni internazionali senza pregiudizi dovuti a visioni politiche diverse. Lo spiega all'Adnkronos Leonie Cooper, leader del Labour Party di Londra e membro dell'Assemblea della capitale britannica, compagna di partito del sindaco Sadiq Khan, che apre al premier italiano Giorgia Meloni, dopo l'ottimo feeling con l'ormai ex Primo Ministro conservatore, Rishi Sunak.
''Il partito laburista -dice all'Adnkronos Cooper- ha tutta l'intenzione di prendere sul serio la vittoria di queste elezioni, lavorando sodo per riorganizzare le cose dopo 14 anni di governo conservatore e per riavvicinarsi all'Europa''. Questo il percorso già tracciato: "Come prima cosa -sottolinea- ci concentreremo sulla risoluzione del caos lasciato dai conservatori; dopodiché il primo passo da compiere, che spetterà al nuovo Primo Ministro, sarà quello di nominare il nuovo gabinetto e i segretari di Stato e incaricare i ministri per formare il nuovo Consiglio. Quindi inizieranno gli incontri con il Civil Service, il cui ruolo è quello di coadiuvare il governo, mentre i nuovi ministri illustreranno le nuove priorità".
Tra queste, anche l'obiettivo di riavvicinarsi all'Europa, dopo il disastro della Brexit: "L'aumento dei seggi conquistati dai liberal-democratici in Ue permetterà di imprimere un cambiamento anche sulle relazioni internazionali in generale. E' prevedibile -osserva- che con un ministro degli Esteri laburista si potrà lavorare ad un percorso di riavvicinamento all'Europa. Mi aspetto, tra le prime cose, un nuovo approccio a programmi come l'Erasmus". Quanto ai rapporti con l'Italia, dopo le ottime relazioni di Giorgia Meloni con l'ex Primo Ministro conservatore, Rishi Sunak, "è difficile prevedere cosa succederà -dice Cooper-; del resto a volte capita che tra persone con opinioni politiche molto diverse possano svilupparsi collaborazioni sorprendentemente positive".
Esteri
Ue, Vox lascia il gruppo di Meloni ed entra nei...
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Il partito di estrema destra spagnolo lo ha annunciato in una nota, nella quale tra l'altro "esprime la sua amicizia a Giorgia Meloni", presidente del gruppo dei Conservatori
![Santiago Abascal, leader di Vox - Fotogramma /Ipa](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4bd4688e03-cbae50bd54c1-1000/format/big/abascal_santiago_vox_spagna_fg_ipa.jpeg)
Vox lascia l'Ecr, il gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, e aderisce ai "Patrioti per l'Europa", il nuovo gruppo formato dal premier ungherese Viktor Orban. Il partito di estrema destra spagnolo lo annuncia in una nota, nella quale tra l'altro "esprime la sua amicizia a Giorgia Meloni", presidente del gruppo dei Conservatori, e "a Fdi". "Giorgia Meloni sarà sempre una socia, un'amica ed alleata di Vox", si legge nella nota del partito, che ringrazia il partito polacco Pis, "che è stato all'avanguardia nella lotta dei patrioti in Europa".
Il leader di Vox, Santiago Abascal, ha annunciato l'ingresso del suo partito nei 'Patrioti per l'Europa', che riunisce "una gran parte di partiti protagonisti dell'alternativa al consenso dei popolari, dei socialisti e dell'estrema sinistra a Bruxelles". Alle ultime elezioni europee, il partito spagnolo ha raddoppiato i seggi, passando da tre a sei.
Ecr per ora resta terzo gruppo
Il gruppo Ecr nel Parlamento Europeo, senza i sei eurodeputati di Vox che passeranno con i 'Patrioti', resta almeno per ora il terzo gruppo dell'Aula, allo stato, a quota 78, due sopra Renew Europe, che ne conta 76. Bisognerà vedere, poi, quanti membri conterà il costituendo gruppo dei 'Patrioti', lanciato da Viktor Orban con Fidesz, Andrej Babis con Ano 2010 e dallo Smer slovacco, che ha già 'calamitato' i nazionalisti di Vox, che vengono da un grande Paese, la Spagna. La collocazione del Rassemblement National di Marine Le Pen sarà cruciale, perché il primo partito di Francia conta oggi ben 30 eurodeputati.