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Sostenibilità

Giornata del Mediterraneo, un mare di biodiversità da...

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Giornata del Mediterraneo, un mare di biodiversità da proteggere

Ecco quattro progetti Life italiani

 - (Fotogramma/Ipa)

L’8 luglio si celebra l’International Day for the Mediterranean Sea, la giornata dedicata alla tutela del Mar Mediterraneo e alla salvaguardia degli ecosistemi marini per prevenire i rischi naturali ed antropici e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salute del Mare Nostrum ed i pericoli che lo minacciano.

Nonostante occupi solo l’1% della superficie degli oceani del Pianeta, il Mediterraneo è un mare sorprendentemente vitale che ospita circa il 7% della fauna marina mondiale, con un gran numero di specie endemiche, circa il 30%. Questo stesso mare si trova anche al centro di trasformazioni senza precedenti: la crescita della popolazione e i cambiamenti climatici in corso stanno modificando in modo sostanziale il Mediterraneo, alterando gli ecosistemi costieri, le specie marine che lo abitano e quelle che finiscono sulla nostra tavola. Eppure solo il 9% del Mediterraneo è inserito in aree protette e una percentuale molto inferiore è tutelata in modo efficace.

In questo contesto, sono diversi i progetti di ricerca che stanno cercando di mitigare i danni di queste alterazioni, raccogliendo nuovi dati sulla biodiversità, oppure lavorando con azioni concrete di conservazione delle specie minacciate o di sensibilizzazione, volte a creare buone pratiche per la gestione delle coste. Triton, attraverso alcuni progetti, cofinanziati dal programma Life dell’Unione Europea, si occupa della conservazione di alcune tra le specie più emblematiche del Mediterraneo e delle aree costiere che possono contribuire a tutelarle.

Life Conceptu Maris: a tutela di cetacei e tartarughe marine

Nel Mar Mediterraneo si possono incontrare regolarmente 8 specie di cetacei e 3 di tartarughe marine. Questi animali carismatici sono i protagonisti del progetto Life Conceptu Maris, che impiega metodi innovativi per studiarli, ricorrendo al Dna ambientale e ai traghetti commerciali come piattaforme di osservazione per i ricercatori. Le campagne condotte in mare aperto, nel periodo 2022-2023, hanno prodotto quasi 4000 avvistamenti in mare aperto che sono stati validati nella primavera del 2024. Le campagne in mare, che proseguiranno fino al 2025, saranno indispensabili per definire un approccio standard per la sorveglianza a lungo termine degli animali e favorire la cooperazione internazionale su procedure concordate per la loro conservazione.

Life Pinna: salvare la nacchera di mare

Un altro animale non meno importante per il ruolo ecologico che svolge sui nostri fondali è la nacchera di mare (Pinna nobilis), il mollusco bivalve più grande del Mediterraneo, portata in pochi anni sull’orlo dell’estinzione da un’epidemia globale. Negli ultimi anni, i ricercatori che partecipano al progetto europeo Life Pinna stanno tentando di individuare e salvare gli ultimi individui che ancora sopravvivono e di trasferirne alcuni in specifiche aree pilota, dal Mar Ligure all’Alto Adriatico, per cominciare il ripopolamento della specie. In particolare negli ultimi mesi, dopo accurate analisi genetiche che hanno escluso la presenza di microrganismi patogeni, alcuni esemplari di Pinna nobilis sono stati trapiantati dalla Laguna Veneta all’Area Marina Protetta di Capo Mortola, al confine tra Italia e Francia e vengono costantemente monitorati. Nello stesso tempo, i biologi stanno tentando la strada, mai provata prima, della riproduzione in cattività, che consentirebbe di allevare i molluschi prima di reintrodurli in natura. È attualmente in corso anche una sperimentazione con bivalvi artificiali, realizzati con una stampante 3D, che permetterà di valutare l’impatto della forza del mare sulle valve del mollusco e individuare così le zone più sicure ed immuni alle mareggiate per la reintroduzione.

Life A-Mar Natura2000

La stragrande maggioranza delle coste protette del Mediterraneo appartiene alle aree della Rete Natura 2000, la rete ecologica europea che protegge gli ecosistemi marini meglio conservati, ma che è poco conosciuta dal grande pubblico. Per colmare questa lacuna è nato il progetto europeo Life A-Mar Natura2000, che ha recentemente presentato l'app Amar Sea Life. Questa innovativa applicazione è uno strumento di divulgazione dei siti marini e costieri Natura 2000 in Italia e in Spagna, promuovendo una nuova conoscenza del prezioso ecosistema mediterraneo. Attualmente, Amar Sea Life consente di scoprire i siti marini italiani, la loro estensione, e la flora e fauna che li caratterizzano; presto includerà anche quelli spagnoli. L'app offre un'esperienza interattiva per esplorare le meraviglie naturali, conoscere le specie protette e scoprire le iniziative di conservazione in corso. Scaricando l'app, cittadini e turisti possono contribuire attivamente alla scoperta dei siti marini e costieri della Rete Natura 2000, caricando le proprie foto per diffondere la loro bellezza e conoscenza, promuovendone la salvaguardia.

Life Eolizard: salviamo la lucertola delle Eolie

Nelle isole italiane vivono diversi animali endemici, che hanno una distribuzione puntiforme. Uno dei più affascinanti, unico nel panorama del Mediterraneo, è la lucertola delle Eolie, Podarcis raffonei, un piccolo rettile, a rischio critico d’estinzione, adattato a vivere sulle coste delle piccole isole bagnate dal mare. La preziosa lucertola delle Eolie è però minacciata dalla lucertola campestre, introdotta nelle isole, che ha prodotto negli ultimi decenni una contrazione delle popolazioni. Per salvare questa specie è stato lanciato il progetto Life Eolizard, che si propone di riprodurre Podarcis raffonei in cattività, per poi reintrodurla in natura, in aree libere dalla rivale. L’obiettivo finale del progetto Life Eolizard sarà la costruzione di un santuario che possa ospitare la lucertola delle Eolie garantire la sua sopravvivenza nei decenni a venire.

L'azione dei cittadini

La tutela delle specie del Mediterraneo non è affidata solo all’impegno dei ricercatori ma chiama all’azione anche i cittadini. Per tutta l’estate chiunque immortalerà con uno scatto la bellezza e la complessità del Mediterraneo, durante una nuotata con maschera e boccaglio oppure un’immersione, un’escursione in barca o una giornata dedicata al whalewatching, potrà partecipare alla terza edizione di due photo contest 'Profondo Blu' (https://www.lifeconceptu.eu/profondo-blu-2024-regolamento/) e 'Vita tra gli scogli' (https://www.lifepinna.eu/concorso-fotografico-2024-vita-tra-gli-scogli/) lanciati rispettivamente dai progetti Life Conceptu Maris (CONservation of CEtaceans and Pelagic sea TUrtles in Med: Managing Actions for their Recovery In Sustainability) e Life Pinna (Conservation and re-stocking of the Pinna nobilis in the western Mediterranean and Adriatic sea).

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Calabria, ‘Ogni lattina vale’: estate all’insegna del...

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L’iniziativa green nata 4 anni fa grazie alla collaborazione tra Ente Parchi Marini Regionali della Calabria (Epmr), Cial-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio e Coca-Cola

Calabria, ‘Ogni lattina vale’: estate all'insegna del riciclo nei Parchi Marini

Torna anche questa estate ‘Nei Parchi Marini Calabria…ogni lattina vale’, l’iniziativa green nata 4 anni fa grazie alla collaborazione tra Ente Parchi Marini Regionali della Calabria (Epmr), Cial-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio e Coca-Cola. Obiettivo: recuperare e avviare al riciclo il maggior numero possibile di lattine per bevande consumate fuori casa lungo le coste e nelle principali località turistiche/vacanziere della Calabria. Sono 100 i lidi e le spiagge coinvolte in 28 diversi Comuni: Praia a Mare, Diamante, Scalea, Cutro, Amantea, Belmonte Calabro, Amendolara, Pizzo Calabro, Vibo Valentia, Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea, Brancaleone, Soverato, Bianco, Ferruzzano, Stalettì, Squillace, Coprani, Cetraro, Ricadi, Belvedere, Borgia, San Nicola Arcella, Bruzzano, Zeffirio, Palizzi.

L’iniziativa, in un’ottica di sensibilizzazione verso i grandi temi della sostenibilità ambientale, si inserisce nell’ambito del progetto internazionale Every Can Counts (noto in Italia come Ogni Lattina Vale) attivo da anni con l’obiettivo di divulgare i valori di un’economia sempre più circolare. Dotati di appositi raccoglitori, nei mesi di luglio e di agosto tanti giovani animatori del progetto sono pronti a darsi da fare lungo le spiagge, per le strade e nelle piazze di tante località calabresi per stimolare turisti e residenti a mantenere puliti gli spazi pubblici e recuperare le lattine per bevande vuote, promuovendo ad ampio raggio e in maniera coinvolgente le buone pratiche per un corretto smaltimento dei rifiuti.

I numeri delle passate edizioni: quasi 420mila le lattine raccolte complessivamente durante le estati 2021, 2022 e 2023. L'obiettivo è superarli grazie anche al supporto che daranno all’iniziativa i Comuni coinvolti e i gestori dei lidi balneari che ospiteranno delle piccole isole ecologiche esclusivamente dedicate alle lattine, con segnaletica e bidoncini dedicati. Da ricordare: l’alluminio è un materiale prezioso, riciclabile al 100% e all’infinito, essendo in grado di conservare in eterno le sue proprietà. Basti pensare che oltre il 75% dell’alluminio da sempre prodotto è tuttora in circolo. Un dato su tutti: il 100% della produzione nazionale di alluminio è basata e proviene dal riciclo.

“L’Ente per i Parchi Marini Regionali, ad oggi, con l’aggiunta del Parco Marino Regionale 'Secca di Amendolara', interessa le aree costiere e marine calabresi più emblematiche e di pregio dal punto di vista naturalistico e biologico. L'educazione ambientale è un passaggio fondamentale per sensibilizzare e responsabilizzare i turisti e la popolazione che vive nelle aree limitrofe ai Parchi. La tutela dell’ambiente è una delle maggiori priorità dell’Epmr ed iniziative come queste possano essere sicuramente un giusto volano per raggiungere tale scopo, specialmente attraverso il coinvolgimento dei più giovani”, dichiara Raffaele Greco, Commissario dell’Ente Parchi Marini Regionali della Calabria.

“Anche quest’anno Cial torna sui lidi e sulle spiagge della Calabria promuovendo Every Can Counts - Ogni Lattina Vale, un progetto internazionale che stimola le buone pratiche ambientali. Basta poco, basta davvero un piccolo impegno. Negli anni passati l’iniziativa, che ci vede al fianco di Coca-Cola e l’Ente Parchi Marini Regionali della Calabria, ha fatto registrare numeri da record. Continuiamo così, mettiamocela tutta. Contribuiamo a mantenere pulite le spiagge calabresi e a incrementare il recupero dell’alluminio, materiale prezioso, riciclabile al 100% e per infinite volte”, afferma Stefano Stellini, direttore Generale CIAL.

“Dalla nascita di questo progetto, quattro anni fa, collaboriamo con Ente Parchi Marini e Cial a questa importante iniziativa di economia circolare, che ci consente di contribuire concretamente al riciclo degli imballaggi in alluminio, sensibilizzando residenti e turisti sull’importanza di dare una seconda vita a questo prezioso materiale - afferma Giangiacomo Pierini, Corporate Affairs&Sustainability Director di Coca-Cola Hbc Italia - In linea con gli obiettivi di sostenibilità di Coca-Cola, vogliamo continuare a investire affinché ogni lattina usata possa diventare una nuova lattina da riempire, lavorando nel contempo ad altre azioni sostenibili. Dal 2009, ad esempio, grazie a un costante lavoro di riduzione del peso, abbiamo diminuito l’utilizzo di alluminio nelle nostre lattine da 33 cl di oltre il 18%”.

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Sostenibilità

Italia sempre più ‘Rifiuti Free’, sono 698...

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I dati della XXXI edizione di 'Comuni Ricicloni', il dossier di Legambiente che fotografa e premia l’impegno dei comuni italiani nella raccolta differenziata per una corretta gestione dei rifiuti

Differenziata e riciclo - (Fotolia)

Nel 2023 crescono a quota 698 (+11% rispetto alla scorsa edizione) i comuni virtuosi nella gestione dei rifiuti urbani (che contengono la produzione pro capite di rifiuti indifferenziato avviato a smaltimento al di sotto dei 75 kg/ab/anno); e salgono a 4.058.542 (+ 539.590 abitanti rispetto al 2022) i cittadini serviti da un efficiente servizio di gestione dei rifiuti, che rappresentano il 6,9% del totale della popolazione (lo scorso anno il 6%). Il Nord Italia si conferma 'campione' con 434 comuni virtuosi, ma è inarrestabile la rimonta del Sud che registra 231 comuni (+23,8% rispetto al 2022). Ancora fermo il Centro con 33 comuni (lo scorso anno 30).

Questi, in estrema sintesi, i dati della XXXI edizione di 'Comuni Ricicloni', il dossier di Legambiente che fotografa e premia l’impegno dei comuni italiani nella raccolta differenziata per una corretta gestione dei rifiuti.

'Fuoriclasse' i comuni sotto i 5mila abitanti

'Fuoriclasse' nella gestione dei rifiuti urbani si confermano i comuni sotto i 5.000 abitanti: sono ben 450 sul totale; 196 comuni tra i 5.000 e i 15.000 abitanti, 48 quelli oltre i 15.000 e i capoluoghi, con in testa, anche in questa edizione, i comuni del Nord-Est dello stivale (Treviso, Belluno, Trento e Pordenone).

La mappa dei virtuosi

A livello regionale, il Veneto si conferma primo in classifica per numero di comuni virtuosi (173), seguito dalla Lombardia (101, +27 rispetto alla scorsa edizione) e la Campania (83, +22 rispetto alla scorsa edizione). Registrano una crescita anche la Sardegna (+18) e l’Abruzzo (+9). Arretrano invece il Trentino-Alto Adige (-9) e il Piemonte (-10).

“In 31 anni di Comuni Ricicloni - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente - abbiamo premiato le amministrazioni virtuose e costruito percorsi di partecipazione, condivisione e confronto tra soggetti interessati per implementare la differenziata e il riciclo dei rifiuti urbani. I nuovi dati ci riconfermano come sia indispensabile puntare sulle grandi città, dove stentano a diffondersi sistemi di raccolta (come il porta a porta) che tengono insieme qualità e prevenzione dei rifiuti avviati a smaltimento. E rafforzare l'organizzazione a livello consortile per un’adeguata e capillare rete impiantistica per il riciclo e il trattamento dei rifiuti. I comuni rifiuti free hanno un ruolo importante, così come le amministrazioni comunali che ancora devono lavorare per raggiungere questi obiettivi, ma è necessario che tutti gli attori della filiera facciano la propria parte. Oltre un buon sistema di raccolta e una forte riduzione del secco residuo, infatti, occorre accelerare il raggiungimento degli obiettivi più generali di consolidamento, nei territori, dei principi cardine della gerarchia della gestione dei rifiuti (4R), di sviluppo di filiere e settori strategici nel panorama nazionale (dal tessile alle materie prime critiche, dai rifiuti speciali ai Raee fino allo spreco alimentare); ed accompagnare la realizzazione degli impianti necessari alla rivoluzione circolare del Paese, guidando i territori nella scelta e realizzazione di nuovi impianti e nella riqualificazione di quelli esistenti”.

Dei 4.058.542 cittadini 'Rifiuti Free' il 40% abita in comuni con una popolazione compresa tra i 5.000 e i 15.000 abitanti, il 29% in comuni di 15.000 abitanti, il 23% in piccoli comuni e appena l’8% nei capoluoghi. I contributi più significativi arrivano dal Veneto (33,8% dei cittadini virtuosi complessivi), dalla Lombardia (15,5%), dalla Campania (8%) e dalla Toscana (7,3%). Si segnala il 5,9% di contributo fornito dalla regione Sicilia.

Confermata la crescita dei Comuni i virtuosi oltre i 30.000 abitanti e se lo scorso anno la maggior parte era collocata nel Nord Italia, in questa edizione entrano i comuni siciliani di Misilmeri (33.290) e Castelvetrano (30.711). Al Centro ritroviamo ancora Capannori (46.343 abitanti) e Fonte Nuova (32.752), mentre al Nord Italia, Montebelluna (31.281), Conegliano (34.445), Castelfranco Veneto (33.103), Mira (37.618) e si aggiunge San Donà di Piave (41.883). Tra i centri oltre i 50.000 abitanti Mazara del Vallo (55.129 abitanti), Carpi (72.525 abitanti) oltre ai capoluoghi Belluno (35.487), Pordenone (51.725), Treviso (98.074) e Trento (136.719), unica città oltre i 100mila abitanti.

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Sostenibilità

Le scuole dell’Isola d’Elba nella rete europea Blue Schools

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Promossa da Commissione Europea e Unesco-Ioc

Mare - (Fotolia)

Portare l’oceano sui banchi di scuola per creare una nuova generazione consapevole delle sfide da affrontare per mantenerlo sano e per promuovere un utilizzo responsabile delle risorse marine: con questo obiettivo tutte le scuole dell’Isola d’Elba, dalle elementari alle superiori, entrano a far parte della rete europea di Blue Schools, avviata dalla Commissione Europea.

L’iniziativa è promossa dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'Unesco (Unesco-Ioc) nell’ambito dell’Ocean Decade delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030) delle Nazioni Unite e del programma di Ocean Literacy (Educazione all’Oceano), per portare i temi del mare nei programmi scolastici di tutto il mondo, dall'asilo alla scuola secondaria, dalle aree costiere all'entroterra.

L’annuncio è stato dato nel corso di Seif - Sea Essence International Festival, il festival internazionale dedicato alla salvaguardia e valorizzazione del mare e della sua essenza, che si è svolto all’Isola d’Elba dal 28 al 30 giugno, organizzato da Fondazione Acqua dell’Elba. Ad essere nominate 'scuole blu' sono l’Istituto Comprensivo Statale Sandro Pertini (Portoferraio), l’Istituto Comprensivo Statale G. Carducci (Porto Azzurro, Capoliveri, Rio), l’I.S.I.S. Raffaele Foresi (Portoferraio), l’I.T.C.G. Cerboni (Portoferraio), l’Istituto Comprensivo Statale G. Giusti (Campo nell’Elba, Marciana e Marciana Marina).

Il percorso

Il percorso che ha consentito alle scuole dell’Elba di entrare a far parte della rete europea di Blue Schools è stato possibile grazie al lavoro di coordinamento di Fondazione Acqua dell’Elba, che ha lanciato la proposta di adesione al network e seguito la progettualità dall’inizio alla fine, e al supporto scientifico del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che, in qualità di ente gestore della Riserva della Biosfera MaB Unesco 'Isole di Toscana' nel cui territorio ricadono gli istituti che hanno ottenuto il riconoscimento, ha fornito contributi  conoscitivi specifici attraverso l’intervento delle Guide Parco. Unesco-Ioc ha inoltre offerto supporto tecnico e organizzato webinar formativi per gli insegnanti, condividendo il documento 'A new blue curriculum: Toolkit for policymakers' che contiene strumenti, ricerche, casi di studio e metodologie per inserire nei programmi scolastici l’Ocean Literacy.

"L'Isola d'Elba, come prima unità territoriale dove tutte le scuole diventano parte della rete europea di scuole blu, diventa un modello per altri territori del continente", ha detto Francesca Santoro, Senior Programme Officer a Unesco-Ioc.

“Nello European Blue Schools Network crediamo che ogni studente abbia diritto a un’istruzione che favorisca la comprensione della complessa biosfera in cui vive - ha dichiarato Dominika Wojcieszek, Blue Schools Officer per la rete europea di Blue Schools dell'Ue - L’oceano tocca tutti gli aspetti della società, quindi è tempo per noi di assumerci la nostra responsabilità collettiva, come cittadini della Terra, e guidare le nostre vite consapevoli dell’importanza dell’Oceano”.

“L'educazione ambientale è essenziale per fornire ai giovani le competenze e la mentalità necessarie a preservare gli ambienti marini e le acque interne. Offrire alle generazioni future una maggiore conoscenza e stimolarle a un maggiore impegno rispetto alle questioni oceaniche rappresenta una priorità assoluta per l'Ue, per la European coalition for Ocean Literacy (Eu4Ocean) e per il Network of European Blue Schools”, ha aggiunto Sandra Castañer, Policy Officer, Directorate-General per Maritime Affairs and Fisheries (Dg Mare) per la Commissione Europea.

“Aiutare le scuole dell’Isola d’Elba ad intraprendere questo percorso è stato un grande onore. Si tratta di un passo importante nell’ambito del lavoro di promozione delle tematiche del mare che quotidianamente portiamo avanti con Fondazione Acqua dell’Elba”, ha spiegato Fabio Murzi, presidente della Fondazione Acqua dell’Elba.

Giampiero Sammuri, presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ha dichiarato: “Siamo particolarmente soddisfatti del riconoscimento ottenuto dalle scuole elbane, grazie all’ottimo lavoro svolto dalla Fondazione Acqua dell’Elba. Per la Riserva della Biosfera MaB ‘Isole di Toscana’, di cui è ente gestore il Parco Nazionale, è un risultato straordinario aver potuto supportare la candidatura e presentare l’Elba come la prima isola a livello mondiale che ha tutte le suo scuole certificate come ‘Blue Schools’”.

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