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Cybersecurity, NIS2 dovrà essere recepita dai singoli stati...

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Cybersecurity, NIS2 dovrà essere recepita dai singoli stati da ottobre 2024

Cybersecurity, NIS2 dovrà essere recepita dai singoli stati da ottobre 2024

La direttiva NIS2 (2555/2022) finalizzata a definire opportune misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nell’Unione europea, dovrà essere recepita dai singoli stati membri e applicata a decorrere dal prossimo 18 ottobre 2024. La NIS2 sostituisce la precedente direttiva 1148/2016 (NIS). Lo schema di decreto legge di recepimento è stato sottoposto alle commissioni parlamentari per la discussione proprio in questi giorni.

La direttiva NIS2, a differenza della precedente NIS, identifica in maniera oggettiva le entità economiche essenziali o importanti sulla base della loro appartenenza ai settori di business coinvolti e delle loro dimensioni operative (oltre 50 dipendenti o 10 mln di euro di fatturato) e si colloca in un più ampio disegno regolatorio sulla Resilienza Digitale della società civile e dell’economia europee, costituito dal Regolamento Dora (Digital operational resilience act) per il settore finanziario, che sarà applicato a decorrere dal 17 gennaio 2025, e dalla direttiva Cer (Critical entities resilience) per altri settori economici critici, che dovrà essere anch’essa recepita dai singoli Stati e applicata a decorrere dal 18 ottobre 2024.

“Aspetto di rilievo della direttiva è la responsabilizzazione dei vertici aziendali sull’adozione e sull’adeguatezza delle misure tecniche, operative e organizzative adeguate e proporzionate per la gestione dei rischi di cybersecurity”- riferisce Francesco Pezzuto, referente Aused per l’area Nord-Est nonché 'Chief information & digital transformation officer' di Friul Intagli Industries.

In tale ottica, la direttiva prevede che siano definite e approvate precise policy di analisi dei rischi e di sicurezza IT e l’applicazione di misure in ambiti predefiniti, estesi anche alla catena di forniture. Prevede inoltre da parte delle aziende una raccolta strutturata degli incidenti di sicurezza e una comunicazione tempestiva (entro 24 ore una prima segnalazione, seguita entro 72 ore da relazioni di approfondimento) di quelli di impatto significativo ai punti di contatto che saranno istituiti. Particolarmente impattante è la richiesta di un presidio efficace da parte delle aziende nei confronti della sicurezza informatica dei propri fornitori, che dovranno considerare anche le specifiche vulnerabilità di ciascuno di essi.

I soggetti essenziali e importanti saranno sottoposti a monitoraggio da parte delle autorità che saranno appositamente istituite dallo Stato nazionale, attraverso visite ispettive, audit da parte di società esterne specializzate, scansioni di sicurezza, richieste di informazioni e dati. Le autorità potranno inoltre imporre ai soggetti essenziali e importanti misure specifiche di sicurezza, obblighi di comunicazione dei rischi a soggetti collegati all’azienda, divulgazione di eventuali violazioni alla direttiva.

Potranno anche imporre sanzioni pecuniarie rilevanti (es. fino a 10mln€ o al 2% del fatturato per i soggetti essenziali) alle aziende inadempienti. L’adeguamento alla normativa NIS2 richiederà interventi sulla governance delle aziende viste le possibili sanzioni in capo ai vertici aziendali. “Le aziende - prosegue Pezzutto - dovranno riporre particolare attenzione all’esecuzione di un diagnostico preliminare finalizzato a definire la corretta classificazione dell’azienda (essenziale o importante) e a stabilire le proporzionate misure di adeguamento, che dovranno essere articolate secondo un piano di intervento. Non meno importante sarà il fatto di documentare e ufficializzare gli interventi adottati, in modo da supportare la difesa in caso di ispezioni o eventuali sanzioni".

Il tema della sicurezza informatica è un argomento oggettivamente attuale e critico, sul quale le aziende stanno da tempo investendo. L’adeguamento alla nuova normativa va comunque affrontato con equilibrio e una ragionevole gradualità, visti gli impatti trasversali sull’azienda (es.: governance, comunicazione, processi operativi), i potenziali ulteriori investimenti e l’incessante evoluzione delle tecnologie.

Sul fronte della misurazione e valutazione del rischio informatico, che dovranno essere il più possibile oggettive e sistematiche, ci sono ancora dei passi da compiere da parte delle aziende per arrivare ad una adeguata maturità. In ogni caso sarà importante che le aziende effettuino una stima puntuale della propria compliance alla normativa nazionale (in uscita a breve), anche con il supporto di precise check-list di autovalutazione.

Un tema abbastanza sentito dalle aziende è quello del monitoraggio della sicurezza informatica sulle catene di fornitura. In questo caso vale la raccomandazione di adottare un approccio di vera partnership con i fornitori, specialmente quelli di minori dimensioni, che quindi potrebbero avere maggiori difficoltà ad adeguarsi alla normativa. Nell’ambito della continuità operativa, si segnala come un’importante fonte di rischio di cybersecurity sia associata alle possibili vulnerabilità dei sistemi che sovrintendono alla produzione (Operational Technology - OT), storicamente meno presidiati in termini di sicurezza e meno assoggettati ad un disegno architetturale preventivo.

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Economia

Università, Cavallaro (Iuav): “Per noi importante...

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Gli aspetti innovativi del corso 'Mobilità sostenibile e connessioni intelligenti in ambienti marini e costieri'

Università, Cavallaro (Iuav):

"Il corso in 'Mobilità sostenibile e connessioni intelligenti in ambienti marini e costieri' è un corso di laurea magistrale in ingegneria civile, che si occupa di affrontare le tematiche che hanno a che fare con i trasporti e la mobilità. Ciò che ci preme affrontare è come i trasporti e la mobilità si legano con le dimensioni che non sono strettamente tecniche e che riguardano il costruito, il paesaggio, le grandi infrastrutture e come si relazionano tra di loro da un punto di vista sociale, tecnico, ma anche ambientale".

E’ quanto affermato da Federico Cavallaro, professore associato di Trasporti all’Università Iuav Venezia, a margine dell’evento di presentazione della nuova offerta didattica dell’Università Iuav di Venezia, unico ateneo in Italia interamente dedicato all’insegnamento e alla ricerca nel campo delle discipline progettuali, che ha introdotto due nuovi corsi di laurea magistrale e un nuovo percorso, tutti della durata di 2 anni, per tre aree tematiche: energia, trasporti e pianificazione del mare.

“Rispetto ai corsi di laurea tradizionali del settore, sono presenti elementi di innovazione. Il primo è l’aspetto tematico: le lauree in trasporti, infatti, non si occupano nello specifico delle zone costiere e marine. Rappresenta, quindi, un tentativo di innovazione molto interessante anche da un punto di vista contenutistico, se si pensa che molto spesso all'interno di queste zone sono presenti tutti quanti i sistemi e le modalità di trasporto. Quindi, focalizzarsi su questo tipo di dimensione geografica, implica anche estendere sulla maggiore complessità possibile la tematica affrontata - spiega il prof. Cavallaro - Ci sono, poi, altri elementi di innovazione: Il fatto di presentare oltre agli insegnamenti da un punto di vista tecnico, anche componenti da un punto di vista umanistico, mescolando una conoscenza più specifica del settore dell'ingegneria con quella più umanistica per formare e garantire alle studentesse e agli studenti iscritti le competenze che permetteranno loro di poter affrontare le sfide del futuro lavorativo”.

Con l’ampliamento dell’offerta didattica, l'ateneo punta a formare esperti ingegneri e pianificatori con lo sguardo rivolto al futuro, per la preservazione dell’ambiente e di un patrimonio universale: il mare. Nel suggestivo scenario di Venezia, per l’anno accademico 2024/2025, infatti, gli studenti potranno quindi iscriversi alle lauree in: “Ingegneria per le energie rinnovabili in ambienti costieri”, “Mobilità sostenibile e connessioni intelligenti in ambienti marini e costieri” e al nuovo curriculum della laurea magistrale in Urbanistica e pianificazione del territorio MS “Science and design for maritime spatial planning”.

Prima di parlare degli sbocchi lavorativi offerti da questo corso di laurea, il prof. Cavallaro parte da una premessa: “Il mondo dei trasporti è in forte trasformazione: digitalizzazione e automazione implicano una richiesta di nuove conoscenze e di nuove consapevolezze da un punto di vista tematico che gli studenti e le studentesse di questo corso acquisiranno e che saranno utili per formarli da un punto di vista lavorativo - sottolinea Cavallaro - Ciò premesso, quando pensiamo a quali possono essere le nuove sfide che nel campo dei trasporti ci troveremo a dover affrontare, potremmo pensare a nuove figure che non siano più quelle dei semplici operatori che lavorano all'interno dei terminal, come nei porti, nei centri intermodali, all'interno delle infrastrutture più lineari come le autostrade, ma saranno persone che dovranno riuscire a capire i dati di partenza ed elaborare quasi in tempo reale delle soluzioni ad hoc. All'interno di contesti variegati, quindi, che possono variare dall'aeroporto alle infrastrutture più specifiche o ai sistemi di trasporto più specifici, come le linee di autobus e le linee ferroviarie, gli studenti laureati avranno la consapevolezza e le conoscenze per poter approfittare di un vasto bagaglio di acquisizioni per poter utilizzare questi strumenti”.

Il corso in “Mobilità sostenibile e connessioni intelligenti in ambienti marini e costieri”, quindi, si pone come “un vero corso del XXI secolo”, per usare le parole del Rettore, perché mentre i corsi più tradizionali di ingegneria dei trasporti si occupano soprattutto di performance e prestazioni, nel corso offerto dall’Università Iuav di Venezia la didattica è integrata con approfondimenti dedicati ai temi dell’automazione, della digitalizzazione ed elettrificazione, che sono le tre sfide della pianificazione dei trasporti nel prossimo futuro: “Venezia rappresenta sicuramente un modello che tutti noi conosciamo da un punto di vista architettonico e urbanistico. Sono meno conosciute le implicazioni da un punto di vista dei trasporti, però a Venezia ci sono tutte le principali modalità di trasporto: l'aeroporto, la stazione ferroviaria, le linee di autobus extraurbano e urbano e c’è la mobilità dolce - illustra - Quindi, Venezia rappresenta il contesto ideale in cui trovarsi per poter studiare sul campo e vedere direttamente quali sono le implicazioni e quali i possibili strumenti che possiamo mettere in gioco per affrontare il tema della mobilità e dei trasporti nelle aree costiere”. “Il corso si terrà in lingua inglese ed avrà una durata di due anni. Sarà ad accesso programmato con 60 iscritti al massimo e si terrà in una delle sedi storiche dell'Università Iuav, Palazzo Badoer, che è anche la sede della scuola dottorale”, conclude Cavallaro.

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Bonus colonnine, al via le prenotazioni: cosa c’è da sapere

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La somma massima erogabile ammonta a 1.500 euro

A partire da oggi lunedì 8 luglio è possibile inoltrare sull'apposita piattaforma il bonus colonnine domestiche, destinato a chi vuole installare una ricarica elettrica presso la propria abitazione. La somma massima erogabile ammonta a 1.500 euro, per gli edifici condominiali a 8mila euro.

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Energia, Scarpa (Iuav): “Fondamentale studiare...

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Energia, Scarpa (Iuav):

“Il corso di laurea in 'Ingegneria per le energie rinnovabili in ambienti costieri' riguarda la progettazione di infrastrutture e di sistemi di energie rinnovabili, all'interno dell’ambiente costiero. Questo è fondamentale, in quanto ormai con il climate change si è visto come gli ambienti costieri stiano subendo notevoli variazioni e cambiamenti. Venezia è tra questi. Pertanto, è fondamentale studiare tali tematiche in un luogo come Venezia, perché offre la possibilità di effettuare sperimentazioni direttamente in un ambiente che è già ormai riconosciuto come paradigma di resistenza ai cambiamenti climatici”.

Con queste dichiarazioni, Massimiliano Scarpa, professore associato di Fisica Tecnica Ambientale presso l’Università Iuav di Venezia, in occasione della giornata di presentazione della nuova offerta didattica dell’Università Iuav di Venezia, unico ateneo in Italia interamente dedicato all’insegnamento e alla ricerca nel campo delle discipline progettuali, che ha introdotto due nuovi corsi di laurea magistrale e un nuovo percorso, tutti della durata di 2 anni, per tre aree tematiche: energia, trasporti e pianificazione del mare.

“Il corso - spiega - può offrire diversi sbocchi occupazionali: punteremo molto su una preparazione che unisca sia la parte ingegneristica nelle varie sfaccettature, dalla parte chimica, alle energie rinnovabili, inerenti alle macchine che producono e convertono l'energia, ma anche la parte civile e la parte infrastrutturale per quanto riguarda la acquedottistica e il trattamento delle acque reflue, nonché la parte fluidodinamica per quanto concerne l'andamento delle correnti marine. Gli studenti e le studentesse, pertanto, si troveranno con un grande bagaglio di informazioni e di strumenti atti a guidarli in vari percorsi professionali. Ad esempio, potranno andare a lavorare in municipalizzate oppure in grandi aziende del settore, nonché condurre gruppi di sviluppo e ricerca all'interno di queste stesse”.

Con l’ampliamento dell’offerta didattica, l'ateneo punta a formare esperti ingegneri e pianificatori con lo sguardo rivolto al futuro, per la preservazione dell’ambiente e di un patrimonio universale: il mare. Nel suggestivo scenario di Venezia, per l’anno accademico 2024/2025, infatti, gli studenti potranno quindi iscriversi alle lauree in: 'Ingegneria per le energie rinnovabili in ambienti costieri', 'Mobilità sostenibile e connessioni intelligenti in ambienti marini e costieri' e al nuovo curriculum della laurea magistrale in Urbanistica e pianificazione del territorio MS 'Science and design for maritime spatial planning'.

L’innovativo corso di laurea 'Ingegneria per le energie rinnovabili in ambienti costieri' darà l’opportunità di accedere alle cosiddette professioni del futuro. "La novità di questo corso - sottolinea - è proprio quella di pensare in modo innovativo e di cercare delle declinazioni didattiche e degli argomenti più aggiornati rispetto a corsi di studio più tradizionali. Il corso, poi, si terrà in lingua inglese, sarà a numero programmato di 60 persone e si terrà nella sede storica e da poco rinnovata di Palazzo Badoer presso l'Università Iuav di Venezia”.

In particolare, il corso in 'Ingegneria per le energie rinnovabili in ambienti costieri', che punta a formare professionisti in grado di gestire il complesso processo di progettazione di infrastrutture e impianti capaci di concorrere al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, è uno dei corsi che può contare su partnership di alto livello, come quella con il Cnr, offrendo agli studenti l’opportunità di fare esperienze concrete sul campo: “Il corso sarà supportato dall'Istituto di Scienze Marine del Consiglio nazionale delle ricerche, l’Ismar del Cnr, in cui lavorano molti bravi e riconosciuti ricercatori, i quali faranno didattica presso questo corso di laurea e consentiranno agli studenti di apprezzare gli strumenti più recenti, ma anche di effettuare metodi di calcolo e sperimentazioni direttamente nell’ambiente marino veneziano, anche con la possibilità di fare tirocini o altre forme di pratica applicazione delle conoscenze”, conclude.

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