![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/05/173527339849_214.png)
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/05/173527339849_214.png)
Cultura
Le sculture di Botero per la prima volta a Roma
Il vernissage si terrà mercoledì 10 luglio alle 19.30 alla Terrazza del Pincio
![Le sculture di Botero per la prima volta a Roma](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4bcbfb60ce-91c9dff4936b-1000/format/big/botero_roma_screenshot.png)
Le sculture di Botero per la prima volta nella Capitale, dal 10 luglio al 1° ottobre 2024. La mostra diffusa dal titolo 'Botero a Roma', a cura di Lina Botero, è realizzata dalla Fernando Botero Foundation in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni, Bam Eventi d’arte e Il Cigno Arte. Otto opere monumentali dell’artista colombiano, universalmente riconosciuto per le sue iconiche figure voluminose, saranno installate in alcune delle piazze più belle di Roma (Terrazza del Pincio, Piazza del Popolo, Largo dei Lombardi, Piazza di San Lorenzo in Lucina, Piazza Mignanelli e Piazza San Silvestro).
La Conferenza stampa di presentazione si terrà il 9 luglio alle ore 10.30 al Salone Bernini, Palazzo Ripetta (via di Ripetta 231, Roma). L’incontro sarà aperto e moderato da Giulia Silvia Ghia, assessora alle Politiche Culturali, Politiche Educative, Sport e Politiche Giovanili del Municipio I Roma Centro. Interverranno Miguel Gotor, assessore alla Cultura, Lorenza Bonaccorsi, presidente del Municipio I Roma Centro, Lina Botero curatrice della mostra, Maria Isabella Barone di Bam Eventi d’arte e Lorenzo Zichichi de Il Cigno GG Edizioni. Il vernissage si terrà il 10 luglio alle 19.30 alla Terrazza del Pincio (Piazzale Napoleone I - Roma).
La mostra è realizzata grazie alla collaborazione tra pubblico e privato che ha visto il supporto del Municipio I Roma Centro nell’assessora alle Politiche Culturali, Politiche ed Educative allo Sport e alle Politiche Giovanili, Giulia Silvia Ghia e di tutti gli uffici dell’Assessorato alla Cultura del Municipio I e del Comune di Roma.
Cultura
In edicola ‘La notte del fuoco’, premiato come...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/08/133544055243_102.jpeg)
Ambientato a Valencia durante la festa Las Fallas, opera d'esordio di Paolo Bernetti
![<span id=](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b519e9df711-af3af0ed4e67-1000/format/big/paolobernettilibro.jpeg)
E' uscito in edicola e online in formato Kindle 'La notte del fuoco' (Mondadori), romanzo d'esordio di Paolo Bernetti che ha vinto il Premio Tedeschi della Mondadori come 'Miglior Giallo italiano 2024'. 'La notte del fuoco' è un giallo ambientato a Valencia, città d'adozione dell'autore, con sullo sfondo la festa popolare Las Fallas. "Qualcuno ha ucciso un uomo e ne ha occultato il cadavere dentro una Falla, per arderlo nel rogo purificatore che si celebra il 19 marzo durante la festa popolare Las Fallas, molto sentita e vissuta a Valencia - racconta all'Adnkronos Paolo Bernetti - Chi si ritrova ad investigare è Fabio, uno studente italo-spagnolo di giornalismo che deve aiutare il nonno, un vecchio avvocato, a riaprire il caso per il quale è stato incolpato un innocente. I due si troverano ad indagare nelle relazioni di una importate famiglia di Valencia".
Come nasce il 'cold case' al centro de 'La notte del fuoco'? "Dal fatto che vivo da anni a Valencia, ho una compagna spagnola e un figlio metà italiano e metà spagnolo e la festa Las Fallas mi ha sempre affascinato e interessato", risponde Bernetti, 35 anni, che lavora in Google a Valencia. "Questo romanzo - racconta - l'ho scritto in 4 mesi nel 2018, ma nei successivi 5 anni l'ho migliorato e modificato fino ad oggi". Bernetti, lettore appassionato, ha già pronti altri due romanzi e spera anche di vedere la storia de 'La notte del fuoco' trasposta al cinema perché "ha un ambientazione molto vivida e ho messo tanti angoli di Valencia nel libro".
Un particolare che è piaciuto molto. Infatti, nelle motivazioni per cui la redazione del Giallo Mondadori ha deciso di assegnare il Premio Tedeschi 2024 come miglior giallo italiano inedito a 'La notte del fuoco', c'è proprio la particolarità del luogo: "In una Valencia luminosa e colorata percorsa dal fascino oscuro di un rito senza tempo prende corpo un'inchiesta giornalistica che si fa via via indagine psicologica, dando vita a una complessa opera di ricostruzione che spazia nell'arco di tre decenni in un intreccio di personaggio e di conflitti". Un giallo da gustare nei silenzi delle vacanze estive e perfetto per chi ha in mente di visitare Valencia.
Cultura
Monolite sacro scoperto a Cipro da missione italiana
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/08/123527712675_72.jpeg)
Alla luce i resti di un piccolo spazio di 4.000 anni fa, il più antico attestato sull'isola
![(ufficio stampa Unisi)](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b517c547d2b-3eba913cf117-1000/format/big/unisi_us.jpeg)
Un misterioso grande monolite, con al centro un motivo circolare di coppette, racconta la storia di un'epoca lontana di una comunità artigiana a Cipro. Uno spazio che racchiude i resti di un piccolo spazio sacro di 4.000 anni fa, il più antico attestato in quest'isola, è stato scoperto dalla missione archeologica guidata dal professor Luca Bombardieri, direttore scientifico del Progetto Archeologico Italiano Erimi, con sede all'Università di Siena. Si tratta di una scoperta scientifica rilevante per definire l'ideologia e la ritualità di questa antica comunità.
Nell'ala occidentale del complesso artigianale di Erimi, situato nell'entroterra di Limassol, su un alto terrazzo calcareo che domina il corso del fiume Kouris, datato all'età del Bronzo Medio (2.000-1.600 a.C. circa), è stato rinvenuto un ambiente con un monolite di notevoli dimensioni, alto circa 2,30 metri, completamente levigato.
"Il monolite, che originariamente sorgeva al centro della stanza - spiega Bombardieri in un comunicato diffuso oggi dall'Ateneo senese - è crollato sul pavimento e ha distrutto una grande anfora posta ai suoi piedi davanti a un piccolo focolare circolare. Lo spazio interno di questo ambiente era così libero di circolare attorno al monolite, all'anfora e al focolare che ne occupavano la parte centrale. Le peculiarità di questo spazio, soprattutto se paragonato agli spazi circostanti il laboratorio di produzione, indicano che si tratta di un piccolo spazio sacro, il più antico effettivamente attestato in quest'isola, con interessante funzione culturale proprio perché situato all'interno del complesso del laboratorio. In questo modo, l'attività che sosteneva economicamente la comunità, coinvolgeva anche ideologicamente e simbolicamente i suoi membri".
"In occasione del quindicesimo anniversario delle prime indagini sistematiche nell'area degli Erimi del'età del bronzo a Cipro - aggiunge Bombardieri - il bilancio positivo dell'attività di ricerca svolta trova riscontro nei nuovi risultati di una serie di stagioni di ricerca particolarmente ricche nelle scoperte. Recenti scavi hanno portato alla scoperta del più antico edificio sacro attestato a Cipro, la cui funzione rituale e valore ideologico sembrano essere di particolare significato".
Il programma di ricerca italiano si avvale della collaborazione di numerose istituzioni partner (tra cui l’Istituto di Cipro, Infn-Labec) e ha potuto contare negli anni sul prezioso supporto del Fondo Archeologico Mediterraneo, dell’Istituto di Preistoria dell’Egeo e, soprattutto, il costante sostegno della Farnesina e dell'Ambasciata italiana a Nicosia. Il lavoro sul campo e l'attività di ricerca della Missione Archeologica Italiana di Erimi continuano a coinvolgere un ampio team di 30 specialisti e studenti provenienti da Italia, Cipro e Grecia. Il team principale dell'Università di Siena comprende studenti laureati e laureati in archeologia e studi sui beni culturali del Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature antiche e moderne e Dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali, insieme a specialisti in Preistoria del Mediterraneo, conservazione, geoarcheologia e paesaggio. L'obiettivo primario del progetto di ricerca è quello di fornire nuovi dati per lo studio della produzione e delle relazioni culturali nell'ambito della transizione verso la società urbana in questo fondamentale contesto insulare a cavallo tra il Vicino Oriente e il Mediterraneo.
Cultura
Simbad rivive nella penna di Paladini e Steiner e nei...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/07/05/173526425973_212.png)
Le avventure del mitico marinaio, i suoi viaggi per mare e i suoi approdi in terre lontane continuano ad incuriosire e ad ammaliare
![Simbad rivive nella penna di Paladini e Steiner e nei disegni di Hugo Pratt](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b4bdc2dfda5-ef279fa135f8-1000/format/big/simbad_cong_img1_pdf.png)
Le avventure del mitico marinaio Simbad hanno interessato generazioni di lettori. I suoi viaggi per mare, i suoi naufragi, i suoi approdi in terre lontane e misteriose, raccontati nella raccolta 'Le mille e una Notte', continuano ad incuriosire e ad ammaliare. La parabola del giovane e ricco mercante che, dopo aver dissipato la fortuna della sua famiglia, dà vita a sette viaggi in mare alle prese con mostri marini, rivive ora in 'Simbad', la versione scritta a quattro mani da Fabrizio Paladini e Marco Steiner pubblicata da Cong (pp.112 euro 18) impreziosita dai disegni di Hugo Pratt.
Simbad conosce uomini e culture di paesi lontani, mostri marini, isole dal suolo ricoperto di diamanti, incontra popoli cannibali, serpenti e sparvieri di enormi dimensioni. Il marinaio navigherà e naufragherà come Ulisse, sconfiggerà un esercito di squali e giganti che assomigliano a Polifemo, diventerà ricco e perderà ogni suo avere per rifarsi e ricominciare. In questa versione, le storie di Simbad vengono raccontate al sultano Shahriyar da Sherazade, la ragazza protagonista de 'Le mille e una notte'. Attraverso queste avventure Sherazade trascinerà quell'uomo violento in un vortice di fantasia che lo distoglierà dal suo intento: possedere tutte le giovani del regno per poi ucciderle solo per vendicarsi del tradimento della moglie. Il racconto di Simbad attraverso le parole di Sherazade riesce progressivamente ad aprire molte porte nell'animo del re.
Inizia con quella dell'ascolto e poi procede a quella dell'avventura, dell'ignoto e del sogno, facendo uscire il re dal suo universo fatto solo di conquista, egoismo, arroganza e violenta ostentazione del potere. Sherazade dimostra che, attraverso Simbad, tutti, anche i malvagi, hanno un'anima. Il problema è trovarla, ma quando si apre la porta alla fantasia, all'imprevisto, alla sorpresa, inizia un viaggio reale e metaforico, e tutto può cambiare.