Su social Uds “Uccidere fascista non è reato”, reel cancellato ma è polemica e Anpi condanna
La scritta in sovraimpressione su un'immagine della manifestazione del 7 luglio di Anpi e sindacati a Salerno postata su Instagram dagli studenti di sinistra. Loro si difendono: "E' stato l'errore di un militante"
Un reel su Instagram con un’immagine della partecipazione al presidio dell’Anpi, di diverse sigle sindacali e di diversi partiti politici a Salerno, avvenuta il 7 luglio e con una scritta in sovraimpressione: “Uccidere un fascista non è un reato”. Così è nato il caso intorno all’Unione degli Studenti di Salerno, una delle sigle che ha aderito alla manifestazione nella città campana, tra striscioni che inneggiano all'antifascismo e a cappelli e bandiere per la Palestina. Il reel resta lì qualche ora. Viene notato. Il sito del quotidiano sovranista “Il Primato Nazionale” lo recupera e lo pubblica in Rete. L’Unione degli Studenti di Salerno lo cancella. Ma è troppo tardi.
“E’ stato un errore da parte di uno dei nostri militanti che ha pubblicato il reel sulla nostra pagina Instagram. E’ stato sbagliato e l’abbiamo rimosso immediatamente”, spiega all’Adnkronos Giulio, dell’Unione degli Studenti di Salerno, che segnala anche il raduno annuale, sempre in corrispondenza con il presidio dell’Anpi nella città campana, dei militanti di Casapound, “a mostrare i bracci tesi, il solito raduno nostalgico annuale”, spiega il rappresentante dell’Unione degli Studenti, che aggiunge: “La Questura ci ha impedito di poter svolgere la manifestazione nelle loro vicinanze per motivi di ordine pubblico”. Il rappresentante dell’Uds si riferisce alla consueta manifestazione per l’uccisione di Carlo Falvella, giovane missino, studente di filosofia dell’Università di Salerno, avvenuta il 7 luglio 1972 ad opera dell’anarchico Giovanni Marini.
Ferma condanna al reel su Instagram pubblicato e poi rimosso dall’Unione degli Studenti di Salerno è espressa all’Adnkronos anche dal presidente provinciale di Anpi Salerno, Ubaldo Baldi: “Ovviamente non ci riconosciamo minimamente in questo messaggio. E’ stato chiaramente opera di un esaltato che non c’entra nulla con lo spirito della manifestazione del 7 luglio”.
Cronaca
Agnelli, i gioielli lasciati fuori dall’eredità
"Nella massa ereditaria da 800 milioni transitata da Marella Caracciolo ai fratelli Elkann, circa 50 milioni erano riconducibili ai gioielli di 'lady Fiat'. Orecchini, collane, bracciali, anelli di oro, perle e diamanti. Un tesoro che è stato spartito tra i tre nipoti prediletti, dopo la sua morte (avvenuta il 23 febbraio 2019), e sul quale non sono state pagate le imposte di successione". Lo scrive oggi Il Messaggero spiegando che è "quanto emerge dagli sviluppi investigativi dei finanzieri del nucleo di polizia economica finanziaria di Torino, che hanno portato il giudice delle indagini preliminari del Tribunale subalpino - su richiesta della Procura guidata da Giovanni Bombardieri - ad emettere un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per 74,8 milioni di euro a carico di John, Lapo e Ginevra Elkann, dello storico commercialista di famiglia Gianluca Ferrero e del notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen, indagati (a seconda delle posizioni) per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato".
Cronaca
Vecchioni: “Via da scuola per troppi stranieri?...
"Siamo Europa, siamo mondo, non possiamo pensare assolutamente di essere solamente Italietta"
"E' una vecchia puttanata". Roberto Vecchioni, ospite di In altre parole su La7, commenta così la vicenda avvenuta in una scuola di Fondi, in provincia di Latina. I genitori di molti bambini italiani hanno ritirato i figli da una classe della scuola primaria perché la presenza di troppi bambini stranieri avrebbe rallentato il programma.
"Una vecchia puttanata che dura da tanto tempo ed è impossibile da superare. Gli unici che protestano in questi casi sono i genitori, non gli psicologi, gli insegnanti o i ragazzi. I genitori hanno questa febbre di vedere il loro figlio primo, lassù, uscire da scuola e andare all'università, fare carriera", dice Vecchioni. "Lo bloccano le lezioni a medio tono con gli stranieri? Si può benissimo ovviare, l'importante è tenere tutti insieme. Siamo Europa, siamo mondo, non possiamo pensare assolutamente di essere solamente Italietta. Siamo una grande Italia che capisce gli altri".
Cronaca
Molfetta, spari in un locale: uccisa una ragazza di 19 anni
Nella sparatoria, preceduta da una rissa, altre tre persone sono rimaste ferite. Le indagini sull'omicidio sono coordinate dalla Dda di Bari
Spari in un locale di Molfetta, nel barese, la notte scorsa intorno alle 3. Una ragazza di 19 anni di Bari è morta colpita da un proiettile. Sul posto i sanitari del 118 hanno tentato di rianimarla ma non c'è stato nulla da fare. Indagano i carabinieri della compagnia di Molfetta e del nucleo investigativo di Bari. Le indagini sull'omicidio sono coordinate dalla Dda di Bari. La titolarità della Dda fa presupporre il coinvolgimento di elementi della criminalità di Bari.
La ricostruzione
Secondo la prima ricostruzione, una rissa, che ha coinvolto almeno una decina di persone, è avvenuta poco prima della sparatoria in cui questa notte nel Bahia Beach di Molfetta è stata uccisa la ragazza, Antonia Lopez.
I carabinieri stanno sentendo alcune persone presenti al momento della tragedia nel Bahia Beach, una struttura che è sia lido balneare che locale da ballo. Nella sparatoria sono rimasti feriti anche un amico di Antonia Lopez e altre due persone, tutti di giovane età. Sono stati trasportati in ambulanze del 118 al Policlinico di Bari e non risultano in pericolo di vita.
Sindaco di Molfetta: "Non si può morire così"
''Quanto è accaduto, questa notte a Molfetta, all'esterno del Lido Bahia, con una maxi rissa sfociata in una sparatoria, ci rattrista e ci preoccupa. Non si può morire a 20 anni e non si può morire così al di là delle motivazioni che sono a monte della vicenda. Tutte ingiustificabili. Tutte deprecabili. Siamo vicini al dolore che ha colpito gli affetti della giovane'', scrive in una nota il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini. ''Confido nella prontezza e nella capacità investigativa degli inquirenti per la ricostruzione della dinamica degli avvenimenti e l'individuazione dei responsabili - aggiunge - Soprattutto abbiamo necessità di sapere perché proprio qui''.
Sorella titolare locale: "E' uno scempio, mancano i controlli"
''Bisogna mettere fine a questo scempio. Questi giovani non si divertono, purtroppo devo dirlo. I giovani oggi non si divertono. I giovani oggi vogliono morire e fanno morire. Mancano più controlli ma non da parte dei titolari di queste situazioni ma i controlli in generale. Qui c'era la sicurezza, come sempre. Mai accaduto qualcosa del genere'', dice Pasqua Spadavecchia, sorella del titolare del Bahia Beach di Molfetta Nicola Spadavecchia, parlando con i cronisti all'uscita della struttura. ''Stiamo malissimo - aggiunge rispondendo ai cronisti - sono venuta per trovare mio fratello e vedere come sta. La famiglia si unisce in questi problemi e situazioni e purtroppo bisogna affrontare anche questo''.