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Terremoto, rapporto ricostruzione centro Italia: oltre 11mila cantieri completati

Castelli: "L'obiettivo è riportare la gente a casa"

Guido Castelli, Commissario Straordinario per la Ricostruzione sisma 2016

Sono circa 20 mila i cantieri ad oggi complessivamente autorizzati, di cui oltre 11 mila già completati. È stato avviato il 95% delle opere pubbliche, gli interventi in progettazione sono il 66% del totale di cui il 25% approvati. I lavori saliti al 28% di cui 12% conclusi. Anche la ricostruzione privata conferma la tendenza già registrata lo scorso anno: nel primo semestre del 2024 le erogazioni di Cassa Depositi e Prestiti nei confronti delle imprese impegnate nei cantieri della ricostruzione hanno fatto registrare un +16,64% rispetto allo stesso periodo del 2023 e un +41,71% rispetto al 2022. I nuclei familiari censiti che, ad oggi, ricorrono all’assistenza abitativa sono 11.182. Erano 12.319 nel 2023 e 14.211 nel 2022. Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia, aggiornato ai primi cinque mesi del 2024, presentato questa mattina a Roma presso la Biblioteca Chigiana di Palazzo Chigi.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, i Presidenti della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e della Regione Umbria, Donatella Tesei e gli assessori alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi e ai Lavori Pubblici e Infrastrutture della Regione Abruzzo, Umberto D’Annuntiis.

Il cratere copre una superficie di quasi 8 mila chilometri quadrati ed è composto da 138 comuni in quattro regioni: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, dove vivono circa 600 mila persone. Nel corso dell’ultimo anno si è innescato un percorso virtuoso che sta consentendo una decisa ripresa della ricostruzione, dopo i molti ritardi accumulati nei primi anni del post-sisma. La stretta collaborazione con le quattro Regioni coinvolte e con le amministrazioni locali, che trova attuazione nella governance multilivello della ricostruzione, sta certamente contribuendo in modo sostanziale al consolidamento di questo percorso.

“Nel corso del 2024 stiamo affrontando i nodi più complessi della ricostruzione rappresentati dagli interventi che riguardano i borghi e luoghi più devastati dai quattro terremoti del 2016 e 2017. Anche in questo caso puntiamo sul gioco di squadra ricorrendo anche a soluzioni progettuali innovative e sostenibili”, ha detto il Commissario Straordinario Guido Castelli. "Un particolare sforzo è dedicato ad Amatrice - ha precisato - dove finalmente è partito il super cantiere e sono in procinto di essere avviati i lavori relativi al Municipio e le Chiese di Santa Maria Immacolata e Santa Maria del Suffragio, che si aggiungeranno ai lavori già completati della torre civica. Ad Arquata del Tronto è stato dato il via al progetto esecutivo per la ricostruzione del centro storico. Si tratta di un’opera particolarmente innovativa, così come è all’avanguardia il progetto per la rinascita di Castelluccio di Norcia, dove sono in partenza i lavori per la realizzazione dei terrazzamenti e dei sottoservizi, propedeutici alla ricostruzione del borgo".

“I progetti di Arquata e di Castelluccio sono stati portati all’attenzione dell’ultimo congresso internazionale di ingegneria sismica - aggiunge Castelli - come case histories avveniristiche, dove la tecnologia all’avanguardia si è accompagnata alla sagacia delle soluzioni amministrative. L’obiettivo è quello di assicurare la massima sicurezza ai borghi più vulnerabili sismicamente. Nel corso del 2024 NextAppennino, il Programma del Piano Nazionale complementare al Pnrr rivolto ai due crateri sisma 2009 e sisma 2016, si sta confermando uno strumento fondamentale".

"Attraverso la ricostruzione e la rigenerazione del territorio colpito dal sisma 2016 stiamo affrontando una questione nazionale - ribadisce il commissario - il rilancio dell'intero Centro Italia marginalizzato già prima delle distruzioni del sisma e oggi sempre più centrale per il futuro del Paese e dell'Unione europea che si spinge sempre più a Est e a Sud. Un Centro Italia rigenerato diventa presidio essenziale per mitigare gli effetti della crisi climatica perché solo un Appennino ripopolato contrasta il rischio idrogeologico dell'Italia, dalla Pianura Padana alle coste del Tirreno e dell'Adriatico. Il rilancio del Centro Italia è una questione nazionale anche per i nuovi equilibri di un'Europa rivolta verso e oltre i Balcani. E il centro del Centro Italia è proprio qui nell'area che ha bisogno di una ricostruzione e una rigenerazione socio-economica dopo le devastazioni di otto anni fa”.

Per quanto concerne la ricostruzione privata, nei primi cinque mesi del 2024 le erogazioni hanno fatto registrare un +16,64% rispetto allo stesso periodo del 2023 e un +41,71% rispetto a quanto era stato registrato nel 2022. La tendenza di questi ultimi mesi conferma dunque l’accelerazione impressa lo scorso anno, quando le liquidazioni erano aumentate del +37% rispetto al 2022 e del +73% in rapporto al 2021. In termini assoluti, al 31 maggio 2024, Cassa Depositi e Prestiti ha erogato un totale di 4,414 miliardi di euro per la ricostruzione privata e, mentre nel solo 2023 la cifra era stata pari a 1,364 miliardi (un terzo del totale), nell’ultimo biennio (giugno 2022 – maggio 2024) è stato erogato oltre il 57% dell’intero ammontare (2,5 miliardi di euro)", sono i dati illustrati dal Commissario Straordinario Guido Castelli.

Le richieste di contributo per la ricostruzione presentate dai privati per immobili residenziali o produttivi danneggiati sono 31.177, su un totale di circa 50 mila stimate, per un valore complessivo di 13 miliardi e 746 milioni di euro. Di queste, 19.899 richieste sono state approvate dagli Uffici Speciali per la Ricostruzione (circa il 64% del totale), con una concessione di circa 8,5 miliardi di euro e la liquidazione di 4,5 miliardi di euro. Nel corso dell’ultimo biennio, sono state più di 8 mila le richieste di contributo presentate, corrispondente a oltre il 25% del totale. "L'obiettivo è riportare la gente a casa", dice Castelli.

"Relativamente alla ricostruzione pubblica, la programmazione post-sisma 2016 prevede 3.509 interventi, per un valore complessivo di 4,2 miliardi di euro. La ricostruzione pubblica si compone della programmazione cosiddetta Ordinaria (2.725 opere pubbliche, per un valore di 2,2 miliardi di euro), regolata dalle Ordinanze commissariali e la programmazione cosiddetta Speciale (784 opere per 2 miliardi di euro), regolata dalle Ordinanze Speciali in deroga. Complessivamente, è stato avviato il 95% delle opere programmate, il 66% delle quali è in fase di progettazione (il 25% di questi progetti è già stato approvato), il 16% vede i lavori già in corso e il 12% completati. Si tratta di un progresso significativo. All’inizio del 2023 quasi il 50% degli interventi erano da avviare, ora restano da sbloccare il 5% delle opere", è il quadro illustrato da Castelli, nel corso della presentazione a Roma del rapporto sulla ricostruzione.

"Un evidente passo in avanti che trova riscontro nelle fasi più avanzate della ricostruzione. Al netto delle progettazioni ancora in corso, spesso dovute anche complessità degli interventi, i progetti approvati hanno registrato un significativo avanzamento (dal 3% al 25%). Decisivo, in questo senso, è stato il supporto tecnico amministrativo da parte della Struttura commissariale e degli USR assicurato agli enti pubblici chiamati all’attuazione delle opere. Per assicurare la migliore transizione tra vecchio e nuovo codice degli appalti sono stati sviluppati, d’intesa con l’ANAC, atti tipo utili alla più tempestiva definizione delle procedure di gara", conclude.

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Cronaca

Rigopiano, ‘l’ultimo sopravvissuto’...

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Giampaolo Matrone è stato estratto vivo, ma con pesanti menomazioni, e lo strazio di aver perso la moglie e madre di sua figlia

Parte della copertina di 'L'ultimo sopravvissuto di Rigopiano'

"L’ultimo sopravvissuto, 62 ore sotto la neve, un disastro ancora senza colpevoli": titolo e sottotitolo dicono tutto dei temi e dell’intensità del libro sulla tragedia di Rigopiano di Giampaolo Matrone, pubblicato da Newton Compton Editori e che uscirà domani, venerdì 20 settembre. "Il pasticcere di Monterotondo (Roma), oggi quarantenne - viene detto in una nota - è uno dei simboli del più grave disastro sulle nevi mai accaduto in Italia, quello del resort nel comune di Farindola, nel Pescarese, spazzato via, il 18 gennaio 2017, da una valanga sotto la quale sono morte 29 persone, tra cui sua moglie Valentina Cicioni: è stato l’ultimo superstite a essere estratto dalle macerie dai soccorritori, dopo, appunto, 62 lunghe e interminabili ore, vivo ma con pesanti menomazioni, soprattutto agli arti, e con lo strazio di aver perso la sua compagna di vita nonché mamma della loro figlioletta, Gaia, che all’epoca aveva appena cinque anni (oggi ne ha dodici)".

Il volume, in 180 pagine, racconta "quell’inferno, la disperazione, la speranza, ma anche la rabbia, per le gravi lacune nei soccorsi e per l’amaro esito dei processi sulle responsabilità di questa "catastrofe di Stato" che ha visto il coinvolgimento delle massime istituzioni territoriali, Regione Abruzzo, Provincia e Prefettura di Pescara (è rimasta tristemente famosa la frase di una funzionaria prefettizia, "la mamma degli imbecilli è sempre incinta", rivolta a chi aveva segnalato per primo che l’hotel era crollato sotto la slavina, una "bufala" a suo dire), nonché il Comune di Farindola, dato che la stessa struttura, collocata in una posizione ad altissimo rischio, era di fatto abusiva. Anni di udienze alla fine non hanno prodotto quasi nulla, le vittime e i loro familiari fin qui di giustizia ne hanno ricevuta ben poca dai contestati verdetti".

"Scrivere questo libro era un sogno che cullavo da tanto tempo, per far conoscere a tutta l’Italia la verità su come sono andati davvero i fatti di Rigopiano e per lasciare un ricordo della mamma e della nostra storia a mia figlia Gaia - spiega l’autore, che nei prossimi mesi sarà impegnato in presentazioni in tutto il Paese – E' stato un 'parto' faticoso durato più di un anno e mezzo di lavoro, ripercorrere tutto non è stato facile, in alcuni momenti ero proprio stremato, anche perché contemporaneamente impegnato in un'altra battaglia, quella in tribunale. Ma rivisitare tutti questi eventi e metterli nero su bianco mi ha fatto bene, ha aiutato anche il mio continuo percorso fisico-riabilitativo, e poi confido sempre che questo volume possa smuovere anche le coscienze dei giudici, oltre che dell’opinione pubblica, in vista del processo di Cassazione previsto per il prossimo inverno e dei giudizi civili per i risarcimenti”.

La pubblicazione del volume, viene ancora spiegato, "è stata possibile grazie anche a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela del diritti dei cittadini, che ha assistito fin dall’inizio Giampaolo Matrone facendosi carico di tutte le sue necessità e assecondando, sostenendo e contribuendo a realizzare, tra gli altri, anche il suo desiderio di raccontare la sua storia, oltre ovviamente alla casa editrice Newton Compton che ha 'scommesso' su un 'prodotto editoriale' ma anche dall'alta valenza civile".

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Cronaca

Allerta meteo rossa in Emilia Romagna, oggi chiuse le...

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Ancora piogge e nubifragi nella Regione con l'arrivo del ciclone Boris. Il Comune di Bologna invita aziende ed enti a utilizzare lo smartworking

Temporali (Fotogramma)

Ancora pioggia e freddo oggi con il ciclone Boris in Italia. Il maltempo nella giornata di giovedì 19 settembre colpisce in particolare Emilia Romagna - con allerta meteo rossa e allarme per il livello dei fiumi - e Marche. Le previsioni delineano un quadro con possibili nubifragi nelle zone appenniniche, ma non è escluso che i temporali si estendano anche alle regioni merdionali sul versante del Tirreno. La pioggia cadrà abbondante soprattutto in Emilia Romagna e Marche, dove potrebbero cadere tra gli 80 e i 90 millimetri sono previsti accumuli tra 80 e 90 mm tra queste due regioni che, sommati a quelli del giorno precedente, faranno superare localmente i 150 litri per metro quadrato in 48 ore.

In particolare in Romagna, all'allerta meteo si associa l'allarme rosso idrogeologico e idraulico, che diventa arancione in alcune zone della regione e scatta anche per settori di Marche, Puglia e Toscana. L'ampia portata del ciclone Boris è testimoniata dal lungo elenco di regioni caratterizzate dall'allerta gialla per temporali: dall'Abruzzo alla Basilicata, dalla Calabria alla Campania, dall'Emilia Romagna al Lazio, dal Molise alla Puglia, dalla Sicilia all'Umbria.

Scuole chiuse a Bologna

Il quadro meteo complicato porta alle scuole chiuse oggi a Bologna per l'avviso di criticità idrogeologica. ''L'attività didattica sarà sospesa, in via precauzionale, nelle scuole del territorio (comprese relative palestre scolastiche) a eccezione di nidi, scuole dell’infanzia e primarie per cui, al momento, non si prevede la chiusura" si legge in una nota del Comune, che dà notizia del "monitoraggio costante delle strutture e potranno essere valutate chiusure mirate in caso di criticità e che verranno eventualmente comunicate direttamente dalle singole scuole''.

''Si invitano inoltre le aziende e gli enti del territorio a favorire per la giornata di domani l’utilizzo dello smart working" si legge nello stesso comunicato. "Chiusi, in via precauzionale, i parchi e le aree verdi e si stanno monitorando i principali sottopassi e le zone fluviali che, al momento, non presentano particolari criticità''.

Allerta arancione in Toscana

La Toscana si prepara a una giornata potenzialmente complicata soprattutto sul versante nord orientale Toscana. La Sala operativa della Protezione civile regionale ha emesso un’allerta arancione per rischio idrogeologico idraulico del reticolo minore sui versanti romagnoli dell'appennino, il Mugello, il Casentino e la Valtiberina.

Codice giallo fino alle 18 di oggi nelle aree confinanti con quelle interessate dal codice arancione: l’area di Firenze, la Val di Bisenzio e dell’Ombrone, il Valdarno superiore, la Valdichiana e la Valle del Serchio in Garfagnana. Le piogge oggi saranno insistenti in particolare nella prima parte della giornata, appunto sulle zone appenniniche e tenderanno ad attenuarsi dal pomeriggio.

Campania

La Protezione Civile della Regione Campania ha prorogato l'allerta temporali fino alle 6 di venerdì 20 settembre. Itemporali saranno repentini ma intensi a scala locale e potranno essere accompagnati da grandine, fulmini, raffiche di vento. Saranno possibili allagamenti, esondazioni, ruscellamenti, caduta massi e frane in considerazione della fragilità dei territori e degli incendi dei mesi scorsi.

Sicilia

La Protezione civile regionale siciliana ha diffuso un avviso per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico, valido fino alle 24. In tutta la Sicilia è prevista l'allerta gialla. Sono attese, infatti, precipitazioni da isolate a sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su tutta la Regione, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati.

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Cronaca

Stop a cellulari in classe, Valditara: “In 50mila non...

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Il ministro dell'Istruzione parla del provvedimento che vieta l'uso dello smartphone nelle classi elementari e medie

Ragazza con smatrtphone - 123rf

Il provvedimento che vieta l'uso dei cellulari in classe, alle elementari e alle medie, ha avuto una reazione molto positiva nel mondo della scuola. A dirlo è il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a 'Porta a Porta' su Rai 1. "La reazione del mondo della scuola è stata molto positiva. I ragazzi hanno capito che ci si sta prendendo cura di loro e si ha a cuore la loro salute", ha spiegato il ministro.

"Abbiamo lanciato una grande questione sociale - ha dichiarato Valditara - e abbiamo reso protagonista la scuola di questo dibattito credo che sia una decisione importante perché dimostra che la scuola vuole prendersi a cuore la salute dei nostri ragazzi, creare un momento di disintossicazione dal cellulare. La scuola deve insegnare a guardarsi negli occhi".

"Abbiamo calcolato - ha spiegato il ministro dell'Istruzione a 'Porta a Porta' - 50mila ragazzi che non vanno più a scuola per stare attaccati a cellulari e social. Si rinchiudono per almeno sei mesi nella loro stanza, dipendenti totalmente da questi strumenti virtuali. I dati sono drammatici. È un problema sociale, sorto in Giappone, che si sta espandendo in tutta Europa. E i genitori non sanno cosa fare: è difficilissimo vincere questa dipendenza e quindi noi dobbiamo fare una grande campagna di convincimento, perché non si dia in mano a dei minori e bambini questo strumento di distruzione di massa. Il cellulare dato a bambini di 7-8 anni ha effetti veramente tremendi. Partiamo dalle scuole con una educazione forte: dobbiamo ricostruire l'alleanza tra genitori, ragazzi e scuola".

Nel corso della trasmissione, Valditara ha spiegato che è fondamentale "educare anche i genitori". "Lancio questo appello: siccome ormai la scienza è abbastanza univoca, - ha detto il ministro - il cellulare soprattutto per i ragazzi più giovani, per i bambini, fa male, torniamo ad abituarci ad avere relazioni positive, belle immediate, dirette con i nostri figli. Quando un genitore mette a letto il proprio figlio non gli dia in mano un cellulare, gli racconti, gli legga una bella storia perché anche in questo modo si abitua il ragazzo alla fantasia".

Nel futuro c'è anche il progetto di proporre questo provvedimento all'Unione Europea. "Ho incontrato la ministra dell'istruzione di Cipro che ha molto apprezzato la decisione di vietare il cellulare a scuola. Abbiamo pensato - ha dichiarato Valditara - di preparare un documento da sottoporre a Bruxelles a tutti i ministri dell'Istruzione sul tema, anche perché alcuni stati come la Francia, l'Olanda, la Svezia, già si sono avviati in questa direzione e credo che raggiungeremo facilmente, credo, un forte consenso".

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