Grande colpo, fissate le visite mediche
Lo scorso anno un solo gol in campionato, ma la sensazione costante che il suo talento possa sbocciare da un momento all'altro. Trattativa chiusa per Nicolò Cambiaghi al Bologna. Stando alle ultime indiscrezioni, l'attaccante italiano sta per trasferirsi alla corte di mister Italiano dopo le ultime stagioni positive con la maglia dell'Empoli. Sono già state fissate le visite mediche con Cambiaghi che dovrebbero andare in scena nelle prossime ore.
Le cifre dell'accordo tra Bologna e Atalanta per il cartellino di Cambiaghi dovrebbero aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro più bonus, di facile raggiungimento. Nelle casse della Dea dovrebbero entrare quasi 12-15 milioni per la cessione a titolo definitiva del giovane attaccante.
Sicuramente un prospetto da tenere in grande considerazione nelle prossime aste. Italiano fa esprimere al meglio gli attaccanti e con la Champions League anche chi parte inizialmente dietro nelle gerarchie può avere tanto spazio in campionato.
Fantacalcio.it per Adnkronos
Sport
Real Madrid-Barcellona: Rivalità senza tempo, storia,...
Quando Real Madrid e Barcellona scendono in campo, c’è qualcosa di più che una semplice partita di calcio. È il Clásico, è il 258esimo capitolo di una storia che inizia nel 1902 e che ancora oggi ci fa venire i brividi. Due squadre che non sono solo squadre: sono icone, sono la Spagna centralista contro la Catalogna che non si arrende mai, sono il calcio allo stato puro che riempie stadi e cuori di milioni di persone in tutto il mondo.
Immaginatevi la scena: Santiago Bernabeu, una folla in delirio e due squadre che non si risparmiano. 105 vittorie per il Real Madrid, 100 per il Barcellona, e un numero di pareggi (52) che racconta quanto equilibrio ci sia stato nelle loro sfide, tranne quelle amichevoli, che nessuno conta davvero quando si parla di Clásico. Questo è il momento che tutti aspettavano: il Real che insegue i blaugrana, mentre loro sono pronti a scappare a +6. Nessuno vuole perdere, nessuno vuole cedere. E se finisce in pareggio? Beh, tutto come prima, o magari no, perché il Clásico cambia sempre qualcosa, dentro e fuori dal campo.
E non è solo una questione di classifica. Il Clásico è storia, è politica, è cultura popolare. Un simbolo della Spagna, delle sue divisioni e delle sue passioni. Pensate solo agli anni della guerra civile: il Real Madrid che diventava il simbolo del regime franchista, e il Barcellona, con il suo presidente Josep Sunyol, giustiziato dalle truppe di Franco, che rappresentava l’altra faccia della Spagna, quella repubblicana, quella che lottava. Sono eventi lontani, certo, ma restano ancora nei cuori dei tifosi, perché questa rivalità è molto più di una sfida tra undici uomini in campo.
In campo, questa volta, ci sarà il debutto di Kylian Mbappé nel Clásico. Eh già, perché il Real Madrid, come al solito, non si accontenta. Deve avere i migliori, e lo fa ogni anno: Bellingham prima, Mbappé ora. Non c’è mai un limite per i blancos. E poi c’è il Barcellona, che invece cresce in casa i suoi talenti. Sei canterani nella formazione titolare contro il Borussia Dortmund in Champions League, e un’età media che parla di un futuro brillante. Vinicius e Raphinha hanno già fatto vedere di cosa sono capaci con due triplette in Champions, e sono pronti a dare spettacolo anche al Bernabeu. La vera domanda è: chi avrà la meglio tra il pragmatismo di Carlo Ancelotti e l’audacia di Hansi Flick, che si troverà di fronte il tecnico italiano per la prima volta?
Il Clásico è anche questo: non è mai solo una sfida tra squadre, ma tra filosofie di calcio diverse. Il Real Madrid è galáctico, la squadra che compra i campioni, che non risparmia niente quando si tratta di spettacolo. Il Barcellona è letterario, poetico, cresciuto attorno a un’idea di gioco che è arte e non solo risultato. E se pensiamo alle stelle che hanno calcato questi campi, ci viene un po’ di nostalgia: Messi, Ronaldo il Fenomeno, Maradona, Cruijff, Ronaldinho… È come se ogni generazione avesse avuto i suoi idoli, e ogni volta che un Clásico si avvicina, sembra di rivivere una parte di quella storia.
Le assenze di Courtois e Rodrygo nel Real Madrid? Potrebbero pesare, certo. Ma quando si parla di Clásico, chi scende in campo sa di dover dare tutto. E anche chi non gioca, come il pubblico, sa che sta per assistere a qualcosa di unico. Il Barcellona è in testa alla Liga con 27 punti, grazie a 9 vittorie e un solo k.o., mentre il Real è subito dietro con 24 punti. E la classifica conta, sì, ma conta di più il messaggio che si manda. Questa non è solo una partita per i tre punti: è una partita per il prestigio, per dimostrare chi è il più forte, e per fare in modo che il mondo intero parli di te.
E parliamoci chiaro: non c’è nessuna altra partita come questa. Certo, ci sono altri “clásicos” sparsi nel mondo. Manchester United-Liverpool? Ok, è una bella sfida. Bayern-Borussia Dortmund? Anche quella ha il suo fascino. Ma nessuna, davvero nessuna partita ha lo stesso peso storico e simbolico di Real Madrid-Barcellona. Nel mondo si usa il termine “Clásico” per connotare le sfide più importanti, ma questo è l’originale, quello vero, quello che ogni appassionato di calcio sa che non può perdere.
E non è solo per i campioni in campo. È per quello che rappresentano: Real e Barça sono seguiti da milioni di tifosi in ogni angolo del pianeta. Si dice che nel profondo dell’Amazzonia ci sia una maglia del Barcellona e che una camisola blanca del Real Madrid si possa trovare in qualsiasi nazione al mondo. I numeri dei social lo confermano: il Real Madrid ha 394 milioni di followers, il Barcellona 333 milioni. Sono numeri incredibili, che fanno capire quanto queste due squadre abbiano superato i confini della Spagna e siano diventate simboli globali.
Quindi, preparatevi. Il 16 ottobre arriva Megalopolis nelle sale, certo, ma soprattutto arriva il Clásico. Poi, il 25 ottobre, ci sarà un altro appuntamento da non perdere con Ultima notte a Tremor su Netflix. Ah no, aspetta, ci siamo confusi: quella è un’altra storia, ma altrettanto emozionante, ne siamo sicuri. Tornando al calcio, l’unica cosa certa è che questa partita sarà speciale, unica, e lascerà il segno, come ogni singola volta che Real Madrid e Barcellona si trovano di fronte.
Il mondo è pieno di grandi sfide, ma c’è un solo Clásico: Real-Barça. Il resto è solo imitazione.
Motori
Bagnaia in pole al GP di Thailandia: Ducati domina, Martin...
C’è aria di spettacolo al Gran Premio di Thailandia. Pecco Bagnaia, con la sua Ducati, ha messo tutti dietro nella qualifica di Buriram, conquistando una pole davvero importante per il destino del campionato MotoGP 2024. Non una pole qualunque: 1’28.700, il tempo che ha segnato, è un record. Subito dietro di lui, il compagno di squadra Enea Bastianini, che ha fermato il cronometro a +0.232. Terzo, il grande rivale per il titolo, Jorge Martin, frenato però da una scivolata proprio durante il suo secondo giro lanciato.
Per Bagnaia è un ottimo inizio per questo penultimo appuntamento del mondiale. Deve recuperare venti punti su Martin, e partire davanti a tutti potrebbe dargli quella spinta in più. È come se Pecco stesse ritrovando quel feeling con la sua Desmosedici, che magari sembrava sfuggente il venerdì, ma che oggi pare tornato in grande forma. Non dimentichiamoci che questa è la quarta pole stagionale per lui, la numero 22 della sua carriera: un record per un pilota Ducati. Certo, la pole non dà punti, ma partire davanti a tutti dà un peso, anche mentale, che non va sottovalutato.
Ma non è stato un sabato facile per tutti. Marc Marquez, ad esempio, è finito a terra anche lui. Era in scia a Martin, cercando di migliorare il proprio tempo, ma è scivolato. Nonostante questo, si è piazzato quinto, dietro a Marco Bezzecchi con la Ducati VR46. Sesto, invece, è Fabio Quartararo con la Yamaha, che è riuscito a passare la Q1 e ha fatto vedere di che stoffa è fatto, nonostante le difficoltà che ha avuto quest’anno.
A completare la seconda fila troviamo Pedro Acosta al settimo posto, seguito da Fabio Di Giannantonio, Alex Marquez e Maverick Viñales con l’Aprilia. Una qualifica agguerrita, con i piloti che hanno dato il massimo su ogni singolo settore.
E gli altri? Franco Morbidelli, nonostante una caduta nella fase cruciale delle qualifiche, è riuscito a piazzarsi undicesimo. Mentre Luca Marini ha chiuso al 21° posto con la Honda HRC, davanti all’Aprilia Trackhouse di Luca Savadori. Male le KTM ufficiali: Brad Binder e Jack Miller si sono piazzati rispettivamente al tredicesimo e quindicesimo posto.
Insomma, Buriram si sta dimostrando un terreno di battaglia acceso. Alle 10 di domani ci sarà la Sprint, un’occasione per vedere già le prime mosse strategiche in pista. Ma l’appuntamento che conta davvero è quello delle 9 di domenica, con il via del GP vero e proprio. Ci aspettiamo grandi cose, soprattutto da Bagnaia, che sembra avere il morale e la moto dalla sua parte per tentare di ricucire il distacco in classifica.
Questo GP di Thailandia potrebbe essere un momento decisivo per il mondiale. Pecco, Martin, Marquez… ognuno ha una storia da raccontare e un risultato da cercare. Vedremo chi riuscirà a farcela quando le luci del semaforo si spegneranno.
Sport
Ciclismo, arriva il Grand Tour della Magna Grecia, prima...
Protocollo d'intesa Fondazione Magna Grecia e Lega professionisti
La Fondazione Magna Grecia e la Lega del Ciclismo Professionistico hanno siglato un Protocollo d’intesa per poter dare il via all’organizzazione del Grand Tour della Magna Grecia, un progetto di corsa ciclistica professionistica da realizzarsi su più tappe attraverso le regioni del Sud Italia, in calendario per la prossima primavera. Un’occasione per promuovere non solo lo sport e la cultura ciclistica, ma la sua storia, l’evoluzione sociale e l’innovazione tecnologica legate all’introduzione e all’uso della bicicletta.
Tra i progetti collaterali al Grand Tour della Magna Grecia, l’organizzazione di convegni e seminari che mettano in relazione il ciclismo e la salute, fisica e psicologica, per la sensibilizzazione sui corretti stili di vita, il contrasto all’obesità e la riduzione dei costi della sanità pubblica, con particolare attenzione per le fasce dei più giovani e la silver age.
Il Grand Tour della Magna Grecia sarà anche al centro di un progetto di alfabetizzazione sulla cultura della mobilità green, in particolare nei contesti urbani, che promuoverà un turismo sostenibile alla scoperta dei luoghi storici dell’antica Magna Graecia.
Il Presidente Nino Foti commenta: “Siamo lieti di aver siglato questo protocollo che ci consentirà di dare vita a un progetto ambizioso e significativo, che include il Tour ciclistico della Magna Grecia. Un importante evento sportivo e un’occasione di crescita per le regioni del Mezzogiorno, che si vedranno protagoniste di un percorso in grado di celebrarle e promuoverle nelle loro ricchezze e potenzialità, ancora in gran parte sconosciute. Insieme a tutti coloro i quali vorranno aderire a questa iniziativa vogliamo porci l’obiettivo di tagliare insieme il traguardo di delineare nuove possibili opportunità per le regioni del Sud, nelle cui radici affonda la nostra storia”.
Roberto Pella, Presidente della Lega del Ciclismo Professionistico, aggiunge: “Sono particolarmente orgoglioso di questa che è un’iniziativa importante a livello istituzionale per la Lega e, al contempo, un progetto di collaborazione fattiva a lungo termine. Lavoreremo in maniera sinergica per promuovere e sviluppare il ciclismo professionistico nei territori delle Regioni del Sud coinvolte dal Grand Tour, appassionando sempre di più le nostre comunità e attraendo nuove risorse e nuovi pubblici in questa entusiasmante avventura”.
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