Connect with us

Published

on

Parità di genere, genitori e caregiver: il sostegno necessario

Parità di genere, genitori e caregiver, qual è il ruolo dei privati e del terzo settore? Se ne è parlato nell’ambito dell’evento “La cura delle persone” che si è tenuto oggi, in occasione della Giornata mondiale della popolazione, all’Adnkronos.

I carichi di cura della famiglia, che siano rivolti ai neonati o a genitori anziani, sono sbilanciati e pendono quasi sempre verso le donne. L’abbandono lavorativo che ne deriva impone un ripensamento nel settore privato tanto quanto nel pubblico e alcuni esempi virtuosi tracciano la strada verso un miglioramento della condizione lavorativa femminile e della genitorialità. Ecco alcuni modelli aziendali che hanno cambiato il paradigma invertendo il trend della denatalità.

La cura delle persone

“Il tema dei carichi di cura è fondante della relazione tra azienda e dipendenti, ma anche della gestione familiare. Quando parliamo di work life balance si pensa quasi esclusivamente alle donne che hanno i carichi di cura di figli e genitori anziani, ma non è un tema esclusivamente femminile – ha spiegato Luisa Quarta, Coordinatrice gruppo donne Manageritalia -. Dobbiamo favorire un percorso culturale perché tutto ciò impatti sulla presenza delle donne del mondo del lavoro senza limitare la presenza delle donne nei settori. Parliamo di perdita di punti percentuali di guadagno. Nel settore terziario siamo al 51% di donne e nei ruoli dirigenziali siamo al 23% di presenza femminile. Come evitare che ciò blocchi l’accesso al lavoro delle donne? Lavorare per obiettivi: modelli aziendali che forniscono lo smart working consentirebbero a tutti, indipendentemente dal genere, di essere più produttivi, felici e sereni”.

E sul gender pay gap si lavora in Manageritalia “con l’Onorevole Gribaudo, con due emendamenti che abbiamo costruito insieme. Manageritalia si pone come partner strategico con le istituzioni. Lavoriamo su una parità obbligatoria. Solo quando non si parlerà più di maternità, ma di genitorialità, ci sarà una vera equità”, ha concluso Luisa Quarta.

Altro esempio virtuoso è il lavoro svolto da A2A nell’ambito della genitorialità. Mauro Ghilardi, Chief People and Transformation Officer A2A, ha spiegato che i 120 milioni fino al 2035 hanno lo scopo di sviluppare la “life company”.
“Abbiamo deciso di incoraggiarla e il risultato è stato 350 bambini nati su 14mila dipendenti, con un tasso di fertilità “aziendale” superiore del 50% circa alla media italiana. Abbiamo siglato accordo con sindacati senza aspettare norme o cambiamenti della costituzione”.

Il progetto copre i dipendenti su tre ambiti:

Cultura, intervenendo con corsi formazione ai manager che incoraggino la genitorialità e che ascoltino le difficoltà dopo la nascita di un figlio.
Tempo. Cioè la metà dei dipendenti che lavora nell’igiene urbano e l’altra metà che si occupa del campo dell’energia hanno la stessa maternità e paternità facoltativa “che si può trasformare in denaro se necessario”.
Sostegno finanziario. Si tratta di un supporto economico che parte quando il neonato arriva al mondo, fino al 18esimo anno di età. Con accordi bancari A2A fornisce ai genitori un prestito qualora le famiglie non avessero la possibilità di far studiare i propri figli. Prestito che parte da 3.250 euro per baby setting e asilo nido nei primi tre anni e poi importi decrescenti nelle successive fasce di età.

Cooperazione vs Concorrenza

Uno dei temi emerso nell’ambito del tavolo rotondo è quello di fare squadra: “Oltre a Prenatal – ha dichiarato Claudio Riccardi, Quality and Csr Director PRG retail group -, nel nostro gruppo ci sono altre realtà che ci rendono un hub del Sud Europa tra i maggiori, dedicato ai bambini. Abbiamo avvertito per primi il calo delle nascite: negli ultimi 15 anni abbiamo perso il 34% delle nascite, più di un bambino su tre e questo ci fornisce la percezione della gravità di quest’urgenza. Oltre ad essere un tema di business è un tema di sostenibilità per l’intero sistema Paese: senza nuove nascite non c’è futuro. Crediamo sia fondamentale creare un’alleanza per invertire il trend così da poter ricominciare ad avere una piccola crescita. Vogliamo essere un centro di aggregazione per le famiglie e clienti. L’idea ci è venuta partecipando agli Stati generali della Natalità e poi con un confronto con il Moige ci ha portato a creare un progetto di attivismo sociale che mettesse insieme clienti, aziende, istituzioni pubbliche e persone. Abbiamo creato una raccolta fondi a cui hanno aderito i clienti donando ben 700mila euro e ci ha permesso di formare genitori che hanno offerto le loro competenze per supportare 250 famiglie italiane fragili e speriamo di poterne aggiungere altre 250 entro fine anno in tutte le esigenze quotidiane.”

Uno dei temi che spaventa di più e rallenta la genitorialità è la mancanza dei servizi e di una rete sociale della quale far parte: “La cooperazione deve superare la competizione e speriamo che i nostri competitor portino avanti idee simili. La forza è nel dare l’esempio e tracciare una via percorribile da altre realtà e ci porti ad un’azione collettiva fondamentale per il futuro del Paese”, ha concluso Riccardi.

La centralità delle persone

“People First” non è solo uno slogan, ma per Fater è una vera e propria missione. A spiegarlo è Antonio Fazzari, General Manager Fater che con i “caffè aziendali” ha raccontato l’esperienza della propria azienda: “Un caffè con circa 15 persone per capire bisogni e necessità. Oggi siamo a 1500 caffè per ascoltare tutti – continua ironicamente -. Siamo tornati a fare grandi scelte come smart working 5 su 5 e l’azienda è cresciuta su fatturato e profitto anno dopo anno per cinque anni. Lo abbiamo fatto perché lo ritenevamo giusto, poi abbiamo capito che era anche sostenibile per un ritorno economico. Il lavoro ibrido 5 su 5 è stato definito il primo benefit dai nostri dipendenti, ma deve essere una questione di inclusione sociale, per chi deve andare a prendere i figli o curare un genitore anziano. E ora stiamo testando la liberalizzazione delle ferie per uscire dai sistemi di controllo perché le persone hanno bisogno di fiducia e mezzi per liberare il proprio talento”.

Gli enti del terzo settore

Non solo privati. Gli enti del terzo settore acquisiscono maggiore importanza quando si parla di prendersi cura di una persona, sia essa un neonato, ma anche chi è affetto da malattie croniche o un genitore anziano.

Il lavoro di Nuova Collaborazione, in questo senso, è fondamentale. Siamo impegnati nell’assistenza alle famiglie che gestiscono il rapporto di lavoro con i caregiver e nel rapporto con le istituzioni – racconta Filippo Breccia Fratadocchi, Vicepresidente Nuova Collaborazione -. Il contratto collettivo che firmiamo con organizzazioni sindacali dei lavoratori ha istituito un sistema bilaterale che fornisce formazione ai collaboratori domestici e prestazioni sanitarie e assistenziali. Questo sistema è autofinanziato e sul fronte della formazione nel lavoro domestico si gioca la partita più importante che è quella della sicurezza del lavoro. Al rapporto domestico non si applica il Testo Unico della sicurezza sul lavoro perché le famiglie non potrebbero permetterselo mai”. Quindi, spiega Breccia Fratadocchi, la lingua assume sempre più importanza in un contesto nel quale sono le persone extracomunitarie a ricoprire maggiormente questi ruoli. Oltre agli aspetti legati alla legalità.

Una defiscalizzazione strutturale potrebbe essere utile per questo settore? “Nel 2022-2023 – ha aggiunto – abbiamo raggiunto più di 620 bonus con un costo stimato ai 150 miliardi nel 2024. Ma possibile che non si riesce a istituire in modo strutturale un bonus per chi ha bisogno di assumere personale? Se una giovane mamma rinuncia al lavoro perché lo stipendio lo deve investire nella baby-sitter rinuncerà così anche alla propria carriera, al proprio futuro, ad essere presente sul mercato del lavoro in modo continuativo. Ma se avesse avuto un sostegno che sia in denaro o di defiscalizzazione, forse avrebbe ottenuto un altro risultato. Le amministrazioni locali hanno approcci più concreti: il Piemonte ha stanziato 10 milioni per badanti e baby sitter, la Liguria altri 7 milioni”.

E sull’importanza di un supporto nei ruoli di cura, ha concluso il Panel, Paola Rizzitano, Presidenze della sezione Lazio di Aisla Onlus, che da anni collabora con le istituzioni e sul quale dialogo è più ottimista: “Siamo in un cammino di ascolto e partecipazione enti e istituzioni anche grazie a questi eventi che mettono in rete le persone e aiutano a dare più attenzione a chi ne ha bisogno. Il caregiver oggi chiede maggior supporto e sostegno nella cura della persona affetta da una patologia e, per questo, vuole riconoscimento del proprio ruolo. Così come un supporto psicologico è il bisogno che è emerso dai test di stress familiare”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Demografica

Denatalità, Bilotta: “Infertilità per il 15% di coppie, ma...

Published

on

Circa il 15% delle coppie in Italia non è fertile. Il numero medio di figli per donna negli ultimi sessant’anni è sceso dal 2,70 a 1,20. Da quarant’anni il tasso di fertilità non supera l’1.5. E l’infertilità è una delle cause.

Le crescenti difficoltà di concepimento nelle coppie che desiderano avere un figlio rischiano di contribuire all’aumento della denatalità. Il 22 settembre si celebra la Giornata nazionale della salute riproduttiva. Per quell’occasione, il Professor Pasquale Bilotta, direttore del Centro Fecondazione Assistita “Alma Res” di Roma, ha spiegato quali sono e come si possono superare tali difficoltà.

Le cause della denatalità

La dimensione del fenomeno della denatalità è evidente. Con appena 379mila bambini venuti al mondo, il 2023 ha evidenziato nel nostro Paese l’ennesimo minimo storico di nascite, l’undicesimo di fila dal 2013. Il trend non si è fermato sin dal 2008 (577mila nascite), determinato sia da un’importante contrazione della fecondità (numero di figli per donne in età riproduttiva) sia dal calo del numero di donne in tale fascia di età (per l’invecchiamento della popolazione).

E se nel 1964 il numero di figli per donna si assestava sui 2.70, nel 2023 era pari a 1.20. Il bassissimo numero medio di figli per donna interessa tutto il territorio nazionale. Nel dettaglio, il Nord Italia ha una media di 1.21 figli per donna, il Centro 1.12 e Sud e Isole, 1.24. Fino a trent’anni fa la fecondità era molto superiore nel Sud rispetto al Centro e al Nord: basti pensare che nel 1964 era 3.30 nel Mezzogiorno, 2.38 nel Centro e 2.37 nel Nord.

Diverse sono le cause che hanno contribuito in questi anni a peggiorare la situazione:
Cause economico-sociali: come stipendi bassi, aumento del costo della vita, mancanza di servizi a sostegno delle famiglie
• Crescenti difficoltà di concepimento nelle coppie che desiderano avere un figlio.

In Italia è stata istituita la Giornata nazionale della salute riproduttiva (22 settembre), proprio con l’obiettivo di promuovere l’attenzione e l’informazione sul tema della fertilità.

“Infertilità? C’è soluzione”

“Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità – afferma il Professor Pasquale Bilotta, direttore del Centro Fecondazione Assistita “Alma Res” di Roma -, in Italia circa il 15% delle coppie è infertile e questa condizione può dipendere in egual misura sia dalla donna che dall’uomo. Non esistono in Italia dati specifici sulla prevalenza di questo fenomeno. Generalmente si parla di infertilità di coppia in caso di mancato raggiungimento della gravidanza dopo un anno di rapporti sessuali regolari e non protetti”.
Tra le cause primarie, spiega Bilotta, vi è senz’altro il fattore età: “Dai 40 anni in poi la percentuale di fertilità media è il 20% rispetto a quella riscontrata a 25 anni”. Ma non solo. A pesare sull’infertilità ci sono “anche abitudini non sane, come fumo, consumo di alcol oppure condizioni psicologiche limitanti, quali ansia e stress da ritmi di vita/lavoro troppo frenetici”.

Spesso, quest’ultime, sono patologie prevenibili facilmente curabili: “Per questo è molto importante una corretta informazione”, ha aggiunto il professore.

Prevenzione e possibili soluzioni all’infertilità

Ricorrere a trattamenti di fecondazione assistita è una soluzione. Stando ai dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2021, oltre 86.000 donne in Italia si sono sottoposte a questo tipo di procedure. La fascia d’età più rappresentata è quella tra i 35 e i 40 anni, seguita dalla fascia tra i 30 e i 35 anni.

Il tasso di successo delle procedure varia in base all’età della donna e alla tecnica utilizzata, con una media nazionale del 25% di gravidanze per ciclo di trattamento di fecondazione in vitro. Le donne sotto i 35 anni hanno registrato i tassi di successo più alti, con una percentuale che raggiunge il 40%, mentre per le donne sopra i 40 anni il tasso di successo scende al 15%.

“Non esiste un percorso universalmente valido per tutte le coppie – ha spiegato il Professor Bilotta – Per questo, l’obiettivo primario del nostro Centro è ricercare approcci personalizzati, basati su caratteristiche genetiche e biologiche individuali. Non solo: puntiamo al miglioramento delle tecniche di congelamento e scongelamento di ovociti ed embrioni e investiamo nello sviluppo di nuove metodologie per la diagnosi precoce di malattie genetiche rare”.

Secondo il prof. Bilotta – tra i primi ricercatori in Italia che, nel 1980, realizzarono su coppia infertile il prelievo, la fecondazione dell’ovocita ed il trasferimento embrionario in utero – è fondamentale continuare a migliorare il quadro normativo per assicurare un accesso equo e sicuro per tutti: “Nel Lazio, per esempio, le coppie che decidono di ricorrere alla fecondazione assistita tramite Sistema sanitario nazionale si recano in altre regioni. Le motivazioni sono legate alla scarsa offerta pubblica o convenzionata nel territorio regionale, lunghe liste d’attesa e costi elevati. Con altri 21 Centri autorizzati privati, stiamo costituendo un Coordinamento a livello regionale: auspichiamo la creazione di un Network di centri pubblici e privati, disponibili a erogare prestazioni in convenzione con il Servizio sanitario nazionale, in modo da aumentare l’offerta e garantire alle coppie un maggiore accesso ai trattamenti di fecondazione assistita”.

Continue Reading

Demografica

La voce dei giovani: una lettera aperta alla Scuola

Published

on

Cosa pensano i giovani della Scuola? A rispondere a questa domanda c’è il collettivo “Nubi Pe(n)santi”, composto da ragazzi e ragazze della provincia di Torino, che ha deciso di scrivere una lettera aperta a questa istituzione.

Utilizzando il metodo maieutico, gli studenti hanno riflettuto profondamente sul tema dell’educazione. La lettera è stata presentata durante il Caffè pedagogico con Daniele Novara (premio ricevuto durante il convegno Cpp “La scuola non è una gara” a cui i ragazzi e le ragazze hanno partecipato con una rappresentanza).

La Scuola è una seconda casa?

La scuola è spesso definita come una “seconda casa” per i giovani, ma non sempre ciò corrisponde al vero. “La maggior parte di noi non sente questo luogo simile a una casa perché nel percorso scolastico gli aspetti negativi prevalgono rispetto a quelli positivi.” Questo mette in luce come molti studenti non percepiscano la scuola come un luogo sicuro e di supporto.

Un sondaggio condotto da Unisona Live e Unicef ha rilevato che il 75% degli studenti associa il proprio malessere a episodi legati alla scuola. Questo dato sottolinea quanto sia cruciale creare un ambiente scolastico positivo per il benessere degli studenti. La percezione di un ambiente accogliente è fondamentale per la salute mentale degli studenti.

Il peso del giudizio

Uno dei temi principali emersi è il giudizio costante a cui sono sottoposti gli studenti. “Essere valutati e valutate e avere un voto che giudichi il nostro operato non può che generare in ognuno di noi un vorticoso senso di ansia e frustrazione.

I voti e le valutazioni generano ansia e frustrazione, distogliendo l’attenzione dal vero obiettivo dell’educazione: l’apprendimento e la crescita personale. Lo ha dimostrato un’indagine Ocse-Pisa che ha rilevato che gli studenti italiani manifestano ansia e disagio in situazioni legate al rendimento scolastico, con il 56% degli alunni che dichiara di diventare particolarmente nervoso durante le verifiche. Questo evidenzia l’importanza di un ambiente scolastico che supporti non solo l’apprendimento, ma anche il benessere emotivo degli studenti.

Incoerenza e preferenze

Il collettivo torinese ha, inoltre, criticato la mancanza di coerenza tra i professori, che inviano messaggi contraddittori riguardo all’importanza dei voti. “Ci insegnano che il giudizio personale negativo non va bene, ma invece perché quello positivo va bene?”. La risposta è “No”. Il fenomeno si chiama “ansia da prestazione” e ha portato centinaia di studenti a soffrire di disturbi di vario tipo o, spesso, anche al suicidio.

L’American College Health Association (Acha), ritiene che ansia e depressione siano i principali ostacoli al rendimento negli studi. Questo espone i soggetti ad un maggiore rischio di abuso di sostanze tossiche e a pensieri suicidi. Secondo i dati, il 65,7% degli studenti ammette di aver provato “ansia travolgente” raddoppiata negli ultimi 10 anni.

Inoltre, nella lettera è emerso quanto gli studenti percepiscano i favoritismi e i pregiudizi, che influenzano negativamente il clima scolastico e i rapporti tra pari. Studi hanno dimostrato che le percezioni degli insegnanti riguardo alla motivazione e all’impegno degli studenti possono influenzare significativamente i risultati scolastici.

Competizione e conformismo

La scuola per i giovani del collettivo viene poi descritta come un ambiente competitivo e conformista, dove gli studenti sono spinti a competere tra loro piuttosto che a collaborare. “Si innesca una competizione ‘sgomitante, muscolare, darwiniana’ in cui si perde di vista il significato originario di ‘cumpetere: procedere insieme, correre insieme verso la stessa meta’”.

Questo sistema promuove una standardizzazione che annulla il pensiero critico e la crescita individuale, favorendo un conformismo opprimente. Un’analisi del Centro Studi Erickson ha esaminato l’inclusione scolastica e sociale in Italia, evidenziando come la competizione possa creare un ambiente meno inclusivo e aumentare il rischio di esclusione per gli studenti.

Il Registro Elettronico: tra controllo e fiducia

Il registro elettronico, sebbene utile, è stato descritto come uno strumento di controllo che riduce l’autonomia degli studenti e la comunicazione tra loro e i genitori. “I nostri genitori vengono costantemente informati di quello che facciamo, i voti che prendiamo, dove siamo, annullando la comunicazione tra genitori e studenti“.

Questo sistema, infatti, tende a ridurre la comunicazione diretta e immediata, fondamentale per il funzionamento delle relazioni umane, soprattutto quando si parla di figli in età scolare.

Non è la prima volta che l’uso di strumenti digitali influenzi negativamente l’autonomia degli studenti e la loro capacità di autoregolarsi. Ma se si parla sempre dei cellulari e del loro divieto nelle scuole, si deve considerare anche valido poter mettere in discussione anche gli strumenti di controllo e non solo di “distruzione di massa” (come definito dal ministro italiano Valditara).

Il collettivo “Nubi Pe(n)santi” è costituito da un gruppo di adolescenti residenti nella ValMessa, Bassa Val di Susa, che si interrogano, negli spazi dell’Associazione LiberAmente, concessi dal Comune di Almese, in collaborazione con la Consulta Giovani, su argomenti a loro cari, su cui hanno necessità di esprimersi liberamente, senza giudizio, scambiando pensieri ed emozioni, utilizzando diversi linguaggi.

La loro lettera rappresenta una voce critica e riflessiva sul sistema scolastico attuale. I giovani esprimono il desiderio di un cambiamento radicale, basato su una maggiore comunicazione, empatia e comprensione reciproca. La loro speranza è che, attraverso il dialogo e la riflessione, sia possibile rendere la scuola un luogo migliore per tutti.

Continue Reading

Demografica

Vincent Cassel papà per la quarta volta: ma quali sono i...

Published

on

Vincent Cassel, 57 anni, diventa papà per la quarta volta. A dare il dolce annuncio è la fidanzata Narah Baptista, 27 anni, che con una foto sui social ha fatto sapere della gravidanza.

La modella brasiliana ha condiviso su Instagram le prime foto col pancione scrivendo: “Mamma ti aspetta. Fotografie scattate dalla nonna”. L’attore ha risposto con un dolce “Sono fortunato ad averti nella mia vita”. I due sono legati da poco più di un anno. E se per la modella è la prima gravidanza, per Cassel è la quarta volta.

L’attore è già padre di tre figlie, Deva e Leonie, rispettivamente 20 e 14 anni, nate dal matrimonio con Monica Bellucci. Poi cinque anni fa, con la seconda moglie Tina Kunakey, altrettanto 27enne, è venuta al mondo Amazonie.

E mentre l’attore diventerà papà per la quarta volta, c’è qualche collega che ha ampiamente superato questo record. Scopriamo alcuni dei papà vip “più proliferi”.

I papà vip più proliferi: ieri e oggi

Se prendessimo esempio da questi papà famosi, il problema della denatalità sarebbe estinto. Quantomeno non si può dire che non abbiano contribuito alla messa al mondo di un numero di figli tale sufficiente a mantenere alto il ricambio generazionale (almeno quello delle proprie famiglie). Perché mentre il tasso di natalità crolla a picco, alcune personalità dello showbiz hanno fatto la differenza e sono passate alla storia per essere dei papà proliferi, maternità surrogate incluse.

Di un’altra epoca, ma un evergreen della genitorialità rinomata per la quantità, c’è Marlon Brando. L’attore, noto per la sua tumultuosa vita privata, sia con partner maschili che con quelli femminili, ha messo al mondo e riconosciuto 12 figli, avuti da tre mogli diverse e donne sconosciute al grande pubblico e ne ha adottati altri tre, per un totale di 15.

Elon Musk, il miliardario fondatore di Tesla e SpaceX, ha 12 figli da diverse relazioni. L’imprenditore, di quasi 53 anni, ha accolto il terzo figlio con la compagna attuale Shivon Zilis, di 38 anni, lo scorso giugno.

A seguire, Eddie Murphy, con i suoi dieci figli: i primi due, li avuti da due donne diverse, sono nati prima di sposare la modella Nicole Mitchell, dalla quale ne ha poi avuto altri cinque. Dopo il divorzio nasce Angel Iris, riconosciuta grazie al test del Dna, dalla relazione con la Spice Girl Mel B. Infine, ha avuto gli ultimi due figli dalla modella Paige Butcher.

Ma c’è anche, Mel Gibson con i sette figli, tutti nati dalla stessa madre, l’infermiera Robyn Moore, con cui il matrimonio è durato ben 26 anni e poi altri due figli, una avuta dalla musicista russa Oksana Grigorieva, e l’ultimo con la sceneggiatrice televisiva Rosalind Ros.

Rimanendo in tema non si possono non considerare altrettanto “proliferi” anche gli attori Robert De Niro, Brad Pitt e Jude Law. Tutti e tre hanno in comune le carriere costellate di successi e sei figli, nel caso di Pitt, tre adottati insieme alla moglie e collega Angelina Jolie.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da N A R A H (@narahbaptista)

Papà-vip italiani

Spostandoci in Italia, invece, celebri sono diventate le parole dell’attore Christian De Sica che sul padre Vittorio ha dichiarato: “Mio padre ci ha lasciato in eredità anche la scoperta di numerosi fratelli e sorelle nascoste. La mia non era una famiglia, ma una cooperativa. Gli uomini erano maschilisti e lui era innamorato di tutte quelle donne”. Dalla stessa mamma è nato il fratello Manuel De Sica, mentre da altre donne, Vittorio De Sica ha avuto Emiliana De Sica e Vicky Lagos. Gli altri figli ai quali ha alluso Christian non sono noti al grande pubblico.

Non è un attore, ma è famoso in tutta Italia per la sua musica: Gigi D’Alessio, negli scorsi giorni sul palco dell’Arena di Verona, al Tim Music Awards, ha risposto in modo ironico al conduttore Carlo Conti sul numero di figli messi al mondo fino ad oggi. Napoletano, 57 anni, il cantante ha in totale sei: ha avuto Claudio, Ilaria e Luca dal matrimonio con Carmela Barbato, poi Andrea dalla relazione con Anna Tatangelo e Francesco e Ginevra, nati dall’amore con la fidanzata Denise Esposito.

E sempre in tema musica, c’è Roby Facchinetti dei Pooh con i suoi cinque figli e Al Bano Carrisi con i suoi sei figli. Mentre, nel mondo dello sport c’è Antonio Cassano che ne ha avuti cinque.

Continue Reading

Ultime notizie

Politica48 minuti ago

M5S, Conte: “Grillo è il papà ma non può esercitare...

Il leader del M5S parla dello scontro con il garante "Grillo dice che non è il padrone del Movimento 5...

Politica1 ora ago

Lega, Vannacci: “Partito mio? Invenzione stampa di...

"Rosicate quanto volete, ma il governo italiano dura" "Il nome non l’ho scelto io della associazione, a me va benissimo....

Ultima ora2 ore ago

Ritrovato aereo disperso sull’Appennino, morti i tre...

I tecnici del Soccorso alpino e speleologico toscano sono riusciti a individuare i relitti sul versante toscano del Monte Bocco...

Ultima ora2 ore ago

Manovra, Bernini: “Mi batterò con Mef per risorse a...

La ministra per l'Università e la Ricerca al convegno di Codau a Firenze "Da sindacalista della categoria mi batterò al...

Sport2 ore ago

Sinner e l’amore per lo sci: “Nessuno sport mi...

"Vorrei portare la fiaccola per le Olimpiadi di Milano-Cortina" "L'adrenalina che riesce a darmi lo sci? Non l'ho ancora provata...

Ultima ora2 ore ago

Nautica, nel 2023 fatturato raggiunge record storico di...

Ad affermarlo Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica che in occasione del 64°Salone Nautico Internazionale di Genova "Il settore della...

Politica2 ore ago

Rai, sudoku nomine ancora senza soluzione: ‘fumata...

Dopo la visita di Roberto Sergio ieri a Palazzo Chigi per un faccia a faccia con Giorgia Meloni, salgono i...

Demografica3 ore ago

Denatalità, Bilotta: “Infertilità per il 15% di coppie, ma...

Circa il 15% delle coppie in Italia non è fertile. Il numero medio di figli per donna negli ultimi sessant’anni...

Demografica3 ore ago

La voce dei giovani: una lettera aperta alla Scuola

Cosa pensano i giovani della Scuola? A rispondere a questa domanda c’è il collettivo “Nubi Pe(n)santi”, composto da ragazzi e...

Spettacolo3 ore ago

Chiara Ferragni, messaggio a Fedez e Tony Effe:...

L'imprenditrice digitale citata in entrambe le canzoni dei rapper Dopo ore di silenzio, anche Chiara Ferragni commenta pubblicamente il dissing...

Spettacolo3 ore ago

Chiara Ferragni risponde a Fedez e Tony Effe:...

L'imprenditrice digitale citata in entrambe le canzoni dei rapper Dopo ore di silenzio, anche Chiara Ferragni commenta pubblicamente il dissing...

Economia3 ore ago

Salone Nautico Internazionale di Genova, al via la 64esima...

Ha preso il via oggi a Genova il 64° Salone Nautico Internazionale, in svolgimento fino al 24 settembre e intitolato...

Cronaca3 ore ago

Trasporto pubblico, domani sciopero per 24 ore

Modalità diverse da città a città Sono previsti domani disagi per pendolari e viaggiatori per lo sciopero nazionale di 24...

Ultima ora3 ore ago

Inaugurata la 64esima edizione del Salone Nautico...

L’industria del diporto nautico, dai grandi yacht alle imbarcazioni più piccole, passando dall’accessoristica, i servizi e i porti, torna così,...

Sport4 ore ago

Milano-Cortina 2026, servono volontari: Jannik Sinner è il...

Il tennista n.1 al mondo iniziò la carriera da atleta sugli sci Jannik Sinner, ormai è noto, iniziò la carriera...

Cultura4 ore ago

Cultura, a Palazzo Reale a Milano la mostra ‘Picasso....

Si sviluppa attorno al concetto di accoglienza la mostra ‘Picasso. Lo straniero’, ospitata da Palazzo Reale a Milano e visitabile...

Ultima ora4 ore ago

Mohamed Al Fayed accusato di stupri e abusi da 20 donne in...

Le accuse al miliardario egiziano ex patron di Harrods, morto un anno fa Accuse di stupri e abusi sessuali sono...

Ultima ora4 ore ago

Roma, esplosione per fuga di gas in appartamento: un ferito...

E' in codice rosso al Policlinico Tor Vergata Esplosione per una fuga di gas in un appartamento al piano terra...

Ultima ora4 ore ago

Migranti, Mediterranea denuncia Piantedosi al Tribunale...

A renderlo noto è la stessa ong Mediterranea Saving Humans denuncia il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al Tribunale Penale Internazionale....

Immediapress4 ore ago

CALLIOPE al fianco dell’UNICEF per i bambini più...

19 settembre 2024. Calliope, il brand fashion del Gruppo Teddy, rinnova anche nel 2024 il suo impegno al fianco dell’UNICEF...