Welfare, Fazzari (Fater): “Con smart working 5 su 5 crescono fatturato e profitto”
"Per il 90% delle persone è ‘il primo benefit’ anche inclusivo per genitori e caregiver"
“Noi siamo una joint venture tra due grandissime aziende, Procter & Gamble e Angelini. Abbiamo avuto il coraggio di ritornare a fare grandi scelte tra cui lo smart working 5” giorni “su 5”. Contrariamente alle previsioni, “la cultura aziendale non è morta e Fater cresce da 5 anni sia per fatturato che profitto. È un esempio di un investimento culturale che abbiamo dovuto fare per ridefinire che cosa è la leadership. Ci siamo messi in gruppi di 10-15 persone con un caffè di fronte ai nostri colleghi e abbiamo chiesto ‘come cambiamo l'azienda?’ Alla fine del caffè arrivano delle idee”. Lo ha detto Antonio Fazzari, General Manager Fater, intervenendo oggi al nuovo appuntamento Adnkronos Q&A ‘La cura delle persone’, al Palazzo dell’Informazione, nella Giornata mondiale della popolazione.
Lo smart working, “per il 90% delle persone”, è stato definito ‘il primo benefit di Fater e, cosa che noi non immaginavamo - aggiunge Fazzari - è anche una misura di inclusione perché consente ai nostri colleghi genitori di trovare il tempo di andare a prendere la bimba il bimbo a scuola o seguirlo nei compiti o ai nostri caregiver di occuparsi dei propri genitori. Ci sono molti colleghi, l’abbiamo scoperto nella nostra indagine in azienda, che sono caregiver ma non avevano realizzato di esserlo, ma prendersi cura di un genitore anziano è un qualcosa che ha dei bisogni specifici che ci ha fatto aprire un portale”.
L'ultima ‘follia’ che stiamo testando per adesso tra i dirigenti e quadri - sottolinea Fazzari - è la liberalizzazione delle ferie. Nelle aziende c'è un sistema insopportabile di questi file excel dove ti dicono quanti giorni devi fare e, se non li fai, ti mandano il reminder perché, altrimenti, si paga troppo. Noi ci fidiamo delle persone che discutono con il proprio capo quante ferie fare. L'obiettivo - conclude - è proprio di uscire dai sistemi di controllo e di fidarci delle persone che hanno bisogno di fiducia e di uno spazio dove liberare il proprio talento”
Lavoro
Welfare, Rubera (Tim): “Ambiente lavoro inclusivo...
Così Andrea Rubera, Head of Diversity, Belonging & Inclusion di TIM, commentando l'assegnazione del premio Global Welfare, consegnato, nell'ambito del 'Global Welfare Summit'
"Per TIM promuovere un ambiente di lavoro inclusivo non è solo un impegno etico ma anche la condizione essenziale per consentire a ogni persona di mettere il proprio potenziale a disposizione dell’intero ecosistema aziendale e per attrarre e valorizzare i migliori talenti. Il nostro percorso di diversity & inclusion management è iniziato 15 anni, cercando una strada che potesse essere tagliata su misura per la nostra organizzazione e che potesse offrire un contributo di crescita importante sia all’interno sia all’esterno. Il piano D&I di TIM annovera oltre 100 iniziative che vanno dal disability management alle pari opportunità di genere, all’inclusione delle persone LGBT+, alla valorizzazione di ogni generazione". Così Andrea Rubera, Head of Diversity, Belonging & Inclusion di TIM, commentando l'assegnazione del premio Global Welfare, consegnato, nell'ambito del 'Global Welfare Summit' tenutosi a Villa Miani a Roma, dall'Osservatorio Italian Welfare, in collaborazione con la Fondazione Interuniversitaria Marchetti, alle aziende che si sono contraddistinte per global welfare score, sostenibilità sociale, inclusività ed educazione al welfare.
"L'impegno del Gruppo guarda anche all'esterno e alla società, con progetti come 'La Parità Non Può Aspettare', con cui TIM si propone di creare sempre più consapevolezza sul tema della parità di genere e di accelerarne il raggiungimento, per non sprecare talento e risorse preziose, e 4 Weeks 4 Inclusion, una maratona di oltre 300 eventi che coinvolge oltre 400 aziende partner, di cui nel 2025 si terrà la quinta edizione", ha concluso.
Lavoro
Welfare, De Santis (Eni): “Premio Global riconosce...
Luca De Santis, responsabile Risorse Umane e Organizzazione di Eni, commentando l'assegnazione del premio Global Welfare, consegnato, nell'ambito del 'Global Welfare Summit'
“Siamo onorati di ricevere questo riconoscimento che conferma il costante impegno di Eni nel costruire un modello di welfare aziendale di eccellenza. Collochiamo da sempre le persone al centro della nostra strategia di business, posizionandoci come una “caring company” e promuovendo un sistema di welfare aziendale in costante evoluzione che, partendo dall’ascolto delle necessità delle nostre persone, comprende un insieme di servizi, iniziative e strumenti volti a migliorare il benessere dei dipendenti e delle proprie famiglie lungo l’intero percorso lavorativo". Così Luca De Santis, responsabile Risorse Umane e Organizzazione di Eni, commentando l'assegnazione del premio Global Welfare, consegnato, nell'ambito del 'Global Welfare Summit' tenutosi a Villa Miani a Roma, dall'Osservatorio Italian Welfare, in collaborazione con la Fondazione Interuniversitaria Marchetti, alle aziende che si sono contraddistinte per global welfare score, sostenibilità sociale, inclusività ed educazione al welfare.
Lavoro
Welfare, Massagli (Aiwa): “Benissimo fringe benefit...
Il presidente di Aiwa a margine della prima edizione del 'Global Welfare Summit'
"Aiwa è l'associazione che rappresenta i principali provider di welfare aziendale in Italia, circa i primi 30. Quindi noi da quando siamo nati, dal primo giorno del 2017, interloquiamo con la politica e con le parti sociali proprio in questa direzione, per far sì che si affermi un'idea corretta di fare welfare aziendale. A nostro parere l'idea corretta è la riscoperta dell'origine, anche normativa del welfare aziendale: il motivo per cui i vantaggi fiscali contributivi sono concessi è per il valore sociale dei beni e servizi di welfare. Questa è anche una direttiva per il futuro. Benissimo gli interventi, che ci staranno anche in legge di bilancio sul fringe benefit, ma bisogna tornare a guardare a welfare aziendale vero e proprio, ovvero i benefici di utilità sociale". Così, con Adnkronos/Labitalia, Emmanuele Massagli, presidente di Aiwa, a margine della prima edizione del 'Global Welfare Summit' in corso a Villa Miani a Roma.
Secondo Massagli "le aziende si attraggono facendo capire loro che il welfare aziendale non è una manata di colore sociale sulle politiche aziendali, non è semplicemente uno stratagemma per il risparmio a bilancio, ma nelle aziende che fanno welfare vero le aziende sono più competitive, i dipendenti sono più contenti e mettiamoci anche il fatto che lo Stato ne ha vantaggio, perché il welfare aziendale genera indotto molto prezioso", ha concluso.