Vannacci vicepresidente dei Patrioti di Orban? Per Rn “un problema”. Ma il generale tira dritto
L'eurodeputato della Lega, interpellato dall'Adnkronos, replica alle parole del capo delegazione di Rassemblement National: "Lo diventerò, nessun dubbio". Da Vox a Fidesz, bocche cucite tra gli altri Patrioti
La vicepresidenza del gruppo dei Patrioti al Parlamento Europeo assegnata a Roberto Vannacci "è un problema". Lo conferma Jean-Paul Garraud, capodelegazione del Rassemblement National nell'Aula, a margine della riunione del gruppo questo pomeriggio a Strasburgo. "Ne parleremo adesso", dice. La vicepresidenza del generale "è un problema, in relazione alle dichiarazioni che sono state fatte dal signor Vannacci", aggiunge. "E' un problema e cercheremo di trovare una soluzione", conclude. Il Rassemblement National è la prima delegazione del gruppo dei Patrioti, con 30 eurodeputati; la Lega, terza dopo gli ungheresi di Fidesz, ne ha otto.
I Patrioti dovranno "parlare" ancora della vicepresidenza del gruppo affidata a Roberto Vannacci, perché nella riunione di oggi non c'è stato modo di trattare adeguatamente la questione, per questioni logistiche, ha poi spiegato il capodelegazione del Rassemblement Nationa. "Non ci sono dichiarazioni - afferma - dunque avremo ancora un dibattito".
Durante la prima riunione del Bureau, continua, "ne abbiamo parlato un poco, ma non molto, perché il signor Vannacci doveva venire, ma è arrivato in ritardo, alla fine della riunione. E visto che avevamo la riunione del gruppo che iniziava a breve, non abbiamo potuto discutere con lui". Ma ne discuterete ancora? "Sì, sì, ne parleremo", risponde. Ma resta un problema per il Rassemblement National? "Non ci sono problemi, ci sono solo soluzioni", conclude.
Fabrice Leggeri, già direttore di Frontex oggi eurodeputato del Rassemblement National, spiega che la questione Vannacci non è stata affrontata nella riunione del gruppo dei Patrioti, la seconda di questo pomeriggio: "No", risponde. "Dovete chiedere a Jordan Bardella", aggiunge. La prima vicepresidente dei Patrioti, Kinga Gal di Fidesz, replica che "dobbiamo parlare di chi deve essere vicepresidente, di che cosa dovrebbe fare la presidenza: sono tutti temi importanti di cui dobbiamo parlare", taglia corto.
Vannacci tira dritto: "Sarò vicepresidente, nessun dubbio"
"Nei miei confronti non c'è nessuna preclusione". Interpellato dall'Adnkronos, il generale ed eurodeputato della Lega, commenta così le parole di Garraud. Vannacci, eletto da indipendente nella Lega assicura: "Non ho alcun dubbio che farò il vicepresidente", taglia corto.
"Sono tranquillo", ha poi commentato prima di partecipare, a Strasburgo, alla riunione in cui si discute anche della sua vicepresidenza. Vannacci ha confermato che se ne discuterà: "Certo", ha detto. "In un Parlamento che cosa si fa? Si parla", ha sottolineato.
Bocche cucite tra gli altri Patrioti
Bocche cucite intanto tra gli altri Patrioti per l'Europa sulla vicepresidenza. "Dovete parlare con la delegazione italiana", dice il capodelegazione di Vox Jorge Buxadé Villalba, al termine della riunione, che è finita pochi minuti l'arrivo dell'eurodeputato toscano. "Non è un tema per la Spagna", aggiunge, sottolineando di avere "rispetto assoluto" per i colleghi italiani. Il presidente del gruppo Jordan Bardella, del Rassemblement National, ha detto che non fa "conferenze stampa tra due riunioni, forse dopo". Anche la prima vicepresidente Kinga Gal, ungherese di Fidesz, non ha risposto a chi gli chiedeva se Vannacci resti vicepresidente o meno. I partecipanti alla riunione si sono trasferiti in un'Aula più grande, per un incontro più ampio, probabilmente con l'intero gruppo.
Esteri
Elezioni Usa, cresce vantaggio di Harris: avanti di 6 punti...
Secondo un sondaggio pubblicato oggi da Morning Consult la vice presidente è al 51% dei favori, il vantaggio più ampio registrato dalla sua 'discesa in campo' il 21 luglio scorso
Ad una settimana dal dibattito in cui è apparsa la chiara vincitrice, Kamala Harris continua a veder crescere il suo vantaggio su Donald Trump, ora distanziato di 6 punti a livello nazionale. Secondo un sondaggio pubblicato oggi da Morning Consult la vice presidente è al 51% dei favori, il vantaggio più ampio registrato dalla sua 'discesa in campo' il 21 luglio scorso, con l'ex presidente al 45%. C'è poi un 2% di indecisi ed un 2% di elettori che preferirebbero altri candidati.
Il rilevamento poi conferma che la netta maggioranza, il 61%, degli elettori che hanno seguito il dibattito trasmesso la scorsa settimana da Abcnews, ritiene che Harris abbia vinto il duello. Una conclusione condivisa anche da un repubblicano su 5. Mentre appena il 33% afferma che il vincitore è stato Trump.
Tra i punti di forza di Harris ci sono gli elettori più giovani, tra i quali ha il 56% contro il 41% di Trump, e gli afroamericani che in stragrande maggioranza, il 78% contro il 18%, la sostengono. Inoltre un altro sondaggio, pubblicato oggi da Human Rights Campaign registra che il 77% degli elettori che appartengono alla comunità Lgbtq voteranno per Harris, contro appena l'8% che sostiene Trump.
Harris in vantaggio su Trump in Pennsylvania
In Pennsylvania, uno dei sette stati chiave che appare cruciale nelle elezioni del 5 novembre per la Casa Bianca, Harris ha un vantaggio di 3 punti su Trump, emerge da un sondaggio Usa Today/Suffolk University, secondo il quale la vice presidente è al 49% contro il 46% dell'ex presidente.
Il vantaggio della democratica cresce ancora tra gli elettori indipendenti, con una forbice tra i due candidati di 5 punti, il 43% contro il 38%. Il punto di forza del repubblicano rimangono gli elettori maschi bianchi, tra i quali Trump raccoglie il 53% dei favori contro il 41% di Harris, che però ha un vantaggio ancora maggiore, 17 punti, tra le elettrici, con il 56% contro il 39%.
Infine la democratica può contare in Pennsylvania su tasso di popolarità più alto, al 49%, rispetto a quello di impopolarità, al 47%. Cosa su cui non può contare Trump, con il 45% che ha un'opinione positiva su di lui, contro il 54% che ne ha una negativa.
Mobilitazione per registrare i giovani americani
Harris intanto lancia una mobilitazione per registrare i giovani americani, base elettorale cruciale per i democratici, al voto. E la campagna parte proprio nel giorno in cui si celebra negli Stati Uniti il National Voter Registration Day, istituito nel 2012 per aiutare milioni di americani a registrarsi per esercitare il diritto al voto.
"La posta in gioco questo novembre non potrebbe essere più alta e la vice presidente Harris sa che la nostra democrazia è più forte quanto tutti votiamo", dice il manager della campagna di Harris, Juilie Javez, sottolineando che "siamo concentrati ad incontrare giovani americani" per registrarli dal momento che "quando noi votiamo, vinciamo". Secondo un recente sondaggio, Harris negli stati chiave ha un vantaggio di 8 punti su Donald Trump tra gli elettori più giovani, tra i 18 e i 29 anni.
Tim Walz, il candidato dem alla vice presidenza, guiderà una serie di eventi negli stati chiave di Georgia e North Carolina, mentre la moglie Gwen incontrerà in Nevada i giovani che saranno esortati non solo a registrarsi ma anche a votare in anticipo. Vi saranno eventi in università di altri stati chiave, come la Penn State dove sarà presente il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, e l'University of Michigan dove l'attrice Jane Fonda parteciperà ad un evento sul clima.
Economia
Acqua: Palermo (Acea): “E’ strategica, servono...
"L'acqua è strategica per lo sviluppo sociale ed economico in settori come l'agricoltura, l'industria, l'hi-tech e anche l’intelligenza artificiale, ma gli impianti sono vetusti e pieni di detriti. Serve una regia centralizzata, con una visione d’insieme, anche a livello europeo. In Italia manca una cultura delle risorse". Lo ha detto l'amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, nel suo intervento alle celebrazioni per i 115 anni dell'azienda.
Inoltre, ha continuato, "bisogna cambiare il quadro normativo. Il modello pubblico-privato è vincente ma bisogna far nascere gruppi di grandi dimensioni anche con aggregazioni di vari operatori. Inoltre - ha concluso Palermo - vanno creati operatori quanto meno regionali" così come "serve valutare il prolungamento delle concessioni”.
Esteri
Usa, Donald Trump lancia una piattaforma di criptovalute
Permette transazioni dirette tra utenti, senza intermediari come le banche
Mentre prosegue la campagna elettorale per le presidenziali Usa, Donald Trump lancia una nuova piattaforma di criptovalute chiamata World Liberty Financial che permetterà transazioni dirette tra utenti, senza intermediari come le banche.