Attentato a Trump, Secret Service nella bufera: indagini e richieste dimissioni
Un'altra inchiesta dopo quella ordinata da Biden. Si muove il Congresso, lo speaker Johnson: "Direttrice Secret Service deve dimettersi"
Aumenta la pressione sul Secret Service dopo l'attentato a Donald Trump. Le falle nel sistema di sicurezza allestito per il comizio di sabato 13 luglio a Butler, in Pennsylvania, finiscono nel mirino del Congresso. Il presidente della commissione di controllo della Camera, il deputato repubblicano James Comer, ha convocato la direttrice del Secret Service Kimberly Cheatle.
Cheatle dovrà quindi presentarsi a testimoniare lunedì 22 luglio a Washington. Comer ha motivato la sua decisione spiegando che la "mancanza di trasparenza e la mancata cooperazione" con la comissione hanno messo in discussione la capacità di Cheatle di guidare il Secret Service e hanno reso necessaria la citazione.
Anche il presidente della commissione Sicurezza Interna, Mark Green, ha invitato Cheatle a rispondere alle domande. Con lei, convocati anche il direttore dell'Fbi Christopher Wray e il segretario della Sicurezza Interna, Alejandro Mayorkas.
Le inchieste diventano due
Intanto, anche il dipartimento della Sicurezza Interna aprirà un'inchiesta sull'operato del Secret Service. Secondo quanto si legge in una breve dichiarazione pubblicata sul sito del dipartimento, l'inchiesta sarà concentrata sulle "misure adottate per garantire la sicurezza del presidente Trump durante il comizio del 13 luglio".
L'inchiesta si va ad aggiungere a quella indipendente ordinata dal presidente Joe Biden sull'operato di tutte le agenzie di sicurezza presenti al rally e all'indagine sulla sparatoria che è coordinata dall'Fbi.
Speaker Johnson: "Direttrice Secret Service deve dimettersi"
La questione diventa anche politica. Lo Speaker della Camera, Mike Johnson, ha chiesto le dimissioni della direttrice del Secret Service. Il leader repubblicano ha poi annunciato che creerà una task force del Congresso per coordinare le inchieste sulle presunte falle dell'apparato di sicurezza.
"Chiederò anche le dimissioni, il suo comportamento non è scusabile", ha detto ancora Johnson intervistato da Fox News, parlando di Cheatle. Martedì era stato il leader della maggioranza repubblicana alla Camera, Steve Scalise, a chiedere le dimissioni della donna che guida il corpo preposto alla protezione di presidenti ed ex presidenti.
In particolare Johnson ha criticato che, in un'intervista ad Abcnews, Cheatle abbia giustificato il fatto che non fossero stati appostati agenti sul tetto dove è salito Thomas Matthew Crooks - il cecchino ventenne che ha ferito Trump- spiegando che si trattava di "un tetto spiovente" e quindi era pericoloso salirvi.
Ma è stato fatto notare che i cecchini del Secret Service erano appostati su altri tetti spioventi. "Non regge - ha detto lo Speaker - credo che abbia dimostrato le sue priorità. Avremo molte domande da farle".
Eric Trump chiede "assunzione di responsabilità"
Cheatle viene criticata anche dalla famiglia Trump. "Vera assunzione responsabilità", ha chiesto Eric Trump dopo l'attacco di sabato contro il padre. "Gli uomini e le donne su quel palco, in quel momento, sono le migliori persone al mondo", ha detto il figlio dell'ex presidente americano in un'intervista alla Cbs parlando degli agenti del Secret Service che hanno protetto il tycoon che punta al ritorno alla Casa Bianca.
"Conosco personalmente molti di loro e sono persone fenomenali - ha dichiarato - Sono sicuro andranno in fondo alla questione e sarà meglio ci sia una vera assunzione di responsabilità". "Non può essere che ci siano ex presidenti che si beccano pallottole nell'orecchio", ha aggiunto.
Lunedì scorso Cheatle ha difeso l'operato degli agenti a protezione del tycoon nel momento dell'attacco in Pennsylvania. "Il Secret Service ha la tremenda responsabilità di proteggere l'attuale e i precedenti leader della nostra democrazia - ha affermato - è una responsabilità che prendo incredibilmente sul serio e sono impegnata a portare a termine la mia missione".
Esteri
Trump accusa Biden e Harris: “Mi sparano per colpa...
L'ex presidente: Routh "ha creduto alla retorica di Joe Biden e Kamala Harris e l'ha messa in atto. Loro sono la vera minaccia"
Ryan Wesley Routh, l'uomo che avrebbe voluto sparare a Donald Trump, "ha creduto alla retorica di Joe Biden e Kamala Harris e l'ha messa in atto". Donald Trump, dopo l'attentato potenziale evitato ieri grazie all'intervento del Secret Service, ha accusato senza mezzi termini il presidente e la vice presidente candidata alla Casa Bianca. Sono loro, dice il candidato repubblicano alle elezioni del 5 novembre, ad aver mosso con i loro attacchi verbali la mano di Routh, il 58enne fermato ieri in Florida.
"E' per la loro retorica che mi si spara contro - ha detto l'ex presidente intervistato oggi da Fox News - quando io sono quello che salverà il Paese, mentre loro sono quelli che lo stanno distruggendo, dentro e fuori". Per Trump, Biden e Harris sono "il nemico tra di noi, sono loro la vera minaccia".
Biden, parlando con i giornalisti, ha espresso sollievo per l'epilogo della vicenda: "Grazie a Dio il presidente sta bene", ha detto, chiedendo poi maggiori risorse e fondi per il Secret Service, il corpo a cui è affidata la protezione di presidenti e ex presidenti. "Il Secret Service ha bisogno di maggiore aiuto", ha detto affermando che il "Congresso dovrebbe rispondere alle sue necessità". "Devono decidere se deve avere o no più agenti a disposizione", ha concluso Biden.
Routh in tribunale
Routh oggi è stato incriminato per possesso illegale di armi. Di fronte al giudice, l'uomo è apparso calmo, rispondendo tranquillamente alle domande che gli sono state poste. Difeso da un avvocato di ufficio, Routh è stato per il momento incriminato perché non poteva possedere armi in quanto pregiudicato e per aver cancellato il numero di serie da una delle armi possedute. L'udienza è durata pochi minuti e il giudice ne ha fissata un'altra per il prossimo 23 settembre, per discutere l'eventuale rilascio su cauzione.
L'attività social di Routh
Sui social, Routh si è segnalato per una lunga serie di post in cui si è presentato come reclutatore di mercenari intenzionati a combattere in Ucraina. "Possiamo confermare che questa persona ci ha contattati diverse volte, il modo migliore per descrivere il suo messaggio è parlare di idee folli", ha detto un portavoce del Comando delle forze di terra dell'Esercito ucraino. Kiev esclude che il cittadino statunitense abbia mai fatto parte dell'unità che arruola i volontari stranieri.
"Ci offriva numeri consistenti di reclute di Paesi diversi ma era ovvio per non che non erano offerte realistiche - ha continuato Oleksandr Shaguri parlando con la Cnn - non abbiamo neanche risposto, non c'era niente da rispondere. Non ha mai fatto parte della Legione internazionale e non ha collaborato in alcun modo con noi".
Secondo immagini verificate dalla Cnn Routh nel 2022 ha partecipato ad una manifestazione a Kiev a sostegno della Guardia nazionale ucraina. Ma con una dichiarazione, sempre alla Cnn, la 12esima brigata Azov ha detto che l'uomo "non ha avuto niente a che fare con noi". Dello stesso tono la dichiarazione della Legione internazionale, secondo la quale Routh "non ha mai avuto nessuna relazione con l'unità".
Esteri
Terremoto oggi in Romania, magnitudo 5.4 e scossa anche in...
La presidente moldava sorpresa dal sisma in tv
Un terremoto di magnitudo 5.4 oggi fa tremare l'Europa Orientale. Il sisma, secondo l'Ingv, si è verificato in Romania alle 16.40 del 16 settembre ma è stato avvertito in maniera netta anche in Bulgaria, Moldavia e Ucraina.
Scossa di terremoto in diretta tv: l'autocontrollo da extraterrestre della presidente moldava, Maia Sandu. pic.twitter.com/ZiAsQDTsfX
— Dario D'Angelo (@dariodangelo91) September 16, 2024
In particolare, in Moldavia il terremoto ha sorpreso la presidente Maia Sandu mentre era impegnata in un'intervista televisiva, come documenta il video diffuso dal giornalista Dario D'Angelo. Sandu è rimasta al proprio posto davanti alla giornalista con cui stava parlando: nello studio, intanto, trema tutto.
Esteri
Maltempo, tempesta Boris su Europa centrale: bilancio sale...
E' la peggiore in Europa dal 1997
Continua a salire il bilancio delle vittime delle alluvioni causate dal maltempo che ha colpito l'Europa centrale. Almeno 15 le persone che hanno perso la vita a causa della tempesta Boris, la peggiore in Europa dal 1997.
Il maggior numero di morti è stato registrato in Romania, dove sei persone hanno perso la vita, mentre sono cinque le vittime certe in Polonia. Tre sono le persone decedute a causa del maltempo in Austria dove un vigile del fuoco è morto mentre cercava di prestare soccorsi e due persone sono state trovate annegate nelle loro case. Anche la Repubblica Ceca registra una vittima.
Per far fronte ai danni, il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha messo a disposizione un fondo per le emergenze del valore di 300 milioni di euro. Se ce ne sarà bisogno, il fondo verrà aumentato, ha affermato su 'X'. La Polonia ha invece introdotto uno ''stato di calamità naturale'' di 30 giorni, come ha annunciato l'ufficio del primo ministro su 'X'. Inoltre il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che il Paese ha stanziato 260,31 milioni di dollari per aiutare le vittime delle inondazioni.
Il primo ministro ceco, Petr Fiala, ha descritto una situazione ''difficile'' nel suo Paese. I problemi maggiori, ha detto, sono nella Boemia meridionale. Agli abitanti di Ostrava è stato chiesto di non recarsi in città.
Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto pronto ad aiutare i vicini europei colpiti dalle alluvioni. Ha inoltre affermato che i livelli dell'acqua in Germania stanno aumentando e che la situazione viene monitorata attentamente.