Milan, Morata: “Grande club, non vedo l’ora di andare in Italia”
"So che ho davanti ancora i migliori anni della mia carriera e voglio andare"
"Gli italiani mi hanno sempre trattato con rispetto incredibile e non vedo l’ora di andare prima in vacanza in Italia e poi di giocare ancora una volta là. So che ho davanti ancora i migliori anni della mia carriera e voglio andare in questo grande club che è il Milan. Maglia 9? Ancora non lo so, vediamo". Così Alvaro Morata ai microfoni di Sky Sport.
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I Friedkin non hanno ancora deciso: la Roma resta in attesa...
La partita di domenica con il Bologna all'Olimpico si giocherà in un clima ancora più difficile, con i tre punti fondamentali per la classifica e una contestazione che sembra inevitabile
Dan e Ryan Friedkin non hanno ancora deciso. O, meglio, non hanno ancora trovato la soluzione che possa assicurare una svolta alla Roma, sia sul piano societario, con la nomina del nuovo Ceo e di un responsabile dell'area tecnica, sia sul piano del campo, con la scelta del nuovo allenatore che dovrà sostituire Ivan Juric, a meno di ripensamenti sempre possibili. Ad aggiungere confusione alla confusione, le notizie che arrivano sul viaggio programmato a Roma per questo weekend. La prenotazione degli slot per l'atterraggio a Ciampino di tre aerei della flotta del Gruppo Friedkin, e soprattutto la successiva cancellazione, sono segnali che possono essere letti in diverse direzioni.
La più probabile, stando a quanto l'Adnkronos è in grado di ricostruire, è che i contatti in corso non abbiano ancora portato a una fumata bianca, e che la presenza a Roma dei proprietari americani sia rimandata all'inizio della prossima settimana. Qualcosa, però, non è andata come previsto fino a qualche ora fa. Evidentemente, serve ancora tempo per seguire lo schema che i Friedkin hanno in mente: la nomina del Ceo come premessa indispensabile per la scelta del nuovo allenatore, che deve essere il primo atto della nuova gestione societaria.
Prima ancora dei nomi, con le indiscrezioni più insistenti che continuano a indicare Roberto Mancini come principale candidato alla panchina, il nodo da sciogliere riguarda la scelta tra una soluzione pluriennale, con una programmazione definita, e una nuova soluzione tampone, a termine. Nel primo caso, anche qualora la scelta dovesse cadere su un altro profilo, il fattore tempo dovrebbe suggerire di chiudere prima possibile per sfruttare la sosta per le nazionali e impostare il nuovo corso. Nel secondo caso, meno probabile, il risultato di domenica con il Bologna potrebbe paradossalmente allungare ancora la permanenza a Roma di Juric, vivendo sostanzialmente alla giornata.
La partita dell'Olimpico si giocherà in un clima sospeso, con i tifosi ancora di fronte alla scelta che li sta interrogando da settimane tra una dura contestazione verso società, allenatore e giocatori e la necessità di sostenere in qualche modo una squadra che rischia seriamente di avvitarsi in una crisi pericolosa. Dan e Ryan Friedkin la vedranno, forse, ancora da lontano. Per ora, restano il silenzio e la confusione. (Di Fabio Insenga)
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Imane Khelif, Marco Rizzo e la foto (falsa): “Pugile...
Lo scatto, chiaramente fake, è diventato virale in questi giorni sui social
Marco Rizzo condivide la foto (palesemente contraffatta) di Imane Khelif con un fisico decisamente maschile. E Alessia Morani lo smentisce categoricame: "La foto è falsa - scrive su X l'ex deputata dem- . Non riesco davvero a capire perché debbano accanirsi così contro una persona. Non c'è più limite alla cattiveria". Lo scatto rilanciato da Rizzo e diventato virale è accompagnato dal commento: "Sono contrario al fatto che un uomo possa gareggiare in una competizione sportiva di donne. Perché dobbiamo abituarci a simili imposizioni? Posso dirlo?".
La foto è falsa. Non riesco veramente a capire perché debbano accanirsi così nei confronti di questa persona. Non c’è più limite alla cattiveria https://t.co/OHHAcUfYto
— Alessia Morani (@AlessiaMorani) November 8, 2024
La polemica su Khelif è tornata al centro del dibattito negli ultimi giorni. Da quando dalla Francia sono arrivate voci sul fatto che la 25enne avesse cromosomi XY (maschili). La pugile ha vinto l'oro nella competizione femminile dei pesi welter ai Giochi di Parigi 2024 di quest'estate in un clima avvelenato, dopo che l'International Boxing Association ha affermato che l'algerina era stata squalificata dai Campionati del mondo dell'anno scorso per non aver soddisfatto i criteri di idoneità di genere.
La prima avversaria di Khelif a Parigi, la pugile italiana Angela Carini, si è ritirata dall'incontro dopo soli 46 secondi, dicendo di "non aver mai sentito un pugno" come quello sferrato dall'avversaria. Il caso è deflagrato sui social e Khelif ha presentato una denuncia legale alle autorità francesi per gli abusi e le molestie online a cui è stata sottoposta durante i Giochi.
Il parere del Cio
"Sappiamo che Imane Khelif ha intrapreso un'azione legale contro le persone che hanno commentato la sua situazione durante i Giochi olimpici di Parigi 2024 e sta anche preparando una causa in risposta alle ultime segnalazioni", ha affermato un portavoce del Cio. "Il Cio non rilascerà dichiarazioni finché è in corso un'azione legale o sui resoconti dei media su documenti non verificati la cui origine non può essere confermata".
Il Cio ha voluto comunque sottolineare che Khelif ha gareggiato nella boxe femminile "per molti anni", inclusi i precedenti Giochi di Tokyo e gli eventi poi organizzati dall'Iba, federazione che è stata privata, lo scorso anno, del riconoscimento del Cio per carenze di governance. Il Cio è rattristato dagli abusi che Imane Khelif sta attualmente subendo". Khelif, dopo aver vinto l'oro, aveva dichiarato: "Sono pienamente qualificata per partecipare a questa competizione: sono una donna. Sono nata donna, ho vissuto come donna e ho gareggiato come donna. Non c'è dubbio che ci siano nemici del mio successo e questo gli dà un sapore speciale, proprio a causa di questi attacchi".
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Napoli, Conte: “Inter la più forte, dobbiamo aiutare...
Il tecnico azzurro ha parlato in conferenza stampa
Il Napoli si prepara ad affrontare un altro big match. Dopo la brutta sconfitta interna contro l'Atalanta, gli azzurri volano a San Siro per sfidare l'Inter, distante soltanto un punto in classifica: "Andiamo ad affrontare una squadra che oggi è la più forte. Gli va riconosciuto e dato merito, si mettono in una posizione un po' più alta rispetto alle altre pretendenti per il titolo", sono state le parole di Antonio Conte in conferenza stampa. "Hanno fatto un grandissimo lavoro, sono cresciuti tutti, dirigenti, allenatore, giocatori", ha continuato, "non andiamo a San Siro per sventolare bandiera bianca prima della partita, ma convinti di giocarci le nostre carte. Il nostro obiettivo è di restare in testa alla classifica".
Partita speciale per Conte, che con l'Inter ha vinto lo scudetto 2020/21: "Fa sempre un certo effetto tornare dove si è lavorato duramente. È un carico di emozioni, torni indietro nel tempo, è inevitabile che ti riaffiorano nella mente tanti ricordi, tante situazioni ed episodi. Per me è un bell'effetto tornare dove ho lavorato. Sono stati due anni felici, nel primo siamo arrivati secondi, abbiamo perso la finale di Europa League, nel secondo invece abbiamo vinto lo scudetto. È stata una bellissima esperienza, che porto dentro di me come tutte le esperienze passate perché le ho sempre vissute al massimo", ha concluso.
Conte ha parlato anche di un altro grande ex dell'incontro, ma ricordato con molto meno affetto dagli interisti, Romelu Lukaku: "Ogni conferenza c'è una domanda su di lui. La sua crescita dipende dalla squadra, in tutto e per tutto. Non solo per lui, ma per tutti i singoli. Il singolo non può mai spostare così tanto i valori. È un connubio di varie cose. Io sono molto fiducioso su come sta lavorando la squadra".
Poi su Lobotka: "Le sue qualità e il suo valore lo conosciamo tutti. Noi, però, dobbiamo essere bravi a creare qualcosa che possa sopperire a una o più assenze. Credo che Gilmour abbia fatto molto bene in queste partite. Io ho grande fiducia in tutti i calciatori della rosa. Lobo, comunque, a metà settimana ha ripreso gli allenamenti con noi, sta bene, è recuperato ed è a disposizione. Poi che possa partire da titolare o dalla panchina, è ancora da stabilire".