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Uso inappropriato dei FANS: urgenza sanitaria e sociale: “Basta con le eccessive prescrizioni, l’automedicazione e il ricorso al Dr. Web”

Uso inappropriato dei FANS: urgenza sanitaria e sociale: “Basta con le eccessive prescrizioni, l’automedicazione e il ricorso al Dr. Web”

Il report Osmed indica che l’inappropriatezza prescrittiva dei Fans è in costante e gravosa crescita per il Servizio Sanitario Nazionale, i Servizi Sanitari Regionali e per la salute, con potenziale rischio di importanti effetti collaterali. 9 volte su 10 sono prescritti in modo inappropriato al di fuori delle indicazioni di rimborsabilità del SSN (AIFA Nota 66) e a pazienti che potrebbero trarre lo stesso, o un migliore beneficio, da altri tipi di farmaci con minori rischi di effetti collaterali.

Roma, 17 luglio 2017 - Il dolore lieve e moderato preoccupa circa 13 milioni di italiani, con costi economici stimati a 36,4 miliardi di euro, di cui 25,2 di costi indiretti. L’ultimo rapporto OSMED conferma il trend in aumento del consumo dei FANS, con un tasso di crescita del 20% nel 2022 rispetto al 2021. Nella scelta terapeutica di ricorrere a un FANS, andrebbe tenuto conto sia del profilo complessivo beneficio/rischio del farmaco, sia delle controindicazioni o fattori di rischio predisponenti l’insorgenza di effetti collaterali. Gli esperti segnalano un diffuso e inappropriato utilizzo di questi farmaci, nonostante le chiare indicazioni della Nota 66, con gravi rischi per la salute tra cui infarto, ictus, diabete, ipertensione, osteoporosi, glaucoma e cataratta. L'età relativamente giovane dei pazienti trattati, rispetto alle patologie previste dalla Nota che sono più comuni negli anziani, evidenzia ulteriormente l'uso improprio dei FANS, con conseguente aumento dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale.

Inappropriatezza delle prescrizioni: dati allarmanti

Studi recenti condotti su una popolazione di oltre 9 milioni di assistiti hanno evidenziato un elevato uso inappropriato e fuori indicazione dei FANS.

Le patologie indicate nella Nota 66 (Artropatie su base connettivitica; osteoartrosi in fase algica o infiammatoria; dolore neoplastico; attacco acuto di gotta) colpiscono più frequentemente pazienti anziani (75-84 anni), ma un terzo dei pazienti analizzati aveva un’età inferiore ai 54 anni, indicando un uso inappropriato dei FANS. Inoltre, la bassa percentuale di pazienti con patologie reumatiche (0,1-1,0%) e oncologiche (11,9%) previste dalla Nota suggerisce che i FANS vengono spesso prescritti per indicazioni non rimborsabili, contravvenendo alle linee guida della Nota 66. Un ulteriore problema riscontrato è la prescrizione di ibuprofene ad alti dosaggi, spesso al di fuori delle raccomandazioni. È noto alla comunità scientifica che la gran parte dei FANS orali possono causare gravi effetti indesiderati a livello del tratto gastrointestinale alto. In tale contesto, la medicina generale riveste un ruolo fondamentale nella prescrizione appropriata dei farmaci (il paracetamolo risulta la prima scelta nella gestione del dolore lieve e moderato in assenza di stato infiammatorio). Sulla base di queste evidenze, Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Angelini Pharma, ha promosso dei tavoli regionali di confronto tra esperti e istituzioni su appropriatezza prescrittiva e corretta informazione, fattori chiave nella gestione del dolore cronico. Gli incontri, che si sono svolti in Campania, Marche, Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia, Toscana e Sicilia, hanno portato a definire una roadmap per migliorare l’appropriatezza prescrittiva basata su tre punti: centralità del MMG nella definizione della terapia, attivazione del monitoraggio delle prescrizioni soggette alla Nota 66, lotta alle fake news e all’autocura.

1.Centralità del MMG nella definizione della terapia

“L’obiettivo è trasformare le informazioni al paziente in atto medico: i medici organizzati nelle AFT sono in grado di migliorare le performance di cura, di effettuare esami diagnostici di primo livello sul paziente e di considerare con cognizione di causa opzioni terapeutiche mirate e con minori effetti collaterali anche nel dolore cronico, capaci di tenere conto della storia clinica del paziente e delle sue comorbilità e dunque centrate sulla precipua natura del dolore e sulla situazione clinica del paziente”, hanno sostenuto Giovanni de Maria e Nicola Calabrese, dirigenti FIMMG Puglia.

“La presa in carico del paziente affetto da dolore cronico - aggiunge Luigi Sparano, segretario della Fimmg di Napoli - deve avere come principale riferimento il medico di medicina generale, fulcro del team multidisciplinare di cura anche nell’ambito delle articolazioni aggregative dei gruppi di medici attivi in ciascun quartiere (AFT)”.

La medicina generale - sottolinea Roberto Venesia, Segretario FIMMG Piemonte, Responsabile nazionale area Farmaco Fimmg e membro esperto della Cabina di Regia Piano Nazionale Cronicità - può contribuire efficacemente a garantire l’appropriatezza delle cure del dolore cronico passando da un’assistenza “reattiva” a un’assistenza “proattiva”, attraverso l’adozione di nuovi approcci assistenziali, professionali e organizzativi, come le AFT previste dal recentissimo accordo regionale. L’utilizzo di sistemi informativi evoluti, che possano supportare il medico nelle attività assistenziali, l’adeguata e costante formazione e la creazione dei team multiprofessionali che puntano al miglioramento continuo (gestione integrata) con una chiara condivisione dei ruoli e del lavoro tra medico di medicina generale e specialista, sono le basi sulle quali fondare la centralità e insostituibilità del medico di famiglia nella gestione del dolore cronico lieve e moderato”.

2.Attivazione monitoraggio delle prescrizioni soggette alla Nota 66

“Il problema dell’inappropriatezza prescrittiva dei farmaci contro il dolore cronico lieve e moderato e dell’iperconsumo di farmaci quali FANS e oppioidi non indicati specificamente per questo tipo di dolore è un’emergenza non solo della regione Piemonte, ma nazionale”, ha detto Carla Rolle, Direttore dell’Assistenza farmaceutica territoriale dell’ASL Città di Torino. “In questi casi si deve avere una governance integrata tra direttori di distretto e medici della medicina generale per definire corrette terapie antalgiche, per evitare che il medico di famiglia si senta solo nell’affrontare questa situazione. Formazione ai medici di famiglia e specialisti e il monitoraggio delle prescrizioni farmaceutiche sono gli strumenti per affrontare l’inappropriatezza prescrittiva e l’iperconsumo di FANS”.

“La nostra ASL - continua Mariano Fusco, responsabile dipartimento farmaceutico ASL Napoli 2 Nord - affianca i medici per formare e informare con feedback puntuali capaci di correggere il tiro rispetto alle linee guida tracciate in questo, come in altri settori della pratica clinica quotidiana. Da un nostro monitoraggio nel 2023 sappiamo che delle 50 mila confezioni di FANS prescritte, in 9 casi su 10, si è trattato di prescrizioni inappropriate fatte al di fuori delle regole di rimborsabilità definite dalla Nota 66. Se poi consideriamo che complessivamente sono state erogate 500 mila confezioni con una prevalenza di acquisto diretto spesso in automedicazione del paziente senza consultare un medico, il dato dell’inappropriatezza risulterebbe ancora più elevato”.

Ogni anno - enfatizza Fulvio Ferrante, Direttore del Dipartimento della Diagnostica e Assistenza Farmaceutica dell'ASL Frosinone - la Regione Lazio individua specifici ambiti su cui operare la revisione delle prescrizioni, attraverso l'uso di indicatori di appropriatezza. Si auspica per il futuro un'integrazione sempre più efficiente tra ospedale e territorio, con l'obiettivo di seguire il paziente in tutte le fasi della malattia. Questo permetterebbe di orientare il paziente in un percorso diagnostico-terapeutico univoco e condiviso, garantendo una sensazione di protezione e tutela. Inoltre, questo approccio mira a una corretta allocazione delle risorse e al controllo della spesa farmaceutica. È essenziale migliorare e facilitare la comunicazione tra i diversi livelli assistenziali all'interno delle aziende sanitarie: medici di medicina generale, direzioni di distretto, direzioni dei presidi, medici ospedalieri, specialisti e farmacisti ospedalieri e territoriali. Questo approccio mira a migliorare la qualità delle prescrizioni mediche”.

3.Lotta alle fake news e all’autocura

Secondo Andrea Giacomelli, Presidente Federfarma Regione Toscana, spesso si identifica la terapia del dolore con le cure palliative a favore di malati terminali, mentre il dolore cronico è un problema ampiamente diffuso e sottovalutato che va affrontato in tutti gli ambiti e in tutti i percorsi di cura. “Nel dialogo con i pazienti e i loro familiari - spiega - si verifica che spesso si ricorre ad un 'fai da te' nella terapia del dolore, che induce ad associare ai farmaci prescritti dal medico, anche FANS ed altri dolorifici di libera vendita oltre che a integratori vari. Per contribuire a superare le criticità le farmacie sul territorio possono partecipare a campagne di informazione sul tema del dolore e delle relative terapie, partecipare a programmi di assistenza domiciliare, preparare dosaggi personalizzati, partecipare ad iniziative strutturate di dialogo e scambio di informazioni con i medici di medicina generale e gli specialisti”.

“I giovani spesso hanno comportamenti pericolosi - conclude Mirene Anna Luciani, Vice Segretario FIMMG Regione Toscana - ricercando sovente risposte nei social media o presso gli amici, per dolori a carico del rachide cervicale o lombosacrale, in altri casi dolori legati a coliche gastrointestinali, oppure odinofagie per faringiti di origine virale, e dolori legati al sovraccarico fisico o a microtraumi in ambito sportivo e cefalee. I principali errori sono curarsi da soli per tipologie di dolore mai insorte in precedenza, chiedere consigli ad amici, vicini e parenti non medici, informarsi attraverso fonti non autorevoli, abusare di farmaci antinfiammatori, o accedere impropriamente al pronto soccorso oppure a visite specialistiche sin dai primi sintomi. È importante, invece, che le persone consultino il proprio medico di fiducia, che le visiterà ed imposterà il corretto iter diagnostico/terapeutico. Il medico, inoltre, conoscendo bene le patologie dalle quali i suoi assistiti sono affetti, le loro intolleranze/allergie e le loro comorbidità, potrà prescrivere la corretta terapia antidolorifica, ma anche approfondire, se necessario, per ricercare la causa del dolore”.

Ufficio stampa Motore Sanità

comunicazione@motoresanita.it

Laura Avalle - 320 0981950

Liliana Carbone - 347 2642114

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Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Cecconato Impianti entra nel mercato del rifornimento per...

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Cecconato Impianti

La storica azienda di Arcade, in provincia di Treviso, ha realizzato un impianto di rifornimento carburante per elicotteri per un’azienda leader mondiale del settore

Treviso, 20 settembre 2024. Si amplia, e si diversifica sempre di più, l’attività di Termoidraulica F.lli Cecconato. La società, nata nel 1973 e specializzata nell'esecuzione e manutenzione soprattutto di grandi impianti termoidraulici industriali, oltre che di quelli civili, entra ora nel mercato del rifornimento per l’aviazione con la recente realizzazione di un impianto di carburante JET A-1 per il rifornimento di elicotteri per un’azienda leader del settore. “Si tratta del primo impianto che riporta il nostro marchio, dopo avere contribuito a realizzare parti di sistemi per altre aziende in passato – spiega Mirco Cecconato, responsabile della Gestione del Personale e dei Cantieri – Un progetto che ci rende ancora più orgogliosi del nostro lavoro e delle competenze di tutti i nostri dipendenti”.

L’impianto è stato realizzato in collaborazione con Aerofueltech, azienda di Villorba (TV) che si occupa proprio della progettazione e consulenza per la realizzazione di impianti relativi allo stoccaggio ed alla distribuzione di combustibili per l'aviazione e l'autotrazione, sia in ambito civile che militare. “Abbiamo costruito questo importante impianto – osserva Nicola Bergo, amministratore unico di Aerofueltech – sviluppando la progettazione in sintonia con il cliente, curando specifici dettagli ed esigenze visto che si trattava di integrare il sistema in una struttura già esistente”.

Grande attenzione è stata posta alla selezione dei componenti e dei materiali, privilegiando l’acciaio inossidabile anche per la realizzazione del telaio e la carpenteria di supporto. In un’ottica di fornitura “chiavi in mano”, la F.lli Cecconato si è occupata anche del decommisioning, ossia dello smontaggio e smaltimento del vecchio impianto, oltre che dell’installazione e messa in servizio di quello nuovo.

“Questo è solo il primo dei progetti in questo settore – conclude Mirco Cecconato – abbiamo già una commessa per un deposito JET A-1 da 100 m3 con impianto di carico/scarico per un aeroporto in Germania. Il nostro obiettivo è quello di realizzare impianti di stoccaggio e rifornimento in aeroporti di piccole e medie dimensioni”.

Un’area di attività che si unisce ai molteplici settori in cui opera la Cecconato Impianti, dall’impiantistica nel settore enologico a quella della trasformazione dei tabacchi, curando ogni aspetto della lavorazione fino al collaudo finale ed alla manutenzione ordinaria e straordinaria.

Per informazioni www.cecconatoimpianti.com

Contatti: www.cecconatoimpianti.com

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Fondazione Snaitech con ChangeTheGame per un mondo dello...

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Apre presso la Sapienza Università di Roma il primo sportello in Italia di assistenza psicologica per le vittime di abusi e violenze in ambito sportivo

Milano, 20 settembre 2024 – Fondazione Snaitech e l’associazione ChangeTheGame uniscono le forze per promuovere un ambiente sportivo a misura di atleta e annunciano oggi la loro nuova collaborazione. Grazie all’incontro di queste due realtà con La Sapienza Università di Roma ha preso vita il primo “sportello di counseling psicologico” presente nel nostro Paese e rivolto agli sportivi e alle sportive che hanno subito violenze e abusi.

Per Fondazione Snaitech lo sport rappresenta un importante strumento per favorire l’inclusione e promuovere un confronto sano e positivo. Per questo è inaccettabile che proprio questo ambito si riveli troppo spesso teatro di abusi e violenze. La Fondazione ha scelto quindi di affiancare ChangeTheGame e supportare il progetto di istituire uno sportello di ascolto e supporto affinché ogni atleta possa sentirsi davvero valorizzato e protetto, condividendo l’obiettivo comune di costruire un futuro in cui lo sport sia per tutti e tutte sinonimo di rispetto, sicurezza e condivisione.

Lo sportello, collocato all’interno del dipartimento di psicologia dell’ateneo romano, permetterà alle atlete e gli atleti di incontrare e confrontarsi con figure competenti in grado di supportarli e guidarli e di accedere ad un servizio di counseling psicologico gratuito. Presso lo sportello sarà poi possibile intraprendere percorsi dedicati di inclusione e crescita sempre legati all’ambito sportivo.

“Il processo di vittimizzazione è molto articolato e include spesso aspetti che riguardano la perdita della propria capacità di rivendicare un ruolo attivo e propositivo nelle relazioni e di svalutazione delle proprie risorse e delle proprie caratteristiche. Per questo i percorsi di counseling non si limitano alla analisi delle esperienze traumatiche, ma ricercano attivamente la possibilità di reinserire le persone nel proprio naturale percorso di autodeterminazione e di recuperare la propria efficacia personale e sociale.” commenta Fabio Lu cidi, dottore di ricerca in Psicologia e Professore Ordinario di Psicometria alla Sapienza - Università di Roma, dove è Prorettore con delega alla Quarta Missione e ai rapporti con la Comunità Studentesca e dirige il Comitato Tecnico Scientifico sulla Diversità e l'Inclusione, il Laboratorio e il Servizio di Psicologia dello Sport.

“Questo sportello di aiuto, ascolto e supporto per le vittime di violenza nello sport nato dalla collaborazione di ChangeTheGame, l’Università La Sapienza e grazie al supporto di Fondazione Snaitech è di fondamentale importanza nel nostro Paese e segna un grande passo avanti per quanto riguarda le azioni di tutela. In Italia 4 atleti e atlete su 10 subiscono una forma di violenza. La maggior parte di queste vittime sviluppano problemi di natura psicofisica, allontanandosi o abbandonando lo sport e vengono lasciate sole per uscire dal buio del loro dolore. Da sopravvissuta alla violenza, conosco bene quel senso di solitudine e abbandono, quella ferita profonda e perenne che ti viene lasciata e so che è anche attraverso la cura di persone qualificate e preparate che si può iniziare a vedere la luce. Questo sportello vuole andare oltre l’assistenza ed essere uno spazio sicuro per le vittime, uno spazio dove possa avvenire un processo di elaborazione dell’accaduto e una fioritura personale”, dice Giulia Pairone, survivor tennista professionista e volontaria di ChangeTheGame.

La nuova collaborazione tra Fondazione Snaitech e ChangeTheGame è stata presentata oggi in occasione di “Racconti di vita e di sport”, l’evento dell’associazione che dal 2018 offre supporto e assistenza gratuita alle vittime di violenza e abuso nel contesto sportivo. L’appuntamento, ospitato nella splendida cornice dell’Ippodromo Snai San Siro di proprietà di Snaitech è stata l’occasione per riflettere sul rapporto tra sport ed etica grazie al prezioso contributo di quattro sportivi d’eccezione e volti dell’associazione: sono stati infatti Filippo Galli, Josefa Idem, Matteo Tagliariol e Edoardo Verzotti ad accompagnare i presenti nel racconto del loro percorso sportivo, dei valori e dei principi che ne hanno guidato i successi e la carriera.

Per ulteriori informazioni: Ad Hoc Communication Advisors Pietro Cavalletti – e-mail: pietro.cavalletti@ahca.it; Sara Mastrorocco – e-mail: sara.mastrorocco@ahca.it;

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Superare lo skills gap: in Alto Adige nasce il primo...

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NOI Techpark Ingegneria unibz

Bolzano, 20 settembre 2024. Formazione, impresa e innovazione non sono mai state così vicine. Per rispondere alle sfide di un mondo del lavoro in continuo cambiamento e formare competenze quanto più possibile allineate alle esigenze delle imprese, la Libera Università di Bolzano inaugura la sua nuova Facoltà di Ingegneria, insediandola all’interno di un parco scientifico e tecnologico, il NOI Techpark di Bolzano, che raddoppia, di fatto, la sua dimensione raggiungendo oltre 2.400 persone tra personale del mondo dell’innovazione, della ricerca, dell’impresa, ma anche studenti e studentesse.

L’hub, nato nel 2017, continua così la sua crescita, rappresentando un contesto dinamico e all’avanguardia in cui formarsi e avvicinarsi al mondo del lavoro. Attualmente ospita 52 laboratori scientifici e di prototipazione, tre istituti di ricerca (Eurac Research, Fraunhofer Italia, Centro di Sperimentazione Laimburg), 70 aziende e 27 start-up operative in quattro settori di specializzazione: Green (sistemi energetici, edifici e quartieri sostenibili, tecnologie idriche); Food & Health (materie prime e sottoprodotti, processi di lavorazione ottimizzati e fermentazione, scienze omiche e salute di precisione); Digital (Internet of Things, Open Data Hub, Intelligenza Artificiale) e Automotive & Automation (automotive e mobilità, manufacturing, agri-automation). Un distretto in cui la Facoltà di Ingegneria era già presente coi suoi laboratori, assieme alle Facoltà di Economia e di Scienze agrarie, ambientali e alimentari, e su cui ora rinnova la sua scommessa, scegliendolo come vero e proprio campus per la nuova facoltà. Qui, studenti e studentesse potranno studiare le nuove tecnologie, applicandole al progresso umano e al potenziamento del sistema economico e produttivo, creando un ponte reale e quotidiano con il mondo delle imprese e della ricerca.

«Siamo consapevoli di quanto sia importante investire sulle competenze e dotarci di personale altamente qualificato per restare competitivi in un contesto economico sempre più sfidante e votato all’innovazione. Per questo, l’arrivo di una nuova Facoltà di Ingegneria, focalizzata su automazione, settore già molto importante per il nostro territorio, robotica e Intelligenza artificiale, è cruciale per il futuro del nostro territorio. E non poteva esserci luogo migliore per collocare una facoltà di questo tipo del NOI Techpark» - ha commentato il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher.

Due saranno gli assi tematici principali della facoltà: il primo, che spazia dalle tecnologie hardware e software digitali innovative (tra cui intelligenza artificiale e human-computer interaction), fino agli elementi più avanzati dell'ingegneria industriale, meccanica ed energetica; il secondo, focalizzato sulle applicazioni al servizio del territorio, dalla conservazione delle risorse naturali e ambientali, fino all’impatto sulle persone e sul benessere della società. In perfetta coerenza con la mission del NOI Techpark, il cui acronimo sta per Nature of Innovation, innovare secondo la natura.

A caratterizzare la nuova Facoltà saranno, in particolare, l’approccio multidisciplinare di ricerca e insegnamento, la forte contaminazione tra la parte informatica e la parte ingegneristica, la connessione con un territorio industriale dalla forte propensione innovativa e internazionale, e la modalità formativa altamente esperienziale, agevolata dalla prossimità con i luoghi dell’innovazione: dai laboratori, deputati ai progetti di ricerca e sviluppo e al trasferimento tecnologico alle imprese, all’incubatore per start-up che darà la possibilità ai giovani talenti di osservare da vicino il percorso che consente alle idee di diventare imprese.

La facoltà, in cui si parlano correntemente tre lingue (italiano, tedesco e inglese), conta 800 studenti e studentesse, destinati a diventare presto più di 1000, provenienti da tutta l’area mitteleuropea. Si avvale, inoltre, di un modello organizzativo basato su tre istituti (Computer Science, Information Engineering e Industrial & Energy Engineering) e nove macroaree di ricerca (Knowledge and Data, Data-driven Artificial Intelligence, Mathematical Foundations, Materials and Devices for Smart Systems, Software Engineering and Autonomous Systems, Human-centered Intelligent Systems, Industrial Engineering and Automation, Energy Resources and Energy Efficiency, Sustainability and Safety for the Natural and Built Environment).

«Per una Facoltà come la nostra, la collocazione nel NOI è un’opportunità davvero unica perché avvicina le attività di ricerca e le attività didattiche con gli studenti alle aziende. Sarà un impulso anche allo sviluppo del parco tecnologico stesso perché gli studenti e le studentesse saranno inseriti/e nel mondo dell’innovazione, potranno interagire con le realtà di ricerca e collaborare con le start-up. Una volta terminati gli studi, potranno diventare loro stessi/e fondatori/fondatrici di nuove iniziative e, così, essere protagonisti del futuro imprenditoriale del territorio. La sinergia farà bene ad entrambe le comunità, quella di unibz e quella del NOI Techpark, e magari aprirà le porte all’insediamento al NOI di altre Facoltà» - commenta il prof. Paolo Lugli, rettore della Libera Università di Bolzano.

«Con l’inaugurazione della facoltà di ingegneria, NOI Techpark continua il suo percorso di crescita realizzando un vero e proprio raddoppio, passando da 1.200 a 2.400 persone altamente qualificate. Una community internazionale, in cui si parlano almeno 15 lingue da ancora più Paesi, che contribuirà a contaminare positivamente il percorso di formazione delle/i future/i ingegnere/i e, a sua volta, a farsi contaminare da queste giovani menti. Un processo osmotico che, siamo sicuri, contribuirà al progresso tecnologico, scientifico e culturale del nostro territorio e delle nostre comunità» - dichiara Helga Thaler Ausserhofer, presidente del NOI Techpark.

«Il campus riunisce tanti laboratori sotto uno stesso tetto e ciò facilita le collaborazioni tra discipline diverse oltre al fatto che questi laboratori non vengono usati solo per la ricerca ma anche dagli studenti. Contiamo di proseguire nello sviluppo di un’offerta didattica sempre più orientata alla formazione di tipo esperienziale, organizzando l’attività educativa in maniera tale che la parte di apprendimento teorico e quella di applicazione pratica convivano e confluiscano in un percorso coerente e ciclico fatto non solo di “sapere”, ma anche di “saper fare”» - sottolinea il prof. Andrea Gasparella, preside della Facoltà di Ingegneria della Libera Università di Bolzano.

Il NOI Techpark si dimostra essere, quindi, il luogo ideale per far fiorire i talenti del futuro grazie alla vicinanza con il mondo dell’innovazione. Il quartiere, che occupa una superficie complessiva di 12 ettari, per il 40% già edificati, ha recentemente inaugurato altri due nuovi edifici, il D2 e D3, con nuove aziende e nuovi laboratori nei settori Green e Food & Health, e ha già progettato altri due complessi, il D4 e D5, che si focalizzeranno su Digital & AI, Automation & Robotics. Parallelamente, anche i servizi del parco sono in costante crescita: solo nell’ultimo anno, ne hanno usufruito oltre 1.000 clienti, tra cui 745 aziende, con 660 progetti di R&S con un budget di 44,5 milioni di euro, mentre gli investimenti complessivi dei privati nelle start-up insediate al NOI ammontano già a 7,8 milioni di euro.

Maggiori informazioni sui siti di unibz e di NOI Techpark.

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