Indagine EQS sul Whistleblowing 2024: Sempre più aziende italiane dispongono di un canale digitale per le segnalazioni di whistleblowing
MILANO, - EQS Newswire - 18 luglio 2024 - Con l'arrivo della Legge Italiana sul Whistleblowing nel marzo 2023 per le organizzazioni con più di 50 dipendenti, la percentuale di aziende in Italia che dispongono di un sistema di segnalazione è salita al 92%, rispetto al 76% dello scorso anno. Questo è quanto emerge dalla seconda edizione dell'Indagine Europea sul Whistleblowing 2024 pubblicata da EQS Group, a cui hanno partecipato più di 700 Compliance Officer in tutta Europa. Le aziende rispondenti in Italia si affidano prevalentemente ai canali digitali per ricevere segnalazioni di comportamenti non etici o illegali: il 92% ha introdotto un sistema interno per le segnalazioni di whistleblowing.
Il rispetto delle leggi (in particolare al Decreto Whistleblowing, d.lgs 24/2023) è stato il fattore chiave che ha spinto le aziende italiane ad implementare un sistema di segnalazione: il 93% lo ha citato come uno dei motivi più importanti. Tuttavia, il 47% degli intervistati ha affermato di utilizzare già il sistema di segnalazione da almeno tre anni. Ciò suggerisce che abbiano implementato la soluzione ancor prima che la Direttiva UE dovesse essere recepita nel diritto nazionale entro dicembre 2021.
Il Whistleblowing come base di una cultura aziendale trasparente
La tutela dei whistleblower nelle organizzazioni non è guidata solo da fattori esterni, ma è anche un aspetto chiave della cultura aziendale. Dopo la conformità alle normative in vigore, lo sviluppo di una cultura aperta alla segnalazione (cosiddetta "Speak Up Culture") è stato citato nella survey come il secondo motivo più importante per implementare una soluzione di whistleblowing con il 59%. Un altro 24% dei rispondenti in Italia ha citato la prevenzione di sanzioni economiche o danni alla reputazione delle proprie organizzazioni come motivo per adottare una soluzione di segnalazione.
Circa un terzo (34%) delle aziende rispondenti in Italia ha ricevuto almeno una segnalazione attraverso il proprio sistema di segnalazione. Solo il 12% ha ricevuto 10 o più segnalazioni nel 2023. La maggior parte delle aziende che hanno ricevuto 50 o più segnalazioni erano grandi aziende con più di 10.000 dipendenti. Circa un quinto delle segnalazioni riguardava casi legati alla gestione HR (21%), seguito da episodi di frode e corruzione (14%), problemi relativi alla protezione dei dati (8%) e violazioni delle norme sociali e dei diritti umani (7%). L’ordine di questi risultati è quasi identico a quello dei risultati dell’anno precedente.
L'anonimato garantito dalle aziende
Sebbene la legislazione italiana non imponga alle organizzazioni di ricevere segnalazioni anonime, 9 aziende italiane su 10 (91%) consentono ai whistleblower di inviare segnalazioni senza rivelare la propria identità. Studi precedenti (EQS Whistleblowing Report 2021) hanno dimostrato che circa la metà di tutte le segnalazioni iniziali vengono effettuate in forma anonima se il canale di segnalazione lo consente. La disponibilità di un canale anonimo non ha avuto alcun effetto sul numero di segnalazioni abusive effettuate con l'intento di danneggiare i dipendenti o l'azienda.
Mimmo Santonicola, Country Manager di EQS Group Italia: "I risultati dell'indagine mostrano che la compliance normativa rimane il fattore più importante per la protezione dei segnalanti. Sebbene ciò sia comprensibile, non tiene sufficientemente conto dell'importanza di effettuare segnalazioni per promuovere l'integrità aziendale, l'etica e una cultura aziendale trasparente. Data la crescente complessità del panorama globale della compliance, le aziende dovrebbero anche guardare oltre le singole leggi e adottare una visione più olistica e integrata della compliance. In questo la tecnologia può giocare un ruolo centrale. Le soluzioni digitali possono aiutare a soddisfare i requisiti normativi in modo più efficiente, mitigare i rischi e comunicare in modo trasparente con gli stakeholder interni ed esterni. Sono anche l'unico canale in grado di garantire il completo anonimato ai segnalanti".
Accesso per gli stakeholder esterni – particolarmente rilevanti nella catena di fornitura
Quasi 9 aziende su 10 censite in Italia (90%) consentono l'accesso ai canali di segnalazione a stakeholder esterni, quali clienti, fornitori e partner. Questo approccio proattivo è particolarmente importante per le organizzazioni che devono rispettare le normative circa la catena di fornitura. Un esempio è la Direttiva UE sulla due diligence della catena di fornitura (CSDDD), approvata dagli Stati membri dell'UE nel maggio 2024. Analogamente alla legge tedesca sulla due diligence della catena di fornitura (LkSG), la Direttiva UE richiede che i canali di segnalazione siano accessibili a stakeholder esterni lungo la catena di approvvigionamento.
"Molti casi di cattiva condotta potrebbero non essere notati dai dipendenti dell'azienda, ma piuttosto dai clienti, dai fornitori o dai partner commerciali", afferma Mimmo Santonicola. "Alcune aziende temono di essere inondate di segnalazioni infondate se aprono il loro sistema di segnalazione a stakeholder esterni, ma l'esperienza dimostra che questa preoccupazione è infondata e che le aziende invece traggono grandi vantaggi dalle segnalazioni provenienti dalla loro rete, poiché potrebbero venire a conoscenza delle irregolarità più rapidamente e prevenire eventuali rischi".
A proposito dell'indagine
Per l'indagine Europea sul Whistleblowing 2024, nei mesi di giugno e luglio 2024 hanno risposto più di 700 professionisti della compliance provenienti da oltre 20 paesi europei. I rispondenti rappresentano un'ampia gamma di settori e dimensioni aziendali diversi, dalle piccole e medie imprese alle grandi aziende con più di 50.000 dipendenti. L'81% dei partecipanti alla survey proviene da Germania, Italia, Francia e Spagna.
L'indagine Europea sul Whistleblowing può essere scaricata gratuitamente sul sito di EQS Group qui.
EQS Group
EQS Group è un fornitore cloud leader a livello internazionale nei settori della compliance aziendale e delle Investor Relations. Migliaia di aziende in tutto il mondo si affidano a EQS Group per creare fiducia e promuovere una cultura interna trasparente ed etica, soddisfacendo le normative in vigore e minimizzando i rischi.
Le soluzioni digitali di EQS Group sono raggruppate nella piattaforma cloud EQS COCKPIT. Ciò consente di gestire i processi di compliance circa la raccolta e la gestione delle segnalazioni, la gestione delle policy e dei processi di approvazione di regali e inviti con la stessa professionalità dei partner commerciali, degli elenchi di insider e degli obblighi di reporting. Le società quotate beneficiano inoltre di un newswire globale, di targeting degli investitori e di gestione dei contatti, nonché di siti Web IR, report digitali e webcast per una comunicazione efficiente e sicura con gli investitori. Inoltre, EQS Group permette alle organizzazioni di adempiere agli obblighi di due diligence sui diritti umani e ambientali lungo le catene di fornitura aziendali.
EQS Group è stata fondata a Monaco di Baviera nel 2000. Oggi il gruppo impiega circa 500 professionisti ed è presente nei più importanti centri finanziari del mondo.
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Treno in ritardo? Puoi chiedere il rimborso che ti spetta
20 dicembre 2024.Secondo un’inchiesta svolta da Altroconsumo attraverso un questionario a 1.492 cittadini per conoscere la loro opinione ed esperienza sul servizio ferroviario, 1/3 di chi ha viaggiato con un treno ad alta o media velocità nel corso degli ultimi 12 mesi è arrivato in ritardo a destinazione. Questo è successo nel 36% dei casi con Trenitalia e in percentuale minore con Italo. La tratta che ha registrato la maggior incidenza di ritardi è risultata la Milano-Genova, seguita dalla Bologna-Lecce. In 2/3 dei casi, l’entità del ritardo non ha superato la mezz’ora, limite oltre il quale si ha il diritto di richiedere un’indennità.
Circa 1 persona su 2 ha presentato un reclamo per ottenere un rimborso del ritardo superiore ai 30 minuti e quasi tutte le richieste sono state fatte online. Trenitalia e Italo hanno evaso la quasi totalità delle richieste di indennizzo, principalmente tramite voucher (46%) o accredito (42%) sul conto della carta con cui era stato effettuato l’acquisto.
Dall’inchiesta emerge che viaggiare sui treni di Italo è più apprezzato rispetto a Trenitalia in tutti i parametri valutati: pulizia a bordo treno, livello di manutenzione, puntualità all'arrivo.
Ma perché il ritardo è diventato cronico? I problemi iniziano quando i treni veloci, cui viene data la precedenza, si immettono nella linea normale. La linea dell'alta velocità, infatti, è discontinua e si innesta in molti tratti sulla rete tradizionale. I treni italiani corrono su due binari, quello veloce e privilegiato delle tratte dedicate alla Tav e quello vecchio e lento su cui si affannano ogni giorno le vecchie carrozze. Negli anni, il cronico problema della mancanza di puntualità si è riversato anche sui treni veloci e i ritardi sono diventati la norma anche sui binari della Tav. A rendere il quadro più complesso ci sono numerosi cantieri previsti tra il 2025 e il 2026, che renderanno disponibili a singhiozzo numerose tratte ferroviarie creando nuovi disagi per gli utenti. Rfi ad oggi dichiara che ogni giorno ci sono sulla rete 1100 cantieri aperti, il 20% in più del 2023.
Inoltre, per la mancanza di puntualità, i passeggeri ricevono rimborsi miseri, visto che Trenitalia ha pensato bene di alzare le soglie di ritardo per il quale è previsto l'indennizzo: un escamotage per ridurre il numero dei rimborsi. Chi viaggia in treno riceve rimborsi per il 50% del prezzo del biglietto, ma solo se il ritardo supera le due ore. Altroconsumo, tramite la sua petizione, chiede invece rimborsi integrali del costo del biglietto per questa casistica e rimborsi che scattino per ritardi più brevi e idonei a un servizio di Alta Velocità e che siano attribuiti automaticamente agli utenti senza bisogno di farne richiesta.
"Secondo la nostra ultima indagine, i disagi ferroviari sono sempre più frequenti anche a causa dei cantieri che hanno caratterizzato la scorsa estate e che proseguiranno nel 2025 e nel 2026. La modernizzazione della rete è certamente necessaria e prioritaria, ma deve andare di pari passo con il rispetto dei diritti dei passeggeri, che meritano un servizio di qualità adeguato ai costi sempre più elevati dei biglietti. Quanto sta accadendo evidenzia una grave carenza nella programmazione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e non possiamo permettere che a pagarne il prezzo siano i passeggeri. Gli indennizzi previsti dal Regolamento europeo non sono sufficienti: attualmente il rimborso del 50% del biglietto è previsto solo per ritardi superiori alle due ore. Noi chiediamo il rimborso totale del biglietto, il rimborso del 50% per ritardi superiori a un’ora per tutti i treni e a 30 minuti per i treni Alta Velocità, considerando che, secondo la nostra indagine, il 34% dei treni in ritardo rientra in queste tempistiche. Inoltre, il 45% dei ritardi si colloca tra i 15 e i 30 minuti, per i quali attualmente non è previsto alcun indennizzo. Per questi casi chiediamo un rimborso del 30% del biglietto. Come Altroconsumo chiediamo anche che i rimborsi siano automatici, senza inutili trafile burocratiche, e che il passeggero possa scegliere tra rimborso in denaro o sotto forma di voucher. Vi invitiamo quindi a firmare la nostra petizione: insieme possiamo fare la differenza e far sentire la nostra voce." Dichiara Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo
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Accademia Consulenza d’Immagine presenta la Palette...
Roma, 20/12/2024 - Accademia Consulenza d’Immagine lancia la Palette Psicocromatica, un percorso formativo che integra armocromia, neuroscienze e psicologia positiva della moda. Si tratta di un corso che punta a trasformare l'approccio dei professionisti della consulenza d’immagine, combinando elementi psicologici e cromatici al fine di offrire un servizio più profondo e personalizzato.
Il programma è stato ideato da Ilaria Marocco, Presidente di Asso Style Image, e Chiara Salomone, esperta di psicologia della moda e fondatrice di NEUROFASHION®. Insieme, le due professioniste, hanno sviluppato un metodo unico, un protocollo di lavoro che va oltre l’armocromia tradizionale e ne diventa l’evoluzione esplorando il legame tra i colori, emozioni e personalità ed integrandoli a quelli della palette valorizzante.
"Con questo modulo formativo, non ci limitiamo a scegliere i colori valorizzanti in base alla stagione cromatica della persona", spiega Chiara Salomone. "Esploriamo anche come questi possano divenire strumenti per migliorare il benessere delle persone, scegliendo sfumature che abbiano un forte legame emotivo con l’individuo. Ogni cliente ha una storia e i colori più adatti sono quelli che entrano in sintonia con essa"
Ilaria Marocco evidenzia l'importanza di questa innovazione nel campo della consulenza d’immagine: "La Palette Psicocromatica è un’evoluzione straordinaria dell’armocromia, che amplia le possibilità di lavoro per i consulenti d’immagine. Abbiamo creato una metodologia che prevede 5 step, volta non solo a rispondere alle necessità estetiche del cliente, ma ad integrare anche i suoi bisogni, rendendo ogni consulenza un’esperienza di consapevolezza al fine di generare un buon livello di benessere."
Il valore di questo approccio psicocromatico risiede, infatti, nella capacità di creare una connessione profonda tra l’individuo, i colori scelti e quelli valorizzanti. Non si tratta solo di migliorare l’aspetto esteriore di un individuo, ma di un percorso che aiuta la persona a sentirsi autentica, rafforzando la sua percezione di sé. Questo è possibile grazie all’unione tra analisi del colore, neuroscienze e psicologia positiva per la moda, strumenti che permettono di individuare le tonalità che oltre a valorizzare, favoriscono il benessere della persona e la sua autoefficacia.
L’introduzione della Palette Psicocromatica segna quindi una vera e propria rivoluzione nel mondo della consulenza d’immagine, intesa sempre più come lavoro di cura, e aprendo nuove prospettive per i professionisti del settore. I consulenti che parteciperanno a questo percorso formativo acquisiranno competenze uniche che li posizioneranno come esperti in un campo in continua evoluzione, dove la personalizzazione e la cura del cliente sono alla base di un servizio di alta qualità.
Con il supporto delle esperte Chiara Salomone e Ilaria Marocco, i partecipanti avranno l’opportunità di perfezionare le loro capacità, imparando a utilizzare i colori non solo come strumento estetico, ma anche come potente mezzo per migliorare il benessere e la qualità della vita delle persone.
Scopri di più su Accademia Consulenza d'Immagine
Accademia Consulenza d'Immagine è un’istituzione di formazione professionale per consulenti d’immagine e professionisti del settore moda. Offre programmi innovativi che integrano armocromia, psicologia positiva e neuroscienze, preparando i suoi studenti a offrire consulenze integrate altamente personalizzate che promuovono il benessere e la valorizzazione dell’immagine esteriore delle persone. Con un approccio orientato alla crescita personale e professionale, l’Accademia è una delle realtà più avanzate nel panorama della consulenza d’immagine.
Contatti
Per maggiori informazioni sul programma e su come iscriversi, è possibile visitare il sito web di Accademia Consulenza d’Immagine.
Contatti per la stampa
Accademia Consulenza d'Immagine
Email: info@accademiaconsulenzaimmagine.com
Telefono: +39 3208886305
Sito web: www.accademiaconsulenzaimmagine.com
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Comunicato Stampa congiunto Farmindustria Egualia...
Oltre alla beffa, il danno, sia per l’industria farmaceutica, che è leva strategica del Paese, sia per la salute dei cittadini
Roma, 20 dicembre 2024 – Le aziende farmaceutiche, già colpite da una Legge di Bilancio che rappresenta una “mazzata” per la sua competitività, hanno appreso – leggendo la stampa specializzata – che l’applicazione del regolamento UE sulla “Tracciatura Europea dei medicinali”, le obbligherebbe ad adottare nei loro complessi processi industriali, dal 9 febbraio 2025, alcune disposizioni di cui a oggi non sono note nemmeno le specifiche tecniche. Disposizioni che richiederebbero passaggi amministrativi e autorizzazioni ancora non chiari.
Farmindustria ed Egualia segnalano la gravità estrema di questa situazione surreale.
Nei testi circolati mancherebbero elementi ovvi come il necessario periodo di transizione di almeno 24 mesi per gli adempimenti richiesti alle aziende e come la certezza di poter continuare ad operare secondo gli standard oggi vigenti per un periodo atto ad aggiornare le proprie procedure. La legge delega prevede un tempo congruo di adattamento, tutti i Paesi lo hanno. Solo in Italia mancherebbe.
Nel rispetto di altre normative, le aziende non potrebbero così procedere al rilascio per la commercializzazione dei lotti dei farmaci prodotti dopo il 9 febbraio 2025. Questo significherebbe il rischio concreto e drammatico di carenze di medicinali, anche per patologie gravi, e di blocco della produzione. Avrebbe anche effetti critici sull’ occupazione.
Uno stato di crisi, dunque, con conseguenze pesanti per tutto il Paese, che deve essere evitato senz’altro. L’industria ha più volte rappresentato alle Istituzioni questi rischi sin dal 2022, offrendo la più ampia disponibilità al confronto.
Il meccanismo come ciliegia sulla torta prevederebbe in Italia, rispetto alla normativa Ue, anche il persistere di ulteriori dispositivi da apporre sulle confezioni che genereranno costi aggiuntivi per le imprese e complessità industriali, sinora del tutto ignorate. A pagarne le spese sarebbero pure i cittadini che vedrebbero messa in seria discussione la tutela della salute.
Senza l’immediata presa d’atto da parte del Governo di quanto segnalato dall’industria, da sempre impegnata per la continuità nella fornitura dei medicinali, le imprese sarebbero costrette a dichiarare, senza alcuna responsabilità, carenze per moltissimi medicinali con prevedibili allarmi sociali.
Sarebbe un esito incredibile per quanti hanno a cuore il bene dell’Italia. E l’industria farmaceutica è certamente tra questi.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Egualia
Sara Todaro
Mob. +39 348 9009082
sara.todaro@egualia.it
www.egualia.it
EGUALIA (già Assogenerici) è l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia. L’associazione, fondata nel 1993, rappresenta oggi più di cinquanta tra imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. In ambito europeo, EGUALIA è membro di Medicines for Europe (già EGA), la voce delle industrie produttrici di farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Europa che rappresenta 350 siti produttivi e di ricerca con un totale di 160mila addetti.