Perugia, ragazzo ucciso a coltellate a Spoleto dopo lite: arrestato 42enne
Il giovane, inizialmente soccorso da un passante e poi trasportato in ospedale, è successivamente deceduto a causa delle gravi lesioni
I Carabinieri di Spoleto hanno arrestato un 42enne albanese con l'accusa di omicidio. L’uomo, già noto alle forze dell'ordine e sottoposto alla libertà vigilata, intorno alle 21 di ieri, al culmine di un litigio avvenuto sotto la propria abitazione per futili motivi, avrebbe colpito al torace con un coltello da cucina, un 28enne italiano, residente a Spoleto e anche lui noto alle forze dell'ordine. Il giovane, inizialmente soccorso da un passante e poi trasportato da personale sanitario del servizio 118 presso il locale ospedale, è successivamente morto a causa delle gravi lesioni riportate.
L’immediata attività d’indagine sul territorio, durata tutta la notte e ancora in corso, ha consentito nell’immediato di ricostruire la dinamica e individuare il presunto responsabile. Gli accertamenti tecnici irripetibili, avviati sin dalle prime fasi conseguenti all’omicidio, sono stati affidati ai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo di Perugia per l’acquisizione di tutte le fonti probatorie ritenute utili.
L’arma bianca presumibilmente utilizzata per colpire la vittima è stata sottoposta a sequestro mentre la salma è stata traslata presso l’istituto di medicina legale di Perugia per il successivo esame autoptico. Il 42enne, all’esito dell’acquisizione di gravi, univoci e concordanti elementi indiziari, è stato arrestato per il reato di omicidio e, al termine delle formalità di rito condotte presso la Caserma dei Carabinieri di Spoleto, sarà portato nella Casa di Reclusione del luogo.
Cronaca
Andrea Rivera al Circo Massimo: “Tony Effe? Nessuna...
Il comico tra i protagonisti dell'ultimo dell'anno: "Io d'accordo con la scelta del sindaco Gualtieri"
L'esclusione di Tony Effe dal Concertone di Capodanno al Circo Massimo "non è stata censura, ma buon senso. L'errore è stato chiamarlo. I suoi testi sono duri e ai giovani non si possono dare certi messaggi. Io sono d'accordo con la scelta del sindaco Gualtieri". A dirlo all'Adnkronos è il comico Andrea Rivera, che animerà l'ultimo dell'anno insieme all'Orchestraccia, Gabry Ponte, la Pfm , l'Orchestra popolare La Notte della Taranta.
Il concerto al Circo Massimo
Non mancheranno sketch sulle polemiche che hanno coinvolto il trapper: "Non posso non fare satira, ma non offenderò nessuno", anticipa Rivera, al quale è stata data 'carta bianca': "Altrimenti non sarei lì", ammette. "Abbiamo rischiato che la Ztl venisse chiamata 'Zona a Trapper limitati", scherza Rivera. "La Pfm è stata chiamata solo perché ha cambiato nome, 'Pi Tony Effe Emme'", scherza ancora il comico.
Sul palco non solo comicità ma anche musica: "Con l'Orchestraccia canterò il brano 'L'amore non si compra', che ho già cantato in Campidoglio con un coro di 15 bambini, in occasione del premio 'Battito Animale', ideato dalla garante per i diritti degli animali del Comune di Roma Patrizia Prestipino", anticipa Rivera, "ma al Circo Massimo non ci sarà il coro per questioni logistiche". Dopo le polemiche "arriviamo noi a migliorare la situazione, penso di avere più contenuti rispetto ad altri personaggi. Mi sento un po' come Harvey Keitel in 'Pulp Fiction' che risolve i problemi, ma senza ammazzare nessuno...".
Con il brano 'L'amore non si compra' "non solo vogliamo mandare un messaggio a supporto delle adozioni dei cani". Un pezzo della canzone "dice 'dai molla quel computer, lascia la PlayStation, esci dalla gabbie insieme a noi'. Le gabbie sono anche quelle mentali, puoi ingabbiare un ragazzino con un tablet, per esempio", conclude Rivera, al fianco degli animali. Recentemente ha adottato Breccola, che arriva dopo la perdita del suo amatissimo Pigna.
Sport
Atalanta, Ruggeri non convocato
Problema al piede per l'esterno
Brutte notizie per Gasperini alla vigilia del match in programma contro la Lazio domani sera.
Il tecnico orobico ha diramato l'elenco dei calciatori convocati contro i capitolini: c'è Giorgio Scalvini, ma la Dea dovrà fare a meno di Matteo Ruggeri. Problema al piede per l'esterno che salterà così la prossima trasferta, la speranza è quella di riaverlo a disposizione per la Supercoppa.
Ecco l'elenco completo dei convocati: Toloi, Kossounou, Hien, Godfrey, Sulemana, Cuadrado, Pasalic, Zaniolo, Lookman, Ederson, De Roon, Bellanova, De Ketelaere, Djimsiti, Kolasinac, Samardzic, Palestra, Rui Patricio, Carnesecchi, Rossi, Scalvini, Brescianini, Vlahovic, Zappacosta.
Pesa anche l'assenza dell'infortunato Retegui, in avanti sarà De Ketelaere ad agire da prima punta con alle spalle Lookman e Pasalic (in serrato ballottaggio però con Samardzic). In mezzo al campo riecco De Roon dal primo minuto al fianco di Ederson. Sulla fascia sinistra al posto di Ruggeri ci sarà Zappacosta. Dietro Kossounou può essere preferito a Djimsiti. In porta Carnesecchi.
Fantacalcio.it per Adnkronos
Cronaca
Orbassano, la scrittrice Calandrone: “I genitori di...
A soli 8 mesi di vita, la narratrice e poetessa perse i genitori che si suicidarono gettandosi nel Tevere dopo una denuncia per adulterio: storia che lei stessa racconta nel suo romanzo 'Dove non mi hai mai portata'
"Quello dei genitori di Chiara, come quello dei miei, è stato un omicidio sociale. La morte di mia madre Lucia e di mio padre Giuseppe è stata, e lo sottolineo, un atto di fortissima autodeterminazione politica, un gesto che è stato rivendicato pubblicamente". Così all'Adnkronos la scrittrice e poetessa Maria Grazia Calandrone interviene sulla vicenda che ha colpito la famiglia Giacoletto di Orbassano, in provincia di Torino, dove Alessandro e Cristina, dopo aver perso la figlia 28enne Chiara due anni fa, hanno deciso di togliersi la vita. La ragazza, nel 2022, si sarebbe impiccata perché non riusciva a sostenere il peso delle violenze sessuali subite da un suo parente. Anche nella vita di Calandrone c'è un'esperienza tragica: a soli 8 mesi di vita, la scrittrice perse i genitori che si suicidarono lanciandosi nel Tevere, dopo che la madre era stata denunciata per adulterio. Storia che lei stessa racconta nel suo romanzo "Dove non mi hai portata".
"Intollerabile il suicidio di un figlio"
"Un figlio suicida è veramente qualcosa che non è tollerabile, non è concepibile - sottolinea Calandrone - vieni travolto dal sentimento di aver sbagliato tutto. In più il senso di colpa per non essersi accorti in tempo o non aver saputo gestire... Io mi immedesimo come madre più che come figlia in questa tristissima vicenda: non so se la ragazza si fosse confidata con i genitori o se loro hanno scoperto il suo dramma soltanto nel momento in cui si è tolta la vita. Tuttavia, identificandomi con questo padre e questa madre, capisco che vedere morire una figlia così sia qualcosa di insopportabile. Essere vivi diventa quasi un insultoCerto, se avessero avuto altri figli avrebbero avuto un motivo forte per continuare a vivere, ma in quest'abisso di solitudine evidentemente non hanno visto via d'uscita".
"Dovrei dire che tutti i dolori possono essere superati, ma non penso sia così. Questa famiglia è stata devastata: la perdita di una figlia, per di più suicida, è il dolore peggiore che si possa immaginare. Perché è completamente innaturale, non esiste neanche la parola nella lingua italiana per descrivere questa condizione: esiste 'orfano', ma 'orfano di un figlio'? Non esiste la parola in nessuna lingua, credo".
Il gesto del pedofilo
L'auto-colpevolizzazione da parte dei genitori, dunque, per Calandrone, "è inevitabile, perché sapere che, nonostante tutto l'amore, non sono riusciti a salvarla da se stessa, a salvarla da questo incubo è qualcosa che non si può sopportare".
"Leggo che la persona che ha abusato di questa ragazza è morta. Posso dire? Meno male - sottolinea Calandrone - Questo pedofilo ha tre morti sulla coscienza. Una cosa che ci terrei a sottolineare è quanto danno si fa, al di là delle proprie volontà, al di là della propria immaginazione, per soddisfare una voglia così momentanea e criminale. Quanto danno si fa se poi, a distanza di anni, una ragazza arriva a compiere un gesto del genere e di conseguenza i suoi genitori? Questo morto ha tre morti sulla coscienza".
"Io esorterei a riflettere sui danni che si creano, al di là anche della propria volontà malevola - conclude la scrittrice -. L'unica cosa che mi viene da dire è che spero che questa tragedia possa servire almeno a far riflettere chi dovesse trovarsi a sentire delle pulsioni così aberranti. Che possano fermarsi a pensare: 'Oddio, non è che un domani mi trovo ad avere sulla coscienza questa ragazza, questa persona, questa bambina?'".
(di Lorenzo Capezzuoli Ranchi)