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Torino, giornalista de La Stampa: “Sono stato aggredito da esponenti Casapound”

E' accaduto in via Cellini all'esterno dell'Asso di Bastoni, circolo frequentato da militanti di estrema destra. Schlein: "Clima di impunità". Cirio: "Violenza è inaccettabile e va condannata sempre". L'FdI Foti: "Ferma condanna"

Auto della polizia - Fotogramma

 Giornalista de La Stampa Andrea Joly aggredito a Torino da militanti di Casapound. L'aggressione, si legge sul quotidiano, è "avvenuta in via Cellini all'esterno dell'Asso di Bastoni, un circolo storicamente frequentato da simpatizzanti e militanti di estrema destra". Sono intanto in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine di Torino per far luce su quanto accaduto, sull’episodio ci sarebbero anche diversi video di residenti. La Polizia torinese, a quando si apprende, avrebbe identificato due persone, presunti autori di quanto subito ieri sera dal giornalista. Subito dopo l’accaduto, sull’episodio erano stati avviati gli accertamenti della Digos di Torino.

"Sono grato alla Questura di Torino per aver tempestivamente identificato due individui fortemente sospettati di essersi resi protagonisti dell’aggressione al giornalista della Stampa. La loro posizione ora è al vaglio della Autorità Giudiziaria. Nel nostro Paese, tanto più con il nostro Governo, non ci sarà mai spazio per la violenza di qualsiasi matrice, soprattutto se perpetrata con finalità discriminatorie o ai danni di soggetti fragili o di chi svolge particolari e fondamentali funzioni", il commento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Il racconto

"Un filmato girato dal cronista stesso, che passava di lì per caso, immortala il momento in cui gli attivisti lo avvicinano chiedendogli 'Sei dei nostri?', poi reagiscono appena intuiscono che Joly non c’entra con loro", si legge ancora. "Da una prima ricostruzione fuori dal locale era in corso una festa di Casa Pound con fumogeni e fuochi d'artificio. A Joly è stato intimato di consegnare lo smartphone quindi lo hanno minacciato e aggredito, mentre lui si allontanava lo hanno calciato facendolo cadere e a quel punto lo hanno colpito con dei calci. Il giornalista è stato costretto a farsi medicare in ospedale", racconta La Stampa.

Le reazioni

"Esprimo solidarietà e vicinanza ad Andrea Joly, giornalista de La Stampa che stanotte a Torino è stato aggredito e picchiato da militanti di Casa Pound solo per averli ripresi col cellulare mentre, fuori da in locale, festeggiavano un loro anniversario. Ma esprimo anche grande preoccupazione per il clima di impunità che continuiamo a registrare di fronte a episodi così gravi: cos’altro dobbiamo aspettare perché vengano sciolte, come dice la Costituzione, le organizzazioni neofasciste? Chiediamo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di intervenire immediatamente". Così in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.

"L’aggressione squadrista subita da Andrea Joly dimostra ancora una volta la necessità di fortificare ogni giorno gli anticorpi democratici per combattere odio, intolleranza e violenza di stampo neofascista. È un episodio grave e inaccettabile, ma non si tratta di un caso isolato: i campanelli di allarme su alcune derive antidemocratiche nel nostro Paese hanno già suonato più volte. Alla politica e alle forze sane il compito di intervenire per mettere fine a questi deliranti rigurgiti di arroganza e violenza. A Joly e a tutta la redazione la solidarietà mia e del M5s". Così sui social, Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle.

Meloni: "Inaccettabile atto di violenza"

"Nel rivolgere la solidarietà mia personale e quella del Senato della Repubblica al giornalista de 'La Stampa' Andrea Joly, desidero sottolineare con profonda soddisfazione come tutte le forze politiche stiano prontamente condannando, com’è giusto che sia, questo gravissimo episodio. Ribadiamo con forza il nostro no ad ogni forma di violenza". Lo scrive sui social, Ignazio La Russa, presidente del Senato.

“Desidero esprimere piena solidarietà al giornalista e a tutta la redazione per l'aggressione subita. La violenza è inaccettabile e va condannata sempre e con nettezza, da qualsiasi parte provenga, e mi auguro che vengano presto accertate le responsabilità", afferma in una nota il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

"Al cronista Andrea Joly - continua il presidente - che conosco personalmente e di cui apprezzo il lavoro, ho voluto confermare poco fa il mio incoraggiamento e gli auguri di pronta guarigione oltre alla garanzia che, per parte nostra, la libertà di stampa sarà sempre considerata un caposaldo della nostra democrazia e difesa da ogni attacco”.

"Sono sgomento di fronte alle immagini della violenza squadrista subita da Andrea Joly. A lui la mia solidarietà, a loro il mio disprezzo. Al Ministro dell’Interno Piantedosi, invece, una domanda: che cosa stiamo aspettando? Che succeda qualcosa di peggio? Quali altri segnali servono per incominciare ad agire?". Così in una nota il deputato democratico, responsabile nazionale sport, Mauro Berruto.

"Dopo le aggressione agli studenti e coppie gay ora arrivano quelle ai giornalisti. Ci deve scappare il morto per iniziare ad andare oltre a qualche dichiarazione di circostanza?", afferma Marco Grimaldi parlamentare torinese dell’Alleanza Verdi Sinistra.

"Esprimiamo forte preoccupazione per il clima del Paese -prosegue il vice capogruppo dei deputati rossoverdi - in cui le organizzazioni che si richiamano al fascismo si sentono legittimate all'uso della violenza. Oltre a esprimere la nostra solidarietà al giornalista de La Stampa Andrea Joly, aggredito mentre faceva il suo lavoro". "Chiediamo -conclude Grimaldi- a tutte le istituzioni, e al Governo di procedere allo scioglimento delle organizzazioni che si macchiano del reato di apologia al fascismo".

"Ferma condanna per l’aggressione ai danni del giornalista Andrea Joly, del quotidiano La Stampa, avvenuta stanotte. Ci auguriamo che i responsabili vengano quanto prima assicurati alla giustizia perché questa violenza non può essere tollerata né restare impunita". Così Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati.

''Casapound è un'organizzazione fascista nel metodo e nel merito, per troppo tempo vezzeggiata, protetta e giustificata da una parte della destra italiana. Una realtà che professa e pratica violenza e che non riesce a confrontarsi nel rispetto delle opinioni degli altri va sciolta, perché estranea alle regole democratiche. Invece del solito balletto di dichiarazioni pro e contro si passi ai fatti", scrive sui social Carlo Calenda.

“Non c’è spazio per la violenza, esprimo piena solidarietà ad Andrea Joly e ferma condanna. Non c’è spazio per certe dinamiche. La violenza è e deve rimanere intollerabile, sempre e comunque. In Italia la libertà di informazione è un tassello democratico che nessuno si sogna di mettere in discussione: da parte di chi strumentalizza l’accaduto l’ennesimo slancio di opportunismo politico”. Ad affermarlo, in una nota, Paola Ambrogio, senatore di Fratelli d’Italia.

"A Roma aggredita coppia gay. A Torino un giornalista. L’intolleranza e la violenza hanno un solo colore, quello della condanna. Poi, però, c’è sempre qualcuno che pensa al proprio tornaconto". Lo scrive su X il ministro del Turismo Daniela Santanchè.

"Esprimiamo la nostra solidarietà ad Andrea Joly , il giornalista de LaStampa, aggredito a Torino da militanti di estrema destra. C’è un clima ostile nel Paese nei confronti dei giornalisti e anche gli attacchi continui da parte di esponenti politici della maggioranza nei confronti della stampa favorisce questo clima di delegittimazione. Il Partito Democratico è dalla parte dei giornalisti che subiscono minacce e violenze. Noi staremo al loro fianco nella battaglia antifascista e contro chi minaccia la libertà di informazione". Così in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd ed europarlamentare.

"Piena solidarietà ad Andrea Joly, giornalista del quotidiano La Stampa aggredito nella notte a Torino all'esterno di un locale frequentato da estremisti di destra dove si stava tenendo una festa di CasaPound. Un atto di violenza inaccettabile che richiede una risposta decisa da parte delle Istituzioni. Auspico che i responsabili siano quanto prima identificati e perseguiti secondo la legge. In un Paese democratico non può esserci spazio per minacce, violenze e intimidazioni alla libera stampa". Così su X Mara Carfagna, presidente di Azione.

"Un giornalista aggredito da militanti di un'organizzazione neofascista. Accade oggi, non un secolo fa. Soffia un vento cattivo. Perché Casa Pound non è stata ancora sciolta? Il governo esca dal silenzio e dall'inerzia. Ad Andrea Joly de LaStampa vicinanza e solidarietà". Lo scrive sui social Anna Ascani, esponente Dem e vicepresidente della Camera.

La nota del circolo Asso di Bastoni

"Ieri centinaia di persone hanno partecipato alla festa dei 16 anni del circolo, in un clima completamente di festa e senza alcun tipo di tensione. Durante una foto di gruppo, è stata vista una persona fare foto e video ai presenti, tra cui anche dei minorenni con i genitori, e gli è stato chiesto chi fosse. Questa persona, apprendiamo solo dai giornali essere un giornalista, non si è identificata in nessun modo come tale, ma ha anzi spintonato dei ragazzi, creando un battibecco e litigando, alzando la tensione. Poi si è messo a correre, tra l'altro cadendo. Appena visto il battibecco che, ribadiamo, ha provocato il giornalista (ormai lontano dal circolo) ne è nata una scaramuccia da 20 secondi, in cui alcuni associati sono anche intervenuti per dividere e cercare di riportare la calma". Così, in una nota, il circolo Asso di Bastoni.

"L'Asso di Bastoni ha centinaia di iscritti, tra cui anche giornalisti iscritti all'albo, e ha organizzato tantissimi incontri negli anni, anche con giornalisti come relatori - precisano in una nota - La domanda che ci facciamo è quindi: perché non identificarsi come giornalista ma piuttosto spintonare dei ragazzi? Perché spintonare e scappare senza motivo per poi scoprire dai giornali che stava 'lavorando'? Perché mai i tesserati del Circolo dovrebbero 'aggredire' un giornalista quando in questi anni sono stati sempre invitati, ospitati e abbiamo sempre accettato qualunque reportage di qualunque testata giornalistica?".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Cronaca

Superenalotto, numeri combinazione vincente 14 gennaio

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Centrati dieci '5' che vincono 18.016,32 euro ciascuno

Superenalotto - Fotogramma

Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi, 14 gennaio 2025. Sono stati, invece, centrati dieci '5' che vincono 18.016,32 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 59,4 milioni di euro.

Quanto costa una schedina

La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.

La giocata minima della schedina è una colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.

I punteggi vincenti

Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:

- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;

- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;

- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;

- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;

- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.

Come verificare una vincita

E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.

La combinazione vincente di oggi 14 gennaio

Ecco la combinazione vincente del concorso del Sueperenalotto di oggi, 14 gennaio 2025: 4, 15, 17, 40, 64, 75. Numero Jolly: 23. Numero SuperStar: 80.

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Sport

Como-Milan 1-2, Conceicao torna a vincere con Theo...

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I rossoneri superano la squadra di Fabregas al Sinigaglia nel recupero della 19esima giornata di Serie A

Rafa Leao - Fotogramma

Il Milan torna a vincere in Serie A. I rossoneri battonoin rimonta il Como, nel recupero della 19esima giornata, per 2-1 al Sinigaglia grazie ai gol di Theo Hernandez e Leao, che ribaltano il vantaggio iniziale di Diao. La squadra di Conceicao rilancia così le proprie ambizioni Champions volando a quota 31 punti in classifica, a -5 dalla Lazio quarta e una partita da recuperare contro il Bologna. Il Como rimane invece fermo a 19 punti.

La partita

Il Milan prende subito in mano il pallino del gioco, mentre il Como aspetta compatto provando a giocare palla a terra. I padroni di casa alzano il ritmo e collezionano occaasioni: Kempf non inquadra la porta di testa, il tiro da fuori di Strefezza è bloccato da Maignan e Theo Hernandez è fondamentale ad anticipare il tap-in di Diao. La risposta del Milan è affidata a Leao, che strappa e serve Reijnders in profondità, con il centrocampista olandese che si fa murare da Butez in uscita. Il Como non riesce a contratizzare un altro paio di occasione il contropiede, mentre i rossoneri sono scollati tra i reparti e non riescono a essere incisivi in fase offensiva. Il primo tempo finisce quindi senza reti.

I cambi danno nuova energia al Milan, che si rende pericoloso con Jimenez in ripartenza, ma il vantaggio lo trova il Como. Al 60' i lombardi ripartono in contropiede con Diao, che salta Theo Hernandez e incrocia il sinistro, battendo Maignan. La reazione del Milan è rabbiosa. I rossoneri chiudono il Como nella propria metà campo e al 71' trovano il pari: Theo Hernandez colpisce al volo in mischia da corner e firma il suo 30esimo gol in Serie A. Il sorpasso della squadra di Conceicao arriva al 76': Abraham regala una bella palla filtrante per Leao, che batte in pallonetto il portiere avversario in uscita. Nel finale Maignan salva i suoi sul tap-in di Cutrone e Belotti non inquadra la porta di testa. Termina quindi 2-1 per il Milan al Sinigaglia.

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Cronaca

Omicidio-suicidio a Rivoli, ottantenne spara alla...

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L'uomo avrebbe sparato alla 58enne con un fucile da caccia regolarmente detenuto

Rilievi dei carabinieri - Fotogramma

Dramma a Rivoli, alla periferia Torino, dove nel tardo pomeriggio un ultra ottantenne, secondo i primi accertamenti, con un fucile da caccia regolarmente detenuto avrebbe sparato alla compagna 58enne e poi avrebbe rivolto l’arma contro di sé. Sul posto sono in corso i rilevi dei carabinieri per accertare le cause e la dinamica dell’accaduto.

Vedovo pensionato ottantacinquenne lui, 58enne romena lei, vivevano insieme da una decina 10 anni. La coppia, che non era sposata, dalle prime ricostruzioni fatte dai carabinieri che in queste ore stanno raccogliendo alcune testimonianze avrebbe avuto un litigio all’inizio dell’anno che non farebbe escludere l’ipotesi di volontà di separazione anche se ancora viveva insieme.

A dare l’allarme un passante che, arrivato a prendere l’auto posteggiata sotto lo stabile dove la coppia viveva al quinto piano, ha notato frammenti di vetro sulla sua vettura. Insospettito ha chiamato i vigili che da un attento esame hanno rilevato fori sulle finestre dell’abitazione delle vittime. Sono stati chiamati, quindi, i vigili del fuoco che una volta entrati nell’appartamento hanno trovato in due diverse stanze i due corpi senza vita, entrambi colpiti dal fucile da caccia regolarmente detenuto dall’uomo. Dai primi rilievi sarebbe stato l’uomo a sparare alla donna e poi a togliersi la vita.

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