Elezioni Usa, il fattore tempo: tre domande per i prossimi 105 giorni
Dal duello Biden-Trump del 27 giugno, passando per l'attentato del 13 luglio, al passo indietro di Biden del 21 luglio lo scenario è stato stravolto in 24 giorni
Non ci sono precedenti, nella pur travagliata storia delle elezioni americane. Il fattore tempo sta comprimendo la storia, rendendola un concitato susseguirsi di eventi che vengono metabolizzati con fatica. Dal duello stanco tra Biden e Trump, due uomini anziani e 'consumati' dalle rispettive storie, alla nuova corsa che vede Trump, sempre lui viene perfino da dire a questo punto, dover fronteggiare il ritorno di una candidata Dem, se sarà Kamala Harris, o di un candidato Dem, se dovesse essere un altro nome, che deve raccogliere un'eredità pesante e correre contro il tempo per ribaltare un pronostico che la vede, o lo vede, perdente.
E' passato meno di un mese dal confronto tra Donald Trump e Joe Biden, era il 27 giugno, quando si è consumato il passaggio che ha reso evidente al mondo che la corsa per la Casa Bianca non sarebbe proseguita con gli stessi protagonisti. Sedici giorni dopo, il 13 luglio, l'attentato a Trump che ha gelato gli Stati Uniti, ripiombati nell'ombra dei grandi passaggi bui che hanno messo in ginocchio in passato la democrazia americana. Otto giorni più tardi, il 21 luglio, è arrivato il passo indietro ufficiale del presidente Joe Biden, che cambia ancora giocatori e regole della partita. Ora potrebbe essere Kamala Harris, la sua vicepresidente, a correre per i Democratici, a meno che la convention di Chicago che si apre il 19 agosto, mancano altri 28 giorni, non decida che lo sfidante debba essere un altro.
Per arrivare a martedì 5 novembre, la data delle elezioni americane, servono ormai qualche ora in più di 105 giorni. Potranno confermare i sondaggi che danno Trump ancora in consistente vantaggio o ribaltare tutto, tenendo la Casa Bianca nel campo Democratico.
Le domande che nascono, guardando solo al fattore tempo, sono diverse. Se ne possono isolare tre. Si può fare una campagna elettorale convincente in soli 105 giorni? E' la domanda principale per il campo democratico, che aspira a ritrovare compattezza ed entusiasmo nella sfida impossibile dell'erede di Biden. Come vanno gestiti i prossimi 105 giorni nei panni dei favoriti? E' invece la domanda che aleggia nell'altro campo, quello repubblicano, nel quale l'ipotesi più probabile di doversi giocare la Casa Bianca con Kamala Harris è considerata un passo avanti verso la vittoria. In quale direzione i prossimi 105 giorni cambieranno la storia degli Stati Uniti? La terza domanda, quella fondamentale, è quella a cui potranno rispondere solo gli elettori americani. (Di Fabio Insenga)
Esteri
Ucraina, von der Leyen a Kiev: “Qui per garantire...
"La mia ottava visita mentre inizia a breve la stagione che richiede riscaldamento e la Russia continua a prendere di mira le infrastrutture energetiche", scrive su X
La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen è arrivata a Kiev per discutere con Volodymir Zelensky del sostegno dell'Europa all'Ucraina, dei preparativi per l'inverno e dei progressi sul dossier dei prestiti del G7. "La mia ottava visita a Kiev si svolge a ridosso dell'inizio della stagione del riscaldamento, con la Russia che continua a colpire le infrastrutture dell'energia", ha scritto su X. Ieri aveva annunciato lo stanziamento, per le necessità umanitarie urgenti dell'Ucraina quest'inverno, di 160 milioni di euro frutto dei ricavi degli asset russi congelati.
Esteri
“Sono un nazista nero!”: bufera su candidato...
Trovati decine di commenti inquietanti di Mark Robinson su un forum porno
Una serie di commenti provocatori sulla bacheca di un sito web pornografico nei quali si definiva un "nazista nero!" e si dichiarava favorevole al ripristino della schiavitù. A finire nella bufera è Mark Robinson, il controverso e conservatore candidato repubblicano a governatore della Carolina del Nord, dopo che un'indagine della Cnn KFile ha scoperto le dichiarazioni rilasciate più di un decennio fa.
Nonostante una recente storia di retorica anti-transgender, Robinson ha detto che gli piaceva guardare la pornografia transgender e una in alcuni dei messaggi archiviati trovati si riferiva a se stesso come un "pervertito".
I commenti, che Robinson nega di aver fatto, sono antecedenti al suo ingresso in politica e all'attuale incarico di vicegovernatore della Carolina del Nord. Sono stati fatti con un nome utente che la Cnn è stata in grado di associare a Robinson confrontando una serie di dettagli biografici e un indirizzo email condiviso tra i due.
Molti dei commenti erano di natura gratuita, sessuale e oscena. Sono stati fatti tra il 2008 e il 2012 su "Nude Africa", un sito web pornografico che include una bacheca. I commenti sono stati fatti con lo username 'minisoldr', un soprannome che Robinson usava spesso online. La Cnn ha riportato solo una piccola parte dei commenti di Robinson sul sito web, data la loro natura esplicita.
Molti dei commenti di Robinson su Nude Africa sono in contrasto con le sue posizioni pubbliche su questioni come l'aborto e i diritti delle persone transgender. Pubblicamente, ha sostenuto con forza che le persone dovrebbero usare solo i bagni che corrispondono al genere assegnato alla nascita. Ha anche detto che le donne transgender dovrebbero essere arrestate per aver usato i bagni delle donne. "Se sei un uomo il venerdì sera e all'improvviso il sabato ti senti una donna e vuoi andare nel bagno delle donne al centro commerciale, verrai arrestato o ti faremo tutto il possibile", ha detto Robinson durante un comizio elettorale nel febbraio 2024. "Proteggeremo le nostre donne".
La Cnn ha contattato Robinson martedì mattina con prove che lo collegavano ai commenti su Nude Africa. Ci sono voluti due giorni alla sua campagna per rispondere e smentire. Durante la sua intervista ha ripetutamente affermato che i problemi che devono affrontare i cittadini della Carolina del Nord sono più importanti di quella che lui chiama "spazzatura da tabloid", e ha indirizzato la conversazione verso un attacco al suo avversario nella corsa, il democratico Josh Stein, procuratore generale dello Stato. "Queste non sono le mie parole. Non entrerò nei dettagli di come qualcuno ha fabbricato questo, queste salaci bugie da tabloid".
Esteri
Israele bombarda il sud del Libano: “Distrutti...
Ci sono stati fra i 50 e le 70 attacchi aerei. Gallant: "Nuova fase della guerra". Raid su strada per aeroporto Damasco, almeno un morto
Nei nuovi raid aerei di Israele contro il sud del Libano sono stati distrutti centinaia di razzi pronti per essere lanciati in territorio israeliano, e altre infrastrutture militari, asserisce l'Idf. Vale a dire,circa mille razzi oltre a cento lanciarazzi. I media libanesi denunciano che ci sono stati fra i 50 e le 70 attacchi aerei, concentrati in brevissimo tempo, e che quella di ieri è stata l'operazione più pesante dall'inizio del conflitto a Gaza lo scorso ottobre. Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha anticipato che le azioni militari contro Hezbollah "proseguiranno" e ha parlato di "una nuova fase della guerra".
Raid su strada per aeroporto Damasco, almeno un morto
Almeno una persona è morta in un raid che ha colpito la strada che porta all'aeroporto di Damasco, ha reso noto l'agenzia siriana Sabereen, senza citare Israele come responsabile dell'attacco.