Temporali e forti piogge al Centro-Sud, allerta maltempo gialla in 10 regioni
Dopo le forti ondate di calore, tornano rovesci di forte intensità: ecco le regioni interessate
Dopo le forti ondate di calore, ora è il maltempo a minacciare il Sud e il Centro Italia con forti piogge e temporali previsti sul territorio. Scatta così l'allerta gialla in 10 regioni per la giornata di oggi, lunedì 22 luglio.
Un minimo in quota legato ad una perturbazione di origine atlantica tende ad interessare, nel corso della giornata, il settore tirrenico meridionale portando tempo perturbato, con precipitazioni a prevalente carattere temporalesco, specie su Campania, Basilicata e Calabria. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche.
Allerta gialla in 10 regioni, ecco quali
Dalla tarda mattinata di oggi, lunedì 22 luglio, si prevedono quindi precipitazioni sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su Campania, Basilicata e Calabria. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata quindi per oggi allerta gialla su Marche, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e gran parte di Lombardia, Umbria, Lazio, Abruzzo e Puglia.
Cronaca
Omicidio Cecchettin, difesa Turetta prova a evitare...
Nel processo 'lampo' la difesa ha scartato la carta della perizia psichiatrica
E' una missione impossibile quella che attende la difesa di Filippo Turetta per provare a evitare una sentenza all'ergastolo che sembra già scritta per l’imputato accusato di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere di Giulia Cecchettin. Oggi davanti alla corte d'Assise di Venezia, gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, si apprestano - in un’arringa che durerà un paio di ore - a ricostruire quanto accaduto l’11 novembre 2023 quando lo studente di Torreglia (Padova) uccide, con 75 coltellate, l’ex fidanzata ventiduenne.
La difesa di Turetta
I legali proveranno a ribattere alla tesi dell’accusa di un delitto premeditato, con tanto di lista delle cose da fare e piano di fuga appuntate da Turetta in una nota sul telefono creata quattro giorni prima; di un femminicidio crudele in tre atti: iniziato nel parcheggio di Vigonovo, proseguito in auto dove continua a colpire e finito nell’area industriale di Fossò (Venezia) dove una telecamera inquadra gli ultimi atti di vita della laureanda; di un’ossessione che per oltre un anno spaventa la ragazza - vittima di minacce e di un controllo asfissiante - e costa all’imputato anche l’aggravante dello stalking.
Sentenza attesa il 3 dicembre
Contro Turetta "le prove sono talmente evidenti - ha spiegato ieri il pm Andrea Petroni nella sua requisitoria - che c'è l'imbarazzo delle scelta". C’è la prova scientifica come le macchie di sangue della vittima trovate nell’auto dell’imputato; ci sono le telecamere che permettono di ricostruire la fuga su strade secondarie fino al lago di Barcis dove si disfa del corpo di Giulia Cecchettin; c’è la confessione resa durante l’arresto in Germania (dopo una fuga di sette giorni), ripetuta lo scorso dicembre nel carcere di Verona e nell’interrogatorio incerto in aula.
Nel processo ‘lampo’ la difesa, che ha scartato la carta della perizia psichiatrica, chiederà per Turetta - anche oggi atteso in aula - la condanna che gli spetta con la speranza che il carcere assuma la sua funzione di rieducazione permettendo al ventiduenne di capire il disvalore del suo gesto e dandogli la possibilità di riscattarsi. La sentenza è attesa il 3 dicembre.
Cronaca
Ancora qualche pioggia oggi e domani, previsioni meteo
Le regioni maggiormente interessate da questo peggioramento del tempo saranno soprattutto la Liguria e la Lombardia
Ancora pioggia sull'Italia. Nelle prossime ore infatti una perturbazione atlantica riuscirà a erodere il campo di alta pressione presente sul Paese. Arriveranno così precipitazioni sospinte da venti meridionali. Le regioni maggiormente interessate da questo peggioramento del tempo oggi, martedì 26 novembre, saranno soprattutto la Liguria e la Lombardia, mentre domani, mercoledì 27 novembre, toccherà al Nord-est, specie al primo mattino.
Le precipitazioni potranno risultare a tratti moderate sulla riviera di levante e a livello locale sul resto del Nord sottolinea iLMeteo.it. Un modesto peggioramento altresì è atteso anche in Toscana, specie sui settori settentrionali e più blando sul resto del Centro. Le regioni meridionali invece saranno in gran parte escluse dal transito instabile e soltanto in Campania ci potranno essere alcune piogge, perlopiù deboli e intermittenti.
Giovedì 28 novembre invece sarà una giornata di transizione col ritorno della nebbia su pianura e valli e rare precipitazioni, il tempo però sarà destinato a peggiorare nuovamente. Infatti, mentre sull’Italia transiterà la perturbazione, dalla Scandinavia si farà strada un nocciolo di aria fredda che da venerdì 29, dopo aver percorso l’Europa centrale, farà irruzione sul Belpaese dalla Porta della Bora (Alpi Giulie). Questa “goccia fredda” riporterà un clima via via più invernale proprio nel corso del weekend.
Oggi, martedì 26 novembre - Al Nord: cielo spesso coperto, piogge al Nordovest. Al Centro: cielo molto nuvoloso, rare piogge. Al Sud: prevale un tempo stabile.
Domani, mercoledì 27 novembre - Al Nord: piogge al Nordest. Al Centro: qualche piovasco sparso. Al Sud: tra nubi e sole.
Giovedì 28 novembre - Al Nord: nebbie, cielo poco nuvoloso. Al Centro: tra nebbie e nubi irregolari. Al Sud: locali nebbie, ma bel tempo prevalente.
Cronaca
Giulia Cecchettin, oggi parola alla difesa e Turetta torna...
Il pm ha chiesto ieri l'ergastolo
Dopo la richiesta di ieri di una condanna all'ergastolo a Filippo Turetta da parte del pm di Venezia Andrea Petroni, oggi la parola nel processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin passa alla difesa. Gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera terranno la loro arringa davanti alla corte d'Assise di Venezia e per il 22enne chiederanno la pena che gli spetta con la speranza che il carcere assuma la sua funzione di rieducazione e possa permettere al giovane, accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata, di capire il disvalore del suo gesto e avere la possibilità - data sua giovane età - di riscattarsi. Non chiederanno altro i difensori, l'avvocato Giovanni Caruso e la collega Monica Cornaviera, che domani terranno la loro arringa davanti alla corte d'Assise di Venezia.
Secondo indiscrezioni, la difesa parlerà un paio di ore per rispondere alla richiesta di ergastolo formulata dal pm Andrea Petroni. Oggi l'imputato, che ieri ha assistito all'intera udienza quasi immobile e sempre a testa bassa, dovrebbe tornare in aula per l'ultima udienza prima della sentenza prevista il 3 dicembre.
Gino Cecchettin: "Vengano applicate le leggi"
"Mi aspetto solo che vengano applicate le leggi. Io sono già morto dentro di fatto, la mia battaglia, ma preferirei chiamarla il mio percorso ,è fuori dall'aula. Per me non cambierà nulla, Giulia non la rivedrò più. L'unica cosa che posso fare è prodigarmi, come farebbe Giulia, per fare in modo che ce ne siano il meno possibile di casi come il suo, di genitori che debbano piangere una figlia morta. Io so cosa vuol dire e lavorerò per questo", ha affermato Gino Cecchettin, il papà della ventiduenne di Vigonovo uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, ospite a Rai Radio2, ai microfoni di Serena Bortone e del 'consigliere' Francesco Cundari a '5 in Condotta'.
Nel corso dell'intrevento Cecchettin ha annunciato che "con il ministro Valditara ci incontreremo i primi di dicembre. Vorrei portare dei dati concreti insieme al nostro comitato scientifico e vorrei confrontarmi in modo costruttivo. Ognuno ha le sue opinioni ma penso che si possa cercare di trovare un percorso sulle parti condivisibili. La scuola dovrebbe continuare il percorso di formazione verso l’affettività, dare come valori fondamentali il rispetto della vita altrui e l’amore verso gli altri, e condannare la violenza in tutte le sue forme e da ovunque arrivi".