Nominato il nuovo C.d.A Salvatore Fanni confermato Presidente di G.R.E. S.p.A.
Vicepresidente è Ivo Amorino. Marco Lazzarini, Furio Vari Bellanti e Sebastiano Falco consiglieri di amministrazione. Mammola e Benedettini per il nuovo Comitato strategico
Milano, 24 luglio 2024 – Si sono svolte lo scorso mercoledì 17 luglio le elezioni per il Consiglio di amministrazione di G.R.E. S.p.A., società detentrice dei marchi Trony, Mini Trony e Sinergy.
Salvatore Fanni -amministratore delegato di Jumbo S.p.A.- è stato confermato presidente del Gruppo, carica che ricopre dal 30 giugno 2015 così come Ivo Amorino, presidente di D.M.L. S.p.A., confermato vicepresidente.
Marco Lazzarini, presidente di Co.Pre Soc. Coop. A.R.L., Furio Vari Bellanti, presidente di Bellanti S.p.A e Sebastiano Falco, di Falco S.p.A. sono i consiglieri di amministrazione.
Nel nominare il nuovo C.d.A., G.R.E. ha istituito un Comitato strategico composto da Domenico Mammola, amministratore delegato di Dical S.r.l. e Giacomo Benedettini, amministratore delegato di Eurocom S.p.A.: in affiancamento al Consiglio di Amministrazione, questo nuovo organo agirà con il mandato di promuovere progetti innovativi orientati a una visione di sviluppo condivisa. Attraverso l'apporto di nuove forze e un costante confronto all'interno del Gruppo, avrà un ruolo chiave nel relazionarsi efficacemente con il mercato e interloquire con l'industria, con cui poter stabilire partnership sempre più solide.
Nel commentare la conferma all'incarico, il Presidente Salvatore Fanni ha dichiarato: "Questa rinnovata fiducia rappresenta un punto di partenza cruciale per affrontare le sfide future di un mercato altamente competitivo e in continua evoluzione, come quello in cui operiamo. Con il supporto del nuovo Comitato strategico, che porterà nuove forze e un costante confronto interno, continueremo a valorizzare il ruolo della sede centrale e la compattezza della nostra compagine aziendale, puntando a proseguire con determinazione e convinzione nel nostro percorso di crescita. Questo ci consentirà di orientare le nostre iniziative verso obiettivi ambiziosi e sostenibili, rafforzando la nostra posizione e promuovendo uno sviluppo responsabile e innovativo."
Contatti stampa: alessio.masi@adnkronos.com
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Il test Altroconsumo sui sacchetti per la raccolta...
I sacchetti compostabili costano ai consumatori fino a 49 euro all’anno, e fare ampie scorte non conviene, a 6 mesi dalla produzione diventano più fragili.
Milano, 18 ottobre 2024 – Spesso si commettono troppi errori quando si fa la raccolta differenziata gettando nei sacchetti compostabili anche cose che non dovrebbero starci e che rischiano di danneggiarli e bucarli. Se usati correttamente, però, i sacchetti dell'umido dovrebbero garantire sempre resistenza e praticità. Ma questo vale davvero per tutte le marche di sacchetti compostabili in commercio? Altroconsumo ha cercato di rispondere a questa domanda.
Per verificare quali sacchetti assicurino queste due garanzie, Altroconsumo ha svolto una prova pratica e alcuni test di laboratorio su 15 sacchetti per l’umido: la prova pratica è stata fatta sia a casa dagli Acmakers, la community di consumatori che aiuta l’Organizzazione a svolgere inchieste e test, sia in laboratorio, dove i sacchetti sono stati sottoposti alle prove di resistenza alla perforazione e alla tenuta dei liquidi. Per quanto riguarda le prove di laboratorio sono emerse notevoli differenze sui sacchi testati. I migliori si distinguono per una buona capienza, resistenza alla perforazione e, soprattutto, tengono bene i liquidi.
Esselunga sacchi raccolta rifiuto umido, è il Migliore del test: è resistente e con un'ottima tenuta dei liquidi. Il costo è però elevato e la confezione contiene solo 10 sacchi. I tre Migliori acquisti sono: Tandil Eco (Aldi), Sistema casa (Eurospin) e Flou (MD). I risultati nella resistenza e nella tenuta dei liquidi sono buoni.
I sacchetti sono stati valutati anche relativamente alla tenuta dei liquidi, ma non tutti sono all’altezza. I 15 sacchetti compostabili per la raccolta dell'umido hanno dovuto, infatti, superare prove di resistenza, di tenuta liquidi e di praticità, dove i sacchi che perdevano acqua hanno fatto una ulteriore prova: sono stati riempiti con segatura bagnata, molto simile come consistenza ai rifiuti domestici. I sacchetti che hanno perso anche in questa prova sono stati penalizzati nel giudizio globale.
Inoltre, Altroconsumo ha svolto una prova di resistenza alla perforazione per ciascuno dei 15 sacchetti del test. Quasi tutti i prodotti non hanno avuto problemi. Abbiamo misurato anche l’effettiva capienza dei sacchi, penalizzando quelli che ne dichiarano una maggiore di quella misurata dall’Organizzazione. I sacchi “troppo piccoli” rispetto alla capienza dichiarata sono: Carrefour, Selex Natura Chiama che hanno un volume di oltre 3 litri inferiore a quello dichiarato.
Altroconsumo ha anche registrato notevoli differenze di prezzo nei sacchi per l’umido: si va da 0,07 a 0,27 euro per ciascun sacco. Di solito il sacchetto dell’umido si cambia ogni due giorni, quindi l’Organizzazione ha fatto una stima: il costo annuo per chi usa solo sacchi acquistati è dai 14 ai 49 euro all’anno. Una spesa non da trascurare, ma risparmiare è possibile; ad esempio acquistando confezioni con un maggior numero di sacchi: meglio rotoli da 15-20 sacchi rispetto a quelli con soli 10 sacchi, perché questi ultimi sono generalmente più costosi; riciclando i sacchetti compostabili dei supermercati (sia quelli grandi sia quelli piccoli del reparto ortofrutta).
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Ims Srl a Cphi Milano: “Boom di presenze e aumento...
L’azienda milanese ha partecipato alla 35esima edizione della fiera, evento di riferimento per il settore farmaceutico
Milano, 18/11/2024 - Oltre 2.400 espositori e 62 mila partecipanti, provenienti da più di 166 paesi di tutto il mondo. I numeri di Cphi Milano, la fiera dell’industria farmaceutica che si è svolta a Rho Fiera dall’8 al 10 ottobre, raccontano di un appuntamento e di un settore in forte crescita. L’evento milanese, trentacinquesima edizione del Cphi, ha visto ritrovarsi aziende e addetti di tutti le aree strategiche del settore.
Presente, tra le numerose realtà italiane, anche Ims srl, società milanese che da oltre 50 anni si occupa della micronizzazione di principi attivi ed eccipienti. “Cphi è stata l’occasione per incontrare clienti con cui collaboriamo da tempo e per conoscerne altri. L’importanza di manifestazioni come questa sta proprio nella possibilità di stabilire relazioni con realtà di tutto il mondo” racconta Luca Macchi, responsabile controllo qualità di Ims, parte della delegazione, guidata dalla CEO Elena Marangoni, che ha accolto i visitatori nello stand dell’azienda.
Il settore, del resto, è in espansione. E se a livello mondiale si assiste al progressivo aumento delle realtà provenienti dall’Asia e in particolare dall’India, a livello continentale emerge la crescita delle società attive nell’Europa dell’est. Attività, queste ultime, molto interessanti per Ims, che opera già con partner sia italiani che internazionali. “Ci occupiamo di micronizzazione per conto terzi, siamo parte di una filiera – aggiunge Macchi – Il nostro contesto ideale di riferimento, anche per motivazioni logistiche, è quello europeo”.
Elemento centrale di Cphi Milano è stata l’attenzione alla sostenibilità, protagonista sia dell’evento in sé – gestito con energia rinnovabile al 100% e promuovendo scelte di viaggio sostenibili – sia dell’impronta che le aziende del settore intendono dare alla propria produzione durante tutto l’anno. Lo scorso dicembre, per esempio, Ims Srl ha ottenuto la medaglia di bronzo assegnata da EcoVadis, piattaforma di rating che considera la sostenibilità delle imprese ed ha valutato oltre 100 mila aziende nel mondo.
Ma la fiera è stata anche l’occasione per un confronto sui temi di maggiore attualità per il settore farmaceutico: dall’uso dell’intelligenza artificiale alla trasformazione digitale, passando per i progressi nelle terapie cellulari e genetiche e nell’mRNA.
Contatti: https://www.imsmicron.it/
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L’Alopecia Areata, una malattia invalidante dal punto di...
Roma, 18/10/2024 - Si terrà a Roma, il 19 ottobre. Con il supporto tecnico di Dynamicom-education e il supporto non condizionante di Eli Lilly Italia S.p.A., Laboratoires Dermatologique Ducray e A Testa Alta, medici e pazienti si confronteranno sui parametri diagnostici e le cure attualmente disponibili per offrire una soluzione terapeutica efficace.
L’Alopecia Areata consiste in una improvvisa perdita di capelli o di peli che può avvenire in qualsiasi area del corpo, seguita, nella maggioranza dei casi, da una ricrescita spontanea. Diversamente da quanto accade per altre forme di alopecia, in questo caso la causa è quasi sempre di natura psicologica. Si tratta di una malattia autoimmune che secondo alcune stime colpisce il 2% della popolazione, 147 milioni di persone nel mondo. La patologia colpisce i follicoli piliferi determinando la comparsa di chiazze di forma rotondeggiante, asintomatiche, a livello del cuoio capelluto. Di questo si parlerà in un corso innovativo, con sette crediti Ecm, organizzato a Roma per il 19 ottobre prossimo. Il professor Alfredo Rossi, associato presso la Clinica dermatologica dell’Università Sapienza e responsabile del Centro sulla fisiopatologia degli annessi cutanei, sarà il presidente mentre il professor Giacomo Caldarola, della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Gemelli, sarà il responsabile scientifico.
I partecipanti saranno aggiornati sulle terapie più recentemente introdotte e sulla loro migliore gestione con riferimenti alle più aggiornate evidenze scientifiche. Il corso vuole analizzare a fondo le opzioni terapeutiche disponibili e quindi le nuove opzioni legate all’impiego di Jak inhibitors che hanno modificato e migliorato l’approccio terapeutico delle forme più estese. In più però, il paziente con Alopecia Areata viene affrontato a 360 gradi includendo le comorbidità e le problematiche di qualità di vita, condivise con le associazioni dei pazienti e i pazienti stessi che parteciperanno come parte attiva. L’Alopecia Areata ha rappresentato per molti anni una patologia a cui non era possibile fornire un farmaco specifico, in quanto a seconda dei diversi coinvolgimenti della patologia si potevano usare solo crema e cortisonici topici, mentre i classici immunosoppressori sistemici risultavano off label e spesso non efficaci. In questo momento, grazie a nuove ricerche in ambito farmacologico, una nuova terapia efficace e sicura può esser offerta ai nostri pazienti, terapia che è in grado di far ripopolare le chiazze di Alopecia con capelli.
Durante il corso sarà possibile condividere la propria esperienza e collaborare direttamente con le associazioni di pazienti, in modo da individuare le strategie per migliorare la qualità delle cure offerte. I pazienti, dall’altro canto, avranno l’opportunità di esprimere, in un’apposita sezione, le loro necessità attraverso delle sessioni guidate dall’Associazione Italiana Pazienti Alopecia and Friends (AIPAF), permettendo così una visione più completa delle sfide e delle esigenze affrontate quotidianamente: Verranno inoltre analizzati gli aspetti psicologici che questa patologia comporta. La perdita dei capelli, a causa dell’Alopecia, può avere un impatto profondo sull’immagine di sé e sulla percezione di sé stessi. Questo fenomeno può generare emozioni intense come vergogna, imbarazzo, tristezza, rabbia e depressione. Affrontare l’Alopecia significa insomma confrontarsi con una serie di difficoltà che vanno oltre la mera percezione fisica, influenzando l’autostima, le relazioni interpersonali e la qualità della vita. Aspetti che noi medici abbiamo il dovere di tenere nella giusta considerazione. Per questo abbiamo deciso di confrontarci anche su questo delicato tema.
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