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Caldo, Fillea a governo: norme strutturali per stop lavoro in cantieri con temperature estreme
La segretaria nazionale degli edili della Cgil Giulia Bartoli, non si può più parlare di emergenza, non bastano ordinanze regionali e comunali e servono più controlli
"Ormai sono anni che ogni estate combattiamo con questa situazione, non si può più parlare di emergenza. Vanno bene le ordinanze fatte da alcune regioni e alcuni comuni, quasi sempre da noi sollecitate. Ma noi ora chiediamo un intervento strutturale al governo, che in qualche modo ripercorra quello che sono i contenuti delle ordinanze, fatte però in termini emergenziali. E invece dobbiamo trasferire tutto questo a una gestione ordinaria, che vada a imporre laddove c'è la rilevazione o la previsione di temperature così elevate la rimodulazione degli orari di lavoro, per esempio in settori come l'edilizia, ma anche nell'escavazione, nelle cave". E' l'appello che lancia Giulia Bartoli, segretaria nazionale della Fillea Cgil, la categoria degli edili di Corso d'Italia, intervistata da Adnkronos/Labitalia sulla gestione del lavoro nei cantieri con temperature sempre più alte, con ordinanze 'a macchia di leopardo' in tutta Italia per lo stop al lavoro nelle ore più calde.
Una situazione che il sindacato aveva ampiamente previsto, sottolinea Bartoli. "Noi siamo partiti con una campagna già da marzo-aprile dicendo 'attenzione perché ci troveremo nella stessa situazione dell'anno passato' e purtroppo siamo a fine luglio e ancora stanno uscendo le ordinanze. La stragrande maggioranza scade il 31 d'agosto, quindi siamo comunque a copertura, se vogliamo, parziale, ma che comunque punta a tutelare i lavoratori laddove i picchi saranno più elevati", sottolinea la dirigente sindacale.
E le ordinanze permettono al sindacato di confrontarsi con le parti datoriali sul tema. "Grazie alle ordinanze noi riusciamo anche a fare accordi di rimodulazione degli orari di lavoro, a tutela proprio dei lavoratori. Chiaramente non sono sufficienti perché non garantiscono a tutti uguali diritti, perché poi laddove c'è stata maggiore sensibilità o una nostra maggiore forza nel portare a casa le ordinanze delle amministrazioni locali c'è questa tutela, mentre laddove non è così si fa riferimento a quelle che sono le norme di legge", avverte Bartoli.
E Bartoli ricorda che "il governo ha approvato la conversione in legge sull'agricoltura dove in un comma è previsto anche che la cassa integrazione per l'edilizia per eventi meteo sia tenuta fuori dalle 52 settimane di cassa integrazione ordinaria, noi lo chiedevamo da tempo e questo è in vigore dal 1 luglio fino al 31 dicembre". "Come l'anno scorso anche qui c'è tempistica, quindi risiamo a una scadenza e di conseguenza noi ci troveremo a giugno dell'anno prossimo a dire: governo togli la cassa integrazione per eventi meteo dalle 52 settimane e quindi rifaranno nuovamente un decreto d'urgenza dove prenderanno questo tipo di impegno. Ma non è sufficiente, noi abbiamo bisogno che questa diventi normativa ordinaria", ribadisce la sindacalista.
E i sindacati stanno affrontando il tema anche con le controparti datoriali. "Oggi è stata presentata in Ance la piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro in edilizia e e anche nella piattaforma c'è una richiesta di gestione, attraverso la rimodulazione dell'orario di lavoro, di questi tipi di emergenza", sottolinea. Per la segretaria nazionale della Fillea Cgil, "va reso strutturale anche il progetto Worklimate dell'Inail che ha una fattispecie rilevante che è quella di fare una previsione a tre giorni delle temperature che si verificheranno, in modo tale da dare lo strumento alle imprese per organizzare il lavoro". "E quindi questo deve diventare un servizio che può essere utile ai fini della certificazione della cassa integrazione per l'Inps. Sono istituti pubblici e quindi siccome hanno degli strumenti positivi questi strumenti diventino strutturali", aggiunge.
Quindi, ribadisce Bartoli, "stop ai lavori quando non è possibile intervenire in altro modo, cioè se non si può rimodulare gli orari, se siamo di fronte a una situazione organizzativa di cantiere dove non si può prevedere l'acqua fresca piuttosto che le zone d'ombra, quando si raggiunge temperature elevate o ci sono lavoratori in condizioni anche fisiche, perché poi la percezione del caldo cambia anche dalle condizioni fisiche individuali, si deve bloccare il lavoro", spiega.
E per la dirigente sindacale è chiaro che "normativa e controlli" sullo stop al lavoro nei cantieri nelle ore più calde "devono andare di pari passo, perché altrimenti è chiaro che diventa inutile la normativa, diventa inutile l'ordinanza, se poi non c'è la conseguente verifica che tutto quello che si scrive poi venga rispettato. Chiaramente c'è una sensibilità dalle imprese serie su questa cosa, le ordinanze in questo senso si rispettano. E' chiaro che dal nostro punto di vista e dal nostro osservatorio ci rendiamo conto che non è così ovunque, non è così per tutte le imprese. Quindi servono maggiori controlli e visto che si parla di ordinanze, anche da parte di tutti quelli che sono i soggetti di vigilanza delle stesse amministrazioni locali, per esempio i vigili urbani, la polizia municipale", conclude.
Lavoro
Freelance? Ecco come costruire un futuro professionale
Da Fidocommercialista strumenti pratici per calcolare le tariffe corrette
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“Aprire una partita Iva - spiegano - non è un salto nel buio, ma un passo verso l’indipendenza. Con il giusto supporto, ogni giovane professionista può trasformare le sfide della burocrazia in opportunità di crescita. Per aiutare i lavoratori autonomi offriamo sessioni di consulenza personalizzate. In particolare, il team supporta i professionisti in regime forfettario nel calcolo corretto delle tariffe, considerando tutti i parametri economici e fiscali rilevanti”.
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Ecco le 7 dritte per diventare freelance per migliorare le proprie finanze con consapevolezza e preparazione e garantirsi un futuro professionale solido e sostenibile. 1) Valutazione della situazione finanziaria: tenere un registro dettagliato di tutte le entrate e uscite, inclusi compensi ricevuti e spese aziendali, per identificare schemi e aree di miglioramento.
2) Pianificazione e budgeting: creare un budget che includa spese essenziali, risparmi e investimenti, garantendo flessibilità e aggiornamenti regolari e stabilire obiettivi di guadagno realistici in base all’esperienza e alla domanda del mercato.
3) Gestione delle tasse e contributi: accantonare una percentuale delle entrate, generalmente tra il 20% e il 30%, per coprire le tasse ed evitare imprevisti. 4) Creazione di un fondo di emergenza: costituire un fondo di emergenza per coprire almeno 3-6 mesi di spese, utile nei periodi di inattività o in caso di imprevisti.
5) Investimenti e pianificazione futura: destinare una parte del reddito a investimenti a lungo termine per garantire sicurezza finanziaria e reinvestire nel business per migliorare competenze e ampliare opportunità professionali.
6) Networking e collaborazioni: espandere la rete professionale per aumentare le opportunità lavorative e ridurre la dipendenza da un unico cliente o progetto. 7) Utilizzo di strumenti tecnologici: l’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati, come quelli proposti da Fidocommercialista, è fondamentale per semplificare la gestione aziendale e migliorare l'efficienza operativa.
“Ad esempio - spiegano Nicola e Filippo Primieri - grazie alla piattaforma digitale proprietaria è possibile utilizzare software di fatturazione e contabilità per automatizzare la gestione delle fatture, monitorare il flusso di cassa in tempo reale e semplificare i processi amministrativi. Questi strumenti riducono gli errori, migliorano la visibilità finanziaria e permettono alle aziende di concentrarsi sulle attività strategiche, eliminando le complessità legate alla burocrazia”
“Insieme, queste strategie permettono una gestione finanziaria più efficace, favorendo stabilità economica e un percorso professionale sostenibile e la possibilità di concentrarsi sullo sviluppo della propria carriera professionale”,concludono i co-founder di Fidocommercialista.
Lavoro
Legnoarredo, filiera chiude 2024 con fatturato in calo a...
Feltrin, 'il settore ha navigato nella tempesta meglio di altri’
Il 2024 della filiera legno-arredo si chiude con un fatturato alla produzione pari a 51,6 miliardi di euro, in flessione del 3,1% (53,2 miliardi nel 2023), in continuità con la normalizzazione avviatasi nel 2023, dopo due anni di grande crescita per il settore. A dirlo sono i preconsuntivi elaborati dal centro studi di FederlegnoArredo su dati Istat. La flessione riguarda le vendite sul mercato interno, pari a 32,2 miliardi di euro, che costituiscono oltre il 60% del giro d’affari complessivo e registrano un -3,5%, dovuto in gran parte alla riduzione degli incentivi fiscali previsti negli anni precedenti. L’export, che rappresenta il 38% del fatturato totale della filiera, chiude a -2,3% con un valore pari a 19,4 miliardi di euro. Il saldo commerciale della filiera sfiora gli 8 miliardi di euro (era di 8,4 miliardi nel 2023).
“Una flessione del 3,1% -commenta il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin– è da ritenersi comunque contenuta, dato il contesto economico e geopolitico attuale e rispetto a quanto potevamo aspettarci. Questo non significa che la situazione sia facile, anzi, ma possiamo dire che, come in altri periodi, la filiera nel suo complesso ha saputo navigare meglio di altri, anche in acque molto tempestose”. A dimostrazione di questo, spiega Feltrin, il dato sulla produzione industriale del 2024, che si discosta di poco da quello del 2019: “Ciò conferma la tenuta nei numeri e la predisposizione sempre più elevata del pubblico nel riconoscere il valore dei prodotti del nostro design, da sempre sinonimo di qualità, innovazione e stile”.
Il presidente, tuttavia, mantiene cautela: “Non ci facciamo illusioni e siamo consapevoli di quanto i fragili equilibri oltre confine, le crisi economiche di Germania e Francia, il possibile ingresso di prodotti cinesi nei nostri mercati come conseguenza della paventata introduzione dei dazi americani, siano variabili e metteranno a dura prova le aziende nei primi mesi del 2025".
Per Fetrin occorrerà “individuare velocemente mercati di sbocco alternativi e programmare investimenti strategici anche in termini di sostenibilità, formazione per la transizione digitale e forme alternative di approvvigionamento energetico, i cui costi sono tornati ad avere un impatto molto forte sui bilanci delle imprese”. La produzione industriale di novembre registra un +3,6% per il mobile, anche se il cumulato rimane negativo (-2,8%): “Difficile per tanto fare previsioni a lungo termine -osserva- ma una cosa è certa: nonostante questa situazione le aziende hanno rafforzato la loro fiducia nel Salone del Mobile 2025 quale opportunità strategica: esporre nei padiglioni di Rho Fiera è la più potente chiave di accesso per il business del settore. Oggi più che mai, c’è bisogno di Salone del Mobile”.
Lavoro
Bini (Fvg): “Git esempio di buone pratiche di...
Soddisfazione per i prezzi invariati, sulle presenze di turisti stranieri e sul tema della vigilanza in spiaggia
"Git è un esempio di buone pratiche di gestione e programmazione, quella di Grado è una spiaggia bella e moderna. Ha una grande capacità di offrire servizi". Così l’assessore regionale del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, intervenuto oggi alla presentazione del bilancio 2024 della Grado impianti turistici e della Stagione 2025. Prendendo spunto dalla relazione di Marin, Bini ha manifestato soddisfazione per i prezzi invariati, sulle presenze di turisti stranieri e sul tema della vigilanza in spiaggia. "Gli strumenti di reperimento sono interessanti e moderni", così Bini.
"Qui si fanno i fatti - ha proseguito l’assessore - continuano gli investimenti. È stato completato il primo lotto delle Terme, il secondo sarà completo a luglio. Potenziati i parcheggi. Investito 1 milione di euro per il fronte spiaggia, per i servizi igienici e la palazzina Antiche Terme. Continueremo a spingere sull’acceleratore il terziario rappresenta un asse di sviluppo importantissimo per la comunità. Non si compie nessun traguardo, si va avanti e se si vince, si vince tutti assieme".
"Git - ha ribadito il sindaco di Grado, Giuseppe Corbatto - è un modello virtuoso di collaborazione punta ad un turismo sostenibile e qualità. La stagione balneare è frutto di lavoro sinergico. Le spiagge sono un patrimonio da conservare e preservare".