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Terremoto Campi Flegrei, scossa di magnitudo 4 avvertita anche a Napoli
Il sisma è stato registrato alle 13.46
Una forte scossa di terremoto è stata registrata oggi 26 luglio nell'area dei Campi Flegrei, a Bacoli e Pozzuoli, è stata avvertita anche in diversi quartieri di Napoli. Il sisma di magnitudo 4 è stato registrato alle 13.46 dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Crollato un costone a Bacoli
Il sisma ha provocato il crollo di un costone cedimento vicino alla spiaggia di Marina grande. "Chiediamo che si possano investire fondi per la messa in sicurezza dei costoni, che sono il punto più critico del nostro territorio in riferimento alla questione bradisismo", dice all'Adnkronos il sindaco di Bacoli, Josi della Ragione, dopo aver incontrato il capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano.
Il sindaco ringrazia Ciciliano per la visita: "La sua solidarietà è un fatto importante per noi. In termini precauzionali abbiamo chiuso una spiaggetta a Marina Grande, la paura iniziale è rientrata, si tratta però di masse tufacee soggette a cedimenti. Sul costone in area Cento Camerelle abbiamo segnalato alla Regione Campania a seguito del primo dl Campi Flegrei, ci auguriamo che il Commissario straordinario nominato dal governo si attivi per i lavori della messa in sicurezza. Come Comune di Bacoli", prosegue il sindaco. "Abbiamo avviato un altro studio dei geologi per nuovo monitoraggio dei costoni, a proposito di eventuali divieti di balneazione".
Vertice in prefettura
Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, nell’ambito del CCS già in atto per seguire le vicende del crollo di Scampia, ha convocato un’immediata riunione di monitoraggio in seguito all’evento sismico che si è verificato alle ore 13,46 al largo del castello di Baia, si legge in una nota della Prefettura. Alla riunione, presieduta dal Vice Prefetto Vicario Gaetano Cupello, hanno partecipato i sindaci di Bacoli e Monte di Procida, i rappresentanti dei Comuni di Napoli e Pozzuoli, il direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), i rappresentanti dei Vigili del fuoco e delle Forze dell’ordine, della protezione civile regionale, dell'Ufficio circondariale marittimo di Pozzuoli, della Polizia stradale, della Polizia Metropolitana, dell’Asl Napoli 1 Centro e Napoli 2 Nord e del 118 e di Terna.
"Nel corso dell’incontro il direttore dell’Ingv ha comunicato che l’evento è consistito in una scossa di magnitudo pari a 4.0 e a 4 chilometri di profondità al largo del Castello di Baia, fatto considerato atteso dall' Imgv nell'ambito del fenomeno del bradisismo in atto. I sindaci di Bacoli e Monte di Procida e i rappresentanti dei comuni di Pozzuoli e Napoli intervenuti hanno comunicato che non si sono registrati danni a persone né ad immobili, pur essendo stata la scossa molto avvertita dalla popolazione in particolare a Bacoli. In tale Comune, si è verificato il cedimento di parte di un costone prospiciente la spiaggia di Marina grande, il cui primo tratto (c.d. spiaggia sotto la grotta) è stato immediatamente sgomberato e transennato ed è stato oggetto di misura di divieto di balneazione.
I vigili del fuoco e le Forze dell’ordine hanno comunicato che non sono pervenute segnalazioni ai numeri di emergenza. Si è appreso che la circolazione della linea della metropolitana tra Gianturco e villa Literno e di un tratto della Circumvesuviana sono state sospese cautelarmente in applicazione di protocolli di sicurezza, così come l’attività del Parco archeologico di Baia. E’ stato disposto che i sindaci, quali autorità locali di protezione civile, adottino tutte le misure dirette alla tutela della pubblica e provata incolumità nonché che attuino tutte le verifiche del caso sugli immobili, segnalando immediatamente eventuali criticità.
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Alluvione Toscana, 15 indagati: anche ex sindaco di Prato e...
La Procura di Prato ha chiuso le indagini per le esondazioni del 2-3 novembre 2023
I reati di omicidio e disastro colposo sono stati ipotizzati a carico di 15 persone, indagate dalla Procura di Prato a conclusione delle indagini sull'alluvione che tra il 2 e il 3 novembre 2023 provocò due morti nella provincia pratese e altri sei nel resto della Toscana.
Sono stati notificati questa mattina gli avvisi di conclusione indagini ad amministratori in carica all'epoca delle esondazioni di fiumi e torrenti e dirigenti dei Comuni di Prato e Montemurlo, dirigenti della protezione civile locale e due dipendenti di Autostrade. Sono indagati, a vario titolo, l'ex sindaco di Prato Matteo Biffoni, il vice sindaco Simone Faggi (ancora in carica) e l'assessore all'urbanistica Valerio Barberis, insieme con il responsabile della protezione civile e i dirigenti del servizio urbanistica e del genio civile. A Montemurlo sono finiti sotto inchiesta il sindaco Simone Calamai (presidente della provincia di Prato), l'assessore con delega alla protezione civile Valentina Vespi e quattro dirigenti comunali. I due dipendenti di Autostrade sarebbero chiamati in causa per il cedimento del manto autostradale all'altezza del casello di Prato Est sulla A11 (un cittadino cinese cadde nel vuoto, salvandosi per miracolo). Tra i 15 indagati anche due responsabili del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno accusati di falso.
Secondo quanto ha reso noto la Procura di Prato, con un comunicato del procuratore Luca Tescaroli, le ipotesi di omicidio colposo e disastro colposo sono legate alla morte di due persone nei comuni di Prato e Montemurlo: Antonio Tumolo, 84 anni, fu travolto dalla piena del torrente Bardena, sulla via Cantagallo nella frazione di Figline di Prato; Alfio Ciolini, 85 anni, fu trovato senza vita, a Montemurlo, nella sua casa invasa dall'acqua.
Agli indagati è contestata la mancata adozione di misure di sicurezza, nonostante fossero a conoscenza del rischio idrogeologico del territorio. La Procura ricorda che quell'alluvione pose "in serio pericolo la vita di un cittadino cinese, nato nel 1971, miracolosamente scampato alla morte, e un cittadino italiano, salvato grazie al coraggioso intervento di un uomo honduregno, il quale, rischiando a sua volta la vita, attraversò le acque legandosi una corda al corpo e andando a recuperare il malcapitato".
I complessi accertamenti effettuati anche con l'ausilio di quattro consulenti tecnici, spiega il procuratore Tescaroli, hanno indotto a ipotizzare "la sussistenza di una responsabilità, a titolo di colpa, per i reati di omicidio e disastro, nonché di figure apicali delle aree di competenza urbanistica, difesa del suolo e protezione civile, nei confronti di esponenti politici dei comuni di Prato e di Montemurlo (sindaco, vice sindaco e assessori protempore), di dirigenti tecnici e di responsabili della protezione civile dell'unità operativa complessa di entrambi i comuni e di figure apicali del genio civile della Regione Toscana, nonché dei direttori pro tempore del quarto tronco Autostrade per l'Italia".
Dalle indagini sarebbe emersa anche "una condotta di falso ideologico in atto pubblico, relativo a un lavoro di somma urgenza disposto all'indomani degli eventi alluvionali che hanno interessato Bagnolo di Sotto, nel comune di Montemurlo, nei confronti di appartenenti al Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno".
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Sala: “Buona tabella di marcia per Milano Cortina....
Il sindaco di Milano ha parlato così dell'avvicinamento alle Olimpiadi invernali del 2026
“Milano Cortina? La tabella di marcia è buona, il villaggio olimpico è avanti rispetto ai tempi, il palazzetto di Santa Giulia procede bene e anche in Fiera i lavori vanno bene". Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato così - nel format ‘Beppe Sala a tutto campo’, su Rtl 102.5 - dell'avvicinamento alle prossime Olimpiadi invernali. L'attesa adesso è tutta per giovedì 6 febbraio e "One year to go", con la cerimonia che vedrà l'inizio del countdown ufficiale per il -1 anno della rassegna a cinque cerchi.
Sala e Milano Cortina
Il sindaco Sala ha parlato anche degli investimenti sui Giochi, commentando l'aumento dei costi rispetto alle stime iniziali: "Sono tutte opere private e soldi pubblici non ne stiamo mettendo. Ora i privati si lamentano perché, rispetto a quando abbiamo fatto la negoziazione, i costi sono aumentati di molto e ci chiedono di intervenire. Noi tecnicamente non possiamo farlo, a meno che non si abbia una deroga di legge. Il dibattito con il governo è questo".
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Neonata rapita a Cosenza, la famiglia della piccola Sofia...
Gli avvocati contestano "l'omessa custodia e vigilanza dei pazienti ricoverati"
La famiglia di Sofia, la neonata rapita nel gennaio scorso a Cosenza e poi ritrovata dalla polizia poche ore più tardi, denuncia la clinica in cui è avvenuto il rapimento della piccola. "Omessa custodia e vigilanza dei pazienti ricoverati, con particolare riferimento ai minori neonati", quanto contestano gli avvocati Chiara Penna e Paolo Pisani, legali della famiglia Cavoto, nella diffida contro 'IGreco – Ospedali riuniti S.r.l.', in persona del legale rappresentante della Clinica 'Sacro Cuore' di Cosenza.
La diffida - fanno sapere gli avvocati in una nota - è stata presentata in considerazione del "sequestro di persona subito dalla neonata e il danno cagionato alla degente Valeria Chiappetta nonché al papà e all’intera famiglia Cavoto".
I legali, nella nota, specificano che non si escludono "ulteriori integrazioni di querela da porre all’attenzione del sostituto procuratore della Repubblica dottor Tridico, che si occupa del caso, in ordine a possibili condotte penalmente rilevanti e riconducibili sempre alla Clinica, all’esito delle attività di indagine difensive in corso", sulle quali continuano a mantenere "stretto riserbo".