Parigi 2024, Senna inquinata: annullato allenamento triathlon
La pioggia quasi costante dalla cerimonia di apertura di venerdì ha esacerbato il problema della scarsa qualità dell'acqua
Una prima sessione di allenamento di nuoto per i triatleti olimpici nella Senna è stata annullata oggi a causa della scarsa qualità dell'acqua. Da mesi si teme che il piano di Parigi 2024 di tenere il nuoto di triathlon e il nuoto in acque libere nel fiume della città mettesse a rischio gli atleti a causa dell'inquinamento della Senna. Gli organizzatori hanno insistito affinché il piano andasse avanti e il sindaco di Parigi era tra coloro che hanno nuotato nel fiume per provare a dimostrarne la pulizia.
Ma la pioggia quasi costante dalla cerimonia di apertura di venerdì ha esacerbato il problema. Sul percorso del triathlon si svolgeranno solo sessioni di allenamento di corsa e ciclismo. La competizione vera e propria è martedì (uomini), mercoledì (donne) e una settimana di lunedì (staffetta mista). Il nuoto in acque libere si terrà l'8 e il 9 agosto. I test dell'acqua effettuati sabato non avevano fornito le garanzie richieste dall'organismo di governo del triathlon.
"Parigi 2024 e World Triathlon ribadiscono che la salute degli atleti è una priorità", hanno affermato gli organizzatori olimpici. Negli ultimi anni, la Francia ha speso 1,4 miliardi di sterline per gli impianti di trattamento delle acque reflue e il sistema fognario nell'area metropolitana di Parigi per migliorare la qualità dell'acqua. Ma le precipitazioni e le temperature inferiori alla media delle ultime settimane hanno fatto sì che la qualità dell'acqua ne abbia risentito. Questo perché temperature più elevate e un livello dell'acqua più basso nella Senna avrebbero scomposto i patogeni più rapidamente. Le previsioni meteo indicano molto sole nei prossimi giorni, il che significa che gli organizzatori rimangono ottimisti sul fatto che le competizioni non dovranno essere rinviate.
"I problemi di qualità dell'acqua della Senna, dove i triatleti nuoteranno la prossima settimana? La qualità dell'acqua migliorerà. Abbiamo visto che la qualità dell'acqua dei fiumi migliorerà significativamente nel corso della prossima settimana. Siamo ancora molto fiduciosi", ha dichiarato Anne Descamps, direttore esecutivo delle comunicazioni di Parigi 2024 al centro media dei Giochi.
Spettacolo
Carmen Di Pietro a Belve, dai film erotici all’amore...
Il secondo appuntamento con Francesca Fagnani stasera su Rai 2
Torna 'Belve' con il secondo appuntamento stasera, martedì 26 novembre. Tra gli ospiti di Francesca Fagnani, l'attrice Carmen Di Pietro, che in un’intervista effervescente e assolutamente divertente svela un lato mai visto. Dagli esordi sexy con i film erotici “In ogni cosa che ho fatto mi sono divertita”, alla pensione di reversibilità dell’ex marito Paternostro: ”non si è mai risposata per non perderla?”, Di Pietro ammette : “All’inizio era vero …Qui nessuno è fesso”.
L'intervista a Carmen Di Pietro
Incalzata dalle domande di Fagnani, l’attrice risponde con sincerità , uscendo dal suo ‘storico’ personaggio, non senza attimi di tensione sugli esordi con i film erotici, sui vantaggi della pensione di reversibilità del defunto marito Sandro Paternostro, fino ai dubbi sulla famosa esplosione in aereo di una sua protesi al seno con Fagnani che punge: “Dopo 20 anni possiamo finalmente dire che s’è inventata tutto ?”. “Non era una bufala. Mi scoppiò una tetta in volo!”, risponde l’attrice.
Nello studio di Belve, emerge una Carmen Di Pietro divertente e ironica che si dice: “Fervente cattolica”. “Prega ?”, domanda Fagnani . “La sera, dopo aver letto Topolino, dico il Pater..”, “ Recita il Pater Nostro? Grazie per la pensione di reversibilità…", scherza la conduttrice. Di Pietro confessa poi che la sua maggiore trasgressione non è la droga: “Mai provata per carità”, ma “i peccati di gola”, eppure ha “un’ossessione per la palestra”.
Qualche momento di tensione quando Fagnani le fa notare gli inizi della carriera con i film “al limite del porno”. “Se lo dice lei”, risponde stizzita Di Pietro. “In ogni cosa che ho fatto mi sono divertita” prosegue l’attrice, che pure non risponde alle domande sulle trame dei film e dice più volte “Non mi ricordo”. L’intervista prosegue su temi a volte surreali, come la sua lotta contro il costo delle buste della spesa al supermercato, a confessioni personali: “Sono single da 10 anni”.
A quel punto Fagnani le chiede di raccontare la storia d’amore con Paternostro , di 43 anni più vecchio . “Con Sandro è stato il mio amore vero. Non l’ho mai abbandonato e per me Sandro c’è sempre”. Fagnani quindi chiede: “Dicono che dopo la morte di Paternostro non si è mai sposata per non perdere la pensione di reversibilità”. “All’inizio era vero…” risponde ancora innervosita Di Pietro.
Grande ilarità quando Carmen Di Pietro rivendica una love story con Maradona “Guardavamo le stelle. Una storia vera” e dice di non aver ceduto alle avance di Sylvester Stallone. “Si piace fisicamente?”, domanda Fagnani. “Sì certo. A 60 anni porto la 40, non è da tutti!”. Di Pietro si definisce “coraggiosa” sia quando “avevo tutti contro” durante il fidanzamento con Sandro Paternostro, sia oggi a Tale Quale show.
Fagnani le chiede diretta “qual è il suo talento?”. E lei sembra non scomporsi nel replicare che “non ho un talento particolare”. “Si piace come personaggio che ha costruito? ” insiste Fagnani; “Non sono personaggio, sono in effetti così”, prova a replicare lei.
Cronaca
Giulia Cecchettin, oggi parola alla difesa e Turetta torna...
Il pm ha chiesto ieri l'ergastolo
Dopo la richiesta di ieri di una condanna all'ergastolo a Filippo Turetta da parte del pm di Venezia Andrea Petroni, oggi la parola nel processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin passa alla difesa. Gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera terranno la loro arringa davanti alla corte d'Assise di Venezia e per il 22enne chiederanno la pena che gli spetta con la speranza che il carcere assuma la sua funzione di rieducazione e possa permettere al giovane, accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata, di capire il disvalore del suo gesto e avere la possibilità - data sua giovane età - di riscattarsi. Non chiederanno altro i difensori, l'avvocato Giovanni Caruso e la collega Monica Cornaviera, che domani terranno la loro arringa davanti alla corte d'Assise di Venezia.
Secondo indiscrezioni, la difesa parlerà un paio di ore per rispondere alla richiesta di ergastolo formulata dal pm Andrea Petroni. Oggi l'imputato, che ieri ha assistito all'intera udienza quasi immobile e sempre a testa bassa, dovrebbe tornare in aula per l'ultima udienza prima della sentenza prevista il 3 dicembre.
Gino Cecchettin: "Vengano applicate le leggi"
"Mi aspetto solo che vengano applicate le leggi. Io sono già morto dentro di fatto, la mia battaglia, ma preferirei chiamarla il mio percorso ,è fuori dall'aula. Per me non cambierà nulla, Giulia non la rivedrò più. L'unica cosa che posso fare è prodigarmi, come farebbe Giulia, per fare in modo che ce ne siano il meno possibile di casi come il suo, di genitori che debbano piangere una figlia morta. Io so cosa vuol dire e lavorerò per questo", ha affermato Gino Cecchettin, il papà della ventiduenne di Vigonovo uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, ospite a Rai Radio2, ai microfoni di Serena Bortone e del 'consigliere' Francesco Cundari a '5 in Condotta'.
Nel corso dell'intrevento Cecchettin ha annunciato che "con il ministro Valditara ci incontreremo i primi di dicembre. Vorrei portare dei dati concreti insieme al nostro comitato scientifico e vorrei confrontarmi in modo costruttivo. Ognuno ha le sue opinioni ma penso che si possa cercare di trovare un percorso sulle parti condivisibili. La scuola dovrebbe continuare il percorso di formazione verso l’affettività, dare come valori fondamentali il rispetto della vita altrui e l’amore verso gli altri, e condannare la violenza in tutte le sue forme e da ovunque arrivi".
Cronaca
Carabinieri, Mario Cinque nominato vicecomandante generale
Lo riferisce la nota del Cdm
Su proposta del ministro della Difesa, Guido Crosetto, il consiglio dei ministri ha deliberato la nomina del Generale di Corpo d’armata del ruolo normale dell’Arma dei Carabinieri in servizio permanente, Mario Cinque, a Vicecomandante generale dell’Arma dei Carabinieri. Lo riferisce la nota del Cdm.
Nato a Napoli il 6 febbraio 1963, sposato, con due figli, il generale di Corpo d'Armata Mario Cinque ha intrapreso la vita militare nel 1978, frequentando la Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli e successivamente i corsi dell’Accademia Militare di Modena, della Scuola di Applicazione Carabinieri di Roma e della Scuola di Guerra a Civitavecchia.
Laureato in Giurisprudenza e in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna, master in “Scienze Strategiche”, Cinque ha ricoperto numerosi incarichi nelle varie organizzazioni dell’Arma. In quella addestrativa, ha svolto servizio presso la Scuola Sottufficiali di Firenze e all’Accademia Militare di Modena. Nell’Arma territoriale, ha operato per diversi anni nel Lazio, quale Comandante della Compagnia di Bracciano e del Reparto Territoriale di Frascati, in Campania, quale Comandante Provinciale di Napoli e della Legione e in Sicilia, in provincia di Catania, quale Comandante di Compagnia. In Sicilia è stato anche Comandante della Sezione Anticrimine del Raggruppamento Operativo Speciale.
I suoi periodi di Comando sono stati alternati con incarichi di Stato Maggiore presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, tra cui Capo Sala Operativa e Capo Ufficio Operazioni, Capo Ufficio Personale Ufficiali e Capo del I Reparto. Inoltre, da Colonnello, ha retto l’incarico di Comandante del Reggimento Corazzieri e Aiutante di Campo del Presidente della Repubblica. Dal 6 settembre 2018 al 24 gennaio 2021 è stato Sottocapo di Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Il 25 gennaio 2021 è stato nominato Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri dopo che il suo predecessore Teo Luzi ha assunto la carica di Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri.