Niente tirocinio infermieristico senza vaccino covid, protesta studenti a Lecce
Azione Universitaria sul piede di guerra contro una legge regionale della Puglia: "Ricatto politico". Lopalco: "Infermiere che non capisce ruolo vaccini cambi mestiere"
"Non hai il vaccino contro il Covid? Non puoi fare tirocinio in ospedale. Ergo non puoi laurearti". A denunciare il problema sui social è Azione Universitaria (Au), puntando il dito contro "una legge regionale che" in Puglia "consentirebbe alle singole Asl di obbligare gli studenti a vaccinarsi qualora lo ritenessero (sulla base di non si sa cosa) opportuno. Peccato che quasi ovunque nel resto d'Italia questo vaccino non sia ormai più richiesto per effettuare il tirocinio", scrive l'associazione di destra. "Per questa controversa decisione - precisa - sono arrivate richieste di chiarimento del Garante della Privacy".
"Un problema ancora più paradossale", osserva Azione Universitaria, "se consideriamo che medici, infermieri e in generale i membri del personale sanitario sono già stati reintrodotti a lavorare nella struttura anche senza alcuna dose di vaccino già a fine 2022 e continuano a farlo tuttora. Allora perché - chiede Au - uno studente che ha solo bisogno di fare esperienza lavorativa e di capire come funzionano i meccanismi ospedalieri viene ostavolato da un ricatto esclusivamente politico? A tal proposito - riporta l'associazione - quando ottenemmo il colloquio con il rettore" dell'università del Salento "e con il direttore generale" dell'Asl di Lecce, "proponemmo come soluzione la creazione di convenzione con altre strutture sanitarie (anche private, dove non è richiesto il vaccino) alternative al Fazzi", ospedale leccese sede universitaria, "per poter effettuare il tirocinio. Proposta immediatamente rifiutata senza ulteriori spiegazioni", sostiene Au. "Parlando invece con la Asl - aggiunge - ci viene detto che esiste una legge regionale" che permette appunto alle aziende sanitarie di prevedere l'obbligo vaccinale per gli studenti.
"Come al solito la Puglia e l'amministrazione Emiliano devono sapersi distinguere", protesta l'associazione che fa riferimento in particolare al caso di Martina Mitrugno, studentessa la cui vicenda rimbalza sulla stampa locale. La giovane, "di 21 anni - si legge sul 'Corriere del Mezzogiorno' - a settembre sarebbe pronta ad iscriversi al terzo anno di Infermieristica, salvo però non poter frequentare il tirocinio obbligatorio per il suo corso di studi. La causa è la mancanza dei vaccini per il coronavirus. La ragazza, infatti - ricostruisce la testata - ha deciso fin dall'inizio della pandemia di non sottoporsi a nessuna profilassi, accettando per i primi 2 anni di sostenere delle visite specifiche con un medico competente che gli garantissero l'autorizzazione temporanea a frequentare i reparti". Ma "per il terzo anno il procedimento è cambiato, escludendola di fatto dall'attività all'interno delle strutture sanitarie". Conclude Au: "Come anche detto in un articolo de 'La Verità', su cui è comparsa la nostra Martina Mitrugno, chiediamo che nel 2024 uno studente non debba più subire il ricatto politico del vaccino anti-Covid e che si possa laureare".
Lopalco: "Infermiere che non capisce ruolo vaccini cambi mestiere"
"Un infermiere che non capisce l'importanza delle vaccinazioni è bene che faccia un altro mestiere", commenta con l'Adnkronos l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'università del Salento.
"La vaccinazione del personale sanitario dovrebbe essere un obbligo etico, prima ancora che amministrativo", osserva Lopalco. "Gli operatori sanitari - spiega l'esperto, consigliere regionale del Pd - devono essere i primi a vaccinarsi per diversi motivi: proteggere se stessi ed i pazienti; evitare assenteismo nella stagione epidemica; essere d'esempio per i cittadini. Se uno studente delle professioni sanitarie non comprende questo concetto, significa che ha studiato poco e male".
Cultura
La Basilica di Aquileia ora è una delle chiese più...
Gli antichi mosaici di età romana sono stati resi fruibili a persone non vedenti/ipovedenti e alle persone con disabilità cognitiva
Trasformare un simbolo della storia paleocristiana - la Basilica Patriarcale di Aquileia, edificata all'indomani dell'Editto di Costantino che concedeva libertà di culto ai cristiani, 313 d.C. - in emblema e riferimento contemporaneo di accoglienza, inclusione, accessibilità. Questo l'obiettivo che si era posto la Basilica Patriarcale di Aquileia, dal 1998 patrimonio Unesco insieme alla contigua area archeologica, nota per la spettacolare pavimentazione dei suoi Mosaici paleocristiani, estesa oltre 760 metri quadrati.
Oggi è davvero la "Basilica per tutti", come da progetto avviato 24 mesi fa in sinergia con la Regione Friuli Venezia Giulia. Spiega Andrea Bellavite, direttore della Fondazione che presiede alla Conservazione della Basilica aquileiese: "si è voluto dare a chiunque la possibilità di gustare il patrimonio straordinario di storia, arte e spiritualità custodito dalla Basilica, e sentirsi parte di una città dalle radici millenarie".
L'ultima tappa, realizzata con l'equipe de 'Il Museo per tutti - L'abilità onlus, riguarda l'accesso delle persone con disabilità cognitiva: sono state prodotte due Guide disponibili gratuitamente in formato cartaceo presso la Basilica di Aquileia e in formato digitale con download dal sito museopertutti.it Le Guide, realizzate nella duplice declinazione CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) e Easy reading, sono supporti essenziali per la preparazione alla visita, essendo linguaggi destinati non solo a persone con disabilità cognitiva, ma utili anche a chi si sta riprendendo da un trauma, oppure a chi sta imparando la lingua italiana.
Le Guide includono la spiegazione della dei Mosaici paleocristiani, che rendono la Basilica un unicum dell’arte musiva italiana. Attraverso l’utilizzo di un linguaggio facilitato è stata resa accessibile la comprensione delle storie custodite in Basilica, in modo che anche le persone con disabilità intellettiva possano sentirsi parte di un racconto. La Basilica di Aquileia è così ufficialmente entrata nei 40 siti culturali italiani resi accessibili alle persone con disabilità intellettiva e nel corso del 2025 saranno formate le Guide turistiche che accoglieranno i visitatori con queste disabilità.
Il progetto "Basilica per tutti", coordinato da Anna Maria Viganò, si rivolge anche alle persone non vedenti / ipovedenti: tappa centrale è stata l'installazione nella Basilica del Pannello tiflodidattico "Nodo di Salomone", dono del Gruppo Mosaicisti di Ravenna: una tavola musiva che permette anche a chi non vede di generare la rappresentazione tridimensionale del mosaico.
Il pannello riproduce in termini esatti e con equipollenti dimensioni gli elementi originali del mosaico posto all’interno della Basilica, consentendo ai non vedenti di percepirlo attraverso il riconoscimento tattile dei diversi livelli di stratificazione, e di coglierne quindi le forme e la diversità dei colori, un valore aggiunto di accoglienza e sostenibilità umana e civile. Il nodo restituisce la stratificazione del mosaico in età romana e, attraverso le tessere in rilievo con tagli speciali, permette alle persone non vedenti e ipovedenti di leggere le forme del mosaico.
I dispositivi per le persone non vedenti sono stati implementati attraverso la collaborazione avviata con l'istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna: è stato realizzato un modellino tattile 3d tridimensionale della Basilica di Aquileia per l'esplorazione tattile, e i mosaici sono stati tradotti in disegni a rilievo con tecnica Piaf (Picture in a flash), quindi una restituzione sintetica rispetto agli originali, ma cognitivamente pregnante.
Il progetto si è aperto alle persone con disabilità uditiva in dialogo con l’Ente Nazionale Sordi che ha trasmesso le nozioni basilari dei segni Lis (lingua dei segni italiana): così per fine 2024 saranno disponibili le Video Guide della Basilica con traduzione in Lis, sottotitolate per persone con disabilità uditiva e audiodescritte per i non vedenti. Il tutto fruibile scansionando i QR code posizionati in Basilica o attraverso una app totalmente accessibile progettata per la Basilica.
Ovviamente il progetto si completa con la accessibilità alle persone con disabilità motoria: concretizzato attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche interne alla Basilica (ad eccezione della Cripta e del Battistero). Nella Basilica sono inoltre disponibili per i visitatori che ne facessero richiesta sedie a rotelle che permettono di percorrere i corridoi e le aree di raccordo interne.
Cronaca
“Fermiamo le guerre”, da Roma a Milano cortei...
La mobilitazione nazionale per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti in corso nel mondo
"Siamo 20mila". Così gli organizzatori del corteo di Roma per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti in corso nel mondo. Ad aprire la manifestazione lo striscione "Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora". La mobilitazione nazionale, che si svolge contemporaneamente in sette città italiane, è promossa da Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci ed è sostenuta da oltre 350 organizzazioni della società civile. In piazza sono presenti tra gli altri il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs, per il Pd Nicola Zingaretti.
"In un contesto internazionale sempre più militarizzato e segnato da guerre, sofferenze e scelte politiche senza investimenti reali in diplomazia, è essenziale dire insieme: 'Basta con l’impunità. Basta con la complicità. Basta con l’inazione''', dicono gli organizzatori. Nel corteo due lunghissime bandiere, una della pace e una della Palestina. Tra gli slogan sugli striscioni c'è "Libano, Ucraina, Palestina, Nato Assassina firmato da Fc Fgc (Fronte della gioventù comunista), e "Siamo ebrei e palestinesi, siamo russi e ucraini, l'umanità non ha confini" a firma di 'Corrente umanista socialista'. Sul camion che apre il corteo si legge invece "stop massacro".
Corteo a Milano
Anche a Milano il corteo "Fermiamo le guerre. Il tempo della pace è ora”. Sotto la pioggia un migliaio di persone si sono messe in marcia dall'Arco della pace per arrivare in piazza della Scala: bandiere palestinesi, libanesi e kefiah per dire no alla guerra: in Medio Oriente come in Ucraina. In piazza l’associazionismo cattolico e la sinistra con la Cgil, il Pd, Verdi e Sinistra italiana. Sono centinaia le sigle che hanno aderito alla mobilitazione nazionale.
Emanuele Fiano, esponente del Partito democratico, sottolinea a margine della manifestazione di non essere d'accordo con alcuni striscioni presenti in piazza sullo stop al genocidio: "Quello che accade a Gaza è un tragedia ma non è un genocidio: non c'è un progetto di eliminazione sistematica di un popolo". Sull'assenza di bandiere israeliane: "Spiace non vederle: il tono di un certo tipo di manifestazioni - non di questa - non era certo invitante per gli israeliani e per chi voleva la bandiera di Israele". In piazza alcuni scandiscono: "Pace, terra, dignità". Uno striscione recita: "Siamo tutti ebrei e palestinesi, russi e ucraini: l'umanità non ha confini". Alcuni militanti di Rifondazione comunista intonano lo slogan: "Fuori l'Italia dalla Nato".
Politica
‘Il giusto sentiero 4.0’: al via convention Fdi...
partito si riunisce per i due anni del governo Meloni
Al via questo pomeriggio, dalle 15, la seconda edizione della convention 'Il Giusto Sentiero 4.0', organizzata dalla Federazione Provinciale di Roma di Fratelli d'Italia a due anni di Governo Meloni. Una due giorni ricca di ospiti. Tra i partecipanti il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, insieme a Luciano Ciocchetti, ideatore dell’evento e vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
Una delle novità più attese di questa edizione sarà il contributo video di Francesca Giubelli, la prima influencer virtuale in Italia creata con intelligenza artificiale (Ia) e certificata da Meta. Francesca Giubelli creata da Valeria Fossatelli, Emiliano Belmonte e Francesco Giuliani rappresenta una svolta nel modo di comunicare e di fare marketing anche in politica, dimostrando come la tecnologia possa influenzare profondamente la società e il mondo del lavoro. Il suo intervento, previsto per il 26 ottobre, aprirà il dibattito sulle implicazioni etiche e sociali dell’IA, affrontando temi come diritti umani, sicurezza e innovazione tecnologica.
La convention si prefigge di creare un dibattito aperto su tecnologia e tradizione, con un programma che vedrà la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali, tra cui sindaci, consiglieri regionali e comunali, deputati e assessori. Al centro della discussione, l’impatto dell’innovazione sulle dinamiche politiche e amministrative locali. Il 26 ottobre, la giornata si aprirà -alle 15- con l’intervento di Luciano Ciocchetti, seguito dai saluti degli onorevoli Marco Perissa e Paolo Trancassini e Laura Nolfi membro esecutivo provinciale.