Roma, scappa su furgone rubato ma finisce fuoristrada: un morto sull’Aurelia
Il mezzo intercettato dai carabinieri era stato rubato in provincia di Siena
Un uomo è morto dopo essere finito fuori strada a Castel di Guido, alle porte di Roma, a bordo di un furgone rubato. Il fatto è avvenuto nella notte quando verso le 3, a Ladispoli, sulla statale Aurelia, all’altezza del km 41, una pattuglia dei carabinieri della stazione Campo di Mare, impegnata in un’attività di controllo del territorio, ha intercettato il furgone Ford Transit bianco, risultato rubato. I carabinieri, in attesa dell’arrivo di un’altra pattuglia in supporto, hanno monitorato il veicolo a distanza. Il conducente del furgone, accortosi della presenza dei carabinieri, è scappato in direzione Roma e, arrivato all’altezza dello svincolo Castel di Guido, probabilmente a causa della forte velocità, il mezzo ha perso aderenza con l'asfalto finendo da solo contro il guardrail. Uno dei soggetti a bordo del furgone, probabilmente almeno due, è stato trovato nella scarpata adiacente in gravi condizioni.
Non è ancora chiaro se sia stato sbalzato dopo l’impatto o sia scivolato durante la fuga. I carabinieri hanno subito attivato i soccorsi per il ferito e sul posto è intervenuto personale del 118 e dei vigili del fuoco. A seguito delle ferite riportate, l’uomo, privo di documenti, tra i 25 e i 35 anni, poco prima delle 5 è morto in ambulanza. Sul posto è intervenuta la Polizia Locale di Roma Capitale, insieme ai carabinieri per i rilievi tecnico scientifici complessivi. Il furgone verrà ora sequestrato.
A seguito di una prima ricostruzione l’inseguimento sarebbe durato circa 20 km lungo la statale Aurelia, iniziato a Ladispoli, dopo la segnalazione del mezzo sospetto nei pressi di alcune villette a Santa Severa. Il furgone risulta rubato in un’azienda edile di Chiusi (SI) e contiene un grosso quantitativo di rame. Il pm di turno ha disposto l’autopsia sul corpo.
Spettacolo
Verissimo, la storia di Nina Sophie Rima:...
La modella è stata ospite della puntata di Verissimo, andata in onda sabato 26 ottobre
Nina Sophie Rima è stata ospite nello studio di Verissimo oggi, sabato 26 ottobre. Modella e influencer che a causa di un incidente in motorino è rimasta senza una gamba.
La storia di Nina Rima
“Ho un carattere molto forte e sono auto ironica”. Nina Sophie Rima si racconta nello studio di Verissimo analizzando la sua adolescenza, piuttosto dura e complicata. La modella e attrice ha raccontato di essere stata circondata da amicizie sbagliate. "Ho provato delle droghe, a 14 anni ero molto curiosa, ma così sono entrata nel tunnel delle dipendenze". Non è stata un’adolescenza semplice quella di Nina che a 14 anni tornava a casa e non aveva nessuno con cui parlare, non aveva l’appoggio dei genitori.
A 15 anni, Nina ha conosciuto un ragazzo da cui ha subito violenza fisica. “Mi sono sentita sbagliata per troppi anni. Ero convinta di essermelo meritato, come se fosse colpa mia. Fare pace con questo pensiero è davvero difficile. Era come se la mia vita non avesse un senso, come se non avessi un posto nel mondo. Ma si può uscire, si può fare”, ha raccontato Nina in lacrime.
La 25enne ha confessato di aver pensato per molto tempo di meritare un dolore simile: “Nessuno deve mai sentirsi colpevole. Bisogna farsi aiutare, è fondamentale riuscire a parlarne per quanto possa fare schifo”.
Poi, è arrivata la luce in fondo al tunnel: “Ho fatto un brutto incidente in motorino e ho perso la gamba sinistra. Ricordo bene le sensazioni, ho davvero capito in quel momento che volevo vivere. Ho reagito subito in maniera positiva, per me era una fortuna essere viva. Mi sono rialzata, anche più forte di prima. L’incidente mi ha resa la donna che sono oggi”.
Nina è circondata da una famiglia meravigliosa: “Mia figlia mi aiuta con la protesi. Sono super orgogliosa di lei. Ho avuto la fortuna di incontrare un uomo pieno di valori, è il padre perfetto per le mie figlie”, ha chiosato la modella.
Cronaca
Infortuni: rapper Clementino e i Tecnici della prevenzione...
Lo spot 'La prevenzione è la soluzione' in onda sui canali Rai dal 28 ottobre per sensibilizzare su importanza delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro
Morti, infortuni e malattie professionali sul lavoro continuano a rappresentare una piaga per il nostro Paese, ma la prevenzione può davvero fare la differenza. Questo il monito al centro dello spot 'La prevenzione è la soluzione', che vede protagonista il rapper e conduttore televisivo Clementino e i Tecnici della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro (TPALL). Dal 28 ottobre al 2 novembre 2024, lo spot sarà trasmesso sui canali della Rai per sensibilizzare il pubblico sull’importanza delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo spot, girato presso la Reggia di Caserta e diretto da Luciano Fontana, è promosso dalla Commissione di albo nazionale dei TPALL della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP). L’obiettivo è chiaro: far capire che prevenire significa salvare vite. (VIDEO)
I dati dell'Inail sono impietosi - riporta una nota della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie tecniche -. Nella relazione annuale 2023 riferiscono 590.215 denunce di infortuni, di cui 1.147 con esito mortale, in media 3 al giorno. L’analisi dei settori più colpiti evidenzia che un quarto degli infortuni in occasione di lavoro del 2023 è concentrato nel comparto manifatturiero, seguito da sanità e assistenza sociale (14%), costruzioni (13%), trasporto e magazzinaggio (12%) e commercio (11%). Anche le malattie professionali sono in aumento: con 76.210 denunce registrate nel 2023, +19,8% rispetto alle 60.633 mila dell’anno precedente. Cifre agghiaccianti. Una riduzione significativa di questi numeri passa inevitabilmente attraverso la prevenzione primaria: la vigilanza sui luoghi di lavoro, la formazione continua dei lavoratori e il miglioramento della cultura aziendale sono pilastri fondamentali, resi efficaci dalla competenza dei professionisti che ne curano l’applicazione.
Il TPALL è un professionista sanitario di importanza straordinaria in questa battaglia - si legge - Unico nel suo ambito, si distingue per la sua formazione altamente specializzata, ottenuta attraverso un corso di laurea dedicato, che ne conferisce il titolo abilitante. Le sue competenze spaziano dal settore pubblico, dove opera come Ufficiale di polizia giudiziaria presso i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie locali per ispezioni e indagini in materia di sicurezza, al settore privato, dove fornisce consulenza e supporto alle imprese per garantire ambienti di lavoro sicuri e salubri.
La Commissione di albo nazionale dei TPALL, consapevole dei rapidi mutamenti nel mondo del lavoro, propone un nuovo un cambio di paradigma, che va oltre la semplice repressione delle infrazioni, puntando su iniziative concrete. Tra queste, l’introduzione di programmi educativi sulla sicurezza nelle scuole e la possibilità per le aziende di detrarre il 120% degli investimenti destinati alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Tra le proposte, inoltre, una riforma dell'accesso alle qualifiche per le figure chiave della sicurezza nelle aziende e nei cantieri temporanei e mobili (RSPP, ASPP, CSP, CSE, ecc.).
Altre misure l’investimento nei Piani mirati di prevenzione, che prevedono un coinvolgimento attivo delle imprese nell'adozione delle migliori pratiche senza il timore di sanzioni, e il potenziamento degli organici dei Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie locali, in linea con il numero di imprese presenti sul territorio. Parallelamente, la Commissione di albo nazionale dei TPALL, propone l'istituzione di spazi di confronto e supporto per le aziende, oltre al miglioramento della qualità e dell'efficacia della formazione obbligatoria dei lavoratori, con l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza del 'valore del proteggersi'.
Tra le proposte vi è anche la creazione di una banca dati condivisa tra vari enti (Aziende sanitarie, Inail, Inl, Ministero della Salute, Inps, Istat, Snpa, Gea) per ottimizzare il coordinamento dei controlli, e l’istituzione di un Osservatorio permanente che riunisca istituzioni e portatori di interesse per sostenere le decisioni politiche in materia di sicurezza sul lavoro. Questi temi sono attualmente oggetto di discussione presso il tavolo tecnico istituito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
La campagna - conclude la nota - rappresenta quindi un ulteriore passo avanti in questa direzione, portando il tema della sicurezza sul lavoro direttamente nelle case degli italiani. Per implementare un processo di miglioramento della cultura della prevenzione siffatto risulta indispensabile mutare anche l’approccio sul come comunicare con i destinatari del messaggio: lavoratori, datori di lavoro, istituzioni e lavoratori del domani. Lo spot (https://youtu.be/UiUeZEtKjq4?feature=shared ) con la partecipazione straordinaria di Clementino, vuole rappresentare proprio questo: un nuovo modo di condividere la cultura della prevenzione.
Spettacolo
Alessandro Basciano a Verissimo, le critiche sul suo...
L'influencer è tornato negli studi di Verissimo per rispondere alle critiche ricevute per il suo aspetto estetico
Alessandro Basciano è stato ospite della puntata di Verissimo di oggi, sabato 26 ottobre. L'influencer e dj era già stato nel salotto di Silvia Toffanin la scorsa settimana e oggi è tornato per rispondere alle aspre critiche ricevute: "È stato inondato di odio sui social", ha detto la conduttrice.
La replica alle offese
Alessandro Basciano aveva detto nella scorsa puntata di aver passato un periodo molto difficile: "Ho avuto un periodo di depressione". Depressione dovuta anche alla separazione da Sophie Codegoni, di cui – ha ammesso – di esserne ancora innamorato.
Alessandro è diventato un bersaglio per i leoni di tastiera non per le parole dette, ma per il suo aspetto fisico diverso. Giudizi estetici che hanno fatto molto male all'influencer e motivo per cui ha chiesto di tornare a Verissimo per replicare alle offese che hanno inondato i social in questi giorni.
Nello studio di Verissimo ha detto: "Qualche giorno prima la scorsa intervista, ho fatto un intervento per sistemare il setto nasale perché avevo la cartilagine storta. Avevo il viso molto gonfio e dei lividi evidenti. Ho accettato comunque di venire perché pensavo di poterli coprire bene col trucco", ha spiegato il dj. "Non sono contro la chirurgia estetica, sono a favore quando è di aiuto. La scorsa settimana mi sono fatto truccare, il risultato non è stato uno dei migliori. Ho dato un’immagine di me che non mi rappresenta. Ho ancora un po' di lividi", ha confessato Alessandro Basciano.
Sulle critiche ha detto: “Mi hanno letteralmente massacrato. Non ritengo giusto essere stato attaccato in quel modo, sono stati molto cattivi gli haters questa volta. Si punta il dito sull’apparenza, senza sapere cosa c’è dietro. C’è stata tanta violenza e odio”
Basciano ha chiesto di tornare a Verissimo dopo aver ricevuto una chiamata della sua mamma: “Mia mamma mi ha chiamata in lacrime perché aveva letto quei commenti cattivi. Mi è venuto il magone e ho deciso di tornare per raccontare la mia verità: si, ho fatto un intervento e ho corretto un problema al naso. Non penso di aver fatto nulla di male”, ha chiosato.
Poi, l’appello: “Io sono forte, sto facendo il mio percorso quindi mi faccio scivolare tutto addosso. Ci sono persone, tuttavia, che se subiscono questo tipo di bullismo possono agire contro se stessi”.
Alessandro Basciano è tornato a parlare del suo rapporto con Sophie Codegoni: “Con Sophie va tutto bene, ci siamo visti poco, solo per la bambina. Abbiamo deciso di seguire entrambi strade diverse, ma c’è ancora tanto affetto”, ha chiosato l’influencer.