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Ucraina, Meloni: “Chiara con Xi, Cina smetta di sostenere Russia”

La presidente del Consiglio in un punto stampa a Pechino prima della partenza per Shanghai: "Molto preoccupata per quello che sta accadendo in Libano, per il rischio di una escalation regionale"

Giorgia Meloni - (Fotogramma)

"Sicuramente noi siamo stati abbastanza chiari nel porre la questione" del sostegno della Cina alla Russia, posto da Nato e Ue, "provando a ragionare insieme su quali siano gli interessi che ciascuno ha. Io penso che la Cina non abbia alcuna convenienza in questa fase a sostenere la capacità industriale russa, anche se, come sappiamo, non interviene direttamente, è evidente che questo crea una frizione perché lo abbiamo scritto in tutti i modi possibili e immaginabili e lo abbiamo ribadito". Così la premier Giorgia Meloni, in un punto stampa a Pechino prima della partenza per Shanghai.

"Io spero che ci si renda conto che questa nazione può giocare veramente un ruolo dirimente - prosegue -. Il Presidente Xi diceva ieri che la Cina lavora sempre per la convivenza pacifica tra i popoli, ecco mi piacerebbe che si facessero dei passi in questo senso".

"Preoccupa Libano, in tanti puntano a escalation ma Israele non cada in trappola"

"Io sono molto preoccupata per quello che sta accadendo in Libano, per il rischio di una escalation regionale, proprio mentre sembrava che ci potessero essere degli spiragli e anche questo è un elemento che va valutato. Ogni volta che ci sembra di essere un po' più vicini all'ipotesi di un cessato il fuoco accade qualcosa. Significa che ci sono diversi soggetti regionali che a puntano un'escalation e che puntano sempre a costringere Israele a una reazione, lo dico anche per invitare Israele a non cadere in questa trappola", ha detto poi Meloni.

"Dopodiché schiaramente io sono in contatto con il ministro degli Esteri, sono in contatto con il governo, sono in contatto con gli Alleati, bisogna continuare a passare messaggi di moderazione in questa fase. La Cina sicuramente anche qui può essere un interlocutore molto importante, sapete dei rapporti solidi che esistono con Teheran, con Riad. Sicuramente - ha rimarcato - nel lavoro per la normalizzazione nei rapporti, particolarmente tra Paesi Arabi e Israele, la Cina è un interlocutore molto importante".

"Lettera a von der Leyen non era contro Commissione, rapporti non stanno peggiorando"

"Non vedo ripercussioni negative per l'Italia, non ritengo che i rapporti con la Commissione europea stiano peggiorando. Io e la Commissione europea abbiamo discusso" del report sullo stato di diritto "e del resto la lettera che io ho inviato non è una risposta alla Commissione Europea o a un momento di frizione con la Commissione europea, è una riflessione comune sulla strumentalizzazione che è stata fatta di un documento tecnico nel quale mi corre l'obbligo di ricordare che gli accenti critici non sono della Commissione Europea", ha affermato ancora la premier. .

Nel rapporto sulla stato di diritto "la Commissione Europea riporta accenti critici di alcuni portatori di interesse, diciamo stakeholder: il Domani, il Fatto Quotidiano, Repubblica... Però la Commissione europea non è il mio diretto interlocutore, ma chi strumentalizza quel rapporto che tra l'altro non dice niente di particolarmente nuovo rispetto agli anni precedenti, anche questo varrebbe la pena di ricordare".

La governance Rai, ha ribadito, "è definita da una legge del 2015 che ha fatto il governo Renzi" e "dicono che ci sono delle intimidazioni alla stampa perché ci sono degli esponenti politici che querelano per diffamazione alcuni giornalisti ma non mi pare che in Italia vi sia una regola che dice che se tu hai una tessera da giornalista, che ho anche io in tasca, puoi liberamente diffamare qualcuno e dire che gli esponenti politici se avviano una causa per diffamazione stanno facendo azioni di intimidazione, vuol dire non avere neanche rispetto dell'indipendenza dei giudici".

"Vengono ad esempio preso in considerazione - rimarca - anche alcune querele che ho fatto io, le ho fatte quando ero all'opposizione, non quando ero al governo. Capisco il tentativo di strumentalizzare, cioè conosco il tentativo di cercare il soccorso esterno da parte di una sinistra in Italia che evidentemente è molto dispiaciuta di non poter utilizzare per esempio il servizio pubblico come fosse una sezione di partito, però su questo non posso aiutare proprio perché credo nella libertà di informazione e di stampa".

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Esteri

Attacco all’Iran, Arabia Saudita condanna senza...

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È disegno preciso di Riad il non schierarsi apertamente?

Il ministro degli esteri saudita Faisal bin Farhan - Afp

L'Arabia Saudita ha condannato l'attacco sferrato nella notte contro l'Iran, ma nella nota condivisa dal ministero degli Esteri di Riad non viene mai citato Israele. Nemmeno come 'il nemico', termine usato da quei Paesi che non lo riconoscono. La condanna saudita si sofferma infatti sul fatto che sia stata violata la ''sovranità nazionale'' di un Paese, l'Iran in questo caso, mentre tace il nome di chi avrebbe commesso questa violazione. Poche righe rispetto a quello che è il messaggio più corposo della nota condivisa da Riad, ovvero un appello a evitare una ulteriore escalation nella regione e un'espansione del conflitto che potrebbe minacciare la sicurezza e la stabilità di altri Paesi e di altri popoli.

L'Arabia Saudita rivolge quindi un invito a esercitare ''moderazione'' e lo rivolge a ''tutte le parti coinvolte''. Anche qui, le parti non vengono nominate. Il che potrebbe essere letto come un disegno preciso di Riad di non schierarsi apertamente contro Israele in un momento in cui resterebbe aperta, ma sottobanco, la possibilità di una normalizzazione dei rapporti cob lo stato ebraico che era prossima a realizzarsi prima dell'attacco di Hamas del 7 ottobre e che, al momento, appare congelata.

In un colloquio con Adnkronos, Yuval Bitton, a capo dell'intelligence carceraria di Israele fino al 2022, aveva infatti spiegato che l'operazione militare che le Idf stanno conducendo a Gaza e in Libano ''non ha allontanato l'Arabia Saudita da Israele'', non ha danneggiato il percorso verso un accordo con Riad perché ''i sauditi sono interessati ad avere rapporti con Israele nella regione''. Noto per essere il medico che nel 2004 salvò la vita al leader di Hamas Yahya Sinwar in carcere, Bitton ha spiegato che ''i sauditi stanno aspettando che si creino le condizioni giuste per un accordo di pace con Israele. Sono interessati a raggiungere un accordo con Israele perché per loro il nemico principale è l'Iran, non Israele''. Insomma, Riad e Tel Aviv ''hanno lo stesso nemico''.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Esteri

Israele, attacco all’Iran è terminato: “Colpiti...

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Nella notte la rappresaglia israeliana in risposta all'attacco iraniano del primo ottobre: "Colpiti siti di produzione missili". Teheran minimizza: "Attacco ha causato danni limitati, è guerra psicologica del nemico. Uccisi due soldati iraniani". Usa: "Ora stop a scontro diretto, l'Iran non risponda"

 - Afp

Sono stati ''raggiunti'' gli obiettivi che Israele si era posto di colpire in Iran. Lo ha dichiarato il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari dichiarando "conclusa" l'operazione in risposta all'attacco missilistico iraniano del primo ottobre. "L'attacco di rappresaglia è stato completato e i suoi obiettivi sono stati raggiunti", ha affermato Hagari in una conferenza stampa.

"Ora Israele ha una maggiore libertà d'azione anche in Iran. L'Iran ha colpito Israele due volte e ne ha pagato il prezzo", ha aggiunto. "Siamo concentrati sugli obiettivi della guerra a Gaza e in Libano. E' l'Iran che continua a spingere per un'ampia escalation regionale", ha dichiarato Hagari che ha avvertito: l'Iran "pagherà un caro prezzo" se inizierà un nuovo round di escalation dopo l'attacco israeliano condotto nella notte. ''Se il regime in Iran commette l'errore di iniziare un nuovo round di escalation, saremo obbligati a rispondere. Il nostro messaggio è chiaro: tutti coloro che minacciano lo stato di Israele e cercano di fare scivolare la regione in una escalation più ampia pagheranno un caro prezzo'', ha aggiunto Hagari.

Gli aerei militari "hanno colpito i siti di produzione di missili che l'Iran ha sparato sullo Stato di Israele per un anno. Questi missili erano una minaccia diretta e immediata per i cittadini di Israele", ha spiegato l'Idf in un comunicato.

Israele ha avvertito l'Iran prima di attaccare

Israele ha avvertito l'Iran prima di condurre l'attacco nella notte, invitando Teheran a non reagire per evitare un conflitto più ampio. E' quanto afferma 'Axios' citando tre proprie fonti, secondo le quali il messaggio israeliano all'Iran sarebbe stato veicolato attraverso parti terze, tra cui il ministero degli Esteri olandese. "Gli israeliani hanno chiarito in anticipo agli iraniani cosa avrebbero attaccato e e cosa non avrebbero attaccato", ha affermato una fonte.

Secondo altre due fonti citate da Axios, Israele ha anche avvertito l'Iran che, se avesse reagito, gli attacchi futuri sarebbero stati più potenti. Annunciando la fine degli attacchi, il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha avvertito che se l'Iran dovesse "commettere l'errore" di intensificare ulteriormente gli attacchi, Israele risponderebbe.

Media: "L'Iran ha avvisato Israele che non risponderà"

L'Iran ha fatto sapere a Israele, tramite un mediatore straniero, che non risponderà all'attacco subito nella notte. Lo ha affermato Sky News Arabia citando proprie fonti.

Due soldati iraniani sono stati uccisi nei raid aerei condotti nella notte da Israele in Iran, rende noto l'esercito di Teheran anche se l'Iran minimizza la portata dell'attacco affermando che ''è falsa'' l'affermazione secondo cui sarebbero stati usati 100 jet da combattimento per colpire gli obiettivi e che tale dichiarazione rientra in una "guerra psicologica del nemico". Inoltre, secondo quanto afferma l'agenzia di stampa semi ufficiale Tasnim, l'Iran ''smentisce che la raffineria di Teheran sia stata colpita nell'attacco. Sta funzionando come al solito''. La fonte citata da Tasnim sostiene che "l'affermazione israeliana secondo cui sono stati attaccati 20 siti è irrealistica e fa parte di una guerra psicologica".

L'attacco israeliano condotto nella notte contro l'Iran ha ''causato danni limitati'', hanno dichiarato le forze di difesa aerea di Teheran in una nota. ''Il falso regime'' di Israele ''ha attaccato alcuni centri militari nelle province di Teheran, Khuzestan e Ilam".

L'Iran ha poi annunciato la ripresa dei collegamenti aerei dal proprio spazio aereo dopo la sospensione decisa durante la notte in seguito all'attacco israeliano. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Irna citando un portavoce dell'autorità dell'aviazione civile, ''i voli torneranno regolarmente operativi dalle 9 di questa mattina''.

Casa Bianca: "Ora stop scontro diretto Iran-Israele"

Per gli Stati Uniti, la rappresaglia israeliana di questa notte deve ''rappresentare la fine dello scontro militare diretto tra Iran e Israele''. Lo ha dichiarato un alto funzionario della Casa Bianca, affermando che ''per quanto ci riguarda, questo dovrebbe chiudere lo scontro tra Israele e Iran. I conflitti più ampi nella regione, ovviamente, sono molto più complessi''.

Gli Stati Uniti si sono rivolti direttamente all'Iran per chiedere che ''eviti altri attacchi contro Israele per prevenire una ulteriore escalation nella regione''. "Esortiamo l'Iran a cessare gli attacchi contro Israele affinché questo ciclo di combattimenti possa concludersi senza una ulteriore escalation", ha detto ai giornalisti il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Sean Savett.

"La risposta di Israele è stata un esercizio di autodifesa, evitando specificamente le aree popolate e concentrandosi esclusivamente su obiettivi militari, contrariamente all'attacco dell'Iran contro Israele che ha preso di mira la città più popolosa di Israele", ha aggiunto.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha aggiornato il capo del Pentagono Lloyd Austin sui risultati dell'operazione militare notturna contro l'Iran, ha affermato in una nota il portavoce del Pentagono, Pat Ryder. Austin ha ribadito l'impegno degli Stati Uniti nei confronti della sicurezza di Israele e del suo diritto all'autodifesa, nonché a "difendere il personale statunitense, Israele e i partner della regione dalle minacce provenienti dall'Iran e dalle organizzazioni terroristiche sostenute dall'Iran", si legge nella nota.

Austin ha inoltre affermato che gli Stati Uniti sono determinati "a impedire a qualsiasi attore di sfruttare le tensioni o di espandere il conflitto nella regione".

L'Arabia Saudita condanna l'attacco: "Violata sovranità nazionale"

L'Arabia Saudita ha condannato l'attacco militare condotto da Israele nella notte contro l'Iran definendolo una "violazione della sua sovranità" e delle leggi internazionali. Riad ha quindi invitato tutte le parti a esercitare la massima moderazione e la comunità internazionale ad agire per ridurre l'escalation e porre fine ai conflitti nella regione.

Tajani: "Scongiurare escalation con lavoro di diplomazia"

''Occorre scongiurare una ulteriore escalation'' nella regione ''con il lavoro della diplomazia'', ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a RaiNews dopo la rappresaglia israeliana notturna contro siti militari in Iran. L'attacco israeliano sferrato nella notte contro siti militari iraniani è stata ''una reazione all'attacco dell'Iran del primo ottobre'' contro Israele ed ''era previsto e prevedibile'', ha dichiarato il vice premier spiegando che, proprio per questo, ''i nostri connazionali'' che si trovano in Iran ''erano stati avvertiti''. Ora, Tajani si dice ''convinto che non ci sarà una reazione da parte iraniana'' all'attacco israeliano. Il rischio di una guerra totale ''si può scongiurare con il lavoro della diplomazia'', ha aggiunto sottolineando che questo è ''il momento di favorire in qualsiasi modo il dialogo per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e in Libano''.

Quanto al fronte palestinese, ''la disfatta militare di Hamas - ha sottolineato Tajani - è uno strumento da utilizzare per arrivare a un accordo di cessate il fuoco'' nella Striscia di Gaza ''che è la condizione per liberare ostaggi'' ancora nell'enclave palestinese.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Esteri

Israele, attacco a Iran: “Raid su obiettivi...

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Le Idf: "Raid di precisione contro obiettivi militari". Casa Bianca: "Sono azioni di difesa". Teheran: "Danni limitati"

Benjamin Netanyahu

Israele ha colpito l'Iran. Le forze di difesa israeliane (Idf) oggi 26 ottobre hanno compiuto raid aerei in risposta all'attacco missilistico condotto dall'Iran il primo ottobre e a tutte le azioni che Teheran ha compiuto dal 7 ottobre 2023. L'attacco israeliano, condotto con oltre 100 caccia e articolato in due ondate nell'arco di circa 5 ore, ha preso di mira obiettivi militari e ha coinvolto anche l'area di Teheran: nel mirino basi, impianti di produzione di missili e sistemi di difesa aerea.

L'annuncio

"In risposta a mesi di continui attacchi dal regime iraniano contro lo Stato di Israele, sono in corso bombardamenti mirati su obiettivi militari in Iran da parte delle forze di difesa israeliane", l'annuncio del portavoce delle Idf, Daniel Hagari attorno all'1 italiana.

"Il regime iraniano e i suoi alleati nella regione attaccano incessantemente Israele dal 7 ottobre – su sette fronti – anche con attacchi diretti dal suolo iraniano". In questo contesto, "come ogni altro Paese sovrano al mondo, lo Stato di Israele ha il diritto e il dovere di rispondere. Le nostre capacità difensive e offensive sono pienamente mobilitate. Faremo tutto il necessario per difendere lo Stato di Israele e il popolo di Israele".

L'attacco è stato approvato all'unanimità dal gabinetto di sicurezza. Durante i raid, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha seguito le operazioni da un bunker nella base militare di Kirya, a Tel Aviv, con il ministro della Difesa Yoav Gallant, come mostrato da una foto diffusa dall'ufficio del premier.

Missione compiuta

Attorno alle 5 ora italiana, le 6.30 di Teheran, Israele ha dichiarata conclusa l'azione. Le Idf hanno reso noto di aver completato attacchi aerei "precisi e mirati" su obiettivi militari. "L'attacco di rappresaglia è stato completato e la missione è stata portata a termine", hanno affermato le Idf. "I nostri aerei sono tornati a casa sani e salvi".

L'aeronautica militare ha colpito "impianti di produzione di missili" che, a suo dire, erano stati utilizzati per produrre i missili che l'Iran ha lanciato contro Israele nell'ultimo anno. Colpite "schiere di missili terra-aria e ulteriori capacità aeree iraniane, che avevano lo scopo di limitare la libertà di operazione aerea di Israele in Iran".

"Ora posso confermare che abbiamo concluso la risposta israeliana agli attacchi dell'Iran contro Israele", ha affermato Hagari. "Abbiamo condotto attacchi mirati e precisi su obiettivi militari in Iran, sventando minacce immediate allo Stato di Israele. Le Forze di difesa israeliane hanno portato a termine la loro missione", ha affermato. Se l'Iran dovesse iniziare "un nuovo ciclo di escalation", Israele sarà "obbligato a rispondere".

"Il nostro messaggio è chiaro: tutti coloro che minacciano lo Stato di Israele e cercano di trascinare la regione in un'escalation più ampia pagheranno un prezzo elevato", ha affermato. "Abbiamo dimostrato oggi di avere sia la capacità che la determinazione per agire con decisione e siamo preparati all'attacco e alla difesa, per difendere lo Stato di Israele e il popolo di Israele".

Teheran: "Danni limitati"

L'Iran, all'alba, ha denunciato "danni limitati". L'agenzia Irna ha riportato che Israele "ha attaccato parti di centri militari nelle province di Teheran, Khuzestan e Ilam". L'offensiva "è stata intercettata e contrastato con successo" dal "sistema di difesa aerea integrato" di Teheran.

La rappresaglia, secondo una fonte militare israeliana interpellata dalla Cnn, non ha colpito le infrastrutture energetiche iraniane ma "obiettivi che potrebbero averci minacciato in passato o che potrebbero minacciarci in futuro", ha detto un funzionario alla Nbc.

La cronaca dell'attacco

L'Iran ha chiuso il suo spazio aereo con un provvedimento valido fino alle 9 del mattino locali. A Teheran, a partire dall'1 italiana (le 2.30 locali), sono state avvertite almeno 6 esplosioni. Secondo l'agenzia iraniana Fars, sono state prese di mira diverse basi militari nell'area della capitale mentre per l'agenzia Tasnim non sono state segnalati esplosioni o incendi nella principale raffineria a sud di Teheran.

Nel corso della notte, attorno alle 2.30 italiane, la situazione nei due aeroporti di Teheran è tornata "normale" secondo la tv di Stato: "L'attività all'aeroporto internazionale Imam Khomeini e all'aeroporto Mehrabad è normale e i voli continuano come da programma".

L'emittente Press Tv, citando fonti della sicurezza, ha affermato che "diverse esplosioni" udite nella capitale sono state provocate dall'attivazione dei sistemi di difesa aerea.

Attorno alle 3 della notte italiana, il canale israeliano News 12 ha annunciato una "seconda ondata" di raid, concentrati anche sulla città di Shiraz, nel centro-sud dell'Iran. Alle 4 italiane, le 5.30 circa in Iran, di nuovo in azione le sirene antiaeree a Teheran.

Nella notte italiana, nuovo raid israeliano su Beirut: almeno 6 morti nella capitale del Libano. Sarebbero 7 i feriti, secondo quanto riferisce il governo libanese dopo l'attacco aereo.

Segnalate esplosioni anche in Siria, a Damasco e nella città di Homs.

Casa Bianca: "Raid Israele sono azioni di difesa"

Gli attacchi di Israele all'Iran sono "autodifesa". Lo afferma la Casa Bianca. "Comprendiamo che Israele stia conducendo attacchi mirati contro obiettivi militari in Iran come esercizio di autodifesa e in risposta all'attacco missilistico dell'Iran contro Israele il 1° ottobre", ha detto Sean Savett, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. "Vi rimandiamo al governo israeliano per ulteriori informazioni sulla loro operazione", ha concluso.

Gli Stati Uniti non hanno preso parte ai raid contro l'Iran, come ha affermato un alto funzionario dell'amministrazione del presidente Joe Biden citato dalla 'Cnn'. La Casa Bianca, riferisce Fox News, è stata informata da Israele pochi minuti prima dell'attacco.

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